Ottobre, 2016

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Si è spento Raffaele Bellucci l’ultimo superstite del treno della morte di Balvano. Fu salvato da un pugno di neve

CAVA DE’ TIRRENI (SA). Raffaele Bellucci, spentosi a 89 anni il 28 ottobre nella “sua” Cava de’ Tirreni, era l’ultimo superstite e testimone vivente della spaventosa tragedia avvenuta il 3 marzo del 1944, quando il treno a vapore Potenza-Napoli si ingolfò nella Galleria delle Armi, presso Balvano, causando con le esalazioni del carbone la morte di quasi seicento passeggeri. Questi erano quasi tutti cittadini dell’asse Napoli Battipaglia, ancora sofferente per la guerra, in cerca di provviste alimentari per loro e le loro famiglie. Tra loro ben trentasei provenivano da Cava de’ Tirreni.

Allora Raffaele Bellucci aveva 17 anni ed andava spesso a Potenza e dintorni prima per il suo lavoro di boscaiolo, poi per necessità alimentari. Quel giorno sul treno stava con il fratello Giuseppe. Nel convoglio, pieno fino all’inverosimile, si sistemarono alla meno peggio tra un vagone e l’altro, ma in posizione tale da poter scendere e salire anche col treno in movimento. Prima di ogni galleria, infatti, erano soliti slanciarsi a terra per prendere un pugno di neve e creare così una sacca di ossigenazione durante l’attraversamento, che era sempre pericoloso proprio per le esalazioni di ossido di carbonio. La neve, in quell’occasione, salvò la vita ai due giovani, mentre il grosso rimase intrappolato e fu intossicato fino alla morte.

Raffaele Bellucci era diventato una pagina vivente di storia. L’ultima uscita pubblica è avvenuta nel marzo scorso, quando, in occasione dell’anniversario dell’evento, aveva incontrato a Palazzo di Città gli allievi delle scuole di Cava de’ Tirreni per raccontare la sua vicenda, emblematica di una condizione di disagio e di povertà tipica di quei tempi drammatici. E lo ha fatto come era suo solito, con un’affabulazione chiara, comunicativa, coinvolgente, ricca di costruttivo spirito civico, di fermenti emotivi e positivi valori di vita. La sua testimonianza, calda e stimolante, è rimasta incisa nella memoria di tutti i presenti, così come il calore trasmesso dalla vicinanza della sua famiglia (di cui fa parte anche Dina, popolare e “storica” dipendente del Comune), in cui lui per una vita intera ha trasmesso in pieno la sua “carica innamorata” di marito e di padre.

Sue testimonianze dirette si ritrovano in réportage di televisioni locali ed in alcuni volumi, tra cui “Senza ritorno” di Patrizia Reso, che rievoca la tragedia e dettaglia le singole storie dei cavesi che erano sul treno.

Diversamente che altri Comuni, Cava de’ Tirreni non ha ancora dedicato nemmeno una targa alla tragedia in ricordo dei suoi caduti, anch’essi considerabili di guerra. Ci si augura che almeno dopo la scomparsa dell’ultimo testimone ciò possa avvenire, e in forma solenne. Allora sì che il quaderno con le pagine vive di storia rimarrebbe “sul tavolo” e non finirebbe colpevolmente chiuso in un cassetto.

Consegnati agli studenti giurati i libri del Premio Badia. Marsullo, Catozzella e Ferrara gli scrittori finalisti dell’XI edizione. Che avrà un cinguettìo in più

CAVA DE’ TIRRENI (SA). Il concepimento è sempre faticoso, l’aborto fa spesso capolino dietro la finestra, il parto è travagliato, ma la stimolante importanza dell’iniziativa e la ventosa bellezza di ricreare la nave dei libri e della lettura e di imbarcarvi tanti giovani è tale da far sostenere ogni disagio e superare ogni difficoltà.

E così finalmente, nella bellissima e strapiena Sala di Rappresentanza del Palazzo di Città, è partita la fase finale dell’undicesima edizione del Premio Letterario “Badia di Cava de’ Tirreni”, organizzato dal Comune. Alla presenza del Sindaco Vincenzo Servalli e del Consigliere Delegato alla Cultura Giovanni Del Vecchio, si è svolta una cerimonia scattante e coinvolgente, condotta sapientemente dalla Dott. Filomena Ugliano, gestita dalla Commissione Scientifica, impreziosita dall’esposizione della Pergamena Bianca, orgoglio della Città, e dall’esibizione dei bravissimi concertisti del Liceo Musicale Galdi (Ludovica Ventre, Carmen Senatore, Alessia Sorrentino, Vincenzo Della Monica), coordinati dal prof. Ivan Iannone. Ai circa cento studenti giurati, provenienti dagli istituti superiori della Città, sono state consegnate le copie dei tre romanzi finalisti, opere di autori italiani viventi e pubblicati negli ultimi tre-quattro anni.

Gli studenti, dopo averli letti, daranno il loro voto e determineranno il vincitore lo scrittore vincitore dell’Edizione 2016-2017. Contestualmente, scriveranno delle recensioni, che saranno sottoposte al vaglio di commissioni interne dei singoli istituti superiori. Gli autori delle tre migliori opere di ogni scuola si sfideranno in una prova estemporanea di critica e di creatività relativa al un frammento di uno dei romanzi finalisti. La stessa Commissione Scientifica che ha scelto i romanzi valuterà i lavori dei ragazzi e determinerà delle classifiche di merito, in cui accanto a graduatorie assolute sono previste anche alcune di singoli Istituti, in modo che in ognuno di essi ci sia almeno un premiato.

Nella primavera prossima, o al limite a settembre, ci sarà l’incontro ravvicinato di terzo tipo con gli scrittori e contestualmente la premiazione in un festoso galà, che sancirà l’arrivo in porto della colorata nave dei libri e della lettura.

I romanzi finalisti dell’edizione 2016-2017 sono stati scelti in coerenza con il tema base, che è quello del conflitto, inteso in senso lato (familiare, sociale, interiore, politico, etc.) e non come rottura irreparabile, ma il più possibile come seme fecondo di conoscenza, di incontro e di crescita.

I magnifici tre, presentati con interventi mirati e con l’ausilio di video illustrativi targati You tube, sono:

  • Ero cattivo, di Antonio Ferrara (San Paolo edizioni): la parabola, dura e dolce, amara e

poetica, di un ragazzo trattato come “cattivo”, ma semplicemente vittima di un forte disagio familiare e di colpevoli atteggiamenti di rifiuto degli adulti, a scuola e in famiglia. Ritroverà se stesso e scintille di speranze attraverso l’incontro con un sacerdote intelligentemente aperto e l’esperienza in una comunità di recupero.

  • Il grande futuro di Giuseppe Catozzella (Feltrinelli): una storia avvincente ambientata in

un’Africa devastata da lotte tribali e scontri di potere eppure tale da conservare vivo il seme dell’identità più profonda che nasce dal legame con la terra, con la comunità di villaggio e i suoi valori. È un’opera di respiro cinematografico, arricchita da liriche passeggiate nel cuore ma resa spinosa dalla descrizione di conflitti feroci e violenti. Un’opera in cui aleggia l’ala nera della morte, ma non manca mai il soffio di speranza per costruire finalmente un possibile, grande futuro.

  • I miei genitori non hanno figli, di Marco Marsullo (Einaudi). Un romanzo originale, dal

titolo provocatoriamente rivelatore, dal sapore “malincomico”. Il punto di vista e di narrazione è quello di un giovane universitario, figlio di genitori separati, che si appassionano nella ricerca di una vita personale ed intanto perdono di vista l’empatia necessaria per costruire un serio dialogo con il figlio, abbandonato alle sue onde. Nella sua navigazione, il ragazzo non naufraga: si fa sostenere da una lucida capacità di analisi, da un distacco ironico e sarcastico che produce episodi anche divertenti e terribili nello stesso tempo. La lettura procede facile e gradevole come una gazzosa a luglio, ma lascia un retrogusto amaro e le bollicine non sono facili da digerire e continuano a far ribollire lo stomaco.

Questi tre lavori sono stati prescelti su una rosa di nove, a loro volta preselezionati qualche

mese fa. Le sei opere “semifinaliste, sono:Voglio vivere una volta sola, diFrancesco Carofiglio (Piemme); Gli sdraiati, di Michele Serra (Feltrinelli); Il giudice delle donne, diMaria Rosa Cutrufelli (Frassinelli editore); Secolo XXI , di Paolo Zardi (Neo edizioni);Tutto quello che siamo, di FedericaBosco (Mondadori); La tristezza ha il sonno leggero, diLorenzo Marone (Longanesi)

A preparare e gestire il tutto, finora è stata una apposita Commissione Scientifica, coordinata per conto del Comune dalla Dott. Filomena Ugliano e, nella sua fase finale, composta dal Presidente onorario prof. Antonio Avallone (come ex Presidente del “defunto” Distretto scolastico, cofondatore del Premio), dall’avv. Giovanni Del Vecchio, Consigliere Delegato alla Cultura, dalla Direttrice della Biblioteca Comunale Teresa Avallone, dagli ideatori del Premio Annamaria Armenante e Salvatore Russo, dai docenti Maria Pia Vozzi, Annamaria Senatore, Mariella Lo Giudice, Lucia D’Urso (succeduta alla prof. Gabriella Liberti, oggi Dirigente Scolastico), Rosa Rocco, da un esponente del Forum dei Giovani, dagli esperti esterni Marianna Porfido (studentessa plurivincitrice dell’ultima edizione), Giacomo Casaula (sul podio della penultima edizione ed in scena come showman nell’ultima), e lo scrivente Franco Bruno Vitolo (docente in pensione e collaboratore del Badia fin dalla fondazione).

E ora, la parola alle pagine dei libri e la voce agli studenti. Ma… non sarà solo una voce: sarà anche un cinguettìo… Quest’anno, per iniziativa della Commissione Scientifica e con la sponsorizzazione dell’Associazione Giornalisti di Cava e Costa d’Amalfi “Lucio Barone”, saranno dati dei premi speciali ai migliori giudizi twittati, vale a dire concentrati in due righe, sul modello di Twitter, il popolarissimo social il cui nome significa, appunto, cinguettio…

E speriamo che cinguettando cinguettando il “Badia” ancora una volta riesca a volare… e non si faccia impallinare da niente e da nessuno …

L’avventura di coppa della Cavese si ferma ai sedicesimi e dopo i calci di rigore

cavese-frattese-ottobre-2016-vivimediaCAVA DE’ TIRRENI. Al Simonetta Lamberti si inchina alla Frattese che il prossimo 23 novembre negli ottavi incontrerò la Torres. La cronaca della sfida si era aperta con i padroni di casa a gestire il pallino del gioco ma senza reali pericoli portati dalle parti di Rinaldi eccezion fatta proprio al 1’pt per un’incursione di D’Ancora dalla sinistra che pesca in area D’Anna che non trova di meglio che sparare fuori dallo specchio della porta da posizione favorevole. La Frattese dal canto suo non sta a guardare e si affida al mobilissimo Ficarrotta per tenere in allerta la retroguardia biancoblù. Al quarto d’ora ottima azione aquilotta con Armenise che crossa al limite per Gabrielloni che spalle alla porta gira in acrobazia ma fuori di poco. Ancora Cavese al 21’pt pericolosa. Questa volta sull’asse di destra del suo attacco l’azione. Dai piedi di Cicerelli il cross per l’accorente D’Anna che in spaccata non riesce ad angolare molto e para Rinaldi. La Frattese si fa rivedere un minuto più tardi. Ficarrotta sulla trequarti serve Mandica che non inquadra la porta. Gli ospiti si fanno ancor più pericolosi al 25’pt. Ragosta servito da Farriciello sul dischetto spreca un penalty in movimento. La Cavese solo dopo un ulteriore pericolo subito al 31’pt su conclusione di Costanzo finita fuori dopo un’azione a percussione del solito Ficarrotta riprende a macinare gioco e trova così il gol del vantaggio. E’ il 32’pt. Gabrielloni aggancia al limite un buon pallone ma viene atterrato da Tommasini e per Maraniello è calcio di rigore. Dal dischetto va Di Deo che con precisione e freddezza spiazza Rinaldi. Il gol del vantaggio mette in discesa la sfida per la Cavese. Gli uomini di Longo possono sfruttare al meglio gli sbilanciamenti avversari. E proprio nel minuto di recupero assegnato rischiano di passare di nuovo. Gabrielloni si fa spazio in area e spara in porta ma Rinaldi si oppone in volo plastico sventando la minaccia. Nella ripresa ancora la Cavese subito pericolosa. Al 7’st Armenise ha la palla buona per bucare di nuovo Rinaldi ma la sua conclusione è neutralizzata sulla linea di porta. Sulla ribattuta Gabrielloni non incorna con precisione e l’occasione sfuma. La Frattese si rifà viva con un tiro al 12’st di Liccardo che dal limite sfila sul fondo. Ma un minuto più tardi la retroguardia aquilotta si fa sorprendere con Ficarrotta che scavalca Loreto. Contigli chiude lo specchio della porta ma lo atterra e per l’arbitro è calcio di rigore. Dal dischetto va Costanzo che si fa ipnotizzare dal portiere metelliano. Conti intuisce ma la respinta finisce proprio sui piedi di Costanzo che segna il pareggio. Sulle ali dell’entusiasmo i napoletani rischiano di passaredi nuovo al 17’st ma Conti compie un miracolo su conclusione a botta sicura del solito Ficarrotta. La gara torna in equilibrio . E ci mette del suo anche Castaldo a complicare la vita alla Cavese al 31’st quando sbaglia il rilancio confezionando un assist per Da Dalt che al volo dal limite impegna in angolo l’ottimo Conti. Ultima occasione per la Cavese allo scadere dei 90 minuti. Su una palla vagante in area ospite D’Anna spara un siluro dalle parti di Rinaldi ma non centra lo specchio della porta. Brivido anche per la Cavese al 2′ di recupero ma il gol della Frattese di testa di Da Dalt viene annullato per offside. Poi la roulette russa dei calci di rigore con gli ospiti più precisi, in gol con Riccio, Farriciello, Costanzo e Liccardo mentre per i metelliani in gol Di Deo e Golia mentre fatali sono stati gli errori di Rossi e Gabrielloni. Lascia così con non pochi impianti il palcoscenico del trofeo iridato la formazione di Longo rea di aver sprecato qualche palla di troppo quando era in vantaggio che avrebbe potuto mettere il risultato in cassaforte a suo favore. Ma ora urge lasciarsi subito alle spalle l’amaro in bocca per l’eliminazione e concentrarsi sull’unico obbiettivo rimasto: la vittoria del campionato.


CAVESE FRATTESE 2-4 (1-1 al termine dei 90 minuti). 

CAVESE (4-3-3): Conti, Castaldo (34’st Donnarumma), Loreto, Di Deo, Parenti, Migliaccio, D’Anna, D’Ancora (12’st Rossi), Ga brielloni, Armenise, Cicerelli (22’st Golia). A disp. D’Amico, Galullo, Alleruzzo, Ciarcià, Pappalardo, Bellante. All. Emilio LONGO.

FRATTESE (4-4-2): Rinaldi, Palumbo, Calvanese, Costanzo, Riccio, Tommasini, Mandica (27’st Natale), Liccardo, Ficarrotta (45’st Longo), Ragosta (18’st Da Dalt), Farriciello. A disp. Mascolo, Palmieri, Calamaio, Varchetta, Acampora, Vacca. All. Stefano LIQUIDATO.

ARBITRO: Andrea MARIANIELLO (Paola), I ass. Mauro DELL’OLIO (Molfetta), II ass. Gianluca ROCA (Foggia).

RETI: 33’pt Di Deo (C ) su calcio di rigore. 14’st Costanzo.

NOTE: Cielo coperto, terreno pesante per le piogge della mattina. Spettatori circa 400 con una sparuta rappresentanza ospite. Ammoniti: Parenti (C ), Loreto (C ), Conti (C ), Palumbo (F )Tommasini (F), Farriciello (F). Angoli:10 a 4 per la Frattese. Recuperi: 1’pt, 5’st.

Cradle: si presentano i progetti

cradle-incubatore-artigianato-digitale-ottobre-2016-vivimediaCAVA DE’ TIRRENI (SA). Si terrà, domani, venerdì 28 ottobre 2016, la presentazione delle iniziative e dei progetti di impresa realizzati dagli enti proponenti dell’evento nell’ambito del programma Campania In.Hub.

L’iniziativa, promossa dal Comune di Cava de’ Tirreni in collaborazione con altri 7 progetti di Campania In.Hub, si terrà alla Mediateca Marte, in Corso Umberto I, ed ha l’obiettivo di presentare i progetti di impresa sviluppati, a stakeholder e potenziali investitori, nonché favorire la conoscenza e possibili interazioni fra le compagini imprenditoriali che hanno partecipato ai diversi progetti, nel quadro della strategia regionale di sviluppare una rete stabile di sostegno alla creazione di start up.

La giornata sarà divisa in due momenti:

  • dalle 10,30 alle 14,00 presso la interzone, (piano terra), sarà allestita un’area di networking – con stand e una zona per incontri B to B – nella quale si terranno incontri B to B tra le varie compagini e verranno mostrati i diversi progetti di impresa;

  • dalle 15,30 alle 19,00 presso lo Space 1, (1° piano), sarà dedicata alla presentazione, in modalità pitch, dei team dei progetti e dei risultati da loro conseguiti durante il programma di accelerazione.

Ad aprire l’incontro pomeridiano, il sindaco di Cava de’ Tirreni, Vincenzo Servalli, che ha fortemente voluto questa iniziativa.

“Aprirsi alle innovazioni, accrescere le possibilità di accesso, soprattutto per i giovani, a nuove opportunità occupazionali, favorire il confronto con il mondo imprenditoriale, essere attenti alle possibilità offerte dai finanziamenti regionali, nazionali ed europei, sono le azioni che abbiamo intrapreso e che sosteniamo fortemente, con iniziative concrete come il progetto Cradle. Su questa strada siamo convinti di dovere procedere per dare una prospettiva di futuro ai nostri giovani senza essere costretti a dover lasciare la propria terra. Anzi – continua il Sindaco Servalli – proprio con la manifattura 4.0, i fablab e soprattutto le intelligenze e anche le capacità imprenditoriali di una generazione green che si afferma sempre di più, è possibile non solo invertire la tendenza all’esodo, ma trasformare i nostri territori in centri di innovazione tecnologica e di sviluppo economico”.

All’evento, prenderanno parte l’assessore all’Internazionalizzazione, Start Up e Innovazione della Regione Campania Valeria Fascione, che ha promosso il programma Campania In.Hub di sostegno alla creazione di nuove imprese, il presidente del Distretto ad Alta Tecnologia Databenc Angelo Chianese, il dirigente di Sviluppo Campania Edoardo Imperiale e Filippo Ammirati responsabile ENEA del consorzio Bridgeecomies.

Subito dopo la sessione di picth, che vedrà protagonisti indiscussi i team dei progetti partecipanti al programma Campania In.Hub, interverrà Santiago Mazza, di DPIXEL, società di venture capital tecnologico, che illustrerà come oggi sia possibile sviluppare, commercializzare e finanziare nuovi prodotti e nuove startup, attraverso un’economia collaborativa volta allo sviluppo economico. A chiudere l’incontro, l’intervento di Gennaro Crescenzo, responsabile area sud di Banca Sella, che traccerà un quadro sulle opportunità di finanziamento per le nuove start up.

Di seguito il programma completo del convegno: 

10,30–14,00 Interzone

Area networking con la presentazione dei progetti di impresa 

Partecipano:

Comune di Cava de’ Tirreni

progetto Business Accelerator CRADLE

Associazione Montesanto 3

progetto Business Accelerator SFIDE

CNR – Istituto per i Polimeri, Compositi e Biomateriali

progetto Idea Generation Agrolab

Cosvitec scarl progetto Business Accelerator Shuttle

Fondazione IDIS – Città della Scienza

progetto Business Accelerator Campania NewSteel

M.A.R.eA scarl progetto Scouting Mesh

Pushapp srl progetto Business Accelerator Pushapp Lab

RESOURCE srl progetto Idea Generation CREO 

15,30–19,00 Space 1

Incontro di presentazione dei risultati dei progetti 

15,30 registrazione partecipanti e welcome coffee

16,00 Saluti Istituzionali – Vincenzo Servalli,

Sindaco di Cava de’ Tirreni

16,10 Intervento Introduttivo – Valeria Fascione, Assessore

Internazionalizzazione, Start Up e Innovazione Regione Campania

16,25 Angelo Chianese, Presidente Distretto Databenc

16,30 Presentazione dei progetti a cura dei coordinatori tecnici

16,45 Edoardo Imperiale, Dirigente Sviluppo Campania

17,00 Filippo Ammirati, ENEA, consorzio Bridgeecomies

17,10 Sessione Pitch dei team dei progetti

18,10 Santiago Mazza di DPIXEL, società di venture capital

18,20 Gennaro Crescenzo responsabile area sud di Banca Sella 

Musica arte e immagini nella fabbrica di Venere

la-venere--di-sergio-vecchio-ottobre-2016-paestum-vivimediaPAESTUM (SA). Sabato 29 ottobre, alle ore 17, l’antico santuario, all’interno della Fabbrica ex Cirio, luoghi ove nella stratificazione millenaria, sorgeva anche il borgo medievale e forse la chiesa di Santa Venera, sarà aperto al pubblico, ospitando una mostra dal titolo “Sancta Venera. Arte contemporanea e archeologia a Paestum”, ospitata presso lo stabilimento ex Cirio fruibile fino al 17 dicembre con visite guidate e performances ogni sabato.

Si vede ancora poco delle strutture antiche sulle quali nel 1907 la Cirio ha costruito uno stabilimento, ma oggi l’idea di procedere ad indagini archeologiche che permettessero di riscoprire il settore ancora ignoto del santuario, il primo step di un articolato progetto che prevede il riutilizzo degli spazi dell’ex stabilimento per un Museo, sembra possa realizzarsi. Il primo evento che ospiterà il nuovo sito sarà la mostra “Sancta Venera”, una inaugurazione che avverrà nei giorni della XIX Borsa del Turismo archeologico. A questo prestigioso vernissage interverranno l’ archeologo Gabriel Zuchtriegel, giovane direttore, che incarna il new deal del parco paestano con slancio e con passione e sta attivando un programma di iniziative e di rilancio della città nella ribalta nazionale ed internazionale. Accanto a lui,  il curatore della mostra Massimo Bignardi con gli artisti, Angelo Casciello, Enzo Cursaro, AngeloMichele Risi e Sergio Vecchio, i quali ispirati dai luoghi hanno realizzato affreschi, installazioni, interventi site-specific, documentazione pubblicata anche nel catalogo edito da Arte’m, l’ antropologo Paolo Apolito, Marius Mele, che ha prodotto un intenso video nell’interno della fabbrica, ove purtroppo il pubblico non potrà accedere per ragioni di sicurezza e Olga Chieffi, che ha immaginato una performance musicale dedicata alla Venere di Paestum. Un osso di avvoltoio con cinque fori, risalente ad oltre 35.000 anni fa, ritrovato a pochi passi da una scultura femminile, la cosiddetta Venere di Hohle Fels, rappresenta lo strumento più antico della storia, il padre di tutti i “legni”, flauti, oboi, clarinetti, fagotti. Per far musica nella fabbrica di Venere, pronta in futuro a divenire la casa di ogni simbolo artistico, che pare possegga la forma dell’atanor, è stata scelta un’ancia, il suono evocativo del clarinetto e tre giovanissimi talenti, Gessica Viviani, Marco Frasca e Miriam Zeoli, esponenti della scuola napoletana di clarinetto del magistero di Giovanni De Falco, docente del Conservatorio Statale di Musica “San Pietro a Majella”.

“Cosa crea tutte le specie di uccelli, se non il piacere della seduzione?” scrive Ovidio di Venere nei Fasti. Tra le antiche pietre del gineceo caro alla dea dell’Amore, il clarinetto  di Gessica Viviani, eleverà l’ “Abime des oiseaux”, terzo movimento del “Quatuor pour la fin du temps”, composto nel 1940 da Oliver Messiaen, nel campo di concentramento tedesco Stalag VIII A in Sassonia. L’abisso è quello del Tempo, con i suoi dolori e le sue languidezze. Gli uccelli sono l’opposto del Tempo, sono il nostro desiderio per la luce, per le stelle, per gli arcobaleni e per i vocalizzi festosi. “Una musica che culla e che canta, che è nuovo sangue, un gesto eloquente, un profumo sconosciuto, un uccello senza riposo” scrive lo stesso compositore. Fantasmi d’amore nel tempio della dea dell’amore profano, dell’accoppiamento che rigenera la Natura, da parte di Marco Frasca, con il Concerto per clarinetto solo di Valentino Bucchi, datato 1969, ispirato dal pensiero del filosofo Aldo Capitini,  con i suoi suoni multifonici, evocanti la “compresenza dei morti e dei viventi”,  in cui il filosofo scriveva “Andando verso un tu ho pensato agli universi…il giorno sto nelle adunanze, la notte rievoco i singoli…se mi considerano un intruso, la musica mi parla…ringraziando di tutti, mi avvicino infinitamente.” Strutturato in quattro movimenti (Moderato -Presto -Andante -Epilogo), il concerto si presenta, tuttavia, come un insieme rigidamente unitario, poichè tutte le articolazioni musicali nascono da un nucleo di tre intervalli caratterizzanti proposti all’inizio. Al clarinetto é richiesta una tecnica ardua, dotata di particolari requisiti (staccato doppio, glissando discendente, intervalli più piccoli del semitono, emissione simultanea di più note). Ultima tappa tra i luoghi di Venere con Miriam Zeoli e i Tre pezzi per clarinetto solo di Igor  Stravinskij. Nato nel 1919, questo capolavoro è stato uno dei primi brani del novecento dedicati al clarinetto solista. Il radicale contrasto tra i due pannelli estremi è mediato dall’episodio centrale, che manifesta una sorta di mercuriale instabilità d’umore. Stravinskij rinchiude in questa minuscola galleria di aforismi, mondi del tutto diversi, dall’ eco delle impressionistiche Lyriques japonaises, al petulante pezzo finale, con le sue inflessioni popolaresche che guarda al mondo sarcastico dell’Histoire du Soldat. (Olga Chieffi)