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“Podistica Internazionale San Lorenzo”, domenica 25 settembre la 55ª edizione

podistica-san-lorenzo-presentazione-cava-de'-tirreni-settembre-2016-vivimediaCAVA DE’ TIRRENI (SA). Ritorna domenica 25 settembre 2016 a Cava de’ Tirreni (Sa) l’appuntamento con la “Podistica Internazionale San Lorenzo” – Trofeo Armando Di Mauro, giunta alla 55ª edizione. Quattro le gare in programma a partire dalle ore 16.00. Nella Maschile Assoluti favorito il ruandese Jean Baptiste Simukeka, già vincitore di varie gare importanti. Tra gli italiani spicca la presenza di Dario Santoro, campione italiano di maratona 2015. Durante la cerimonia di premiazione sarà consegnato a mister Rino Santin il premio (alla carriera) allo “Sportivo cavese dell’anno”.

Rinnovarsi nel segno della tradizione. È sempre stato l’input della “Podistica Internazionale San Lorenzo” – Trofeo Armando Di Mauro, storica manifestazione organizzata dal Gruppo Sportivo “Mario Canonico S. Lorenzo” e dal Comitato di Cava de’ Tirreni del Centro Sportivo Italiano. Sarà così anche quest’anno in occasione dell’attesissima 55ª edizione, che si disputerà domenica 25 settembre 2016 a Cava de’ Tirreni (Sa), con partenza ed arrivo nella frazione San Lorenzo.

L’evento è stato presentato questa mattina, martedì 20 settembre, al Palazzo di Città di Cava de’ Tirreni nel corso di una conferenza stampa alla quale sono intervenuti: Vincenzo Servalli, Sindaco di Cava de’ Tirreni; Enrico Polichetti, Assessore comunale allo Sport; Paola Moschillo, Assessore comunale all’Istruzione; Pasquale Scarlino, Vicepresidente regionale del Centro Sportivo Italiano; Giovanni Scarlino, Presidente del Centro Sportivo Italiano di Cava de’ Tirreni; Antonio Del Pomo, Presidente del Gruppo Sportivo “Mario Canonico S. Lorenzo”.

«La “Podistica Internazionale San Lorenzo” – ha affermato il Sindaco Vincenzo Servalli è una delle manifestazioni cittadine di maggior prestigio e tradizione. Fa parte del DNA della nostra città, alla quale è unita da un legame saldissimo. Complimenti ancora una volta agli organizzatori». Ha aggiunto l’Assessore Paola Moschillo: «L’evento incarna la più sana, genuina e “pulita” attività agonistica, con l’ulteriore merito di coinvolgere i giovani ed anche i diversamente abili».

Una più capillare copertura mediatica, nuovi orari per il programma agonistico, grandi novità per il premio all’“Atleta cavese dell’anno”: sono gli elementi che anche stavolta riusciranno ad apportare una ventata di rinnovamento alla seconda gara podistica più “antica” della Campania.

Il momento clou dell’intensa giornata, caratterizzata da quattro gare in rapida successione, è fissato alle ore 17.00, quando sarà dato lo “start” alla Gara Assoluti Maschile e Femminile (km 7,8). Ai nastri di partenza atleti provenienti da Kenya, Marocco, Ruanda, Romania, Polonia ed ovviamente da tutta Italia. Il plotone di atleti africani sarà guidato dal ruandese Jean Baptiste Simukeka (classe 1983), tesserato con la RCF Roma Sud, che da vari anni si allena e gareggia in Italia, dove ha vinto molte gare importanti (tra le tante, Torino, Prato, Agropoli, Bologna, Civitanova Marche, Cuneo, Cagliari, Bergamo e Foligno). A testimonianza del suo valore, dopo aver stabilito alla Maratona di Reggio Emilia dello scorso dicembre un tempo nettamente al di sotto del minimo olimpico, Simukeka era stato selezionato dalla Nazionale ruandese per partecipare alle recenti Olimpiadi di Rio, cui però non ha potuto prender parte per problematiche “burocratiche”.

Agguerrito sarà anche lo schieramento di atleti italiani, capeggiati da Dario Santoro (classe 1990), tesserato con l’Atletica Potenza Picena (Mc) e 3° assoluto alla “Podistica Internazionale San Lorenzo” 2015. Campione regionale di cross nelle Marche sia nel 2015 che nel 2016, Santoro si è laureato nel 2015 campione italiano di maratona ed è arrivato 6° nei 10mila metri ai Campionati Italiani su pista. Nel 2016 si è piazzato al 15° posto assoluto (10° tra gli italiani) ai recentissimi Campionati Italiani di corsa su strada e 13° assoluto (3° tra gli italiani) alla Maratona di Roma dello scorso aprile. Al suo fianco ci saranno tra gli altri Antonello Landi, Antonio Gravante e Gilio Iannone, che nel 2014 ha vinto la “Podistica Internazionale San Lorenzo” riportando il Tricolore sul gradino più alto del podio a distanza di 22 anni dal precedente successo di Giuseppe Denti.

Si prevede grande battaglia anche nella Gara Femminile – Trofeo Agnese Lodato, che si disputerà in contemporanea e sullo stesso percorso della Gara Maschile. Numerose le atlete pronte a sfidarsi per raccogliere l’eredità della keniana Eunice Chebet, vincitrice dell’edizione 2015, e semmai per provare a stabilire il record della corsa, che resiste dal 2012 (27’11” – Claudia Pinna).

L’intenso programma agonistico si aprirà alle ore 16.00 con la gara (m 600) riservata agli studenti delle Scuole Medie del Distretto Scolastico di Cava de’ Tirreni, a conclusione del progetto “Aspettando la San Lorenzo”, promosso dall’Amministrazione comunale di Cava de’ Tirreni. A seguire (ore 16.30) spazio alla gara riservata agli Allievi – Trofeo Giuliano Ferrara (km 3,6).

Calato il sipario sulle gare, l’attenzione si sposterà sulla “ricchissima” cerimonia di premiazione (ore 18.15), durante la quale come di consueto sarà consegnato il premio allo “Sportivo cavese dell’anno”, riconoscimento istituito ed assegnato dall’Amministrazione comunale per premiare lo sportivo metelliano maggiormente distintosi nel corso dell’anno. Oltre alla denominazione (fino allo scorso anno si chiamava premio all’“Atleta cavese dell’anno”), quest’anno ci sarà spazio per un’altra grande novità: per la prima volta nella sua storia, infatti, il premio sarà assegnato alla carriera. Ed a “beneficiarne” sarà un’autentica icona dello sport cavese: mister Pietro (Rino) Santin. Nato il 6 settembre 1933 a Rovigno d’Istria (ora appartenente alla Croazia), ma cavese d’adozione, Santin è stato un buon calciatore, ma soprattutto un ottimo allenatore. Il Napoli in Serie A, Bologna, Lecce, Catanzaro, Ternana e Cavese in Serie B tra le tante squadre allenate nel corso della sua brillante e prestigiosa carriera, che gli ha permesso di essere inquadrato dal 2000 nei ranghi della FIGC come Direttore Tecnico. Tra le sue “perle” la promozione in Serie B alla guida della Cavese, che successivamente portò addirittura a sfiorare la promozione in Serie A. Indimenticabile in particolare la vittoria a San Siro il 7 novembre 1982 contro il Milan. Santin è sempre stato molto attivo anche sul fronte sociale e da oltre una quindicina d’anni presta volontariato presso l’Associazione “La Nostra Famiglia” di Cava de’ Tirreni, Centro di assistenza sanitaria e socio-sanitaria per bambini disabili.

L’intero evento sarà trasmesso in diretta streaming anche sul sito web (www.podisticasanlorenzo.com) e sulla pagina Facebook (Podistica San Lorenzo) della “Podistica San Lorenzo”. Fan Page che quest’anno si presenta ampiamente rinnovata, con puntuali e costanti aggiornamenti, che caratterizzeranno anche i momenti salienti dell’evento e l’immediato post gara.

La manifestazione si fregia della concessione della Medaglia di Bronzo del Presidente del Senato, oltre a vantare il patrocinio della Regione Campania, della Provincia di Salerno, della Città di Cava de’ Tirreni, della Presidenza Nazionale del Centro Sportivo Italiano, del Comitato Regionale Campania del CONI e dell’Azienda di Soggiorno e Turismo di Cava de’ Tirreni.

“Podistica Internazionale San Lorenzo”, martedì 20 settembre la presentazione della 55ª edizione

gara-podistica-vivimediaCAVA DE’ TIRRENI (SA). Il Palazzo di Città Metelliana ospiterà martedì 20 settembre 2016, alle ore 10.30, la presentazione della 55ª “Podistica Internazionale San Lorenzo”, che si disputerà domenica 25 settembre a Cava de’ Tirreni, con partenza ed arrivo nella frazione San Lorenzo. Un’attesissima edizione all’insegna di novità mediatiche ed organizzative

Martedì 20 settembre 2016
, alle ore 10.30, presso l’Aula Consiliare del Palazzo di Città di Cava de’ Tirreni (Sa), è in programma la presentazione della 55ª edizione della “Podistica Internazionale San Lorenzo” – Trofeo Armando Di Mauro.

La nuova attesa edizione della storica manifestazione, organizzata dal Gruppo Sportivo “Mario Canonico S. Lorenzo” e dal Comitato di Cava de’ Tirreni del Centro Sportivo Italiano, si terrà domenica 25 settembre 2016 a Cava de’ Tirreni con partenza ed arrivo nella frazione San Lorenzo.

Novità mediatiche ed organizzative caratterizzeranno l’appuntamento di quest’anno con l’autentica classica del podismo su strada, alla quale parteciperanno come di consueto numerosi atleti di spessore internazionale. Al termine del programma agonistico si svolgerà la cerimonia di premiazione, nel corso della quale sarà consegnato il riconoscimento all’“Atleta cavese dell’anno”.

Tutti i dettagli della 55ª “Podistica Internazionale San Lorenzo” ed il nome dell’“Atleta cavese dell’anno” saranno rivelati nel corso della conferenza stampa, alla quale interverranno:
Vincenzo Servalli, Sindaco di Cava de’ Tirreni;
Enrico Polichetti, Assessore comunale allo Sport;
Paola Moschillo, Assessore comunale all’Istruzione;
Pasquale Scarlino, Vicepresidente regionale del Centro Sportivo Italiano;
Giovanni Scarlino, Presidente del Centro Sportivo Italiano di Cava de’ Tirreni;
Antonio Del Pomo, Presidente del Gruppo Sportivo “Mario Canonico S. Lorenzo”. 

Alla “Tavolata della solidarietà” Cava c’è

CAVA DE’ TIRRENI (SA). E’ stata presentata oggi, venerdì 16 settembre, nella sala Comunale di Palazzo di Città, la “Tavolata della Solidarietà: Cava c’è”. Un’iniziativa a favore delle zone terremotate del Centro Italia, che gode del patrocinio del Comune di Cava de’Tirreni e promossa dall’associazione “Dituttarte”, con la collaborazione della professoressa Alfonsina de Filippis e della dottoressa Anna Casaburi. Presenti alla conferenza :

Il Presidente del Consiglio Lorena Iuliano, Delio Trezza, Presidente Associazione Liberi Insieme, Anna Casaburi Annamaria Garofalo Mariagrazia De Filippis

La “Tavolata della solidarietà. Cava c’è” , intende raccogliere fondi attraverso l’offerta del piatto tipico delle zone colpite dal sisma, l’amatriciana, mentre sul palco si esibiranno vari artisti cavesi tra i quali Delio Trezza , ed è prevista la partecipazione straordinaria di Angelo Di Gennaro . Durante la serata saranno anche bandite le opere di 5 artisti , rispettivamente tre pittori e due ceramisti, il cui ricavato sarà destinato al medesimo scopo solidale.

“Quella di domenica sera non sarà una festa, ma un modo per stare vicini alle popolazioni colpite dal sisma – afferma Anna Casaburi. – Un grazie doveroso ai supermercati e alle pasticcerie cavesi che hanno fornito i loro prodotti per la realizzazione dell’evento.”

“Queste sono iniziative – afferma Lorena Iuliano Presidente del Consiglio Comunale – che riempiono il cuore di gioia. Ringrazio chi con dedizione e impegno ha fatto si che questa encomiabile iniziativa si potesse realizzare. Invito a partecipare a questo evento e dimostrare la propria generosità ”.

Il libro “La strada”, di Pasquale Di Domenico, una lezione di vita di argento vivo, sarà presentato domenica 25 a Santa Lucia e martedì 27 a Palazzo di Città

CAVA DE’ TIRRENI (SA). Nella vita di ogni uomo c’è una strada lunga e larga da percorrere, sul cui cartello si legge: il Dovere. Essa assomiglia a un raccordo autostradale che conduce a un nuovo percorso: il Diritto. Se non si percorre il primo, non si può accedere al secondo…

Un giorno ho messo un piede dentro la Via Maestra, anzi entrambi i piedi, ed ho avvertito subito un senso di chiusura, la sensazione di spazio ristretto e finito, quasi una prigione. Poi, rilassatomi, ho capito che è molto larga, da essa partono e in essa arrivano tante strade, ogni suo tratto appare come una grande piazza e contiene il famoso Punto, o Chilometro zero, da cui si diramano tutte le vie possibili. È lì che bisogna cercare la strada giusta per noi.

Qyesti due frammenti chiave che ci indicano la via maestra per percorrere la strada della vita secondo Pasquale Di Domenico, docente di matematica cavese in pensione, proveniente da una storica famiglia targata Sant’Anna doc, oggi residente a Montecorvino Pugliano con la moglie Amalia in un’ariosa tenuta agricola collinare, con vicino abbraccio verde e lontana vista mare.

La strada (Ed. NoiTre) è il titolo del suo quarto libro (che sarà presentato domenica 25 settembre a Santa Lucia di Cava de’ Tirreni al Teatro Reginella, alle ore 19, e martedì 27 a Palazzo di Città alle ore 18 ). Esso si colloca al traguardo di un cammino partito nel 2008 con I volti di una vita, in cui traccia le figure familiari dell’ambiente contadino in cui è cresciuto ed ha gettato le basi valoriali e formative della sua futura emancipazioni. Dopo una breve parentesi ludica, in cui Di Domenico correda di fotografie il volume Nunc est bibendum, antologia di letteratura enologica curata da Gabriella Pastorino (la cui casa Editrice, NoiTre, ha pubblicato finora tutte le opere di Di Domenico), è stata nel 2014 la volta di Il costo della libertà, in cui egli racconta i travagli, le soddisfazioni e le gioie delle sue progressive conquiste, dal duro ma utile e formativo lavoro infantile a sostegno della famiglia e ad integrazione dello studio, fino alle scuole superiori, alla laurea, alla carriera da insegnante ed alla realizzazione del sogno di una casa in campagna, come ritorno alle radici di un albero dalla chioma ramosa e fiorita.

Da tali radici questo quarto libro si allontana, ma non ne è alieno.

Qui il racconto autobiografico è in gran parte sottinteso, sostituito dalla lezione di vita che l’autore, maturo professore di matematica, decide di impartire a due adolescenti immersi nella modernità e nelle sue contraddizioni. Jimmy è un ragazzo sensibile e curioso, figlio di famiglia benestante, educato dai suoi genitori senza bastone e con molta carota, con affettuosa ma permissiva comodità, e piccoli e grandi lussi non molto formativi perché “senza costi”, trovati sulla strada senza fatica e senza meriti particolari, come se fossero un diritto. Per questo, dopo una visita al chilometro zero ed al piazzone di partenza ricco di mirabolanti grattacieli, grazie anche alle arroganti raccomandazioni che il padre profonde a piene mani su di lui, si è fatta l’idea che tutto sia facile e che bisogna solo scegliere la strada per percorrerla.

Tommy invece, figlio di famiglia non ricca, ha avuto un’educazione molto più rigida, improntata ad un’opportuna parsimonia, per una strada apparentemente molto più tortuosa, da percorrere con la giusta fatica e con la consapevolezza che ogni metro va guadagnato col sudore, l’impegno, il lavoro, lo studio. Quella consapevolezza, trasmessagli dall’autorevolezza dei genitori solo apparentemente accompagnata a volte da una soffocante severità, gli permette di proseguire il cammino senza paura e senza complessi, forte della sua dignità e dell’energia che ogni vittoria, e la vittoria su ogni sconfitta, gli dona per lottare e andare avanti.

Insomma, la libertà senza limiti costa, ma se il costo della libertà e il sudore fisico e mentale, essa sarà veramente senza limiti e senza condizionamenti.

La lezione, che parte dalla paterna predica per consolidarsi poi sulla messa in luce di valori etici e comportamentali sempre accompagnata da episodi esemplari ed illuminata da squarci di vita personale dell’autore stesso, si snoda con affettuosa e colloquiale bonomia attraverso una serie di tappe, significativamente definite già nei titoli dei singoli capitoli. Si parte con l’Obbedienza, la Via Maestra, la Solidarietà, per procedere poi con ile ingiustizie del Bullismo adolescenziale, con l’esaltazione del Merito, la condanna dell’Orgoglio arrogante e l’elogio di quello costruttivamente reattivo, con un inno all’Amicizia, fiore necessario di ogni relazione. E ci si avvia con decisione sulla già citata connessione tra Dovere e Diritto, fondamentale per godere della Soddisfazione e della Gioia per ogni conquista conquistata e per la conservazione gelosa della Dignità, del Rispetto, dell’Umiltà e della Fedeltà. Una strada ricca di insidie, eppure potentemente tesa verso l’ariosa Bellezza ed il gioioso respiro che si prova dopo la scalata di una verde montagna con panorama sull’infinito.

In fondo a questa strada c’è tanta Luce. C’è quella di Jimmy e Tommy, che pur da punti di partenza diversa, hanno imparato a percorrere la strada giusta della Legalità della Coscienza, della Dignità.

C’è la luce di tavole di utili esercizi di riflessione sul testo proposti a potenziali lettori e studenti, i tanti Tommy e Jimmy che pullulano nelle nostre scuole e ai quali tante, troppe volte, non vengono mostrati i necessari “cartelli stradali” per proseguire nel cammino,

C’è la luce individuale dell’autore, che, diversamente che ne Il costo della libertà, non sdoppia più in due se stesso, come Ale e come Nico, ma si proietta ben oltre il proprio ombelico sciogliendosi paternamente nelle future generazioni. E qua e là rievoca il sapore delle battaglie vinte, ora contro se stesso di fronte alle difficoltà dello studio ed anche della costruzione della Villa-Sogno di una Vita, ora ad autoprotezione nei confronti del dolore per la perdita di un amico carissimo, ora a protezione di un altro amico per non farlo desistere dal cammino professionale di fronte ad una “semplice” bocciatura scolastica.

Soprattutto, però, c’è la Luce matrimoniale di Di Domenico stesso,c he impregna ed illumina tutto il libro, dedicato alla moglie Amalia nei giorni delle loro nozze d’argento, in cui la sorpresa per lei e la bomboniera per gli ospiti della festa a sorpresa organizzata al posto giusto è stata proprio questa pubblicazione di cui lei stessa ignorava l’esistenza. Già, l’amore ha bisogno di sorprendere costantemente per essere alimentato a dovere e dare tanti frutti e fiori. E di amore è impregnata ogni pagina, non solo per la frase romanticheggiante sul risvolto di quarta (anche le cose più belle non rendono l’idea del vero Amore), non solo per lo slancio con cui egli affronta ogni discorso ed ogni colorazione nella sua lezione di vita, ma soprattutto perché, in quella torta che lui si è costruito pur su una strada spesso contorta, la Grande Ciliegina irrinunciabile è proprio Amalia, tanto colorata, insostituibile e saporita da diventare essa stessa tutta la torta della Vita Nuova che Di Domenico ha battezzato da quel giorno della mimosa in cui a scuola, con l’ennesima sopresa, annunciò, ed annunciarono il loro prossimo matrimonio.

Un ponte tra le radici e la modernità, un’elegia della Vita Nuova: ecco perché questo libro, pur se legato ai valori di cui è impregnata tutta la vita dell’autore e che hanno origine nell’identità di un mondo che ha retto per secoli la nostra società, è a suo modo uguale e diverso dal resto della produzione di Di Domenico..

Quella strada viene da lontano e guarda lontano. È guardata, riscaldata e protetta dai volti di una vita, è la partita doppia del costo vero della libertà, ma alla fine, quando egli con le pupille sgargianti taglia il traguardo del Chilometro Mille, ed indietro intravede ancora salde le guglie del Chilometro Zero, lo specchio gli può finalmente riflettere un sorriso tanto lucente da abbronzare l’anima, a lui, alla moglie e di riflesso anche a noi lettori che in loro ci possiamo identificare…

In porto la XII edizione del Concorso “Maria SS. Dell’Olmo”: nuovo trionfo della scrittrice siciliana Palma Civello. Ad Antonio Oliviero il Premio “Silvio Albano”

CAVA DE’ TIRRENI (SA). Il Ponte sullo Stretto colpisce ancora …

La XII edizione del Concorso Nazionale di Poesia e Prosa Mariana “Maria SS. Dell’Olmo” indetto dal Convento dei Padri Filippini della Basilica dell’Olmo di Cava de’ Tirreni, ripreso lo scorso anno per iniziativa di Padre Giuseppe Ragalmuto dopo una forzata interruzione, è stata ancora una volta caratterizzata dalla presenza massiccia e di alta qualità di un gruppo di amici e scrittori targati Sicilia. Un ponte ideale, i cui primi mattoni sono stati immessi dalla presenza sacerdotale a Palermo di Padre Raffaele Spiezia, attuale Rettore della Basilica dell’Olmo, e di Padre Silvio Albano, parroco della stessa Basilica fino al 2009, anno della sua precoce scomparsa, gravida di rimpianti e di semi per la perdita di un testimone attivo di Vangelo vivo e l’onda lasciata dal suo fecondo insegnamento pastorale.

I mattoni del Ponte quest’anno sono stati sia quelli “storici”, in primis Palma Civello, Toti Palazzolo, Grazia Condorelli, sia la new entry Maria Rita Campobello, che figurano tra i premiati, sia gli altri concorrenti che, pur senza raggiungere il podio, hanno inviato lavori stimolanti e comunque apprezzati.
Palma Civello, insegnante palermitana in pensione, scrittrice e poetessa di gran vaglia, autrice di testi profondi, problematici e propositivi, ha fatto piazza pulita, vincendo sia la Sezione Prosa che quella di Poesia. A sbancare sono stati il racconto Come una sarta (un “sogno reale per capire limiti e potenzialità”, in cui una celestiale figura ricuce gli strappi e favorisce la scalata verso il cielo) e la poesia Guardo le tue mani, in cui con amore, forza d’animo e fede ed umiltà, si sublimano e si riscattano i nodi che soffocano il cuore e la mente. Il palermitano Toti Palazzolo oramai è un amico fisso della Festa, della Basilica e della Madonna dell’Olmo. I primi di settembre è sempre qui, con il suo sorriso dolce e cordiale: se poi alla torta dell’amicizia si aggiunge un premio letterario, ecco la ciliegina bella succosa. Quest’anno, confermando il successo del 2015, ha meritato con La prima volta, un racconto in cui rievoca il suo impatto, prima emozionale e poi ragionato, con la fi gura di Maria. E palermitana è anche Grazia Condorelli, terza nella Prosa con un intenso racconto devozionale che parte dalla guarigione sperata e pregata di suo figlio da una grave forma di malattia.

A completare il poker di Sicilia, la new entry Maria Rita Campobello, insegnante in pensione, poetessa, scrittrice e blogghista della fede, proveniente da quel di Messina. La sua prima volta qui al Concorso è stata sorridente come i petali di vita da cui si lascia profumare, limpida come una goccia di Madre Teresa e calda come un cuore che vuol essere messaggero di sole. Con la poesia Madre di Dio, ha fatto rivivere i segni celesti della divina maternità e gli emozionati silenzi dell’anima di una donna che sente pulsare nel suo ventre una nuova vita ed il palpito dell’eterno.

Sul podio, oltre ai segnalati speciali Maddalena Della Mura, di Maiori, e Josefina Citro, di Mercato San Severino, è salito anche un cavese, il prof. Giuseppe Siani, già plurivincitore nelle prime edizioni del Premio, che con la poesia La Messa (non) è finita, classificatasi seconda, ha consacrato in pieno il tema di quest’anno, Maria Madre dei nostri giorni, immaginando una scena terribilmente attuale di eterna Pietà: il sacrificio di Cristo che rivive in quello di Padre Ravel, sgozzato sull’altare a Rouen, la Madre dolente che piange il figlio crocifisso, cioè sempre Maria, madre universale di ieri e di oggi.

Padre Silvio Albano, che nonostante la scomparsa rimane una delle luci sempre vive della Basilica, ancora una volta è stato “presente-assente” nella consegna del Premio a lui consacrato fin dal primo anno dopo la sua scomparsa e dedicato a testimoni attivi di evangelica fraternità.

Il Premio quest’anno è toccato ad Antonio Oliviero,generoso collaboratore della vita della Basilica, tenace ed appassionato promotore di gruppi di preghiera, attiva e responsabile guida mariana, testimone e attore di concreta solidarietà.

Antonio Oliviero, nato a Cava de’ Tirreni nel 1939, nella prima fase della sua esistenza è stato un brillante operatore commerciale e un fotografo di gran successo. Dopo un momento lungo di dolorosa crisi esistenziale, ha trovato nuova linfa nella conversione a Maria ed in particolare a Medjugorje. Si è distinto nella formazione e gestione di gruppi di preghiera, nell’organizzazione di numerosi viaggi come guida mariana, nella realizzazione di La nostra Medjugorje, un libro dedicato al suo rapporto con un altro Padre storico della basilica, Padre Giuseppe Lando. Il Premio gli è stato assegnato soprattutto per la raccolta di fondi ai fini della realizzazione di una condotta d’acqua corrente a beneficio della Casa di Riposo per anziani di Ljubuški, diretta da Suor Paulina Kvesic, con la quale Oliviero ha stabilito un filo diretto di solidale amicizia, a nome suo e dell’intera collettività metelliana.

Alla fine della premiazione, avvenuta domenica 4 settembre nella Basilica dell’Olmo, abbraccio generale con i giurati-lettori di VersoCava presenti o assenti (Maria Alfonsina Accarino, Lucia Antico, Lucia Criscuolo, Maria Teresa Kindjarsky D’Amato, Emanuele Occhipinti, Rosanna e Teresa Rotolo, Anna Maria Violante e lo scrivente, che ha fatto anche da conduttore). Quindi, tutti uniti prima intorno alle classiche foto ricordo, e poi accanto a un succulento buffet offerto da Antonio Oliviero per condividere la gioia del Premio Albano.

A dominare, almeno nel corso della serata, è stata, come lo scorso anno, la ricerca di limpidezza e di purezza del cuore evocata dallo spirito giubilare, quella che permette appunto di giubilare con limpida gioiosità e di fare di ognuno di noi una goccia dell’Oceano d’amore auspicato da Madre Teresa, per felice coincidenza proclamata santa proprio nel giorno della premiazione.

Con queste premesse, l’appuntamento al prossimo anno è d’obbligo, con la speranza di una ripresa totale di quel volo che era stato interrotto bruscamente per qualche anno e che pure aveva stabilito una ampia rete regionale e nazionale per il Concorso.

Già così, tuttavia, il Concorso, con la luce “filippina” della Basilica, ha gettato semi e ha prodotto alcune di quelle gocce che, per dirla con madre Teresa, ci distinguono dalle lordure del mondo e ci permettono di risplendere della Bellezza, quella con la B maiuscola di Bacio dell’Amore. E non è poco …