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CAVA DE’ TIRRENI (SA). Ferdinando Del Sole apre il XXX “Città di Cava de’ Tirreni”

Martedì 11 giugno, alle ore 20.30, allo stadio “Simonetta Lamberti” di Cava de’ Tirreni (Sa), la Cerimonia di Apertura del 30° Torneo Internazionale di Calcio Giovanile “Città di Cava de’ Tirreni”, in programma dal 9 al 15 giugno. A dare il via ufficiale alla kermesse con la lettura del Giuramento sarà Ferdinando Del Sole, attaccante del Pescara.


Un’escalation di emozioni. Vibranti, intense ed in rapida successione. Sono quelle che stanno caratterizzando la XXX edizione del Torneo Internazionale di Calcio Giovanile “Città di Cava de’ Tirreni”, in programma dal 9 al 15 giugno sui campi di Cava de’ Tirreni (Sa), Nocera Inferiore (Sa), Nocera Superiore (Sa) e Mercato San Severino (Sa).

Non si è ancora spenta l’eco della consegna del Premio “Piero Santin” agli allenatori Claudio Ranieri ed Emilio De Leo e dell’inaugurazione della Mostra “Un secolo d’Azzurro” ed in cartellone c’è già un altro attesissimo appuntamento: la Cerimonia di Apertura della kermesse, prevista martedì 11 giugno, alle ore 20.30, allo stadio “Simonetta Lamberti” di Cava de’ Tirreni.

Sarà l’ennesimo testimonial prestigioso a dare ufficialmente il via con la lettura del Giuramento a questa XXX edizione: Ferdinando Del Sole (classe 1998), giovane attaccante del Pescara, che nell’ultima stagione ha collezionato 13 presenze e 2 reti in Serie B. Sarà un gradito ritorno al “Lamberti” per l’esterno offensivo partenopeo di proprietà della Juventus, che nella XXVI edizione (2015) del “Città di Cava de’ Tirreni” fu premiato come “giovane promessa”. Ancora una presenza eccellente, dunque, per la manifestazione del Presidente Giovanni Bisogno, già nobilitata in passato dall’intervento di altri campioni accorsi in veste di testimonial (Brignola, Mirante, Donnarumma, Coda, Scuffet, Rispoli, Palladino, Schiavi e Quagliarella per citare solo le ultime edizioni).

Ma la Cerimonia di Apertura, che sarà presentata dal Coordinatore del Torneo, Nunzio Siani, e dalla giornalistaManuela Pannullo ed alla quale assisteranno come di consueto numerose personalità sportive, non si esaurirà di certo con l’intervento di Del Sole. Sono in programma, infatti, le esibizioni dell’Associazione “Pistonieri Archibugieri Santa Maria del Rovo” e del Gruppo di Ballo del Centro Ginnastica Ritmica Sportiva “A.S.D. Juvenilia”, che regaleranno momenti di grande pathos e spettacolo al sempre foltissimo pubblico sugli spalti.

La serata sarà completata dalla benedizione degli atleti, tecnici e dirigenti partecipanti da parte dell’Arcivescovo di Amalfi-Cava de’ Tirreni, Mons. Orazio Soricelli, e dalla festosa passerella delle 104 squadre in gara, tra cui gli sloveni del N.D. Gorica (Allievi) ed i bulgari del Levski (Pulcini 2008).

La Cerimonia di Apertura sarà preceduta alle ore 18.45, sempre allo stadio “Simonetta Lamberti”, dalla gara inaugurale del Torneo, Bologna-Rappresentativa Nazionale Lega Pro, che concluderà la prima giornata della categoria Allievi, caratterizzata anche dalle partite Salernitana-Juve Stabia (ore 14.30), Spal-Rappresentativa FIGC Campania (ore 15.50) e Cavese-N.D. Gorica (ore 17.15). L’intera serata (con la gara Bologna-Rappresentativa Nazionale Lega Pro e la Cerimonia di Apertura) sarà trasmessa in diretta tv da RTC Quarta Rete, visibile sul canale 654 del digitale terrestre.

Grande attesa anche per l’esordio nella categoria Giovanissimi delle Rappresentative Nazionali di Lega Pro eLND, impegnate rispettivamente contro la Juve Stabia (ore 14.30) e la Cavese (ore 15.50).

Il XXX Torneo Internazionale di Calcio Giovanile “Città di Cava de’ Tirreni” in realtà ha già vissuto sabato 8, domenica 9 e lunedì 10 giugno le sue prime giornate agonistiche con la disputa dei primi due turni delle categorie Mini Giovanissimi, Esordienti 2006 e Esordienti 2007. Da martedì 11 giugno scenderanno in campo anche le formazioni impegnate nelle altre 6 categorie: Allievi, Giovanissimi, Pulcini 2008, Pulcini 2009, Primi Calci e Piccoli Amici. Mercoledì 12 e giovedì 13 giugno si completerà la fase eliminatoria, mentre venerdì 14 giugno sono in programma le semifinali di tutte e 9 le categorie. Sabato 15 giugno l’apoteosi conclusiva con lefinali delle varie categorie, le premiazioni e la Cerimonia di Chiusura al “Simonetta Lamberti”.

Calcio giocato, ma non solo. Questa mattina, lunedì 10 giugno 2019, presso il Complesso Monumentale di San Giovanni si è tenuta la presentazione del libro “Demoni” (Vallardi Editore) di Alessandro Alciato, giornalista di Sky Sport. Tredici storie straordinarie di grandi protagonisti del mondo del calcio che hanno affrontato e vinto i propri demoni. Il libro scritto da Alciato dà voce a 13 protagonisti del calcio, offrendo un’immagine assolutamente inedita di un mondo di cui conosciamo quasi soltanto i successi, le glorie, le emozioni collettive. “Demoni”riesce a far luce sui momenti bui che i più celebri calciatori, allenatori e dirigenti hanno dovuto sconfiggere: l’ucraino Andriy Shevchenko, Pallone d’Oro nel 2004, racconta la sua fuga da Chernobyl; Gigi Buffon, da molti considerato il più grande portiere di sempre, la sua depressione; l’allenatore Siniša Mihajlović la guerra dei Balcani; il centrocampista Marco Verratti il terremoto dell’Aquila; il promettente giocatore senegaleseMamadou Coulibaly il suo drammatico viaggio in barcone per raggiungere l’Europa.

Un libro che ha suscitato grande curiosità nei presenti, tra cui spiccavano gli studenti della II C della Scuola Media “A. Balzico” e della III A del Liceo Linguistico “De Filippis-Galdi” ed una delegazione della Scuola CalcioRinascita Cava 2000. Una platea “giovane” ed attenta, che è stata particolarmente apprezzata da Alessandro Alciato, molto soddisfatto anche per l’accoglienza ricevuta e per la maglia n. 10 della Cavese donatagli dal capitano degli aquilotti, Claudio De Rosa.  

In corso, dunque, un’entusiasmante XXX edizione del “Città di Cava de’ Tirreni”, che si potrà seguire pure on line sul sito www.torneointernazionaledicava.it, sul quale è possibile consultare tutti i risultati, le news, ilregolamento ed il calendario. Anche quest’anno inoltre, grazie all’accordo con il partner tecnologico“LFScouting”, si potrà leggere il tabellino delle partite Allievi. Basterà al termine di ogni gara collegarsi alla sezione “Calendario gare” dedicata agli Allievi e scaricare il relativo pdf, completo di formazioni, sostituzioni, dati statistici, schieramenti tattici e giudizi sui calciatori.

I RISULTATI DI SABATO 8 E DOMENICA 9 GIUGNO 2019
Mini Giovanissimi – Trofeo Damarila

Girone A: Red Lions-Virtus Nocera 3-0; Maraotto-Pianeta Napoli City 1-1
Girone B: Victoria Marra-Madonna dei Bagni 2-1; Sergio Academy-Campanile (lunedì 10 giugno)
Girone C: Cavese-Olimpia Sport 1-2; S. Maria Assunta-Arciscampia 0-2
Girone D: Joga Pepito-Virtus Junior Napoli 2-2; Nocera Soccer-Oliviero 1-2
Esordienti 2006 – Trofeo Pasqualino Lodato
Girone A: Cavese-Libertas Vesuvio 2-2; S. Maria Assunta-Savino Soccer 0-3
Girone B: Virtus Nocera-San Nicola 1-3; Virtus Junior Napoli-Accademia Sorrento 2-2
Esordienti 2007 – Trofeo TE.RI.
Girone A: Olimpia Sport-Oliviero 1-2; Red Lions-Cavese 3-0
Girone B: Turris-Dea Diana 1-1; Sergio Academy-Gigi Molino 1-4

SALERNO. Musica che respira, l’Ottocento e gli Ensemble di fiati

Penultimo appuntamento, lunedì 10 giugno, alle ore 20, per la VI edizione del Festival di Musica da Camera Santa Apollonia, dedicato agli ensemble di fiati e al melodramma.


Penultimo appuntamento per questa VI edizione del Festival di Musica da Camera Santa Apollonia, un evento istituzionalizzato del Conservatorio Statale di Musica “G.Martucci”, che anima il centro storico, ospite della Bottega San Lazzaro di Chiara Natella. Lunedì 10 giugno alle ore 20 (Ingresso libero) spazio agli ensemble di fiati diretti dal Maestro Antonio Fraioli. Inaugurerà la serata la Serenata per settimino di fiati di Giovanni Toja. L’opera che vedrà quali esecutori Franco Ascolese e Giusi Costa al flauto, Francesco Pio Ferrentino e Francesco Liguori al clarinetto, Vincenzo Di Lieto e Alfonso Pisacane al corno, e Francesco Quarata al fagotto, appartiene a quella grande produzione cameristica per strumenti a fiato che, i tutta votata al teatro in musica, era invece molto diffusa e attende ancora di essere ripubblicata e rieseguita. Tale produzione si può genericamente suddividere in due grandi generi: i lavori originali e le trascrizioni da brani famosi, quest’ultimi di provenienza per l’appunto operistica. Una prerogativa del presente lavoro cameristico di Toja è dunque la sua appartenenza al primo e più prezioso gruppo: quello delle opere concepite su temi originali e non altrui. L’influenza rossiniana, in questo caso strumentale, è comunque molto evidente. Il programma proseguirà con il secondo quartetto di Gioacchino Rossini. Si ritroveranno tra le note del genio pesarese Franco Ascolese al flauto, Francesco Pio Ferrentino al clarinetto, Vincenzo di Lieto al corno e Francesco Quarata al fagotto, per il Quartetto n°2. Riconosceremo nei due tempi eseguiti, l’Andante e l’Allegro, i caratteri che contrassegneranno la successiva produzione musicale rossiniana, coi temi schizzati velocemente e con vivacità, e la vena mordace percorrere il pentagramma, pagando ancora i momenti di lirismo e dolcezza, in una scrittura singolarmente smaliziata, guardando ad un Mozart di cui scrisse essere stato “la speranza della mia giovinezza, la disperazione della mia maturità”. E siamo al Saverio Mercadante delle Serenate per flauto, che verranno proposte da Franco Ascolese, Paris Salierno e Giusi Costa. Ascolteremo il Larghetto e l’Allegro dalla prima e l’Andante mosso e la Polacca dalla terza, in cui prevale l’idea di una costruzione strutturata con particolare equilibrio caratterizzata da pregnanza melodica, spesso d’impronta belcantistica, fatta da una autentica germinazione di spunti, concatenati in strutture virtuosistiche, tanto che Rossini, in visita al collegio, partenopeo, restò tanto favorevolmente impressionato da Mercadante da suscitare, in una lettera indirizzata a Zingarelli, il famoso commento: “Mi complimento vivamente, il vostro giovane allievo Mercadante comincia dove noi finiamo”. Finale all’opera con l’ottetto composto da Giusi Costa e Mario Montani al flauto, Almerigo Di Martino ed Elpidio Buonpane al clarinetto, Gabriella Fasulo alla tromba, Maria Carmela Vitiello al sax alto, Catello Cascone al sax tenore e Gabrielle Santosuosso al sax baritono, al quale si aggiungerà il Soprano Francesca Siani, per schizzare un portrait di Violetta, passando per le due arie principi dell’opera “Ah, Fors’è lui” e “Teneste la promessa”, con “Addio del passato”, simboli di quell’apertura musicale in cui la costruzione del primo atto, vive intorno ad un unico, inarrestabile ritmo di valzer e del terzo su un sommesso parlato, la pulsione erotica mondana e la delusa intimità borghese. Echi, forse, dell’amato Schubert. Nel valzer si riflette al negativo la mondanità del Secondo Impero, una spettrale “vie parisienne”. Simmetrie. Spessore emotivo per la “povera donna, sola, abbandonata/in questo popoloso deserto/che appellano Parigi”, che vorrebbe, in un congedo estenuato al belcantismo, “sempre libera folleggiar di gioia in gioia” e sospetta giustamente che “sarìa per me sventurata un serio amore”. L’inizio dell’ultimo atto, contribuisce decisamente allo sfaldamento della struttura tradizionale a numeri chiusi, dissolti in un tessuto continuo di recitativi, slanci lirici e ricadute nel pianissimo, in piena corrispondenza alla tempesta sentimentale che investe l’affranta Violetta. Finale in allegria con una fantasia sull’opera di Gaetano Donizetti “La fille du Régiment”, firmata da Alessandro Peroni, che proprio quest’anno ha inaugurato felicemente la Stagione lirica del teatro Verdi. Una bella guerra poco cruenta, virtuosismo belcantistico, arie brillanti, arie patetiche, insiemi, cori, che intratterranno la platea, con una partitura stemperata di sfumata elegia.

Prossimo appuntamento: Gran finale per la VI edizione del Festival di Musica da Camera Santa Apollonia, martedì 11 giugno, con le ance regine dei sassofoni e dei clarinetti, che spazieranno tra secoli e generi di musica passando da Rossini a Gershwin.

SALERNIO. Santa Apollonia, appunti per uno Zibaldone Musicale

Nono appuntamento, domenica 9 giugno, alle ore 20, per la VI edizione del Festival di Musica da Camera Santa Apollonia, dedicata alle voci degli strumenti e alle arie verdiane.


Si avvia alla conclusione questa VI edizione del Festival di Musica da Camera Santa Apollonia, un evento istituzionalizzato del Conservatorio Statale di Musica “G.Martucci”, che anima il centro storico, ospite della Bottega San Lazzaro di Chiara Natella. Domenica 9 giugno alle ore 20 (Ingresso libero) al pubblico della Chiesa di Santa Apollonia verrà proposto un variegato zibaldone musicale. Ad inaugurare la serata saranno il clarinettista Gaetano Apicella e il fagottista Francesco Quarata, i quali si cimenteranno con la Sonata per clarinetto e fagotto FP 32° di Francis Poulenc. E’ questa la prima di una di tre sonate che Poulenc in seguito ha definito da”intrattenimento”, scritta nel 1922 e rivista nel 1945. Il lavoro è molto breve, e comprende tre movimenti. Il primo, Allegro, è un dialogo veloce in cui il fagotto quasi accompagna il clarinetto. Il secondo, Romance (Andante trés doux) è lento e si basa principalmente sul registro inferiore degli strumenti. Il terzo, Finale (Trés animé) comprende due sezioni veloci e ne delimitano una centrale più lenta. Sarà, quindi, la volta del fagottista Gaetano Varriale, del violinista Antonio Nobile, della violista Francesca Senatore e della violoncellista Giuseppa Di Leo che eseguiranno il Quartetto op.73 n°3 in Sol Minore di Françoise Devienne. La sua musica mostra poca complessità in termini di elaborazione contrappuntistica o tematica, per la maggior parte costituita da linee melodiche con accompagnamento subordinato, ma le sue melodie sono invariabilmente modellate in modo elegante, gratificanti per chi suona, poichè offre diverse opportunità, in cui le abilità dei vari performer possono essere poste in luce. Seguirà “Le Caprice sur des airs danois et russes”, affidato al pianoforte di Elvira Borriello, al flauto di Alessandra Orlando, all’oboe di Sebastiano Scorpio e al clarinetto di Elpidio Matteo Buonpane. Camille Saint-Saëns, grande signore del tardo romanticismo parigino, nel 1887 scrisse appunto questa pagina per i membri di spicco della sua formazione, in un significativo tour di concerti, il flautista Paul Taffanel, l’oboista Gillet e il clarinettista Turban, ospite della corte dello Zar a San Pietroburgo. Qui risiedeva anche una principessa danese, ovvero la Zarina, che offrì a Saint-Saëns la fortunata idea di combinare melodie popolari russe e tale origine danese – come simbolo del felice matrimonio tra lo Zar e sua moglie. Stilisticamente, il Caprice appartiene alla SalonMusik, in cui le variazioni virtuosistiche su temi popolari erano tra i generi più amati. Tuttavia, la parte pianistica esigente e la qualità del tutto si distinguono favorevolmente da pezzi comparabili. Chiuderanno il concerto le splendide voci del nostro conservatorio, accompagnate al pianoforte dalla pianista Elvira Borriello, con il Giuseppe Verdi giovanile del 1838, sei romanze per canto e pianoforte di sapore belliniano, non prive di qualche curiosità. L’esule, una vera aria con recitativo e cabaletta – sono per lo più trasferimenti “in camera” del canto d’opera. Tragedia, dramma, morte, miseria, sono i contenuti di molte di queste composizioni. Genoveffa Volpicelli interpreterà Nell’Orror di Notte Oscura e l’Esule, una vera aria con recitativo e cabaletta –per lo più trasferimenti “in camera” del canto d’opera, mentre Rosa Vingiani evocherà “Non t’accostar all’urna, che ha nel testo reminiscenze della beethoveniana “In questa tomba oscura” e La zingara, un vivace allegro di carattere brillante. Concluderà il rècital il soprano Ilaria Sicignano, che proporrà “La seduzione”, un brano di presa immediata, cosa che non sorprende contenendo essa l‟embrione melodico del futuro Coro dei Lombardi…” e “In solitaria stanza”, su testo del poeta Jacopo Vittorelli, in cui si trova un inciso melodico che anticipa una frase di Leonora ne’ “Il Trovatore”.

Prossimo Appuntamento: I due appuntamenti che chiuderanno il festival, il 10 e l’11 giugno, saranno dedicati agli ensemble di fiati, che avranno anche ospite una voce di soprano per l’esecuzione di arie da alla Traviata e da segnalare anche una Fantasia sull’opera “La Fille du regiment” di Gaetano Donizetti, titolo d’apertura dell’ultima stagione lirica del nostro massimo.

CAVA DE’ TIRRENI (SA). Il Premio “Piero Santin” a Claudio Ranieri ed Emilio De Leo, inaugurata la Mostra “Un secolo d’Azzurro”

Consegnato al tecnico Claudio Ranieri il Premio “Piero Santin”, istituito dal Comitato Promotore del Torneo Internazionale di Calcio Giovanile “Città di Cava de’ Tirreni” per onorare la memoria dell’allenatore della “Real Cavese”. Premiato anche Emilio De Leo nella Sezione “Giovane Allenatore”. L’affollatissima cerimonia si è svolta presso il Complesso Monumentale di San Giovanni a Cava de’ Tirreni (Sa), dove è stata anche inaugurata la Mostra “Un secolo d’Azzurro”, che ripercorre i primi 100 anni di storia del calcio italiano.


La consegna del Premio “Piero Santin” agli allenatori Claudio Ranieri ed Emilio De Leo, l’inaugurazione della Mostra “Un secolo d’Azzurro”, il Convegno sul calcio come “scuola di vita”. Giornata di intense emozioni quella vissuta giovedì 6 giugno 2019 a Cava de’ Tirreni (Sa) in occasione degli attesissimi eventi organizzati dal Comitato Promotore del Torneo Internazionale di Calcio Giovanile “Città di Cava de’ Tirreni” per celebrare laXXX edizione della manifestazione, in programma dal 9 al 15 giugno.

Personalità sportive e politiche, tanti cittadini, uno stuolo festante di bambini delle locali scuole calcio: sono accorsi tutti nella Sala Conferenze dello splendido Complesso Monumentale di San Giovanni per tributare un’autentica ovazione a mister Claudio Ranieri, vincitore della prima edizione del Premio “Piero Santin”. Un riconoscimento istituito quest’anno dal Comitato Promotore per onorare la memoria del tecnico istriano, ma cavese di adozione, scomparso nel dicembre 2017, che rappresenta un’autentica icona per lo sport metelliano. Un premio che di anno in anno sarà assegnato ad uno o più allenatori che nella loro carriera abbiano incarnato al meglio i valori umani e professionali che hanno sempre contraddistinto mister Rino Santin.

Ed il vincitore di questa prima edizione è stato appunto Claudio Ranieri, nell’ultima stagione allenatore dellaRoma, “scelto” con questa motivazione: “Tecnico di grande valore, protagonista di brillanti stagioni alla guida di top club italiani e stranieri, splendido condottiero del Leicester, vincitore della Premier League nella stagione 2015/16, Claudio Ranieri, nel corso della sua carriera, ha sempre mantenuto un profilo garbato e professionale, contribuendo a stemperare i toni di un Calcio pericolosamente esposto al giogo dell’esasperazione e dell’eccesso”.

Particolarmente soddisfatto per tale riconoscimento, Claudio Ranieri non ha nascosto un pizzico di commozionenel ricordo di Rino Santin, suo caro amico, che lo ha molto aiutato nel lontano 1977 quando il grande artefice del “miracolo Leicester”, all’epoca calciatore, si allenò per un mese a Cava de’ Tirreni prima di firmare con il Catanzaro. Un periodo difficile per lui, ma durante il quale ebbe un fondamentale sostegno da parte di Santine di sua moglie Elvira. «Da quel momento sono sempre rimasto molto legato a Rino ed alla sua signora, oltre che alla città di Cava de’ Tirreni. Ed oggi per me è motivo di grande vanto ed orgoglio ricevere questo Premio».

Per la Sezione “Giovane Allenatore” il Premio “Piero Santin” 2019, realizzato materialmente dal Maestro ceramista Giuseppe Cicalese, è stato assegnato ad Emilio De Leo, collaboratore tecnico del Bologna e nello specifico di mister Mihajlovic, con questa motivazione: “Professionista giovane e preparato, prezioso e fidato collaboratore di Sinisa Mihajlovic, nelle esperienze con Serbia (Nazionale), Sampdoria, Milan, Torino e Bologna, ha dimostrato che con forza di volontà, impegno e umiltà è possibile raggiungere i traguardi più ambiziosi”. Cavese doc, anche Emilio De Leo ha ricordato con commozione il suo “mentore” Santin: «Mi è sempre stato vicino, trasmettendomi molte delle sue conoscenze tecniche e dandomi preziosi consigli. Ma è stato per me soprattutto un grande maestro di vita, i cui insegnamenti resteranno sempre nella mia mente e nel mio cuore».

Oltre alla foltissima platea in sala, hanno reso omaggio ai premiati anche gli illustri relatori del Convegno“Formazione, aggregazione e integrazione: il calcio come scuola di vita”, nel corso del quale sono stati consegnati i Premi “Piero Santin”. Un appuntamento organizzato per sottolineare il ruolo dello sport, e delcalcio in particolare, nei processi di socializzazione ed integrazione. «I bambini hanno bisogno di “eroi”. E sia Rino Santin che Claudio Ranieri lo sono stati e lo sono, per il loro stile, il garbo, la signorilità e l’esempio di vita proposto ai più piccoli», ha affermato Antonio Giordano, noto giornalista del Corriere dello Sport. «Il calcio è uno straordinario strumento di aggregazione ed integrazione – ha sottolineato Giuseppe Foscari, Professore di Storia Moderna presso l’Università degli Studi di Salerno – Fondamentale in tal senso è il lavoro degli istruttori delle scuole calcio, che devono insegnare ai bambini la “cultura” della sconfitta e del rispetto degli avversari».

Molto apprezzato in tal senso è stato il cortometraggio “Segna con me”, realizzato dagli studenti dell’Istituto Comprensivo “Carducci-Trezza”, che ha “incassato” i complimenti di mister Ranieri, il quale ha invitato gli autori dell’iniziativa a “veicolare” tale messaggio presso le locali scuole calcio.

È intervenuto anche il Sindaco Vincenzo Servalli, che ha rimarcato le doti umane, prima ancora che professionali, di Rino Santin ed il profondo legame tra la città metelliana ed il tecnico istriano. Tra i relatori pure Aldo Rossi-Merighi, Presidente dell’Associazione Sant’Anna, e Mauro Grimaldi, Consigliere Delegato di Federcalcio Servizi, in prima linea nell’organizzazione della Mostra “Un secolo d’Azzurro”Cento anni di storia e di cimeli della Nazionale italiana di calcio, che è stata inaugurata al termine del Convegno presso il Complesso Monumentale di San Giovanni.

Un evento itinerante, diviso in 5 sezioni tra collezionismo cartaceo e cimeli storici, che ricostruisce i primi 100 anni di storia del calcio italiano. Vi si possono ammirare tra l’altro uno dei primi palloni arrivati in Italia alla fine del 1800, i due palloni della finale del Mondiale del 1930, la tuta mundial di Enzo Bearzot, la maglietta del mitico cucchiaio di Francesco Totti (2000), oltre a tante altre magliette, tute da gioco, scarpini, accessori tecnici, giornali e riviste originali.

«Una Mostra che si rivolge soprattutto ai bambini, perché il calcio è storia ed è al contempo anche cultura. E la cultura – da qui l’importanza del ruolo svolto dalla Scuola – è l’unica risposta possibile all’ignoranza ed all’arroganza diffuse negli ultimi tempi», ha “ammonito” Mauro Grimaldi, che unitamente ad Aldo Rossi-Merighi non ha lesinato complimenti a Cava de’ Tirreni, «una città avvolgente e coinvolgente, dove si respira il vero calore del Sud».

In occasione della Mostra, visitabile fino a martedì 11 giugno (unica tappa in Campania; orari di apertura 9.30-12.30 e 17.00-20.30; ingresso gratuito), sarà effettuata una raccolta fondi a favore dell’Associazione “La Nostra Famiglia” Onlus di Cava de’ Tirreni, centro di riabilitazione per bambini e ragazzi in difficoltà in età evolutiva, che opera in città dal lontano 1976 e che si appresta ad aprire una nuova struttura in grado di accogliere molte più “richieste”.

È stata in definitiva una splendida giornata all’insegna dello Sport e del Calcio. Quelli con la S e la C maiuscole. Quelli a cui si ispira da sempre il Torneo Internazionale di Calcio Giovanile “Città di Cava de’ Tirreni”, che quest’anno ha già “vinto” la sua partita prima ancora dell’inizio ufficiale dei 183 incontri (su 14 campi di gioco con 104 formazioni partecipanti) di questa attesissima XXX edizione.

SALERNO. All For One: musica contemporanea in Santa Apollonia

Prima assoluta di Le Passager Di Michela Trovajoli: Ottavo appuntamento, sabato 8 giugno, alle ore 20, per la VI edizione del Festival di Musica da Camera Santa Apollonia, con la musica contemporanea e la prima assoluta di Le Passager di Michela Trovajoli.


Giro di boa per la VI edizione del Festival di Musica da Camera Santa Apollonia, un evento istituzionalizzato del Conservatorio Statale di Musica “G.Martucci”, che anima il centro storico, ospite della Bottega San Lazzaro di Chiara Natella, che sabato 8 giugno alle ore 20 (Ingresso libero), dedica la sua ottava giornata alla musica contemporanea, con una prima esecuzione assoluta, “Le Passager” per violino e pianoforte di Michela Trovajoli. La serata verrà inaugurata dalla Sonata in Re maggiore op.94 per flauto di Sergej Prokofiev, affidata al flautista Paris Salierno in duo con il pianista Alessandro Volpe. La pagina è stata scritta nel 1943 ad Alma-Ata (nell’Asia centrale), dove Prokofiev, direttore della sezione musicale della Moskva-Film, aveva seguito tutta l’organizzazione cinematografica di Stato. Opera fondamentale nella letteratura flautistica, per l’ampiezza inusuale delle dimensioni e i trascendentali problemi tecnici posti al solista, Il primo tempo è improntato a un lirismo che comunica immediatamente serenità, di grande sottolineatura melodica, dov’è indiscutibile la preminenza del flauto, pur su una scrittura assai dinamica del pianoforte: è certamente lo strumento a fiato che dipana il racconto e, rispetto al violino, la magia è più evidente, più convincente nel rapporto timbrico. C’è tutto intorno una cantabilità popolare, intrisa degli stilemi del folclore russo. Nello sviluppo il flauto si avventura in disegni virtuosistici, ma gli episodi melodici tornano con regolarità, riportando l’ascoltatore a una sorta di centro di gravità di tutta la Sonata, quasi come fossero dei leitmotiv wagneriani o pucciniani. Il secondo movimento è chiamato anche Allegro ma è uno Scherzo a tutti gli effetti, dove prevale quasi un effetto grottesco, bizzarro, ed è Prokofiev stesso qui a parlare di «riso e ironia». Il terzo movimento, Andante, è la parte più commovente dell’intero lavoro: presenta una straordinaria ampiezza lirica, quasi come la declamazione di una romanza per voce, ed è la parte più profonda della Sonata, più intimistica, più ricca di pathos. Secondo alcuni flautisti il colore è lunare, fresco, contemplativo. E da qui si arriva al quarto movimento, Allegro con brio, e dopo il “gioco” e la tenerezza quasi clownistica dello Scherzo e la serenità dell’Andante, Prokofiev torna a infondere energia, ottimismo, luce, vitalità. Seguirà “Murasaki No Fuchi 1”, eseguito dai sassofonisti Nico Chirichella e Vincenzo De Rosacon immagini di Andrea Onofri.Le composizioni di Noda, sono pesantemente influenzate dalla musica tradizionale giapponese, in particolare la musica per gli shakuhachi, i famosi flauti di bambù. Una interessante invenzione quella di accomunare il sassofono e lo shakuhachi, attraverso l’uso di un vibrato molto ampio, la manipolazione del timbro e la produzione del tono attraverso il “respiro”. Chitarra protagonista con Sergio Assad e il suo Uarakena, datato 1997, per quartetto di chitarre che vedrà la performance di Diego Cantore, Alessio Carotenuto, Giovanni D’Angelo e Federico Minutolo. Uarakena è il nome di una tribù della Amazonia ed è caratterizzata dal famoso choro brasiliano che qui ritorna con la sua melodia virtuosistica dall’umore dolce. Spirito Brasiliano anche in Bluezilian, composto dalla figlia di Sergio Assad, Clarice, nel 2005, con le chitarre di Federico Minutolo, Nicolò D’Orta, Mario Napoleone e Martina Vasaturo, daranno vita a questo mix altanelante di forme contemporanee, musica brasiliana che strizza l’ occhio al mondo del jazz classico. L’evento centrale della serata è l’esecuzione in prima assoluta di “Le Passager” di Michela Trovajoli, che in questa serata, oltre a porsi in gioco quale docente, donerà al pubblico anche questo brano, in prima assoluta nella versione per violino e pianoforte, datata 2017, caratterizzato dagli stilemi della scuola francese contemporanea, ispirata alla poesia di Charles Baudelaire “L’uomo e il mare”. Sulle note di Michela Trovajoli ci porremo alla ricerca della noise, del silenzio del mare che è un’apparenza, del suo rumore di fondo, che è forse lo sfondo dell’essere, nell’interpretazione di Vincenzo Merola al violino e Alessandro Volpeal pianoforte. Un passo indietro nella letteratura musicale francese con l’Andante et Scherzo di Eugéne Bozza datato 1938, dedicato al quartetto Marcel Mule. La pagina che sarà eseguita dai sassofonisti Sara Vitale, Pietro Rainone Romano, Gianluca Liberti e Simone Loffredo, inizia con le melodie fluenti e le armonie lussureggianti, tipiche dell’ impressionismo, sfocianti nello sfuggente e virtuosistico Scherzo, giocato sull’intera gamma di suoni dei quattro i sassofoni, schizzanti una pagina senza respiro. Finale con il particolare “Klonos” di Piet Swerts, per sax alto e pianoforte, composto nel 1993. Il brano, che verrà proposto dal sassofonista Nico Chirichella e dal pianistaAlessandro Volpe,  prende il nome dal termine greco Klonos, che indica la contrazione tipica del sassofonista nel punto culminante dell’agone strumentale. La pagina una fantasia virtuosistica con una sezione centrale molto intensa, che termina con una ripresa selvaggia, con passaggi ardui e virtuosistici.

Prossimo Appuntamento: un’onda di musica, domenica 9 giugno, per diverse formazioni, dai fiati agli archi, sino alle arie da camera per soprano, invaderà la chiesa di Sant’Apollonia, regalando al pubblico un vero e proprio Zibaldone Musicale.