eventi & appuntamenti
Estate a Cetara: tutti gli eventi di agosto e settembre
CETARA (SA). Continua la programmazione estiva a Cetara, con un cartellone di agosto ricco di appuntamenti. “Siamo entrati nel vivo dell’estate, il nostro piccolo borgo marinaro, eccellenza della costiera amalfitana, sta attirando come sempre molti turisti e visitatori. Per loro, ma anche per i nostri concittadini, abbiamo predisposto numerosi eventi, che puntano alla valutazione gastronomica e al rilancio dell’offerta culturale, abbinando anche qualche momento di confronto sul tema della programmazione culturale costiera e mediterranea” ha detto l’assessore alla cultura e al turismo Angela Speranza. Per tutto agosto sarà possibile visitare alla Torre Vicereale la mostra di Galyna Moskvitina “Dipingere la luce”(apertura al pubblico venerdi, sabato e domenica dalle 18 alle 22). Resteranno inoltre attivi fino al 14 agosto a Largo Marina il Forum Village “Il divertimento in riva al mare”, dedicato ai bambini e per tutto il mese di agosto il “Cinema sotto le stelle”, come da programma parrocchiale. Venerdì 12 in Zona Cannillo, alle ore 20,30 la settima edizione de “La vera zuppa del Casale”, a cura della Pro Loco Cetara-Costa d’Amalfi, manifestazione nata per portare all’attenzione del pubblico i prodotti dei contadini di Cetara, nella parte alta del paese. Lungo i terrazzamenti, ai piedi dei Monti Lattari, limoneti e colture accanto alla sorgente del torrente Cetus faranno da location alle degustazioni, contrassegnate da interventi musicali (info: 089 261593). Giovedì 18 in Piazza S. Francesco, ore 21:00, il musical “Mamma mia”; martedì 23 in Largo Marina, ore 21:00, “Forum Night”, spettacolo di giovani talenti a cura del Forum dei Giovani di Cetara; mercoledì 24 sempre in Largo Marina, ore 21:00, concerto de i “Vico Masuccio”. Giovedì 25 “Cetara Summer Fest” che si divide in due momenti: uno di confronto alla Sala “M. Benincasa”, ore 18, al quale interverranno il sindaco di Cetara Fortunato Della Monica, Eugenio Bennato e Sebastiano Maffettone, presidente della Fondazione Ravello e consigliere per la cultura del governatore della Campania Vincenzo De Luca, moderati dal giornalista Emiliano Amato, e l’altro di festa, in Largo Marina, alle ore 21, con l’appuntamento clou dell’estate, con il concerto gratuito di Eugenio Bennato. “Voglio invitare tutti a partecipare anche a un evento a carattere religioso, in linea con il sentimento che ci accomuna con i riti legati al nostro paese e alle nostre radici”, ha specificato l’assessore Speranza, ricordando l’appuntamento alle 20,30, nella Chiesa di S. Pietro Apostolo giovedì 11 per l’inaugurazione della tela restaurata dell’estasi di S. Antonio di Padova. A Cetara l’estate non termina ad agosto: giovedì 1 settembre in Piazzetta Europa, ore 19, al via il “Lemon Day”, con un convegno dedicato a “Il limone, l’oro giallo di Cetara: ieri ed oggi”; a seguire Folk&Tamorre e granita di limone. Venerdì 2 in Largo Marina, ore 20:30 “Lemon Day – La festa”, con degustazione di piatti tipici a base di limone. Nella due giorni dedicata al limone di Cetara anche i “Lemon Tour”, con visite ai terrazzamenti di limoni dalle 10 alle 16 (info: 339 6075994). Gli eventi estivi cetaresi sono stati resi possibili anche grazie alla partecipazione degli sponsor Olitalia, Antonio Amato, Mulino Caputo e Perrella Distribuzione.(Claudia Bonasi)
“Creativi di tutto il mondo, uniamoci!” È nato il Club dei Folli Costa d’Amalfi che unisce coloro che stanno lasciando il segno del loro personale “sogno di Zorro”
TRAMONTI (SA) e COSTA D’AMALFI (SA). Rosa Maria Garofalo e Angelo Menditto, Maria Mariano, Franca Primicerio e Sandro Lalia Morra, Dina Coppola, Antonietta Mandara e Giuseppe Francese, Raffaele Tagliafierro, Alfonso Bottone, Bruno Infante, Dante De Rosa, Enza Telese e Antonio De Marco: nomi da pazzi, decisamente. Non perché suonino strani, anzi sono caratteristici dei nostri territori e piuttosto comuni, ma perché in comune le quattordici persone a cui appartengono questi nomi hanno una qualità misteriosa ed affascinante, amata e temuta, peccaminosa contro la dea Prudenza, necessaria per la santificazione del dio Sogno. Insomma, parliamo della Signora Follia e a Lei reverenti ci inchiniamo, perché è lei che tante volte ha fatta la Storia, seducendo quel non foltissimo gruppo di esseri umani che, a livello personale e/o sociale, non vuole “essere fatto dalla vita”, ma vuole “farsi la vita”.
Ognuno di questi Nuovi Folli si è caratterizzato perché sta lasciando il suo “sogno di Zorro” attraverso un’impresa particolare, pubblica o privata, letteraria o imprenditoriale, sotto la spinta propulsiva di iniziative di vario genere, della creazione di arte e poesia, della voglia di proporre esempi costruttivi, della capacità di farsi postino d’amore di un territorio tutto da amare, come quello della Costa d’Amalfi.
L’unione fa la forza: ed eccoli riuniti in un Club, fantasioso ed itinerante, appena partorito il 20 luglio scorso nell’incantato Giardino Segreto dell’Anima a Campinola di Tramonti, e poi il 2 agosto battezzato sul cocuzzolo della montagna in una casa in cima al mondo fatta apposto per ammirare ed amare il mondo. È Il Club dei Folli Costa d’Amalfi, appunto. Una squadra di Zorri, insomma. E, per dirla alla Checco Zalone, una squadra fortissimi.
Andiamo uno per uno a scoprirli, questi fortissimi Zorri.
Il Giardino Segreto dell’Anima, dove è nato il Club, deriva dalla trasformazione del vecchio vigneto di casa in una spettacolare oasi a terrazzamento di tipo amalfitano, ricca di centinaia di tipi di fiori e piante. È figlio dei sogni di Enza Telese e Antonio De Marco, che in essa hanno investito amore e coraggio e appassionata apertura al territorio, sviluppando una profumata e colorata sinergia tra la raffinata sensibilità di lei e la caparbietà arabo normanna di lui, che tra l’altro è uno degli animatori più incisivi e presenti di tutta la valle tramontina.
La casa in cima al mondo è il segno del sogno di Angelo Menditto e Rosa Maria Garofalo, due romani di origine napoletana, funzionari di ministeri. Qualche lontano parente di Maiori ha fatto da gancio per il loro matrimonio col territorio, scatenato dall’innamoramento per un rudere sul cocuzzolo della montagna di Novella, in strepitosa posizione panoramica tra due file non interrotte di monti e sguardo sul mare dei Miti. Al momento in cui sono rimasti sotto ‘a botta mpressiunati (prima lui e dopo un po’ di tempo lei, a dire il vero), non c’era neppure una strada asfaltata e di facile percorribilità. E ancora oggi non c’è, ma ci sono una casa bianca, una piccola piscina, un orto tuttosapori, un filo rosso tra il verde i silenzi dell’anima, un piacere a gusto lungo.
E poi, ad avviare il motore c’è lui, Alfonso Bottone, l’Ape Costiera, che ogni estate dissemina iniziative ed eventi da Cetara a Furore, con il suo Festival di ..incostieraamalfitana.it, ricco di presentazioni di libri, dibattiti, mostre, incontri enogastronomici, musica, scoperte di ogni tipo, con una formula che è diventata un marchio e che negli ultimi tempi si è estesa agli interi dodici mesi, con puntate promozionali anche fuori Regione, da Roma a Spoleto.
A completare il primo elenco dei folli fondatori c’è ancora una gran bella fauna.
Maria Mariano, napoletana, vita privata familiare fra venti e sole, in fuga dal caos della grande città, ha realizzato il suo folle volo nel villaggio di Pucara, dove si è rifugiata acquisendo un complesso di edifici d’origine cinquecentesca con stucchi in facciata e tracce di nobiltà. Li ha restaurati con gusto impeccabile, fra scale, scalette, una bella collezione di rose ed un nome di poetiche suggestioni come Pietrarosa. È un rifugio personale, ma anche un’oasi di accoglienza per amici ed ospiti buongustai della vita come lei… e dotati di piedi buoni, perché per raggiungere Pietrarosa occorre farsi prima circa trecento metri in sospeso pendio. Ma la spesa di energie vale ben l’impresa…”.
Franca Primicerio e Sandro Lalia Morra, lei insegnante, lui funzionario pubblico, una volta lasciata ai figli la casa di famiglia in Maiori, hanno stabilito la loro casa dei sogni nel villaggio tramontino di Gete. L’hanno chiamata TraMontiDiVini e basta la parola…. Stalla e cantina, una gustosa produzione del buon Tintore di Tramonti, una sala soggiorno molto familiare, l’antica bandiera del Regno di Napoli, ventole coprilampade ricavate da antichi cappellini per signora, un patio da elegante raccoglimento, piazzale-giardino con fiori, pozzo e alberi da frutta… e naturalmente una vista da sballo sulla vallata tra monti divini…
Dina Coppola è l’anima del Progetto Famiglia Cooperazione Onlus con sede ad Angri. Si circonda di carte, di oggetti di artigianato esotico (per noi) e di grandissima umanità. Sommessamente, senza clamori, aiuta, assiste, incoraggia, coinvolge amici, conoscenti, gente di grande e buona volontà. Per lei ognuno è un fratello o una sorella da sorreggere, accogliere, abbracciare. Vicino, sotto casa, o lontano in paesi di cui si conoscono solo le difficoltà. Che bella la sua pazzia! Della serie “è bello sapere che c’è”…
Antonietta Mandara e Giuseppe Francese, due emigrati da Tramonti, reduci lei dal Reggiano e lui da Varese, hanno unito “in porto” le proprie esistenze nella loro terra natia, in frazione Campinola. Qui saltano sulla nave dei folli, trasformando una dismessa cantina in un’impresa di ristorazione, Cucina Antichi Sapori, che offre il meglio dell’enogastronomia tramontina e amalfitana ed è riuscita a diventare una stella polare per tanti buongustai, anche operatori dei media e artisti di livello nazionale, amanti di tutto ciò che è creativo. E la Cucina Antichi Sapori di gusto e di sapori ne sa creare e ricreare, e come…
Raffaele Tagliafierro, ottenuto il diploma all’Istituto Agrario di Angri, sulla nave dei folli sta imbarcando il progetto di una cantina ricavata dal suo storico vigneto di famiglia per arrivare al più presto alla lavorazione ed alla commercializzazione di due vini con il suo marchio. Insomma, un giovane che vuole rimanere nella sua terra, a lottare con lei, per crescere insieme. La sua è una follia di cui ogni metro quadrato del nostro paese ha oggi terribilmente bisogno, per arare la terra del possibile ed esplorare la giungla intricata dell’apparentemente impossibile.
Bruno Infante, già popolare libraio in quel di Salerno, è un uomo sempre in moto, sia la moto rombante su due ruote sia il moto metaforico della promozione di mille iniziative legate alla cultura e al turismo. Moto dopo moto, ha creato un elastico tra l’esistente (l’Associazione UniverCity, di cui è Presidente) ed il suo grande sogno nel cassetto: vedere realizzato in Costa d’Amalfi e a Salerno un Parco Letterario dedicato al grande poeta Alfonso Gatto. Chi conosce i versi straordinari di uno dei più grandi poeti del secolo scorso, patrimonio di Salerno e dell’intera Nazione, e chi ha avuto la ventura di emozionarsi di fronte alle poesie incise sul Castello di Arechi o dipinte in un vicolo di via Mercanti, può immaginare che dono sarebbe un parco del genere non solo per Salerno, ma per tutto il Paese.
Dante De Rosa, nella vita tranquillo (si fa per dire) dipendente Inail, dopo aver coltivato il sogno della scrittura toccando tasti delicati come la liberazione dell’istinto, l’enneagramma della saggezza o il dramma del commercio di organi umani, è diventato un sagace esploratore dei vizi capitali, con la creazione di una mappa delle nostre deviazioni e della possibile purificazione, con la ricerca gioco per scoprire ognuno di noi di che vizio è e recentemente con la kermesse Vizi in piazza, che è un delizioso gioco di vizi senza frontiere ma nello stesso tempo mette costantemente l’uomo allo specchio per scoprire le sue giungle. Insomma, un folle con la zappa pronto a scavare nel giardino dei vizi per far rifiorire le virtù, non con le prediche ma con la coscienza. Anche lui, chiamalo folle…
A proposito di giardini, dato che gran parte delle iniziative sono legate a giardini di vario genere, sulla barca dei folli il Club sta facendo salire nuovi stimolantissimi soci, per lo più coppie capaci di coltivare il loro amore in un nido di alberi e piante e orti allegati, dal sapore e dai colori particolari. Ed ecco che sono stati aggregati, ricevendo il premio “Giardini d’amore”, Raffaella Mollo e Biagio Simonetti, da Salerno, Lina Morricone e Raffaele D’Andrea, da Castellammare di Stabia, Danilo e Daria Scotto da Vietri sul Mare, Giuseppina Buongiorno e Elio Di Maso da Cava de’ Tirreni.
Per finire, ultimo ma non meno importante, il primo folle acquisito nel Club per esibizione sul campo. Si tratta di Alfonso Carotenuto, poeta tramontino di Roma.
Arte e creatività nel sangue (i Carotenuto della Costiera li conosciamo bene, a partire dal grande pittore Mario), il 2 agosto ha inaugurato la serie degli incontri dei folli, presentando nella Casa in cima al mondo dei Menditto a Novella di Tramonti la sua raccolta di liriche Rumore di parole (Poesia Bonaccorso edizioni, con una bella prefazione di Laura Cociani).
Grazie anche alla calda atmosfera serale di un terrazzo alato e ad un pubblico di amici a cuore aperto, questo rumore di parole, nella conversazione con letture guidata da Alfonso Bottone si è trasformato in una armoniosa musica della mente con spruzzate di emozioni.
Poesie brevi ed incisive, un linguaggio chiaro ed immediato appassionatamente partecipativo e ironicamente distaccato, versi armoniosi di stampo classico senza svolazzi avanguardistici e non alieni da rime ben collocate, una pulita padronanza dell’espressione, tematiche varie e di ampio respiro, che vanno dalla dimensione personale ai nodi sociali del nostro tempo…
Insomma, una raccolta decisamente di buona qualità, con circa centotrenta poesie che si bevono con gusto e nel retrogusto lasciano una scia, anzi il loro segno di Zorro nel cuore e nella mente. Lo lasciano unitariamente, nonostante la divisione in tre parti: la prima è composta da poesie indecenti che pongono tante domande decenti, la seconda da poesie poco serie che pongono tanti stimoli decisamente seri, la terza dalle vibrazioni del mondo degli affetti e sentimenti intimi che contengono implicitamente sia le questioni “indecenti” che quelle poco serie ed erano già anticipate abbondantemente nelle prime due sezioni.
A fare da cemento, infatti, c’è l’identità personale e culturale del poeta. Un’identità costruita sulla strada dei limoni nella sua terra dai sapori forti, fatta di gente che lavora e guarda avanti ed è agganciata alla memoria delle tradizioni secolari, come il Natale di fuochi accesi di speranza nei casolari sparsi di montagna, tra odore di frittelle e suono di zampogne e ciaramelle. Questa identità, costruita sui sogni e sugli ideali di una società che finalmente sembrava respirare da tutti i punti di vista, poi si è dovuta scontrare con l’amara svolta di una realtà che, al di là dei grandi salti tecnologici, è costruita in un mondo sottosopra in piena babele di voci e di frastuoni.
Di fronte a tale contrasto, come di fronte alle tante ferite e anomalie di questo mondo sottosopra, il poeta non ci sta. A costo di essere irriverente, non rinuncia ad andare contro corrente. Non lo fa con lo spirito del bacchettone difensore del tempo passato, ma con l’occhio critico di chi, avendo vissuto il cammino del progresso e della speranza dalla stalla alle stelle, sente dolorosamente sotto i suoi passi gli scricchiolii di una forza in frantumi, di un amaro ritorno dalle stelle alla stalla, una stalla che non può neppure più profumare come una volta..
Il suo sguardo va oltre il personale, insaporito ombelico, e tocca tematiche globali in cui il lettore non può fare a meno di riconoscersi, quale che sia la sua posizione al riguardo. Del resto, la storia ci insegna che l’inferno e il male sono sempre alle porte, con le loro terribili spine e la loro quotidiana e assurdamente reale banalità Anche per questo l’animo del poeta sussulta e soffre. Anche per questo viene spontaneo scrivere poesie: non lo si fa solo per coltivare la personale e un po’ narcisistica voglia di esserci e profetare, ma anche per lanciare la propria goccia nell’oceano del mondo e aiutarlo ad essere più ricco e limpido. Non solo la Bellezza, ma anche la poesia può salvare il mondo….
Questi sono solo gli spunti di partenza per i rumori emessi dal nostro Alfonso Carotenuto. Così come sono solo gli spunti di partenza per il cammino dei Folli, che è cominciato nel migliore dei modi e sta gettando le premesse perché il gruppo si arricchisca sempre di più. Del resto, per entrare nel gruppo, basta mandare una mail a giardinosegretodellanima@gmail.com, motivando il senso della propria “follia”.
Insomma, folli e aspiranti folli, è tempo di uscire allo scoperto. Anche la follia può salvare il mondo, non vi pare? Venite a raccolta, venite… e alla fine vi accorgerete che tanti fiori possono ancora fiorire nei giardini dei Folli e quindi nel mondo.
Altro che cose da pazzi… queste saranno proprio rose da pazzi …
- Folli in gruppo con il Sindaco di Tramonti Antonio Giordano
- Da sin. Rosa Maria e Angelo Menditto, Anfonso Bottone
- Angelo Menditto firma l’adesione al Club con la classica penna di gallina
- La firma di Bruno Infante
- Alfonso Bottone presenta il libro con Alfonso Carotenuto
- Alfonso Bottone
- Antonio De Marco nel Giardino segreto dell’anima
- Enza Telese nel Giardino Segreto dell’anima
- La valle di Tramonti in pieno sole
XXVII Festival delle Torri: sabato 6 agosto la serata finale in piazza abbro. In città i consoli di Spagna e Ucraina
CAVA DE’ TIRRENI (SA). Argentina, Madagascar, Spagna ed Ucraina: sono queste le nazioni di provenienza dei quattro gruppi partecipanti al XXVII Festival delle Torri che vedrà la sua serata conclusiva il prossimo sabato 6 agosto in Piazza Eugenio Abbro a partire dalle 20.30. Alla serata, che sarà presentata da Antonio Di Giovanni, Ilenia Apicella e Manuela Pannullo, contribuiranno anche con le loro esibizioni gli attori cavesi Antonio Coppola e Carolina Damiani ed il noto pianista Marco Volino.
La ventisettesima edizione della rassegna organizzata dall’Ente Sbandieratori Cavensi si arricchisce anche quest’anno di importanti presenze internazionali: saranno infatti in città in rappresentanza del consolato spagnolo di Napoli il console generale Josè Luis Solano Gadea e la cancelliera Purificación Ibáñez Sánchez, e, in rappresentanza ell’Ucraina, il Dott. Sergiy Kozachevskyi, console generale a Napoli. I tre diplomatici saranno accolti dall’Amministrazione Comunale nella mattinata di sabato 6 agosto alle 12.00 a Palazzo di Città, dove lo storico Livio Trapanese illustrerà loro nelle sale del palazzo la storia della città di Cava de’ Tirreni.
Ai rappresentanti del consolato spagnolo, in particolare, l’Ente Sbandieratori Cavensi consegnerà un plico contente tutta la documentazione relativa alla proposta di gemellaggio tra la città di Cava e Castellòn de la Plana avanzata dall’Ente nel 1989 e ad oggi ancora non finalizzata.
Alle 18.00 poi gli agenti diplomatici saranno accolti dai frati minori del Santuario di San Francesco e Sant’Antonio dove successivamente incontreranno i rappresentanti dei gruppi partecipanti alla rassegna. Il Santuario di San Francesco e Sant’Antonio sarà poi ancora protagonista del XXVII Festival delle Torri: si terrà lì infatti domenica 7 agosto alle 19.00 la messa di ringraziamento cui seguirà nel chiostro la Fiesta Española a cura del Grup El Forcat di Castellòn de la Plana.
“Blue Note Records-jazz” a Vietri
VIETRI SUL MARE (SA). Un ensemble jazz del Conservatorio “Giuseppe Martucci” di Salerno in programma per i “Concerti in Villa” a Vietri sul Mare. Venerdì 29 luglio, alle 21:00, nella splendida Villa comunale, un nuovo appuntamento della rassegna musicale organizzata dal maestro Luigi Avallone e dall’assessore alla Cultura del Comune di Vietri sul Mare, Giovanni De Simone. Il concerto “Blue Note Records-jazz”, che vedrà esibirsi giovani artisti, ha radici lontane, un omaggio all’etichetta Blue Note: “The finest in jazz from 1939. Vi sono modi differenti di raccontare la storia del jazz ed uno di questi è certamente quello di raccontare di uomini e di case discografiche. Una storia che emana dalle copertine, dai dischi in vinile e dalla musica che viene fuori quando li fai girare sotto una puntina”, racconta il M° Giulio Martino. “E’ da questa idea che nasce questo nuovo progetto. La Blue Note per oltre settanta anni è stata un punto di riferimento nel mondo del jazz ed in particolare negli anni sessanta ha creato suoni e groove unici e di successo popolare”. Il repertorio dell’ensemble del Conservatorio di Salerno spazia da brani di Lee Morgan (The sidewinder) a brani di Herbie Hancock (Dolphin dance) passando per autori del calibro di Horace Silver e Wayne Shorter. L’ensemble è costituito da Melania Cobucci, Enza Di Lascio, Maria Pia Del Giorno, Cecilia Manganaro e Francesca Simonis alle voci, Raff Ranieri e Biagio Russo al pianoforte, Giuseppe Di Martino al basso, Antonio Della Polla al vibrafono, Andrea Cascini e Daniele Tagliaferro alle chitarre, Mario Macedonio e Matteo Esposito alla batteria, Fabrizio Spista e lo stesso Giulio Martino al sax. Ingresso gratuito.
Concerti d’estate di Villa Guariglia Tour, Esperito Mundo: Duo OLAM EIN SOF
SALERNO. Atmosfere medievali sabato 30 luglio, nell’area archeologica di Fratte, per il cartellone della XIX edizione dei Concerti d’ Estate di Villa Guariglia in tour, firmato da Antonia Willburger. Il festival, organizzato in collaborazione con la Provincia di Salerno, il Comune di Salerno, il Comune di Baronissi, il Comune di Cava de’ Tirreni, il Comune di Cetara, l’Ept, la Fondazione Cassa di Risparmio Salernitana, il CTA, la Coldiretti-Campagna Amica e l’Associazione Amici dei Concerti di Villa Guariglia, con il patrocinio morale del Consiglio Regionale della Campania ed il Conservatorio di Musica “Giuseppe Martucci” di Salerno, ospiterà l’Esperito Mundo che proporrà, alle ore 21, il duo Olam Ein Sof con Marcelo Miranda compositore, Chitarra, Mandolino, Cetra e Charango e Fernanda Ferretti Chitarra, Voce, Percussioni e mandolino. Tra folk, mitologie e musiche medievali, distaccato dalla realtà e interessato all’archeologia di sensazioni e suggestioni vetuste, perdute, tra suoni arcaici, tematiche esoteriche e letterarie, occultismo e pessimismo storico sono le fondamenta contenutistiche del cosiddetto neo-folk. Etnismo, fascinazioni runiche, gnosticismo, atmosfere noir e misticismo fanno dell’apocalyptic folk una specie di poetica crowleyana in bilico tra ambient bucolico e suoni acustici. Seguendo l’estetica di una nuova deriva tradizionale, più dark e sincretica, dal tenore quasi religioso, troviamo gli Olam Ein Sof, nome cabalistico, dal significato complesso, ma traducibile con ‘infiniti mondi’ (come l’arte, senza frontiere e trascendentale). La band suona tra fiere medievali e concerti, tra il Sud America e l’Europa ‘latina’, evidenziando che questo duo interagisce (nelle sue esibizioni) con altri tipi di arte, come danza, letteratura e arti visive. La loro discografia comprende cinque album: “Immram” (2004), “Celtic Mythology” (2005), “Dark Moon” (demo cd 2006), “Ethereal Dimensions” (2010) ed infine l’ultimo progetto “Reino de Cramfer” , che verrà presentato a Salerno. “Reino de Cramfer” è un luogo cosmico, profondo e con infinite possibilità; i brani ci trasportano tra galassie e altre dimensioni, tra miti e antiche storie; è anche il primo disco con testi in lingua portoghese e per esso sono stati utilizzati strumenti classici, come chitarre acustiche, mandolino, charango, cuatro venezuelano, citara vox, arpa, flauto. Un album che ha una bellezza mistica, che cresce ascolto dopo ascolto; “Reino de Cramfer” è un percorso magico, tra suoni medievali, folk, utili per intrecciare l’unicità di questo ipotetico viaggio mentale.
Lunedì 1 agosto I Concerti d’Estate di Villa Guariglia in Tour si trasferiranno nella Piazza Duomo di Cava de’ Tirreni. La musica tradizionale irlandese, il tango argentino, le serenate messicane, i saltarelli medioevali e le melodie paraguaiane, così come la tradizionale tarantella napoletana, risuoneranno, dalle ore 21, grazie alle vibrazioni delle arpe di Adriana Cioffi (arpa classica), Antonella Labriola (arpa celtica), Gianluca Rovinello (arpa classica, oud) e delle percussioni di Pasquale Benincasa.