Gennaio, 2016

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AmicaOasi: Legambiente lancia la campagna a difesa della spiaggia di Paestum

SALERNO. Un’operazione che parte dal basso ma arriva molto in alto, per difendere e conquistare un pezzo di storia, di natura e di bellezza, per prendersi cura del mare e della spiaggia di Paestum in maniera consapevole e sostenibile. 

Legambiente Paestum lancia la campagna Amica Oasi e chiama a raccolta tutti coloro che hanno a cuore la difesa e la valorizzazione del territorio. Una campagna a sostegno dell’Oasi Dunale “Torre di Mare” per una gestione sempre più condivisa, responsabile e autosufficiente.

Obiettivo della campagna raggiungere 500 adesioni così da raccogliere – tramite la sottoscrizione della tessera #AmicaOasi – i cinquemila euro necessari per coprire i costi annuali fissi di gestione dell’Oasi gestita da Legambiente ed essere così autosufficienti. 

«L’Oasi di Paestum è una esperienza esemplare, non solo da un punto di vista territoriale ma a livello di Mediterraneo. Un luogo di accoglienza senza distinzioni, soprattutto mentre proprio il Mediterraneo, da mare comune, sembra trasformarsi, sempre più in un muro invisibile ed ostile – ha dichiarato Michele Buonomo, presidente di Legambiente Campania. Quella che era una discarica oggi è un’area protetta, un laboratorio all’aria aperta che studia le dinamiche della vegetazione, che fa nascere un turismo alternativo compatibile con il luogo, che costituisce un importante esempio di equilibrata gestione dell’ecosistema costiero, nell’ottica di restituire alla città di Poseidonia-Paestum l’antico rapporto con il mare. Dobbiamo rivendicare, non come Legambiente ma come Comune e territorio questa esperienza esemplare che diventata negli anni un modello di gestione esportato in molte aree d’Italia». 

Il lavoro quotidiano dei volontari di Legambiente ha restituito alla città un’area naturale aperta, pulita e attrezzata per poter nuovamente godere di un ambiente di grande valore e bellezza. I costi di gestione per macro voci sono: duemila euro per la concessione demaniale e la polizza fidejussoria, millequaranta euro per il fitto casotto/info point, quattrocentosessanta euro per le utenze di energia e acqua, millecinquecento euro per i materiali: legno, pali di castagno, attrezzi vari, buste, cartellonistica, pitture etc.. 

“Costi – spiega Pasquale Longo, presidente di Legambiente Paestum – che rappresentano ovviamente solo una parte degli oneri che l’associazione sostiene per essere operativa tutto l’anno e far sì che l’Oasi sia sempre fruibile. L’Oasi richiede un impegno costante e non vanno dimenticate le ore di lavoro volontario dei soci locali, dei volontari nazionali e internazionali che partecipano alle varie iniziative organizzate. Una stima attendibile ci porta a dire che ammontano a ben 10mila le ore all’anno di volontariato dedicate all’Oasi Dunale. Attribuendo alle stesse un valore simbolico di 5 euro all’ora si totalizzano ben 50mila euro di lavoro volontario donato alla comunità locale per far vivere un luogo che negli anni è diventato sempre più social ed accogliente. Un’esperienza di tutela che aiuta a percepire l’ambiente come un bene di tutti, un patrimonio condiviso di salute, di valori e di bellezza”. 

Quest’anno la tessera di adesione riproduce un’opera di Pierpaolo Lista, artista raffinato e poetico che non fa mai mancare il suo contributo creativo a Legambiente. Tessera d’autore, dunque un motivo in più per aderire alla campagna amicaoasi! L’Oasi dunale di Paestum da sempre ama avvalersi della forza creativa degli artisti ed ampliare e nutrire d’idee l’esperienza ambientalista.

Affinché il viaggio continui c’è bisogno del contributo di tutti. Da soli non si può.

Per adesioni e informazioni scrivere a posta@legambientepaestum.it

Storia di un sasso che non sapeva di essere un asso: pubblicata la favola “Sasso Picasso”, raccontata da Agata Vignes e illustrata da Chiara Savarese

CAVA DE’ TIRRENI (SA). Picasso è un sasso. Vive lungo una strada vicino al mare e non fa che lamentarsi tutto il giorno perché crede di essere inutile e di non servire a nulla. Un giorno, però, accade qualcosa di speciale e il sassolino, che si credeva inutile e privo di senso, guarda se stesso da un’altra angolazione e scopre che anche lui può… E da quel momento la sua vita cambierà. Ed anche il modo che hanno gli altri di guardarlo. Ed anche il modo che ha lui di guardare se stesso e gli altri.

È questa la storia di Sasso Picasso, raccontata da Agata Vignes ed illustrata da Chiara Savarese e pubblicata in un simpatico e colorato libretto, dalla copertina significativamente giocata su un sasso incorniciato con contorno giallo oro in un mare di verde speranza. Un libretto pronto a circolare, a parlare al mondo e ad aiutare ogni bambino, e non solo i bambini, a rafforzare autostima e fiducia in se stesso e nella vita.

Questa, del resto, è la giusta missione di ogni favola che si rispetti e che deve far capire che dopo ogni selva oscura ci possono essere squarci o praterie di luce, che per ogni lupo che ti divora c’è un cacciatore pronto ad aprire la pancia del lupo e che magari quel cacciatore è la stessa persona che sta nella pancia del lupo…

A proposito di cacciatori, andiamo ora a caccia delle due autrici per scoprire con loro il “segreto del Sasso”.

Agata Vignes, trentaquattro anni,laureata in Scienze dell‘educazione, cavese doc, è insegnante di scuola primaria presso il III circolo di Cava de’ Tirreni. Inventare, raccontare, scrivere, illustrare fa parte del suo DNA professionale, ma è un DNA che viene da lontano, dalla sua formazione e dalle sue pennellate fantasie di bambina a colori. Un DNA tenero e sognante che nel suo cammino ha trovato un sasso tutto da colorare e che lo ha reso anche resistente e muscoloso, come lei stessa ci confessa.

Questa storia è nata per caso, come sempre succede alle storie, ma non è un racconto del tutto casuale. Nel protagonista, Picasso, trasferisco una parte del mio vissuto personale, quello di mamma di un bambino dolcissimo, nato con una grave encefalopatia. Un pomeriggio d’estate un gruppo di bambini si avvicina sotto l’ombrellone chiedendomi di conoscerlo . Non sapendo come farli interagire, ho raccolto dei sassi e da lì abbiamo inventato diversi giochi. È stata la prima volta che mio figlio veniva visto così come dovrebbe essere per ognuno di noi: una vita con la possibilità di poter donare qualcosa agli altri e al tempo stesso di poter ricevere. Da qui muove i primi passi la storia di “Sasso Picasso”. Questa è una storia che aiuta, soprattutto, a credere nelle proprie potenzialità che non sempre riusciamo a conoscere e riconoscere.

La differenza la fa non quello che siamo, ma come ci guardiamo e possiamo diventare”. In questo processo di crescita, allora, l’aiuto degli altri diviene fondamentale, ma solo l’incontro con coloro che sono capaci di guardare al di là di ciò che appare semplicemente.”

Chiara Savarese, anche lei cavese doc, è una pittrice e illustratrice freelance, con vocazione al disegno fin da bambina, una vocazione che le ha fatto lasciare i suoi segni su centinaia di pagine bianche, di carta e virtuali e l’ha portata diritta diritta all’Accademia di Belle Arti di Napoli. Tutto ciò che è figura le interessa e la coinvolge: illustrazioni, animazione, calcografie, editoria d’arte sono mezzi buoni e giusti per raccontare e per raccontarsi. L’incontro con Agata e la sua richiesta sono stati per lei l’ennesima, stimolante sfida a colori. Una sfida vinta, ma con un inizio allegramente deviante.

Non ero ancora a conoscenza della vicenda personale celata dietro la storia: sin dalle prime righe l’avevo trovata molto tenera e a tratti buffa ed è per questo che ho optato per colori luminosi e freschi, primaverili direi. Poi, quando ho capito chi era in realtà Picasso, ho provato un forte senso di responsabilità: pubblicare la storia avrebbe realizzato non solo il sogno di vedere un albo illustrato da me in libreria, ma specialmente il sogno di “mamma” Agata!”

A parlarne, a pensare come dai semi dell’ombra sia potuta fiorire anche la luce, sorridono ammiccanti e ammiccano sorridenti, come due “mamme” compiaciute della loro creatura.

Anche dalle rotolate a colori di quel sasso possono nascere nuove vite, se con queste intendiamo il recupero, la scoperta, la conquista o la farfallizzazione di se stessi, quando si capisce che ognuno di noi ha un che di speciale e irripetibile. Ognuno di noi è una pietra preziosa e la ricerca e/o lo scavo di questa pietra possono essere affascinanti come una caccia al tesoro e stimolanti come la luce dell’intelligenza e della sensibilità a lampadine tutte accese.

Non è forse anche questo il gusto pieno della vita?

Presentate le Giornate di Prevenzione Oncologica della Fondazione ANT

presentazione-giornate-prevenzione-oncologica-ant-cava-de'-tirreni-gennaio-2016-vivimediaCAVA DE’ TIRRENI (SA). Si è tenuta questa mattina, a Palazzo di Città, la Presentazione delle Giornate di Prevenzione Oncologica a Cava de’Tirreni, promosse dalla Fondazione ANT Italia Onlus (Assistenza Specialistica Domiciliare ai Malati di Tumore e Prevenzione Oncologica Gratuita). Sono intervenuti l’Assessore alle Politiche Sociali Autilia Avagliano, il Coordinatore Regionale Fondazione ANT Dr. Pierluigi De Michele; il Dottore Ermanno D’Arco (Volontario della Fondazione ANT); il Consigliere Comunale Paola Landi e la Collaboratrice della Fondazione ANT Carmela D’Amato. 

La Fondazione Ant Italia onlus ha organizzato a Cava de’Tirreni il progetto Melanoma, con visite gratuite per il controllo dei nei, nei giorni di sabato 20 e lunedì 22 febbraio 2016, dalle ore 9.00 alle 13.00 e dalle 14.00 alle 18.00, presso la Fondazione Antonio Della Monica, in viale Marconi 29. 

Sono disponibili sessanta visite gratuite da prenotare al numero 347/7531238, dalle ore 9.00 alle 12.00 e dalle 14.00 alle 17.00, esclusi il sabato e la domenica. 

Le due giornate sono state rese possibili grazie alle campagne di raccolta fondi che i volontari della fondazione hanno supportato in diversi periodi. 

Lo scopo della Fondazione ANT è quello di rimuovere la sofferenza delle persone colpite dai tumori. “Mi fa, particolarmente, piacere dichiara l’assessore alle Politiche Sociali Autilia Avagliano l’umanizzazione del percorso terapeutico che la fondazione Ant mette in atto attraverso il suo operato. E’intenzione del mio assessorato sostenere sempre iniziative come queste che mettono al centro dell’attenzione la salute e il benessere fisico e psicologico delle persone”. 

Sbandieratori: un patrimonio da valorizzare

40-sbandieratori-cava-de'-tirreni-vivimediaCAVA DE’ TIRRENI (SA). Si è tenuto nel pomeriggio di ieri 29 gennaio, a Palazzo di Città, un incontro con le associazioni degli sbandieratori cavesi in preparazione di un progetto comune che sostenga, valorizzi e rilanci l’attività dei sodalizi, vanto della Città di Cava de’ Tirreni in campo nazionale ed internazionale.

Coordinato dall’Assessore ai rapporti con enti e associazioni, Enrico Polichetti, hanno preso parte all’incontro, oltre ai Consiglieri comunali, Annetta Altobello e Giuliano Galdo ed alla presidente nazionale della FISB (Federazione Italiana Sbandieratori), Antonella Palumbo, i rappresentanti di: Città Regia, Matteo Lodato; Torri Metelliane, Dino Di Marino, Francesco Pisapia, Gertrude Barba; Sbandieratori Cavensi, Felice Sorrentino; San Niccolò, Francesco Di Martino; Università de la Cava, Antonio Siani. Assente l’Associazione Sbandieratori Città de La Cava.

L’intento dell’Assessorato è quello di promuovere l’aggregazione tra le diverse associazioni degli sbandieratori cavesi, attraverso un protocollo d’intesa che possa avviare una progettazione unitaria per meglio competere con le altre realtà nazionali. Un movimento, quello degli sbandieratori, che affonda le radici agli inizi degli anni ’70 e che non è secondo a nessuno in Italia per numero di affiliati, per la grande preparazione tecnica e atletica dei gruppi, per i costumi d’epoca rinascimentale di grande pregio e che ha portato il nome della Città di Cava de’ Tirreni in giro per il mondo.

“Abbiamo la tradizione, abbiamo un patrimonio di uomini e donne di grandissimo spessore, una valenza riconosciuta in tutto il mondo – afferma l’Assessore Polichetti – dobbiamo però mettere meglio a frutto questo vero e proprio capitale, nell’esclusivo interesse dei gruppi stessi e della Città. Un obiettivo che va raggiunto a tutti i costi e che possiamo perseguire solo con l’unità. Solo così possiamo competere con altre città che meglio hanno saputo sfruttare le opportunità offerte in ambito nazionale ed internazionale. Dobbiamo iniziare a ragionare in termini di prodotto, quello che hanno saputo costruire in tutti questi anni le nostre associazioni con grande sacrificio e che non sempre si è riusciti a promuovere come merita”.

Il regista Tornatore all’Università di Salerno: “Il cinema restituisce bellezza”

SALERNO. “Il regista è un narratore che sceglie di raccontare con onestà una storia che lo appassiona”. Così il regista Premio Oscar Giuseppe Tornatore ha esordito nel Teatro d’Ateneo dell’Università di Salerno incontrando ieri pomeriggio gli studenti di Arti Visive e Comunicazione in occasione di una masterclass organizzata da Davimedia.
E’ più bello avventurarsi in qualcosa che non sai come va a finire. E’ lì che si vede quanto tieni a quello che fai”, ha detto Tornatore rispondendo a chi gli chiedeva consigli sulla sceneggiatura, sullo scrivere per il cinema. A chi domandava invece se il cinema continuasse ad avere una funzione sociale, ha detto: “Il cinema restituisce bellezza a giorni complicati come questi. Tutti siamo chiamati a fare la nostra parte perché a ciascuno è affidata una responsabilità”. 
Subito prima della masterclass Giuseppe Tornatore è stato accolto dal Rettore dell’Università di Salerno Aurelio Tommasetti che gli ha conferito la medaglia dell’Ateneo, da Marco Pistoia, docente di Storia e critica del Cinema e coordinatore scientifico di Davimedia, il direttore artistico della rassegna Roberto Vargiu.
Davimedia, dal 10 al 12 febbraio, sarà protagonista a Casa Sanremo, l’hospitality del Festival della canzone italiana, con una serie di incontri tematici con Alessio Danesi, tra i maggiori esperti del fumetto italiano, Niccolò Agliardi, autore della colonna sonora della serie tv “Braccialetti rossi” e il regista e attore di musical, Manuel Frattini.
Il 22 febbraio, poi, sarà la volta dell’attrice Chiara Francini, protagonista di  alcune fiction di successo come “Tutti pazzi per amore” e conduttrice di Colorado con Diego Abatantuono. (Anna Bisogno)

foto Alfonso Maria Salsano