Ottobre, 2016

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L’ISS “Giovanni XXIII consegna gli attestati per il corso “il vecchio e il mare”

ISS-giovanni-XXXIII-il-vecchio-e-il-mare-ottobre-2016-vivimediaSALERNO.  56 sono gli alunni dell’ISS “Giovanni XXIII” che hanno ricevuto l’attestato del corso “Il vecchio e il mare” che si è svolto tra aprile e settembre 2016.

La Dirigente Scolastica , professoressa Daniela Novi, è arrivata insieme ad alcuni alunni dell’Istituto con la barca a vela “Gastby”, capitanata dal professore Emiddio Ventre. Gli alunni, visibilmente emozionati, con la divisa tirata a lucido hanno ascoltato le parole del comandande della Capitaneria di Porto, Gaetano Angora che ha raccontato loro l’esperienza di quando, giovane marinaio, ha solcato mari per la prima volta sulla nave Ausonia, dopo essersi diplomato all’ISS Nautico Nino Bixio di Piano di Sorrento. Infine ha stipulato una convenzione con l’Istituto, grazie alla quale gli alunni dell’ISS “Giovanni XXIII” potranno fare l’alternanza scuola lavoro presso la Capitaneria di Porto.

Parole di elogio rivolte ai nostri ragazzi sono arrivate anche dall’assessore ai trasporti De Maio e dall’Ingegnere Elena Valentino. Antonia Autuori , dell’Agenzia Autuori , ha poi ringraziato la Dirigente Daniela Novi per aver dato ai ragazzi delle classi seconde la possibilità di sentire il rumore del mare e a lei di conoscere e sperimentare, più da vicino, il mondo dei giovani. Un saluto speciale è stato rivolto ai ragazzi da don Claudio Raimondi che collabora con Antonia Autuori al progetto Stella Maris che “fa da casa ai lontani da casa”. Marcello Gambardella , della Travelmar, ha ringraziato tutti gli amici che hanno consentito di creare una “rete” quale valore aggiunto attraverso cui poter investire sui ragazzi, che sono il nostro domani. Ha ringraziato la preside Novi dichiarando di aver trovato “un’amica con uno straordinario entusiasmo”. La parola è stata data poi a Saverio Testa comandante della barca “Orca” sulla quale i ragazzi hanno fatto il corso. Ha ricevuto grandi applausi dagli alunni del Nautico, contenti di rivederlo e rispettosi della sua saggezza e maestria. La Dirigente Daniela Novi ha concluso con la certezza di ripetere questa esperienza il prossimo anno.

Moderatore illustre dell’evento è stato l’avvocato de Nigris, presidente della Stazione Marittima, che ha chiesto di ascoltare la voce di qualche allievo. Sono intervenuti Noemi Scarpa, Armando Nappi e Raffaele Rossi che hanno ricordato l’esperienza fatta a bordo e le conoscenze trasmesse dal suo capitano.

Dopo la consegna dei dilomi e le foto di rito si è aperto il buffet offerto dall’ Istituto Virtuoso e dal suo Dirigente Gianfranco Casaburi.

Insieme contro il cancro al seno, con “Cenere&Magia”, una Cenerentola divertente e solidale, in scena il 21 ottobre all’Auditorium “De Filippis”

CAVA DE’ TIRRENI (SA). Solidarietà e fantasia, guarigione e malattia, emozioni e allegria, tanta saggezza e un poco di follia: mescoliamo tutto insieme e… Bighidi boghidi bu, Cenere&Magia vola lassù!

Già, Cenere&Magia è uno spettacolo tutto teatro e tutto amore, che, con l’importante corollario di interventi professionali e sociali sulla prevenzione del cancro al seno, andrà in scena venerdì 21 ottobre, alle 20,30, presso l’Auditorium De Filippis collocato all’interno dell’I.I.S. Della Corte-Vanvitelli di Cava de’ Tirreni, sito al Prolungamento Marconi.

Giunto alla sua terza replica, dopo i primi passi a Mercato San Severino e Vietri sul mare, è la riscrittura teatrale della favola di Cenerentola, diretta da Clotilde Grisolia e prodotta dal Centro per l’Infanzia di Mercato San Severino. Alla favola originale è stata messa dai creatori una “scarpetta magica”, che l’ha trasformata in uno show trascinante colorato da fastosi costumi, ricco di musica, scene divertenti, balli, parodie, battute, grazie alla verve spontanea dei protagonisti, giovanissimi e/o adulti. Tra loro, il Principe è un cavese, Ermenegildo De Masi, quotidianamente impegnato ad alti livelli nel management industriale e per hobby divertente e divertito interprete di scena.

Il cast è formato da attori non attori, non a caso autodefinitisi “Teatranti per caso”. La loro recitazione volutamente “naif”diventa più vera e coinvolgente, tale da creare un tutt’uno con gli spettatori, che così si ritrovano anche loro a vivere la favola diventando sorridenti spettattori.

La benzina che anima il tutto è la solidarietà, l’importanza di reagire al dolore e alla malattia, il recupero dell’energia vitale anche nei momenti più bui. Infatti Rosa Santoro e Alfonsina Della Rocca, le direttrici del Centro per l’Infanzia Crescere insieme, organizzatore della manifestazione, per esperienze legate al vissuto di conoscenti e amiche, sono molto vicine alle pazienti ammalate di tumore.

Per questo tutto l’incasso dello spettacolo è stato e sarà devoluto all’Associazione Noi donne… soprattutto, che è nata per stare vicina, in tutti i sensi, anche durante le degenze in Ospedale, alle donne ammalate di cancro al seno. È un benemerito progetto di Oncologia sociale, battezzato nel 2015 significativamente con un evento dal nome “Sapori e colori della vita”.

In collaborazione con l’Ospedale Ruggi d’Aragona sono state già effettuate operazioni importanti, come l’ammodernamento della sala d’attesa, l’installazione di uno sportello di accoglienza, la formazione di un gruppo di volontarie che fanno da tramite tra pazienti e dottori, forniscono informazioni e chiarimenti relativi alle cure chemioterapiche, al reperimento di numeri utili. E naturalmente fanno sentire, anche oltre le parole, quel senso di vicinanza umana di cui ogni paziente ha profondamente bisogno nella battaglia quotidiana contro la malattia.

Insomma, Cenerentola e lo spettacolo Cenere e magia non sono solo una favola bella di divertimento e socializzazione, ma sono anche un ponte ancora più bello verso la realtà e verso gli altri. Verso la vita… Un ponte in cui ognuno può mettere un mattoncino personale, anche semplicemente acquistando il biglietto per lo spettacolo.

Bighidi boghidi, bidighi bofighi bu… e la malattia cade più giù…

Ma… siamo proprio sicuri che ci vuole la magia? Non basterebbe forse un semplice gesto di buona volontà?

Podistica Baronissi-Cava: “1° Trofeo Real San Francesco”, grande successo

partenza-podistica-real-san-francesco-ottobre-2016-cava-de'-tirreni-vivmediaCAVA DE’ TIRRENI (SA). Missione compiuta. La  Oltre duecento atleti hanno sfidato una pioggia incessante che ha accompagnato tutta la loro prestazione lungo i circa sedici chilometri del tracciato e non si sono arresi alle intemperie né al fondo stradale reso viscido, soprattutto nella lunga discesa che dal valico di Croce ha portato in piazza San Francesco, a Cava de’ Tirreni. Particolarmente struzzicante per il mondo del podismo su strada la nuova sfida sportiva ideata e coordinata dalla Comunità francescana cavese e dalla Libertas, e inserita dal Comitato Festa di San Francesco di Cava de’ Tirreni nel suo programma civile. Stuzzicante e impegnativa per il tracciato scelto, che partendo da Baronissi e attraversando Pellezzano si inerpicava, come strada provinciale 129, sulle colline spartiacque tra la Valle dell’Irno e quella metelliana.
Reso ancora più insidioso e selezionante dalla fitta pioggia battente che ha accompagnato tutta la gara. Pioggia rea di aver frenato alla partenza circa un centinaio di iscritti in più che in extremis hanno dato forfait e deciso di disertare l’appuntamento, rimandandolo al prossimo anno.
A dare lo start di partenza alla gara sono stati il padre guardiano del Convento di Baronissi, sede della curia provinciale dei frati minori, fra Enrico Agovino, quello del convento di Cava de’ Tirreni, fra Pietro Isacco, il rettore del Santuario di San Francesco e Sant’Antonio di Cava, fra Luigi Petrone, il presidente del Comitato Festa San Francesco di Cava, Fernando Cretella, il presidente regionale della Libertas Antonio Adinolfi e i responsabili regionali Libertas per l’Atletica e Podismo su strada, Roberto Funiciello, Francesco D’Anisi e Carmine Adinolfi. Sin dal primo chilometro di gara ha rotto gli indugi Antonello Landi, dell’Atletica Potenza Picena, che con un’azione di allungo in progressione si è lasciato tutto il gruppo alle spalle e ha intrapreso una corsa solitaria per il resto del percorso, chiudendo al traguardo la sua fatica con il tempo di 56’ 41’’ e staccando il primo degli inseguitori, il cavese Giovanni Ferrara dell’ASD Podisti Cava-Picentini-Costa d’Amalfi, , di un minuti e 4’’, e il terzo, Antonello Barretta dell’Asd Liberi Insieme, di un minuto e 54’’.
antonello-landi-vincitore-real-san-francesco-ottobre-2016-cava-de'-tirreni-vivmediaPrima delle donne Grazia Razzano dell’Aeneas Run di Bacoli, con il tempo di 1h 14’ 33’’. Nella classifica per società questo il podio: vincitrice l’Aeeneas Run di Bacoli (NA), a seguire l’ASD Atl. Isaura Valle dell’Irno e il Castellabate Runners. A fine gara atleti, dirigenti delle società al seguito e organizzatori si sono ritrovati all’interno del chiostro del convento di San Francesco per le premiazioni e per assistere all’esibizione folkloristica dei Pistonieri Santa Maria del Rovo. A chiusura della manifestazione il deus ex machina della gara, Carmine Adinolfi, ha voluto ringraziare tutti quelli che hanno contribuito alla realizzazione del Trofeo Real San Francesco: la comunità francescana locale e di Baronissi, il presidente del Comitato Festa di San Francesco, i comandi di Polizia locale di Baronissi, Pellezzano e Cava, la Croce rossa italiana, comitato di Cava, i volontari delll’Associazione Europea Operatori di Polizia, la Protezione civile, gli equpe dei suoi collaboratori e, infine, l’Amministrazione comunale di Baronissi e il sindaco Gianfranco Valiante, per la grande accoglienza data ai partecipanti e la massima disponibilità dimostrata a supporto della manifestazione. “Siamo arcisoddisfatti del risultato ottenuto, nonostante non ci abbia aiutato il tempo- ha detto a tutti dal palco Adinolfi- E anche grazie agli apprezzamenti che a caldo ci hanno fatto gli atleti possiamo sin da subito dare appuntamento al 1° ottobre 2017 per la seconda edizione del trofeo “Real San Francesco”. Sarà certamente un’altra grande festa di sport nel segno della Libertas”.

Il filo rosso tra musica e arte, terreno e divino, razionalità e misticismo in “Le note del sacro”, un profondo e suggestivo pamphlet di Marco Di Serio

mv-marco-di-serio-cava-de'-tirreni-ottobre-2016-vivimediaSALERNO. Le note del sacro scorrono lungo un percorso infinito: la distanza è irriducibile, ma il movimento è necessario. E da questo movimento si crea l’elettricità della tensione tra slancio umano e assenso divino. È una tensione creativa in cui si sente l’onda permanente di quelle dita che si avvicinano tra loro nella donazione dell’energia vitale, immortalate nella meravigliosa michelangiolesca Creazione dell’uomo che vola nella volta della Cappella Sistina. Si crea così un dialogo fitto fremente e inesauribile tra sacro e profano che procedono uguali e distinti nell’esplorazione appassionata e misteriosa di un universo senza tempo, lontano eppure flessibile e percepibile con la forza di un’irrinunciabile umanità.

È in questo gioco di espressioni del testo e di possibili cuciture, di parole e di percezioni, di filosofia meditata e di musica ineffabile, che secondo noi si può cercare l’anima profonda del saggio Note del sacro, che il salernitano Marco Di Serio, germanista e traduttore, ha recentemente pubblicato con la Casa Editrice Campanotto di Roma e sulla cui copertina ha significativamente inserito una Santa (Cecilia) che suona uno strumento ad arco.

Il saggio tratta di alcuni brani ed autori europei di musica sacra attraverso un dialogo di tre personaggi, Therese, Theodor e Paulus (nomi non a caso tedeschi, a sottolineare la grande matrice di questo tipo di musica), corredato da versi, piccoli accenni narrativi, note critiche. Nel dialogo, fondato su un incontro più che su uno scontro ( i tre rappresentano l’anima razionale, quella religiosa e quella mistica, intuibile nel nome “aviliano” di Teresa), si fanno continui riferimenti a pietre miliari come ad esempio Bach, Mozart, Bruckner, Messiaen, con citazione delle loro opere più significative, al cui ascolto contestuale viene sollecitato il lettore. Il discorso si amplifica attraverso richiami pertinenti e parallelismi molto suggestivi con i grandi della pittura (Botticelli e Beato Angelico per tutti) o del cinema (magnifico un richiamo ai pittorici e musicali silenzi di una scena del bergmaniano Sussurri e grida).

Le osservazioni che l’autore effettua attraverso le parole dei tre personaggi sono “ad onde concentriche”, perché svariando su varie chiavi interpretative determinano un cammino intimo dall’umano fino al divino alla luce dell’eterno, quell’eternità che rimbomba come un tuono, come in una celebre cantata di Bach.

È interessante il filo del discorso, perché parte come assunto paradossalmente dall’inviolabile purezza dell’Assoluto, al quale era più facile avvicinarsi quando la rappresentazione religiosa era il tutto incantato dell’anima e della vita, come appare chiaro dalle immagini dell’Arte medioevale, anche di quella iconica orientale, dove domina la figura della Vergine. La Vergine dal Rinascimento in poi sarà contaminata dall’umanizzazione, ma questo, se da una parte è un limite, dall’altro arricchisce di contenuti, in quella fusione tra sacro e profano che diventa il seme e il fiore più saporito dell’arte e della musica.

Terreno e ultraterreno si toccano e si vivificano a vicenda. L’uno non oscura l’altro. Del resto, come sostiene Di Serio, Dio ci mette la creazione, l’uomo i nomi e le caratteristiche, così come in un Cantus firmus può godere delle tante variazioni tonali dell’esecuzione. Modernizzando, hardware e software in altre chiavi…

Tutta la scrittura del libro cerca di trasmettere il sapore di questa commistione che è figlia della storia e dell’umanità, è scintilla del cielo e voglia di superare l’angoscia del buio, magari con un canto che quel buio lo scova e lo addomestica.

È una scrittura di nicchia, ma accattivante, raffinatissima, figlia di uno scrupoloso ed appassionato labor limae e nello stesso tempo di una sottinteso sottofondo musicale, come se nella descrizione di un’opera l’autore fosse in ascolto diretto delle note e ne traesse l’ispirazione per la trance poetica. Questa a sua volta si traduce in parole ricche di connotazioni e sfumature liriche, perché le parole in lui servono anche a negare il valore totalizzante della parola, sostituibile dalle percezioni più o meno leggere dell’ineffabile. Così, pur se con i nostri limiti, si può cogliere l’ incanto rispetto agli splendori e alle piaghe della Creazione ed alla luce impalpabile in cui siamo immersi, una volta in toto, oggi con la mediazione della ragione, che nello stesso tempo riduce e illumina.

Di Serio non cerca mai la frase ad effetto, così come rifiuta la melodia calamita o il cerebralismo che tutto inaridisce.

La razionalità di Theodor, il misticismo di Teresa, la religiosità di Paulus sono la trinità che permette di viaggiare in questo universo sonoro, letterario e artistico. E così le note del libro, sulla scia della percezione che l’autore stesso prova nell’approcciare gli argomenti, contornano ondulazioni che si colgono come un respiro, salmodiano sul mondo, stillano come una dichiarazione d’amore al mondo e all’oltre. E tutto risulta nuovo, pur nell’identico, in un unico abbraccio che avvolge il battito dei cuori, e la devozione finalmente esce dal suo infelice dormiveglia, dal suo compiaciuto feticismo e prende respiro…

È il brivido del sacro, signori. E Di Serio con questo prezioso pamphlet questo brivido lo fa suo e riesce a trasmettercelo “sul serio”…

Mani amiche: aperte le iscrizioni per il Corso di Primo Soccorso e Educazione Sanitaria – Una formazione gratuita e utile che arricchisce le persone e il territorio

CAVA DE’ TIRRENI (SA). Sono aperte le iscrizioni al 34° Corso di Primo Soccorso ed Educazione Sanitaria per nuovi Volontari organizzato dall’Associazione Mani amiche, che ha sede a Cava de’ Tirreni ma, con le sue ambulanze moderne e superattrezzate per il trasporto degli ammalati, opera da oltre venticinque anni in tutto il territorio campano e nazionale.

Il Corso è gratuito e non prevede alcuna quota di iscrizione, coerentemente con lo spirito di volontariato puro dell’Associazione, dove non esistono prestazioni a pagamento, ma l’attività si regge solo sulla disponibilità dei soci e sulle offerte libere di beneficiati e benefattori.

Possono presentare domanda di iscrizione tutti coloro che abbiano compiuto il sedicesimo anno di età.

Le lezioni saranno tenute in collaborazione con Medici Specialisti Ospedalieri, che saranno coadiuvati dai volontari di Mani Amiche.

Il Corso di Formazione Teorico prevede due lezioni a settimana e sarà seguito da un periodo di tirocinio pratico. Le lezioni si terranno presso la sala riunioni dell’ Associazione, in Corso Mazzini 124 a Cava de’ Tirreni. E saranno un’opportunità per tutti: sia per gli iscritti, che impareranno cose utili anche nella vita di ogni giorno e matureranno un adeguato spirito di solidarietà, sia per l’Associazione, che verrà rinvigorita da una necessaria linfa di energie nuove e fresche, sia per tutto il tessuto sociale, per cui il volontariato e la solidarietà sono ossigeno pulsante.

Le domande di iscrizione possono essere ritirate, tutti i giorni (sabato e domenica compresi), dalle ore 15 alle ore 20 presso la sede dell’Associazione, che ha sede in Corso Mazzini 124.

Per ulteriori informazioni telefonare al numero 089444222 oppure tramite posta elettronica all’indirizzo info@maniamiche.it.