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Rivive nella Sala di San Giovanni la Settimana Rinascimentale in una mostra-concorso di fotografie organizzata da Gabriella Sorrentino
CAVA DE’ TIRRENI (SA). Per una volta, e sarebbe auspicabile che accadesse più spesso, alla Festa di Monte Castello, la nostra festa folkloristica più amata dai Cavesi e forse più sottovalutata dal circondario, non è capitato di essere in scena solo nella settimana di giugno e dintorni gravitante intorno all’Ottava del Corpus Domini, per poi sparire dalle immagini della memoria e dei media, senza neppure fare capolino in un souvenir cavese doc.
Infatti meritoriamente la Papillon, neonata agenzia di comunicazione fondata da Gabriella Sorrentino, con il Patrocinio del Comune e la sponsorizzazione dell’Ottica del Corso, ha organizzato un concorso di fotografie aventi come tema l’ultima Sagra di Monte Castello e la Settimana Rinascimentale, esponendo alla fine le immagini di concorrenti e vincitori nella Sala Espositiva di San Giovanni per tre giorni, dal 26 al 28 settembre e facendo riassaporare alla popolazione e scoprire agli avventori esterni il profumo ed i colori del nostro Rinascimento pistoniero, l’elettricità della Disfida e l’aerea eleganza degli sbandieratori moderni che sanno d’antico.
In mostra, venti foto più quella che ha vinto, cioè L’attimo del guerriero, di Rocco Mirabile, avente come didascalia: Un guerriero non può abbassare la testa, altrimenti perde di vista l’orizzonte. Un momento del gruppo storico Archibugieri Trombonieri Senatore.
Oltre al vincitore, sono stati “messi al muro” anche il giovanissimo e promettente Manolo Celano, Candida Milione, Francesco Bellosguardo, Gerardo Albano, Gianluca Lambiase, Domenico Campeglia, Alessandro Mannarino, Antonio Di Martino, Antonio Mellone, Dario Brillante, Alessandra Paolillo, Angelo Tardio, Serena Senatore e la stessa Gabriella Sorrentino.
Non erano solo fotografie, ma anche a modo loro dei racconti. E non un racconto solo, ma, come ha detto Gabriella Sorrentino, una narrazione su tre piani. La storia del legame forte con le tradizioni delle Città… l’immagine in sé ed il suo saporito contesto nel quale si può immergere lo spettatore per assaporare odori come quello della polvere da sparo o rumori come le trombe che squillano e le cadenze dei passi militari sul selciato o le grida di gioioso stupore del pubblico davanti all’evoluzione di una bandiera o di un gruppo in costume… l’invenzione più o meno realistica dell’istante immediatamente precedente o successivoa quello rubato dallo scatto che fissato dallo scatto che cattura l’attimo, come ad esempio il movimento di un cavallo, il volo di una bandiera da una mano alla stessa mano che l’ha lanciata, l’occhio prima distratto e poi ammagato di uno spettatore, e così via.
A sottolineare la dimensione “racconto”, l’obbligo per i concorrenti di connotare le foto con una frase descrittiva e possibilmente anche tale da “fare atmosfera”.
A caratterizzare la specificità dell’iniziativa, la realizzazione di una galleria virtuale in Rete e la creazione su Facebook di una giuria tutta web, con i voti sostituiti da un gongolifero “mi piace”, attraverso tutti i limiti delle votazioni on line, ma anche con il pregio della vivace mobilitazione dell’attenzione.
Se voleva smuovere le acque, la Papillon ci è riuscita, perché la gara e la mostra hanno attratto moltissime persone ed hanno rimesso a fuoco la necessità per noi cavesi di ripensare ad una promozione estensiva del nostro patrimonio folkloristico, ricco di ghiotte opportunità ancora da sfruttare.
Consideriamo quindi questa mostra come una novità, un “uovo di Colombo” (ma possibile che in tanti anni le esibizioni fotografiche legate alla Sagra siano state così rare e rade?), un passo avanti ed un nuovo inizio.
Ergo, ci attendiamo che per il 2015 abbia una continuità, un impatto ed una scia, con una Papillon che non sarà più pioniera ma già radicata nel tessuto sociale. E, sperabilmente, più disponibile a fare folklore senza la lingua inglese presente negli inviti e nelle locandine…
Nell’attesa, complimenti a Gabriella Sorrentino, con l’augurio di mettere presto a fuoco tutti i suoi obiettivi e di saper scattare al momento giusto per raggiungerli …
- La fondatrice di Papillon e organizzatrice del Premio, Gabriella Sorrentino, posa con il Padre Antonio ed il fratello Luca davanti alla foto vincente, “L’attimo del guerriero”
- La foto vincente, “L’attimo del guerriero”, di Rocco Mirabile
- Il giovanissimo Manolo Celano, uno dei più votati, posa soddisfatto davanti alle sue foto
- Costellazione, di Serena Senatore
- Portici e bandiere, di Alessandra Paolillo
- Il fuoco vincente, di Gabriella Sorrentino