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Cava de’ Tirreni (SA). Quaresima di qualità pro Ucraina

Carissimi Fratelli e Sorelle,

come Vescovo, padre e pastore, unito al Santo Padre, invito tutti, credenti e non credenti del nostro territorio diocesano a pregare e a lavorare, auspicando l’affermazione della pace come valore ineludibile per l’intera umanità.

La Chiesa di Amalfi – Cava de’ Tirreni condivide il dolore dei fratelli e delle sorelle dell’Ucraina per la tragica guerra che insanguina la loro Patria e, rispondendo all’invito del Santo Padre, si impegna a sostenere, anche con il digiuno, con la carità e la preghiera incessante il cammino verso la pace.

In questi giorni molti sono stati i segni di fattiva generosità che hanno attraversato le nostre comunità insieme al desiderio di ”fare qualcosa” per questi fratelli nella fede che abbiamo imparato a conoscere ed apprezzare. Essi da tempo condividono la vita delle nostre famiglie e si prendono cura dei nostri anziani e dei nostri malati, lavorano nelle nostre strutture turistiche, imprese edili, artigianali e agricole, frequentano le nostre scuole e le nostre parrocchie. Oggi, in sinergia con Caritas Internazionale, Caritas Italiana e la nostra Caritas diocesana, abbiamo individuato cinque vie immediate di azione per far giungere aiuti concreti e sicuri:

Raccolta fondi per sostenere le necessità delle comunità in Ucraina e rispondere ai bisogni più urgenti: tutti coloro che intendono contribuire economicamente per sostenere le popolazioni ucraine possono effettuare un bonifico sul conto della Caritas diocesana IBAN IT33C0538776173000000015710 con causale obbligatoria: Pro Ucraina.

Raccolta medicinali (soprattutto bende, garze sterili, cerotti, siringhe monouso, lacci emostatici, antibiotici a largo spettro, antipiretici, antidolorifici, antibatterici, betadine, fitostimolina, potassio, magnesio … ) da destinare presso: La Cittadella della Carità a Cava de’ Tirreni:

nei giorni di lunedì, mercoledì e venerdì dalle 10.00 alle 13.00

martedì e giovedì dalle 15.30 alle 19.00

Oppure presso ogni Parrocchia del nostro territorio.

Raccolta di generi alimentari ( scatolame e a lunga conservazione), prodotti per l’igiene della persona e della casa, pile a stilo e coperte in buone condizioni da portare presso la Cittadella della Carità a Cava oppure presso ogni Parrocchia del territorio.

Disponibilità alla accoglienza di donne e bambini provenienti dalla zona di guerra. Indicare la tipologia di accoglienza (in famiglia o in seconda casa libera), il numero dei posti, il referente da contattare.

Raccolta economica diocesana: domenica 27 marzo (IV di Quaresima), la nostra Caritas organizza, presso tutte le parrocchie dell’Arcidiocesi, la raccolta diocesana per la Quaresima di Carità, che quest’anno sarà devoluta in favore dell’Ucraina.

Le fonti ufficiali (Esarcato Apostolico d’Italia e Caritas Italiana), al momento, sono in attesa di ricevere indicazioni precise circa il trasporto sicuro dei medicinali e l’ingresso di persone in Italia. Tuttavia la nostra Caritas diocesana ci invita ad attivarci così da coordinare al meglio ogni tipo di prossima azione.

Per qualsiasi informazione o coordinamento si può contattare il direttore della Caritas don Francesco Della Monica (329 303 4944) e, come richiesto, proveremo ad evitare “azioni solitarie” per confluire in una sola grande e forte azione per aiutare al meglio i nostri fratelli e sorelle ucraini.

La Vergine Santissima, l’Apostolo Andrea e il vescovo S. Adiutore ci aiutino a invocare presso Dio Padre il dono della Pace e ad essere “Buoni Samaritani” per questi fratelli colpiti dall’assurda e inutile guerra.

Con l’augurio che la Pace possa prendere il sopravvento sulla guerra, vi saluto e benedico!

Orazio Soricelli, arcivescovo.

Cava de’ Tirreni (SA) – Milano. La scomparsa di Raffaella Marchese, dolce leonessa della Terza Età

In tre libri, ha raccontato il suo cammino ruggente dal fiele al miele.


La notizia della scomparsa di Raffaella Marchese a Milano ha profondamente colpito anche quei cavesi che tanti anni fa, quando lei viveva nella nostra città, hanno avuto modo di conoscerla e di volerle bene e di quelli come noi che più recentemente le sono stati vicini nella presentazione di un suo libro in occasione dei suoi “ritorni” nella Città dove ha vissuto in giovinezza.

Raffaella era una persona affettuosa, solare, esuberante, una che apprezzava tutto il fiore della vita perché aveva conosciuto anche tante spine e, soprattutto nella prima parte, ha dovuto districarsi tra le spine, riuscendo a trasformare le lacrime in spicchi di luce ed a conquistarsi una terza età da principessa, in compagnia dei suoi splendidi figli e dei suoi studi di recupero, che, pur tardivi, le avevano permesso di scrivere e pubblicare ben tre libri di memorie personali.

Per questo,ci è caro ricordarla su queste pagine. Prima della mia nota personale, un pensiero caldo e affettuoso di Rosanna Rotolo, che, come altri di noi del resto, non aveva mai perso i contatti con lei e, che, come tutti noi, conserva viva nel cuore la forza del suo calore e della sua sensibilità (FBV).


Una straordinaria donna d’Amore

È passata al di là del velo di materia Raffaella Marchese.

Donna straordinaria, pregna di valori e di immense virtù.

Donna, madre e scrittrice, Raffaella ha elargito a piene mani Amore con l’innocenza e la genuinità di un animo grande.

L’amore era infatti l’ingrediente principale della sua esistenza; amore per i suoi tre figli, Antonino, Ernesto, Francesco, figli, pilastri di una vita; Amore per la cultura, soprattutto Amore per la vita.

Una vita raccontata dai suoi libri:

La pipa di terracotta, appassionato ricordo degli affetti e dei travagli dell’infanzia e dell’adolescenza, fino ad un matrimonio carico di rimpianti per un amore “impossibile”.

Alle quattro del mattino, in cui racconta le angherie subite prima da un padre autoritario ed anaffettivo e poi da un marito violento e dispotico, il tutto però ampiamente compensato dall’amore per i suoi tre figli, ai quali ha dedicato l’incipit: “Voi che illuminate l’alba di ogni giorno”. Tutte le emozioni represse, le violenze subite, hanno trovato respiro in quell’angolo recondito dell’anima, in quel posto segreto del cuore per tradursi in afflato d’amore.

L’ultimo libro, L’immensità del tempo, è un quaderno di pensieri, ricordi, immagini ed emozioni emergenti dal cuore immenso di una donna, il cui emblema era il sorriso.

Ti voglio ricordare, cara amica dell’anima, con le parole di Walt Withman:

Niente è mai veramente perduto,

o può essere perduto.

Nessuna nascita, forma , identità

nessun oggetto del mondo

nessuna vita,

nessuna forza,

nessuna cosa visibile.

L’apparenza non deve ostacolare,

né l’ambito mutato confondere il cervello.

Vasto è il Tempo e lo Spazio,

vasti i campi di natura…

Bonarietà, tolleranza, empatia, le chiavi di accesso a te, Raffaella, al tuo mondo d’amore, in cui ogni ombra viene dissolta dal sorriso della bambina eterna che ti porti dentro. (Rosanna Rotolo)


Risalire, donare, amare: il gran volo di Raffaella con i suoi figli e i suoi libri

Un romanzo, anzi più romanzi in una vita sola, anzi in più vite. Tale l’esistenza di Raffaella Marchese, che il 3 agosto scorso si è spenta a Milano, nel giardino appena sfiorito dei suoi novantadue anni.

Nata e cresciuta a Battipaglia, poi vissuta a Cava per vari anni, l’ultimo mezzo secolo di vita lo ha trascorso in Lombardia, in una parabola ascendente, nonostante gli anni che passavano.

Infatti, dopo un’infanzia e un’adolescenza non prive di affetti, ma cariche anche di travagli e forzate sottomissioni “al femminile”, in primis la rinuncia alla scuola e all’amore dei suoi sogni, dopo un matrimonio non desiderato e poi in tanti momenti carico più di ombre che di luci, accettate e sopportate anche queste “al femminile”, quando è arrivata alla soglia della terza età, ha fatto la sua grande rivoluzione. E ha preso finalmente l’appuntamento con Raffaella, coi i suoi desideri e i suoi bisogni.

Una svolta doppiamente rivoluzionaria, perché avvenuta non allontanandosi dalla famiglia, ma stravolgendone l’assetto senza distruggerla, anzi fortificandola.

Oramai ultrasettantenne, prese le distanze dal marito, senza però creare muri, ma rafforzando i ponti relazionali e affettivi, e andò a vivere da sola, per godersi la sua “vita nuova”. In questa vita il primo, anzi il primissimo posto lo occupavano i suoi tre gioielli, i figli Antonino, Ernesto e Francesco, che lei aveva allevato con tutto l’amore di una madre felice e con la forza di quell’amore che le era mancato. Era consapevole che una madre, se ama fino in fondo, lancia i suoi figli il più in alto possibile, dove possono e dove vogliono, e nello stesso tempo cerca di stare vicina e volare accanto a loro.

E così ha fatto. Li ha allevati come una chioccia di sole e li ha fatti volare, tutti e tre, a volte anche molto, molto in alto. Basti pensare che il primogenito, Antonino Di Pietro, è un dermatologo di fama nazionale, che scrive sulle riviste più diffuse e qualificate, appare spesso anche in Rai, ha tra i suoi clienti le star più popolari dello Spettacolo e della Cultura.

Proprio lo studio di Antonino ha rappresentato una delle basi di lancio della sua vita nuova: lì è andata per anni, quasi fino agli ultimi tempi, ogni mattina, puntualissima, a collaborare alla segreteria ed alle relazioni tra i clienti. Essendo solare, carica di energia e prorompente di vivacità e simpatia, ha fatto amicizia con tutti: era proprio impossibile non volerle bene. Tra gli ospiti dello studio, c’era anche Piero Chiambretti, che, avendone assaporato tutto il pepe e la carica umana, quando gli è toccato di presentare il Festival di Sanremo, nel 1997, se l’è addirittura portata con sé, facendola intervenire ogni giorno in un angolino del Doposanremo!

Ma la parte più sostanziosa della nuova vita di Raffaella non è stata questa, bensì la svolta che lei ha dato alla sua vita culturale. Da ultrasettantenne, è tornata a scuola! Ha frequentato le serali, ha studiato con la passione di un’innamorata, ha fatto regolarmente gli esami, ha intensificato le letture, che del resto non le erano mai mancate, e ha scritto tre libri, che insieme formano il romanzo, anzi i romanzi della sua vita e della sua anima sempre pregna di delicate vibrazioni e profonda sensibilità.

Il primo, La pipa di terracotta, ricorda la sua infanzia e l’adolescenza, con le imposizioni ricevute in famiglia, pur se non scevre da tensioni affettive, , la convivenza affettuosa con i nonni, il lavoro di casa e di bottega che cominciava alle quattro del mattino, l’incontro con un ragazzo che aveva risvegliato e stimolato tutti i suoi sogni, la forzata rinuncia a questo sogno. Alla fine, un matrimonio più sopportato che supportato, vissuto all’insegna del rimpianto, a cominciare da quella prima notte in cui, come nella sua adorata canzone Voce ‘e notte, la persona dell’amore sognato rimane “fuori” a cantare il suo rimpianto, mentre lei “dentro” vive il rapporto reale sognando l’amore rimpianto…

È rimasto indelebile nella nostra memoria il momento della presentazione qui a Cava, in Biblioteca Comunale. Cominciate proprio al suono di Voce ‘e notte, furono quasi due ore a battito di cuore, in cui ribollivano in lei tutte le emozioni che aveva raccontato, palpitavano con lei i sorrisi di tutti gli amici cavesi che aveva ritrovato per l’occasione.

E troneggiava la meravigliosa presenza di tutti e tre i suoi figli e delle loro mogli, venuti apposta con lei da Milano per testimoniare alla loro madre amatissima e amantissima la gioiosa condivisione di un momento che era il segno di un riscatto lungo una vita intera.

Oramai la strada si era aperta e venne fuori anche il secondo libro, Alle quattro del mattino”, in cui racconta le luci e le ombre del suo matrimonio e la scelta finale di una vita autonoma con i suoi gioielli, senza rancore per il marito, ma anzi conservando e coltivando, pur senza convivenza, tutti i rapporti paterni. Un gesto ulteriore d’amore e anche di perdono, che teneramente è stato compensato da un nuovo tipo di rapporto con lui e poi, dopo la sua morte, dalla scoperta che egli teneva stabilmente nel portafogli la sua foto …

Insomma, anche questo un libro per lei “epocale”, che fu presentato in una sede per lei “epocale”. Niente meno che nella Sala dei ricevimenti dell’Albergo “Principe di Savoia” di Milano, con la presenza nobilitante e affettuosa dell’ex Direttore di Gente Sandro Mayer! Una sede bellissima e prestigiosa, una delle più prestigiose d’Italia. Basti pensare che contemporaneamente, in una sala adiacente, stava presentando il suo ultimo film nientemeno che Penelope Cruz!

Quella sera non c’era l’emozione del “riscatto”, come per il primo libro, ma c’era la dolcezza della favola. Quella sera la principessa era lei, che per tanti anni aveva dovuto sopportare il peso di sentirsi cenerentola. E il Principe Azzurro era l’Amore, l’Amore dei suoi figli, l’Amore di lei per i suoi figli e per la Vita…

Il terzo libro, L’immensità del tempo, è stato il compimento di una parabola. Una volta raccontata la sua storia, ha messo in stampa frammenti del suo pensiero, delle sue esperienze nella scuola, delle sue esperienze familiari. Un piccolo, sentito puzzle della sua anima.

Poi, il tempo delle pubblicazioni si è interrotto, ma è continuato quello sempre intenso della sua vita familiare e pure “lavorativa” nello studio di Antonino.

Alla fine, sulla sua inesauribile vitalità, ha vinto la Natura.

E gli ultimi tempi sono stati un lento cammino verso la notte. Ma anche in quella notte rimarrà luminosa la scia che lei ha saputo tracciare nelle vite dei suoi familiari, così come era luminosa la scia tracciata da loro nella sua vita. Una sacralità degli affetti che aveva la sua sede materiale nella sua casa: un tempio dell’amore, costellato, muro dopo muro, mobile dopo mobile, cassetto dopo cassetto,di fotografie, bigliettini, oggetti della loro bella vita insieme. Ma la sede reale era nel cuore ed è rimasta ora nel paradiso della memoria, dove lei occupa un posto in primissima fila.

È grande il dolore per la sua assenza, ma nulla può cancellare la gioia che ha donato la sua presenza. Una gioia che cammina sulle gambe di tutti i suoi figli e di tutti i familiari. Una gioia che non smetterà di profumare. E lei comunque ci sarà ancora … (Franco Bruno Vitolo)

Cava de’ Tirreni (SA). Nuovo parroco a Sant’Anna: a don Alessandro Buono succede Padre Mimmo Spatuzzi

Dall’amico Pasquale Di Domenico, scrittore vate di Sant’Anna, riceviamo e volentieri pubblichiamo questa appassionata “cronaca in diretta a posteriori” del passaggio di consegne tra don Alessandro e Padre Mimmo.


Splende il sole sopra Sant’Anna all’Oliveto, oggi 16 settembre 2021; una stagione sta per concludersi e un’altra è in arrivo. La comunità religiosa si prepara a porgere il saluto al suo parroco, Don Alessandro Buono che dopo dieci anni viene chiamato a ricoprire un nuovo incarico, quello di Vice Rettore del Seminario Metropolitano di Salerno. È stato nominato come suo successore Padre Mimmo Spatuzzi, proveniente dalla parrocchia di Castagneto.

Vivo fuori Cava, ma non perdo occasione di seguire le vicende più significative del mio paese d’origine. Arrivo in chiesa con largo anticipo, giusto il tempo per i saluti e poi trovare una sistemazione a sedere. In pochi minuti tutti i posti disponibili, nel rispetto delle norme anti Covid vengono occupati, i ritardatari dovranno rimanere all’esterno. Don Alessandro Buono e Don Antonio Landi, suo collaboratore, celebreranno insieme una Santa Messa di ringraziamento, ambedue porgeranno il saluto alla Comunità. Sarà poi, proprio Don Antonio a tenere l’omelia e a sottolineare che il loro è un congedo e non un addio, saranno sempre spiritualmente legati a questa parrocchia che li ha avuti come guida per diversi anni. Sono presenti il sindaco Vincenzo Servalli e il suo vice Nunzio Senatore, il dottor Giovanni Baldi e i rappresentanti delle Associazioni operanti sul territorio.

Dopo la Messa seguono i vari interventi. Dapprima il presidente della Confraternita Vincenzo Lamberti esprime un sentito ringraziamento al parroco per il suo impegno in questi dieci anni e gli consegna una targa ricordo a nome di tutta la Comunità, la stessa cosa per Don Antonio Landi. Segue un breve intervento di Giovanni Baldi, poi conclude il Sindaco, che ringrazia Don Alessandro per il lavoro svolto in questi anni, anche con la complicità sinergica dell’Amministrazione da lui presieduta, sigillando il tutto con una targa ricordo a sua firma. Conclude la serata il padrone di casa Don Alessandro, che con il suo intervento traccia un bilancio dell’arco temporale che lo ha visto protagonista, ringraziando tutti quelli che lo hanno affiancato e sostenuto e chiedendo venia per tutte quelle azioni poco condivise ma sempre spese per il bene comune.

Non sono mancati momenti carichi di forti emozioni, specialmente quando il pensiero era rivolto a persone da poco scomparse. Una serata dal sapore agro-dolce, perché la Comunità da un lato dimostra l’amarezza per la decisione presa dal suo parroco, dall’altro accetta con gioia la notizia, perché un ruolo più prestigioso lo attende nel futuro, il che viene considerato un valido motivo di orgoglio.

Carissimo Don Alessandro, anch’io voglio dedicarti un breve pensiero, considerato il coinvolgimento emozionale della serata. Ricordo benissimo il tuo arrivo a Sant’Anna al fianco di don Attilio Razzano, pace all’anima sua, il parroco più longevo alla guida della Parrocchia, bisognoso di una ragionevole collaborazione. Eri un giovane sacerdote desideroso di apprendere “il mestiere”, un ragazzotto dalla folta chioma nera che tale si è conservata ancora oggi.

Quanta strada dovrai percorrere prima che si possa colorare d’argento! Buon cammino verso traguardi di rispetto che saprai guadagnarti con merito e con onore, ma anche con umiltà e spirito di sacrificio. Grazie per tutto quello che hai dato alla Comunità in questi due lustri, che si caratterizzano per la tua impronta, specialmente durante quei particolari eventi già ascritti alla Storia, vedi Missione Popolare, Sant’Anna frazione e Giubileo parrocchiale, ultimi in ordine di tempo. Un grazie personale per avermi accompagnato nelle mie ultime pubblicazioni, principalmente Terra Natia, interamente dedicato a Sant’Anna nel passato e nel presente, come ponte per le future generazioni. Arrivederci e buon lavoro, con affetto e stima!

Archiviata rapidamente la cerimonia dei saluti e dei ringraziamenti già si pensa alla giornata dell’accoglienza per il nuovo parroco Padre Mimmo Spatuzzi, prevista per sabato 18 settembre 2021. Sarà un momento propriamente istituzionale che coinvolgerà sia l’ambito religioso che quello civile della Città di Cava. L’appuntamento è per le ore 19:00 nella Chiesa gremita fino al consentito, tutti gli altri si accontentano di seguire dall’esterno. La solenne Celebrazione Eucaristica è presieduta dall’Arcivescovo Mons. Orazio Soricelli, affiancato da Don Alessandro e Padre Mimmo, unitamente ai sacerdoti Don Pietro Cioffi e Don Beniamino D’Arco. È presente in rappresentanza ufficiale dell’Amministrazione comunale il vice sindaco Nunzio Senatore.

Per me è la prima volta che capita di assistere a un passaggio di consegne in seno alla Chiesa Cattolica, vi posso assicurare che ci sono stati dei momenti altamente coinvolgenti ed emozionanti, carichi di valori e di significato. Mi riferisco all’omelia dell’Arcivescovo, sia nella parte del ringraziamento riferito al parroco uscente per l’opera egregiamente svolta, sia nella presentazione e nel giuramento del neo nominato Padre Mimmo e successivamente nella consegna delle chiavi da parte di Don Alessandro.

Alla fine l’intervento del Vice Sindaco porge il benvenuto al nuovo parroco, assicurandogli la vicinanza e la disponibilità dell’Amministrazione Comunale. Segue la relazione di Don Alessandro che, oltre a porgere i saluti di accoglienza, traccia un bilancio del suo rettorato. La conclusione, com’è giusto che sia, è affidata al nuovo parroco, Padre Mimmo Spatuzzi, che con molta umiltà e con linguaggio dolce e carismatico si presenta al pubblico con tanta gioia in volto e con la dichiarata voglia di cominciare a lavorare insieme alla Comunità al più presto, per garantire a tutti una crescita umana, sociale e spirituale. La tenerezza del suo sguardo e la bontà del suo animo appaiono chiaramente come punti di forza a sostegno del suo programma. La stessa gioia si legge sui volti dei presenti, e l’intensità delle emozioni si comprende dal lungo applauso che figura come il più forte abbraccio.

Ma chi è Padre Mimmo Spatuzzi? È il sacerdote di casa nostra che dopo un lungo giro, fatto anche di Opera Missionaria in paesi lontani, arriva a Sant’Anna all’Oliveto come guida spirituale. Avere una certa età significa per me poter dire “io l’ho visto crescere” e nei miei ricordi mi appare quel ragazzino dagli occhi vispi e dai riccioli d’oro, timido ma intelligente. Lo vedo appoggiare il mento al vetro della bottega di suo padre, Raffaele il ciabattino, e guardare il mondo fuori sognando il suo futuro. Io catechista, lui chierichetto ci siamo formati nella parrocchia di S. Lucia sotto l’egida guida del compianto don Carlo Papa, un grande maestro di vita oltre che buon Pastore di anime. Oggi quel ragazzino è diventato un uomo saggio, un sacerdote dal sorriso dolce disposto ad aprire il suo cuore a tutti coloro che han bisogno d’amore. La frazione di Sant’Anna lo accoglie e lo acclama con fervore, Lui, caricatosi in spalla questo fardello di responsabilità, si avvia per una nuova esperienza di vita. Noi tutti preghiamo il Signore perché, al suo fianco, possa accompagnarlo e sostenerlo.
Auguri vivissimi, con molto affetto e tanta stima!

Pasquale Di Domenico

 

Cava de’ Tirreni (SA). Il nuovo Parco Diecimare

È stato presentato stamattina a Palazzo di Città, dal Sindaco e dal progettista arch. Emilio Maiorino, che ha spiegato anche la filosofia dell’intervento, il nuovo Parco Diecimare, per un importo di 883 mila euro, il primo degli otto macro progetti dei Pics (Piano Integrato Città Sostenibili) finanziati dai fondi europei – PO Fers Campania 2014/2020 Asse 10 Azione 6.8.3. – con 11 milioni di euro.

“Il nuovo parco si inserisce nel più ampio progetto di città che questa amministrazione sta perseguendo dalla sua prima consiliatura – afferma il Sindaco Vincenzo Servalli – Una programmazione concreta, di cose possibili da realizzare in un tempo ragionevole, iniziata con il Dos (Documento di Orientamento Strategico) e il nuovo Piano Urbanistico Comunale che è lo strumento principe per lo sviluppo della città e prosegue, in coerenza, con la progettazione dei Pics, in cui ognuno degli 11 interventi inseriti negli 8 macroprogetto è affidato a personaggi importanti in campo nazionale ed internazionale”.

Oltre al Parco Diecimare, i cui lavori saranno messi a bando per il prossimo autunno, gli altri progetti riguardano: il restauro e recupero dello storico Castello di Sant’Adiutore, il Museo della Ceramica Contemporanea Meridionale (MCCM); il Centro Arti Multidisciplinari Sgam; la Sala Teatrale al Centro Storico; il Museo interattivo sulla civiltà della Longobardia; il restauro e recupero dell’Eremo di San Martino; il Parco inclusivo di Santa Lucia; il Parco Urbano di San Pietro; il Polo cittadino dedicato alla vita ed alla salute all’ex asilo di mendicità di San Lorenzo; un’App per la valorizzazione turistica.

“Il Piano Integrato Città Sostenibili investe tutta la struttura Urbanistica del Comune – afferma il Sindaco Servalli – ed è seguito con impegno e dedizione dalla Consigliera comunale Anna Padovana Sorrentino, insieme al Dirigente Luigi Collazzo e tutto il team di tecnici che stanno facendo un lavoro straordinario per la complessità delle procedure e dei progetti”.

Il Parco naturale Diecimare è un’area naturale protetta della Campania nato a Cava de’ Tirreni nel 1993, ma dal 2009 inizia il suo declino fino alla totale chiusura per mancanza di fondi e per i continui atti di vandalismo.
“Il progetto del nuovo parco inizia dalla considerazione che deve essere un’area pienamente integrata nel tessuto urbano e fruibile 24 ore al giorno – afferma l’arch. Emilio Maiorino – le nuove strutture infatti saranno realizzate con lo scopo di offrire servizi, ambienti ricettivi e percorsi naturalistici sempre aperti, ed in grado di produrre anche il necessario sostegno economico. Ciò consentirà anche di evitare gli episodi di vandalismo che il parco ha vissuto nel corso della sua vita”.

X-TEAM D2D, il progetto europeo che rivoluzionerà il trasporto pubblico urbano e interurbano dal 2025

Due le realtà campane in prima linea nella ricerca.


Entra nel vivo – dopo un primo importante step valutativo svoltosi nei giorni scorsi con la Commissione Europea – il Progetto di ricerca X-TEAM D2D, destinato a definire le linee guida e gli indirizzi di una vera e propria rivoluzione del sistema di trasporto pubblico in tutta Europa con nuovi sistemi di integrazione e logistica ed una importante apertura a nuove modalità di trasporto.

X-TEAM D2D mira infatti a definire, sviluppare e convalidare un manuale delle operazioni (ConOps) comune a livello europeo, per una perfetta integrazione dell’ATM (Air traffic management) con tutti gli altri mezzi di trasporto disponibili (aria, superficie, acqua) per una mobilità “porta a porta” senza interruzioni, in ambiente urbano e suburbano (fino ad una scala dimensionale regionale) per i prossimi decenni, con timeline di operatività fissate al 2025, al 2035 e finale 2050.

L’obiettivo è aumentare l’efficienza complessiva della rete di trasporto europea per far fronte alla domanda sempre più articolata, varia ed esigente da parte dei passeggeri e l’ottimizzazione del viaggio “Door to Door”, grazie una maggiore (e migliore) interoperatività/integrazione/sinergia delle diverse modalità di trasporto già disponibili e ad un incremento della sostenibilità ambientale, rendendo più efficienti le infrastrutture esistenti e quelle future.

Integrandosi con altri progetti di ricerca in corso (ASSURED UAM, TINDAiR), X-TEAM D2D si pone tra gli obiettivi primari quello di ottimizzare e ridurre i tempi di viaggio.

Il progetto X-TEAM D2D.

Il progetto X-TEAM D2D fa parte della Programmazione Pluriennale SESAR 2020 per il periodo 2019-2021. Punta ad approfondire ed analizzare in modo particolare la domanda, attraverso una segmentazione dei potenziali passeggeri, in base alla natura dei possibili viaggi (di piacere, d’affari, etc.), ai casi d’uso e ai requisiti specifici dei diversi spostamenti.

Il progetto è stato pensato per costruire un sistema a misura di passeggero, per soddisfare tutte le sue esigenze, grazie ad un sistema di rimodulazione capace di risolvere le eventuali problematiche in tempo reale.

Le attività di ricerca culmineranno con la definizione di un “manuale operativo” quasi del tutto automatizzato, in grado di modificare in tempo reale le coordinate anche per problemi o interferenze legate a fattori contingenti (maltempo, guasti, caratteristiche personali ed esigenze del passeggero, etc.). Un sistema che grazie ad un elevato grado di monitoraggio tecnologico degli impianti (e quindi dei sistemi di preallerta), ridurrà disservizi e fronteggerà ogni evenienza, riducendo le iniziative autonome.

Il nuovo sistema accompagnerà il passeggero nella individuazione della soluzione più adatta alle proprie specificità, dando indicazioni di ottimizzazione del viaggio o di revisione del tragitto e dei mezzi per arrivare a destinazione, anche con cambiamenti/adattamenti in corso d’opera.

L’obiettivo di fondo dell’UE, attraverso X-TEAM D2D ed ulteriori progetti innovativi (tra i quali anche TINDAiR e ASSURED UAM) che impegnano svariati istituti di ricerca anche italiani, inciderà profondamente sulle nostre abitudini e sui nostri stili di vita: punta, infatti, ad impiegare non più di quattro ore per spostarsi “door to door” da un punto all’altro dell’Unione Europea. Qualunque esso sia, ovunque si trovi (quindi non solo capitali, città o centri strategici).

È evidente che questo presuppone una intermodalità e una interconnessione assolutamente rivoluzionaria tra una pluralità di mezzi e sistemi di trasporto in cui l’utilizzo dei droni è uno dei più alternativi ed innovativi.

Il progetto prevede anche una integrazione con servizi ibridi e di mobilità condivisa, come bike sharing, car sharing, etc. con l’obiettivo di ottimizzare tutta la rete attraverso una efficiente integrazione anche con queste infrastrutture di micromobilità, per tutto o parte del tragitto.

X-TEAM D2D mira anche ad un percorso informatizzato di adattamento automatico dei biglietti in caso di modifiche impreviste.

Un ulteriore obiettivo comune di questi progetti è armonizzare le disposizioni europee in materia di trasporti, nell’ottica proprio di questa integrazione e intermodalità.

Il progetto X-TEAM D2D chiuderà i battenti il prossimo anno e metterà nero su bianco le prime direttrici e i primi punti delle linee guida della futura regolamentazione comunitaria. Simulazioni pratiche si stanno già effettuando in varie parti d’Europa.

La centralità del passeggero

Aspetto caratterizzante di questo progetto di ricerca attiene la centralità del passeggero, dai problemi pratici (biglietto unico, accesso alla bigliettazione, sistemi di pagamento, rimborsi, informazioni su orari e mezzi alternativi, etc.) alle esigenze “estreme” (e quindi con particolarissima attenzione non solo per i diversamente abili e per tutte le disabilità fisiche anche temporanee o contingenti).

Questo nuovo sistema di mobilità garantirà piena e uguale dignità a tutti i viaggiatori, assicurando la possibilità di muoversi senza l’imprescindibile necessità di una ulteriore persona a supporto o in accompagnamento.

Il progetto non a caso ruota soprattutto intorno a quelli che vengono definiti utenti estremi: perché accontentando gli utenti estremi, si riescono ad accontentare tutti i viaggiatori.

Le simulazioni

Nei prossimi mesi il progetto attiverà viaggi simulati tra città europee, con diversi profili di passeggero e diverse preferenze/esigenze, in condizioni ottimali di svolgimento del viaggio e con svariate problematiche, priorità e inconvenienti, prevedendo anche interruzioni del servizio per eventi naturali, imprevisti, contrattempi, guasti, per capire quanto questo sistema di automazione sia in grado di rispondere e applicare bene i principi ipotizzati e rispettare gli obiettivi predefiniti.

 Il Consorzio di X-TEAM D2D: due realtà campane in prima linea

Il progetto X-TEAM D2D è coordinato dal CIRA, il Centro Italiano Ricerche Aerospaziali, che ha sede a Capua.

Impegna altri cinque centri di ricerca tra i più importanti in Europa:

ISSNOVA, Istituto per la società sostenibile e l’innovazione, con sede a Napoli. Un istituto di ricerca indipendente, cui partecipano il Centro Interdipartimentale di Ricerca “R. d’Ambrosio” LUPT dell’Università degli Studi di Napoli Federico II, il Dipartimento di Scienze e Tecnologie di Laboratorio dell’Università degli Studi di Napoli Parthenope e l’AMSEDE LAB – Laboratorio di Modellazione avanzata per l’evoluzione delle dinamiche socioeconomiche dell’Università degli Studi del Sannio)

D-FLIGHT Spa, Italia: società del Gruppo ENAV, la società italiana responsabile della gestione e del controllo del traffico aereo civile in Italia;

DEUTSCHES ZENTRUM FUR LUFT – UND RAUMFAHRT EV, Germania

SIEC BADAWCZA LUKASIEWICZ-INSTYTUTLOTNICTWA, Polonia

STICHTING HOGESCHOOL VAN AMSTERDAM, Paesi Bassi

 Le dichiarazioni

«Lo scopo del progetto – spiega Vittorio Di Vito, responsabile del Dipartimento per l’efficienza del traffico aereo del CIRA, coordinatore del progetto – è definire il concetto operativo per implementare il trasporto multimodale sia in ambito urbano che in ambito regionale, mettendo al centro il segmento aereo dal punto di vista tecnologico ma con una grandissima attenzione al passeggero, che è il focus del nostro concetto di mobilità come servizio. Il nostro orizzonte temporale è quello di lungo termine, in cui prevediamo, tra l’altro, il completo sviluppo del servizio di trasporto passeggeri multimodale con la possibilità di voli urbani ed extra urbani anche attraverso velivoli autonomi, secondo il concetto target di Urban Air Mobility. Abbiamo appena completato il primo anno di attività. Ci siamo concentrati inizialmente sull’individuazione delle tendenze in atto e prospettici, sia in termini economici e sociali che tecnologici. Al momento stiamo finalizzando la prima versione dei concetti operativi verso un sistema multimodale che faciliti il passeggero nel trasporto cosiddetto door-to-door attraverso la combinazione ottimale di più mezzi diversi, ove necessario, ma senza soluzione di continuità del servizio. In questo modo la mobilità door-to-door diventerà per il passeggero un servizio di mobilità unico ed ottimizzato come tale e non più un insieme di trasporti diversi indipendenti tra loro. Questa base di conoscenza alimenterà la fase di validazione, che fornirà indicazioni su come migliorare i concetti operativi ed arrivare alla loro finalizzazione entro un anno».

«Il progetto X-TEAM D2D – dichiara Gabriella Duca, CEO di Issnova – non solo contribuirà a rendere i servizi di mobilità più efficienti e sostenibili ma ha anche l’ambizione di definire degli standard per i veicoli e per tutte le infrastrutture fisiche e digitali che utilizziamo per organizzare e compiere il viaggio in un’ottica di totale inclusione e accessibilità. L’insieme delle conoscenze tecniche rilasciate dal progetto potrà costituire un riferimento a disposizione degli esperti di trasporto per realizzare servizi di mobilità in grado di soddisfare realmente le esigenze degli utenti. Infatti, in X-TEAM D2D abbiamo analizzato la variabilità delle caratteristiche e dei bisogni dei passeggeri nei tre orizzonti temporali del progetto, per comprendere come permettere a tutti, indipendente dalle abilità fisiche o sensoriali, dalle differenze culturali o condizioni contestuali specifiche (come possono essere, ad esempio, il viaggio con bambini piccoli o con bagagli voluminosi), di godere dei servizi di trasporto in autonomia e con soddisfazione, dando piena attuazione agli obiettivi di equità e inclusione che restano oggi ancora troppe volte disattesi quando parliamo di trasporto pubblico».

Napoli, 22 luglio 2021