Ottobre, 2016
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L’alta via dei Monti Lattari
CAVA DE’ TIRRENI (SA). Un sentiero lungo 100 km, che percorre 15 Comuni, sulla vetta dei Monti Lattari, dalla località Frestola al’ombra della monumentale Abbazia Benedettina SS. Trinità di Cava de’ Tirreni, a Punta Campanella.
Questo il percorso che l’Amministrazione Servalli, in particolare l’Assessorato all’Ambiente, nell’ambito delle iniziative del programma “Green Valley”, intende valorizzare e rendere fruibile, attivando una sinergia con i Comuni interessati, con il coinvolgimento del Cai, (Club Alpino Italiano), Lega Ambiente, il Parco dei Monti Lattari e le associazioni ambientalistiche interessate.
La prima iniziativa partirà domani, venerdì 28 ottobre, alle ore 23.00, organizzata dal Team Animatrail di Cava de’ Tirreni, con il patrocinio del Comune metelliano, con una spedizione cui parteciperanno gli amanti della montagna e degli atleti appassionati della natura che giungeranno anche dal Trevigiano.
Si partirà da Termini passando per il faro di Punta Campanella, proseguendo alla volta della Conocchia sopra Positano verso il Monte Cerreto, Valico di Chiunzi, Monte Finestra e, finalmente, alla Badia di Cava coincidente con la fine dell’Alta Via. La carovana del Team Animatrail, continuerà la camminata proseguendo per il versante orientale della Green Valley percorrendo l’intero tratto da S. Liberatore al Monte Caruso fino a raggiungere la distanza di 100 Km. con 6300 metri di dislivello positivo totale. L’arrivo è previsto, dopo circa 24 ore dalla partenza, presso il campetto della località S. Anna di Cava de’Tirreni.
“Questo vero è proprio evento della montagna – afferma il vicesindaco Nunzio Senatore – è propedeutico ad un progetto che vogliamo lanciare per rendere questo sentiero una vera e propria via entusiasmante per la bellezza incomparabile del paesaggio della costiera amalfitana sorrentina e che può diventare una risorsa turistica con risvolti anche economici per la ricca offerta dei prodotti tipici locali da quelli enogastronomici all’artigianato”.
Questione-surroga, il Tar accoglie il ricorso della signora Maria Esposito
PONTECAGNANO FAIANO (SA). Accolto il ricorso della signora Maria Esposito con il conseguente annullamento della delibera del Consiglio Comunale di Pontecagnano Faiano n. 35 del 13 settembre 2016 con la quale si era disposto di non procedere alla surroga del Consigliere Antonio Vecchione, dimissionario, con la ricorrente, prima dei non eletti nella lista “Popolo Democratico”.
E’ quanto disposto in data odierna dalla sezione di Salerno del Tribunale Amministrativo Regionale della Campania.
Il Comune di Pontecagnano Faiano si era costituito in giudizio chiedendo che il Tar adottasse “i provvedimenti più opportuni a tutela dell’interesse pubblico”.
In giudizio erano intervenuti, ad opponendum, anche tre Consiglieri comunali che, insieme agli altri membri della minoranza, avevano partecipato alla seduta dell’Assise esprimendo voto contrario alla surrogazione del Consigliere dimissionario Antonio Vecchione con la signora Maria Esposito.
Il Tar, in tal senso, ha rappresentato l’inconsistenza sia formale che sostanziale del provvedimento respingendo, passo dopo passo e in toto, le contestazioni avanzate dai consiglieri di minoranza.
In premessa, è stato rilevato che le ragioni determinanti l’adozione della deliberazione non sono state espresse nel testo della deliberazione stessa ma affidate “in maniera irrituale” al resoconto stenografico degli interventi degli otto consiglieri di minoranza presenti alla seduta.
Nella sentenza, soprattutto, si ribadisce “la natura obbligatoria della deliberazione di surroga del Consigliere dimissionario”, in assenza, ovviamente, di cause di ineleggibilità o di incompatibilità del subentrante, e “l’irrilevanza della prima motivazione – o pseudo tale – posta a sostegno della deliberazione gravata, vale a dire il mancato rispetto, nella specie, del termine di dieci giorni dalle dimissioni, che non poteva quindi, in alcun modo, giustificare l’omissione della surroga in oggetto”.
In merito, invece, alla circostanza evidenziata dai consiglieri di minoranza “che le dimissioni sono state indirizzate al Sindaco e al Segretario comunale, anziché al Consiglio Comunale”, il Collegio ne rileva “il carattere palesemente non dirimente: tanto, sia in virtù della regola generale del raggiungimento dello scopo, essendo le stesse dimissioni comunque pervenute al Consiglio, sia pur da parte, evidentemente, del Segretario comunale o del Sindaco, cui erano state rivolte, tanto da aversi regolarmente la convocazione dell’assemblea consiliare, al fine di pervenire all’adozione della deliberazione…”. Ciò in conformità all’indirizzo preferibile della giurisprudenza.
Il Tar si è espresso anche nel merito dell’argomento secondo il quale “i Consiglieri comunali di minoranza erano venuti a conoscenza delle dimissioni, soltanto in data 7 settembre 2016, in occasione della conferenza dei capigruppo consiliari”. “Si tratta – chiarisce la sentenza – di una circostanza destinata, senz’altro, ad essere assorbita dalla vincolatività della stessa delibera, la quale, proprio per il suo carattere necessitato, non richiede alcun particolare approfondimento istruttorio da parte dei componenti dell’organo assembleare”.
Allo stesso tempo, quanto alle circostanze secondo cui “le dimissioni erano scritte a mano e su carta semplice, che era difficile riconoscere la firma apposta e il numero di protocollo attribuito dal Comune, anch’esso scritto a mano e, quindi, privo del talloncino rinveniente da procedura elettronica, già in uso presso l’ente” il Tar ha rilevato “che le stesse sono, tutte, palesemente irrilevanti; se l’intento dei Consiglieri comunali, che hanno respinto la delibera di surroga, era nel senso di porre in dubbio l’autenticità dell’atto di dimissioni presentato dal Consigliere comunale Antonio Vecchione, essi avrebbero dovuto esplicitare tale loro dubbio nelle forme, all’uopo previste dall’ordinamento, e segnatamente, atteso il rilievo penale d’una eventuale falsità di tale atto, avrebbero dovuto presentare denunzia, al riguardo, all’A.G. o ad altra autorità, che a questa avesse obbligo di riferirne: il che, stando agli atti a disposizione del Collegio, non è avvenuto”.
Infatti, la sentenza rileva che “dalla lettura delle dimissioni… le stesse appaiono agevolmente leggibili e comprensibili, così come leggibile appare la firma; lo stesso dicasi del timbro del protocollo del Comune”. Pertanto le giustificazioni dei consiglieri di minoranza “risultano francamente inconsistenti (cosa, poi, s’intenda per ‘carta semplice’ è francamente incomprensibile, a meno di non voler stigmatizzare il mancato uso della carta da bollo, chiaramente nella specie non prescritto)”.
Al riguardo, invece, della versione secondo cui “il pubblico ufficiale che aveva recepito le dimissioni non aveva attestato che le stesse erano state presentate personalmente dal Consigliere Vecchione”, il Tribunale osserva che “la ricevuta di registrazione del protocollo comunale, esibita dagli stessi intervenienti, attesta la presentazione da parte del mittente Antonio Vecchione… quindi attesta che le stesse sono state effettivamente presentate dal Consigliere Vecchione”.
Il Tar evidenzia, dunque, che “la surroga non può essere omessa, o anche soltanto differita, sulla base di considerazioni metagiuridiche, oltre che perplesse, come quelle, debitamente, resocontate” da parte dei consiglieri di minoranza.
Si ritiene, quindi, che la deliberazione impugnata si presenta illegittima perché non sorretta da adeguata motivazione, e ciò sia sotto il profilo formale, sia sotto quello sostanziale “per l’inconsistenza, l’irrilevanza e la mancata prova delle circostanze fattuali, poste a base degli argomenti pure addotti a giustificazione della decisione di non procedere alla sostituzione del Consigliere dimissionario con la ricorrente”.
In tal senso, il Tribunale Amministrativo regionale ha espresso la necessità di riconvocazione del Consiglio Comunale “onde procedere all’adozione dell’incombente-surroga di Consigliere dimissionario, sinora indebitamente omessa”.
“Ero fiducioso e sereno – dichiara il Sindaco Ernesto Sica – non nutrendo alcun dubbio in merito alla decisione del Tribunale Amministrativo Regionale che si è rilevata puntuale nei tempi ed estremamente precisa rispetto al ricorso oggetto di discussione. Era indispensabile fare chiarezza su un comportamento della minoranza non rientrante, a mio avviso, nei crismi della democraticità che ha generato solo confusione istituzionale oltre a negare alla signora Maria Esposito il sacrosanto diritto di sedersi tra i banchi del Consiglio Comunale mettendo in discussione la volontà espressa liberamente dai cittadini alle scorse elezioni amministrative. Nonostante tutto, è a questa stessa minoranza che, adesso, voglio rinnovare l’appello ad abbassare le armi, a confrontarsi, pur nel pieno rispetto delle proprie posizioni politiche, e a collaborare, con proposte e idee, esclusivamente al processo di crescita della Città di Pontecagnano Faiano”.
“La gioia dell’amore nella famiglia”, 20° Convegno Ecclesiale Diocesano
CAVA DE’ TIRRENI (SA). Si svolgerà nei giorni 28 e 29 Ottobre, presso la Parrocchia di S. Alfonso, in Cava de’ Tirreni, il 20° Convegno Ecclesiale Diocesano “La gioia dell’amore nella famiglia”.
Promosso dall’Arcidiocesi di Amalfi – Cava de’ Tirreni, esso tenterà di focalizzare le principali istanze dell’Amoris Laetitia, l’ultima esortazione apostolica di Papa Francesco sull’amore nella famiglia. E’, infatti, la famiglia il tema sul quale è incentrata la pianificazione pastorale dell’Arcidiocesi nel prossimo triennio e l’annuale consesso degli operatori pastorali vuole riflettere ampiamente sul documento pontificio per trarre da esso i sapienti suggerimenti per un cammino pastorale che porti a guardare la famiglia non solo come oggetto, ma sempre più come soggetto dell’azione pastorale comune.
In un epoca in cui il soggettivismo afferra anche il vissuto familiare, il Convegno ha la pretesa di voler ridestare la coscienza della Chiesa Locale ad essere stimolo presso ogni famiglia nel credere alla propria identità comunionale e nel vivere gioiosamente l’amore nell’alveo del focolare domestico, prima palestra di affetto e di comunione, per essere, poi, capace di esternare i suoi valori umani e cristiani nella Chiesa, nella società in generale.
Spetterà al Vescovo di Pozzuoli, Mons. Gennaro Pascarella, anche Delegato per la Pastorale della Famiglia in Campania all’interno della Conferenza Episcopale Campana, presentare le linee conduttrici dell’Amoris Laetitia di Papa Francesco e di offrire i suggerimenti più immediati per l’applicazione pastorale nel nostro contesto diocesano.
Mons. Marcello De Maio, docente di teologia morale presso l’Istituto Teologico Salernitano avrà un incontro specifico con presbiteri, diaconi permanenti, religiosi, religiose e seminaristi per stigmatizzare il compito e il dovere pastorale di orientare, con rinnovato entusiasmo, gli sforzi pastorali del futuro verso la famiglia.
I Gruppi di Studio suddivisi per forania, saranno specifici per i laici e per i presbiteri: luogo autentico di comunione per offrire ispirati suggerimenti per la pastorale familiare del futuro.
E all’Arcivescovo, Mons. Orazio Soricelli, il compito di tracciare le conclusioni, offrendo a tutti gli Operatori Pastorali le sue prime impressioni sulle sollecitazioni emerse, ma anche le sue maturate indicazioni per un equilibrato ed incarnato impegno pastorale che s’impegnerà mettere al centro la famiglia, valore irrinunciabile di ogni contesto ecclesiale o sociale. (Antonio De Caro)