Novembre, 2017
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Il 5 dicembre, a Palazzo di Città, Federico Buffa e Elena Catozzi presenteranno la biografia di Cassius Clay
CAVA DE’ TIRRENI (SA). Sport, giornalismo, costumi, letteratura, società, etica sociale… e un pizzico umanissimo di sciovinismo cittadino: il 5 dicembre p.v., alle ore 18, presso la bellissima Sala di Rappresentanza del Comune di Cava de’ Tirreni (quella con gli affreschi di Tafuri, gli stucchi eleganti e la Pergamena Bianca), Federico Buffa, attualmente forse il più grande esponente nazionale del giornalismo multimediale, presenterà il libro “Muhammad Ali, un uomo decisivo per uomini decisivi (Rizzoli editore)”, l’appassionante biografia del pugile Cassius Clay, “il più grande”, da lui scritta “a quattro mani e due teste in una”, con la giovane cavese Elena Catozzi. La serata, organizzata dall’Associazione Giornalisti Cava de’ Tirreni e Costa d’Amalfi “L. Barone”, il cui Presidente è Emiliano Amato, sarà condotta da Franco Bruno Vitolo.
Federico Buffa, dopo una lunga esperienza come commentatore delle partite nazionali e internazionali di Basket, si è dedicato agli approfondimenti giornalistici ed ha prodotto delle vere e proprie chicche, come le Storie mondiali le interviste-ritratto televisive di personalità come Cristiano Ronaldo, Johann Crujff, Alfredo Di Stefano, Paolo Maldini, Jim Connors, oltre a numerose pubblicazioni in tema ed a svariate performances telecineteatralletterarie sul mitico Jessie Owens. Non a caso ha partecipato come doppiatore anche al film Race – Il colore della vittoria, dedicata proprio all’eroe delle Olimpiadi di Berlino ’36.
Elena Catozzi, trentaquattrenne ricercatrice, cavese superdoc (il papà è il prof. Roberto, la mamma la maestra Carmen Cortellessa), è appassionata di sport (sulla rivista Basket NBA ha pubblicato un raffinato articolo sul grande cestista Alcindor, convertitosi dal Cristianesimo all’Islam) ed esperta di cinema (ha effettuato studi e lavori con l’Istituto Luce, la famiglia De Sica, la famiglia Rossellini).
Cassius Clay, che dopo la conversione all’Islam cambiò il nome in quello di Mohammed Alì, è il mitico pugile di pelle nera che si rivelò al mondo vincendo la medaglia d’oro dei pesi massimi alle Olimpiadi di Roma nel 1960… e vivendo un’emozionata ed emozionante relazione con la supervelocista Wilma Rudolph, raccontata nel libro in uno dei capitoli più avvolgenti. Diventò subito popolarissimo, oltre che per la sua bravura, per il suo stile di combattimento, basato su una mitragliante velocità di gambe e di braccia, e per le autoreferenziali smargiassate verbali con cui attaccava gli avversari e si autodefiniva il più grande. In un vorticoso saliscendi, vinse e riconquistò quattro volte il titolo mondiale, attraverso combattimenti epocali ad altissimo tasso di elettricità con giganti del tipo di Joe Frazier, George Foreman, Sonny Liston. Combattimenti che conquistarono i media di tutto il mondo, in quel tempo vicino eppure lontano in cui il pugilato era uno sport che bucava l’immaginario planetario e assumeva significati che andavano ben oltre lo scambio dei pugni. Combattimenti che vengono raccontati nel libro con toni da epica sociosportiva e nello stesso tempo con “spirito da caminetto” e pennellate di colore, in un mix coinvolgente di attenzione alla verità e ricerca di umanità.
Clay-Alì è penetrato fino in fondo nel cuore del mondo soprattutto in due momenti. Il primo, quando, nel pieno della sua carriera, anche per effetto della sua conversione all’Islamismo pacifista, sfidò gli Stati Uniti d’America” e si rifiutò di essere arruolato nell’esercito americano per andare a combattere in Vietnam: ed erano i tempi in cui i neri d’America stavano sviluppando una vasta protesta contro la deleteria accoppiata “emarginazione sociale-necessaria carne da macello militare”. La sua sfida gli costò cara: gli arresti, la perdita del titolo, gli insulti di chi lo accusava di codardia. Ma ci fu anche chi ne sostenne la lotta e gli ideali, che erano forti e provocatori, anche perché intrecciavano in un unico bollente mix il rifiuto della guerra e la polemica razziale. Diventò per tanti il simbolo del coraggio, della forza di pagare di persona nel nome di valori superiori. E fu uno dei semi della futura, se pur non facile, integrazione del popolo nero negli USA, che alla fine ha prodotto il primo Presidente con la pelle scura.
L’altro momento, invece, commosse l’umanità senza distinzioni. Alle Olimpiadi di Atlanta, nel 1996, ad accendere in mondovisione la fiaccola inaugurale furono a sorpresa le sue mani tremolanti per il Parkinson. Era il segno palese della decadenza finale, ma anche di quella consacrazione di grandezza che va oltre la vita individuale. Era la consacrazione di “un uomo libero che ha tracciato a terra una riga che per noi si è trasformata n un viale alberato”.
Con un’affabulazione scorrevole ed affascinante che ne fa quasi un romanzo, con sfumature espressive di letteraria poeticità e tagli incisivi negli affetti familiari e nei cuori dei personaggi, con fascinosi intrecci tra sport e storia, politica e musica, orrori di razzismo e luci di umanità, tutto questo è raccontato nel bellissimo libro di Federico Buffa ed Elena Catozzi. Tutto questo sarà in scena, come già detto, il 5 dicembre prossimo, alle ore 18, nella Sala di rappresentanza del Palazzo di Città.
Ed avrà anche un significativo corollario. Per l’occasione, la “L. Barone” consegnerà a Federico Buffa il neonato Premio “Pontegiovane”, destinato a personaggi, situazioni o pubblicazioni capaci di aprire concrete finestre di protagonismo e visibilità a quella nuova generazione che così pochi spazi riesce a trovare all’interno della nostra società.
Lo scorso settembre, ad accogliere i due scrittori al Festival della Letteratura di Mantova, c’erano in un apposito cortile circa ottocento spettatori, per di più paganti…. Ci auguriamo proprio che la nostra Cava sappia offrire il giusto benvenuto ad un grande giornalista, una giovane concittadina di alta qualità ed un libro best seller… e senza pagare biglietti, ma rimanendo ripagati da grandi stimoli di emozione e di conoscenza …
Al via l’isola ecologica itinerante
CAVA DE’ TIRRENI (SA). “Se la frazione non va alla Metellia, la Metellia va alla Frazione”. Questo lo slogan della campagna di raccolta dei Raee, (condizionatori e frigoriferi, lavatrici, lavastoviglie, tv e monitor, piccoli elettrodomestici e PED (telefoni, modem, stereo, informatica), lampade a led, a neon e fluorescenti), iniziata lunedì scorso, avviata dall’Amministrazione Servalli e realizzata dalla Metellia Servizi.
Ogni prima settimana del mese, un automezzo attrezzato della Metellia Servizi, si soffermerà, dal lunedì al venerdì, nelle piazze delle frazioni per dar modo ai cittadini di disfarsi di tutti i cosiddetti Raee ed anche di batterie stilo, ministilo e torce, comprese le batterie dei cellulari.
Domani, giovedì 9 novembre, l’isola ecologica itinerante sarà in località San Giuseppe al Pozzo, dalle ore 9.00 alle 9.45 – alla frazione Pregiato, dalle ore 10.00 alle 10.45 – alla località Sant’Anna all’Oliveto, dalle ore 11.00 alle 11.45 e alla frazione Santa Lucia dalle ore 12.00 alle 13.00. Venerdì 10 novembre, invece, la raccolta sarà effettuata alla località Pianesi dalle ore 9.00 alle 9.30 – alla frazione Sant’Arcangelo, dalle ore 9.45 alle 10.30 – alla frazione Passiano dalle ore 10.45 alle 11.30 – alla località Santa Maria del Rovo, dalle ore 11.45 alle 12.15 – e alla località San Martino, dalle ore 12.30 alle 13.00.
Questo il calendario per ogni prima settimana del mese: Lunedì, Corpo di Cava (ore 9.00 – 10.00) – San Cesareo (ore 10.15 – 11.30) – Castagneto (ore 11.45 – 13.00); Martedì, Croce (ore 9.00 – 9.45) – Maddalena (ore 10.00 – 10.45) – San Pietro (ore 11.00 – 12.00); Annunziata (ore 12.15 – 13.00); Mercoledì, Arcara (ore 9.00 – 9.30) – Alessia (ore 9.45 – 10.15) – Marini (ore 10.15 – 10.45) – SS.Quaranta (ore 11.00 – 11.30) – Dupino (ore 11.45 – 12.15) – Rotolo (ore 12.30 – 13.00); Giovedì, San Giuseppe al Pozzo (ore 9.00 – 9.45) – Pregiato (ore 10.00 – 10.45) – Sant’Anna all’Oliveto (ore 11.00 – 11.45) -Santa Lucia (ore 12.00 – 13.00); Venerdì, Pianesi (ore 9.00 – 9.30) – Sant’Arcangelo (ore 9.45 – 10.30) – Passiano (10.45 -11.30) – Santa Maria del Rovo (ore 11.45 – 12.15) – San Martino (ore 12.30 – 13.00).
Un ulteriore canale di raccolta è stato riservato alle scuole secondarie di primo e secondo grado del territorio comunale e ulteriori punti di consegna sono disponibili presso il Palazzo di Città, gli uffici comunali di via Schreiber ed alla Metellia Servizi, oppure su prenotazione chiamando il Numero Verde Chiamambiente 840 000 310 attivo anche per fornire anche ogni informazione.
#INVERSIONEDIROTTA, dal 12 novembre al via il ciclo di appuntamenti “Le domeniche di Chikù” a Scampia
NAPOLI. Prosegue la rassegna #INVERSIONEDIROTTA da Chikù, una rassegna culturale e gastronomica nata con lo scopo di contribuire a fare di Scampia (Na) un avamposto culturale in cui Chikù si pone quale luogo di aggregazione, spazio dove poter ascoltare buona musica dal vivo, trascorrere una giornata in famiglia o con amici, incontrarsi e mangiare piatti unici “contaminati” sapientemente attingendo dalle tradizioni culinarie tipiche della cucina partenopea e balcanica.
Questa volta gli appuntamenti saranno domenicali organizzati con una attenzione particolare anche alle famiglie dedicando ai più piccoli/e laboratori a tema e pranzi gustosi.
La combinazione tra piatti frutto della mescolanza di saperi e sapori genuini e l’offerta culturale dedicata a grandi e piccoli/e con spettacoli, laboratori e incursioni musicali a cura di artisti e musicisti/e di particolare carisma e bravura, fanno sì che le domeniche da Chikù siano davvero uniche e piacevoli.
Un luogo dove sentirsi a proprio agio, stare bene insieme e fare comunità a partire da un buon piatto di pasta in un clima rilassato. Per chi non lo sapesse, Chikù è spazio gastronomico, cucina delle donne de La Kumpania, laboratorio permanente di autoproduzioni creative, officina dei piccoli. È inoltre sede di uno sportello legale per la tutela dei diritti dell’infanzia, per i diritti di cittadinanza, contro le discriminazioni sociali, etniche e di genere.
Novità di questa rassegna, dal punto di vista gastronomico, sarà l’utilizzo di prodotti tipici e d’eccellenza campana come la ricotta di bufala DOP, olio extravergine d’oliva delle terre del Cilento, l’Asprinio IGT delle Terre del Volturno e tanti altri. Questo nell’intento di valorizzare le risorse preziose della nostra terra e rafforzare la rete di produzioni e di economia etica e sostenibile e che contraddistingue le nostre scelte.
Per cominciare, alcuni dei nostri ingredienti proverranno dalla fattoria sociale Fuori di Zucca, da TrasformAzioni Sociali – Coop. La Roccia, dal Caseificio La Stella Bianca, dal Fondo Rustico Amato Lamberti e dalle Cantine Vitematta.
Perché #INVERSIONEDIROTTA?
Negli anni ’70, con la cementificazione del quartiere, la mancata applicazione di un progetto che favorisse l’interazione tra gli abitanti, Scampia si configurò come un quartiere dormitorio. In un momento storico in cui il centro di Napoli è in balia del turismo mordi e fuggi e della gentrificazione e in cui parallelamente va affermandosi il concetto di “nuove centralità della città metropolitana”, sentiamo importante affermare Scampia come avamposto culturale.
Decenni di attivismo organizzato e dal basso, di tradizioni oramai consolidate e conosciute a livello internazionale come il Carnevale del Gridas, insieme a tante altre come il Mediterraneo Antirazzista Napoli, ogni anno ci ricordano che è possibile ribaltare gli stereotipi e far sì che questo quartiere possa fare dei propri “isolati”, delle piazze culturali.
È così che si inverte la rotta che solitamente muove gli abitanti dalla periferia al centro, nell’ottica di una valorizzazione culturale e sociale delle cosiddette nuove centralità, con un programma ricco di appuntamenti a partire dai percorsi di trekking urbano alla scoperta delle realtà virtuose di Scampia per poi approdare da Chikù, che vi accoglierà con la sua atmosfera familiare e la cucina genuina valorizzata da eccellenze del territorio, luogo di svago, di aggregazione, di produzione culturale, con tanto di musica dal vivo e di cucina sana e unica nel suo genere, balcanico e napoletano, frutto della brigata multiculturale de La Kumpania.
Di seguito il programma:
12 novembre
Pranzo a partire dalle 13.00
Ore 16:00 Le guarattelle di Selvaggia Filippini con lo spettacolo “Io: Pulcinella”
19 novembre
Ore 10.00 trekking urbano “Conosci Scampia”, visita guidata tra le storie e le realtà virtuose del quartiere
Ore 13:30 pranzo da Chikù
Ore 16.00 laboratorio per bambini: “Mani in pasta” a cura de La Kumpania
26 novembre
Pranzo da Chikù a partire dalle 13.00
Ore 16:00 laboratorio creativo per bambini “Raccontastorie”, a cura di Chi rom e…chi no
3 dicembre
Pranzo da Chikù a partire dalle 13:00 con concerto delle cantanti Gabriella Rinaldi e Dolores Melodia
10 dicembre
Ore 13.00 pranzo da Chikù
Ore 16.00 attività per bambini: atelier di pittura e giochi di squadra a cura della Banda Ranocchi
17 dicembre
Ore 10.00 trekking urbano “Conosci Scampia” visita guidata tra le storie e le realtà virtuose del quartiere
Pranzo a partire dalle 13.00
Ore 16:00 laboratorio per bambini: “Mani in pasta” per la realizzazione di biscotti natalizi a cura de La Kumpania
Per i più piccini/e è possibile partecipare anche solo ai laboratori pomeridiani con la degustazione di speciali merende salutari, previa prenotazione.
Per maggiori informazioni:
Cell. 334 8421513 – Tel.081 0145681. E-mail: info@chiku.it
Seguici su facebook https://www.facebook.com/ChikuGastronomia/
Chikù si trova a Scampia (Na), in Viale della Resistenza, comparto 12 accanto al Commissariato. Seguire le indicazioni per “Auditorium Scampia”.
“Libera la natura” corre a Battipaglia: 400 studenti per una staffetta su bene confiscato, alla presenza di Luigi Ciotti
BATTIPAGLIA (SA). Piu’ di 400 studenti delle scuole superiori parteciperanno domani 8 novembre a Battipaglia nel salernitano alla tappa di “Libera la natura” promossa dai Carabinieri Forestali e Libera. Cuore dell’iniziativa, come sempre è stato in tutte le precedenti edizioni di “Libera la Natura” in varie regioni d’Italia, è la staffetta che vedrà coinvolti gli studenti delle scuole. Una staffetta di impegno , di memoria e riflessione. Gli studenti si passeranno tra le mani un testimone dal valore simbolico: un pezzetto di legno che arriva proprio da Lampedusa, ricavato da uno dei tanti barconi che su queste nostre coste approdano.Un legno che racconta naufragi e vite spezzate dalla povertà e dalla guerra, perchè mai come in questo momento il nostro paese ha bisogno che tutti, tengano in mano il testimone dell’impegno e della responsabilità.
Altrettanto simbolica, la scelta del terreno di gara: un bene confiscato alla criminalità mafiosa e restituito ai cittadini. Questa volta sarà un bar, oggi ribattezzato “Caffè 21 marzo”, in via Gonzaga 5, intorno al quale si sfideranno circa 400 studenti dell’ IISS Santa Caterina –Amendola di Salerno e del Liceo Scientifico Enrico Medi di Battipaglia.Alle 9,30 a dare il via alla staffetta dei ragazzi, don Luigi Ciotti, presidente di Libera.
Il momento della corsa è stato preceduto da due incontri di formazione. Il primo, dedicato all’educazione ambientale, curato dai Carabinieri Forestali del reparto Biodiversità di Caserta. Il secondo, incentrato sui valori spesso dimenticati dello sport pulito, ha visto la partecipazione di rappresentanti del Gruppo Sportivo dei Carabinieri.
E’ in libreria l’ultimo libro di Milo De Angelis: Milo De Angelis. Tutte le poesie 1969-2015
E’ stato presentato il 24 ottobre scorso presso la splendida Sala del Grechetto di Palazzo Sormani sede della Biblioteca Centrale di Milano, l’ultimo libro di Milo De Angelis, autorevole voce della Poesia del Secondo Novecento (Milo De Angelis Tutte le poesie 1969-2015. Lo Specchio Mondadori, 2017, pagine 442 Euro 22,00). Il libro racchiude quasi quarant’anni di presenza costante nel panorama letterario italiano e non solo. Dal primissimo “Somiglianze” (1976) di cui Stefano Verdino, che assieme a Giancarlo Pontiggia e Anglo Lumelli, ha fatto da relatore durante la serata milanese, così afferma: “ … Esordio di un autore giovanissimo, perfettamente padrone, già allora, di una lingua poetica esatta e tagliente, capace di esprimere senza enfasi alcuna i vortici di una condizione esistenziale inquieta.” Fino al suo ultimo “Incontri e agguati” (2015) che contiene anche una breve lirica da me antologizzata lo scorso anno nel mio Calcio d’autore qui di seguito:
Bella come un grido ti ritrovo
nel tintinnio delle colline
quando lottavi sul prato con i maschi
in una giovinezza di soli istanti
in un sussurro di finte e schivate
ti guardavano i rami del tiglio
e si tendono le braccia vittoriose
a tutti noi che restiamo.
Questa poesia faceva quasi da “seguito ” a una’altra poesia scritta da Milo appena sedicenne quando frequentava l’Istituto Gonzaga di Milano. Poesia che il poeta, cortesemente, mise a mia disposizione per il libro di cui sopra. Si raccontava dell’irruzione del sesso femminile in una partita di calcio. Una ragazza nella squadra avversaria. Un’ irruzione che andava molto di là della sorpresa e che impauriva il giovanissimo futuro poeta: “ Era il vuoto/ che irrompeva nel cortile gesuita, era la vita! “. Ricordi e turbamenti che non svaniranno e che ritorneranno dopo molti anni, nei versi prima riportati. Ma in “Incontri e agguati” è doveroso sottolineare le poesie di Alta sorveglianza. Il poeta ”dà voce” a chi non ha voce, ai detenuti del carcere di Opera dove da molti anni De Angelis insegna. Poesie che invito i lettori a leggere con estremo pudore: in punta di piedi si entra con il poeta in “un mondo” a noi -che siamo fuori- del tutto sconosciuto se non attraverso le scontate cronache quotidiane. In esergo una frase da un tema di un detenuto “ Professore, forse un giorno riuscirò a parlarvi della mia giovane sposa e del mio delitto…forse ci riuscirò…forse a fine anno…nell’ultima pagina di un tema”. Tra queste poesie, una:
Qui non è prevista
la stagione dei dodici raccolti
qui ogni mese può essere infinito
o mancare per sempre
dipende da un giro di sigarette
da una compravendita o da un agente
che non ha ricevuto la giusta adorazione
e compila un rapporto feroce
dove ogni ora d’aria è avvelenata
e ogni parola trova un movente.
Ecco il dramma: l’eterno tema dell’esistere che, fra quelle mura, da trascendente si fa cosa terribilmente umana, fragile, legata a un semplice, ordinario “giro di sigarette”o a un capriccio di un agente di sorveglianza “ che non ha ricevuto la giusta adorazione”. Allora il tempo si fa “infinito” o addirittura “può mancare per sempre”. L’ultima sezione del libro è riservata alle poesie giovanili, (1969/1973) per certi versi, la più sorprendente perché ci regala un De Angelis inedito benché in essa già si ravvisi la personalissima cifra che lo contraddistinguerà in seguito. Con estrema sincerità De Angelis così scrive: “ Ho rispettato per filo e per segno il testo originale senza cambiare una virgola – in certi casi con qualche sforzo- ed ecco qui il risultato del mio lavoro, ossia ventisette poesie indubbiamente acerbe ma forse utili per comprendere meglio quello che ho scritto.” Il libro si chiude non solo con un’illuminante postazione di Stefano Verdino, ma ancor più con uno scritto di poetica dello stesso Milo: “ Cosa è la poesia”. Non una poesia, ma la poesia, tiene a sottolineare il poeta. Solo poche pagine, ma che riflettono bene il dramma e la gioia, lo sgomento e il rapimento magico e misterioso che prende ogni poeta- ogni vero poeta- che sa che nello scrivere versi non è egli l’agente, ma solo lo scriba come ebbe a dire il grande Luzi. Di chi è “quella voce” ? Da dove proviene? Il poeta sa che è solo un tramite. Consapevole che: “Non scrivi ciò che sai ma cominci a saperlo scrivendo.”. Un libro assolutamente da tenere nella propria libreria.
Milo De Angelis (Milano 1951), docente da anni presso il carcere di Opera di Milano, è poeta, critico letterario, traduttore. Esordisce giovanissimo con “Somiglianze” (1976) cui faranno seguito, tra gli altri, “Millimetri” (1983), “Biografia Sommaria” (1999) “Tema dell’addio”, dedicato all’immatura scomparsa della moglie, la poetessa Giovanna Sicari (Premio Viareggio 2005), “ Quell’andarsene nel buio dei cortili” (2010), “Incontri e agguati” (2015). Tra le opere di saggistica da segnalare “Poesia e destino” edito nel 1982.