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CAVA DE’ TIRRENI (SA). Il Premio “Piero Santin” a Claudio Ranieri ed Emilio De Leo, inaugurata la Mostra “Un secolo d’Azzurro”

Consegnato al tecnico Claudio Ranieri il Premio “Piero Santin”, istituito dal Comitato Promotore del Torneo Internazionale di Calcio Giovanile “Città di Cava de’ Tirreni” per onorare la memoria dell’allenatore della “Real Cavese”. Premiato anche Emilio De Leo nella Sezione “Giovane Allenatore”. L’affollatissima cerimonia si è svolta presso il Complesso Monumentale di San Giovanni a Cava de’ Tirreni (Sa), dove è stata anche inaugurata la Mostra “Un secolo d’Azzurro”, che ripercorre i primi 100 anni di storia del calcio italiano.


La consegna del Premio “Piero Santin” agli allenatori Claudio Ranieri ed Emilio De Leo, l’inaugurazione della Mostra “Un secolo d’Azzurro”, il Convegno sul calcio come “scuola di vita”. Giornata di intense emozioni quella vissuta giovedì 6 giugno 2019 a Cava de’ Tirreni (Sa) in occasione degli attesissimi eventi organizzati dal Comitato Promotore del Torneo Internazionale di Calcio Giovanile “Città di Cava de’ Tirreni” per celebrare laXXX edizione della manifestazione, in programma dal 9 al 15 giugno.

Personalità sportive e politiche, tanti cittadini, uno stuolo festante di bambini delle locali scuole calcio: sono accorsi tutti nella Sala Conferenze dello splendido Complesso Monumentale di San Giovanni per tributare un’autentica ovazione a mister Claudio Ranieri, vincitore della prima edizione del Premio “Piero Santin”. Un riconoscimento istituito quest’anno dal Comitato Promotore per onorare la memoria del tecnico istriano, ma cavese di adozione, scomparso nel dicembre 2017, che rappresenta un’autentica icona per lo sport metelliano. Un premio che di anno in anno sarà assegnato ad uno o più allenatori che nella loro carriera abbiano incarnato al meglio i valori umani e professionali che hanno sempre contraddistinto mister Rino Santin.

Ed il vincitore di questa prima edizione è stato appunto Claudio Ranieri, nell’ultima stagione allenatore dellaRoma, “scelto” con questa motivazione: “Tecnico di grande valore, protagonista di brillanti stagioni alla guida di top club italiani e stranieri, splendido condottiero del Leicester, vincitore della Premier League nella stagione 2015/16, Claudio Ranieri, nel corso della sua carriera, ha sempre mantenuto un profilo garbato e professionale, contribuendo a stemperare i toni di un Calcio pericolosamente esposto al giogo dell’esasperazione e dell’eccesso”.

Particolarmente soddisfatto per tale riconoscimento, Claudio Ranieri non ha nascosto un pizzico di commozionenel ricordo di Rino Santin, suo caro amico, che lo ha molto aiutato nel lontano 1977 quando il grande artefice del “miracolo Leicester”, all’epoca calciatore, si allenò per un mese a Cava de’ Tirreni prima di firmare con il Catanzaro. Un periodo difficile per lui, ma durante il quale ebbe un fondamentale sostegno da parte di Santine di sua moglie Elvira. «Da quel momento sono sempre rimasto molto legato a Rino ed alla sua signora, oltre che alla città di Cava de’ Tirreni. Ed oggi per me è motivo di grande vanto ed orgoglio ricevere questo Premio».

Per la Sezione “Giovane Allenatore” il Premio “Piero Santin” 2019, realizzato materialmente dal Maestro ceramista Giuseppe Cicalese, è stato assegnato ad Emilio De Leo, collaboratore tecnico del Bologna e nello specifico di mister Mihajlovic, con questa motivazione: “Professionista giovane e preparato, prezioso e fidato collaboratore di Sinisa Mihajlovic, nelle esperienze con Serbia (Nazionale), Sampdoria, Milan, Torino e Bologna, ha dimostrato che con forza di volontà, impegno e umiltà è possibile raggiungere i traguardi più ambiziosi”. Cavese doc, anche Emilio De Leo ha ricordato con commozione il suo “mentore” Santin: «Mi è sempre stato vicino, trasmettendomi molte delle sue conoscenze tecniche e dandomi preziosi consigli. Ma è stato per me soprattutto un grande maestro di vita, i cui insegnamenti resteranno sempre nella mia mente e nel mio cuore».

Oltre alla foltissima platea in sala, hanno reso omaggio ai premiati anche gli illustri relatori del Convegno“Formazione, aggregazione e integrazione: il calcio come scuola di vita”, nel corso del quale sono stati consegnati i Premi “Piero Santin”. Un appuntamento organizzato per sottolineare il ruolo dello sport, e delcalcio in particolare, nei processi di socializzazione ed integrazione. «I bambini hanno bisogno di “eroi”. E sia Rino Santin che Claudio Ranieri lo sono stati e lo sono, per il loro stile, il garbo, la signorilità e l’esempio di vita proposto ai più piccoli», ha affermato Antonio Giordano, noto giornalista del Corriere dello Sport. «Il calcio è uno straordinario strumento di aggregazione ed integrazione – ha sottolineato Giuseppe Foscari, Professore di Storia Moderna presso l’Università degli Studi di Salerno – Fondamentale in tal senso è il lavoro degli istruttori delle scuole calcio, che devono insegnare ai bambini la “cultura” della sconfitta e del rispetto degli avversari».

Molto apprezzato in tal senso è stato il cortometraggio “Segna con me”, realizzato dagli studenti dell’Istituto Comprensivo “Carducci-Trezza”, che ha “incassato” i complimenti di mister Ranieri, il quale ha invitato gli autori dell’iniziativa a “veicolare” tale messaggio presso le locali scuole calcio.

È intervenuto anche il Sindaco Vincenzo Servalli, che ha rimarcato le doti umane, prima ancora che professionali, di Rino Santin ed il profondo legame tra la città metelliana ed il tecnico istriano. Tra i relatori pure Aldo Rossi-Merighi, Presidente dell’Associazione Sant’Anna, e Mauro Grimaldi, Consigliere Delegato di Federcalcio Servizi, in prima linea nell’organizzazione della Mostra “Un secolo d’Azzurro”Cento anni di storia e di cimeli della Nazionale italiana di calcio, che è stata inaugurata al termine del Convegno presso il Complesso Monumentale di San Giovanni.

Un evento itinerante, diviso in 5 sezioni tra collezionismo cartaceo e cimeli storici, che ricostruisce i primi 100 anni di storia del calcio italiano. Vi si possono ammirare tra l’altro uno dei primi palloni arrivati in Italia alla fine del 1800, i due palloni della finale del Mondiale del 1930, la tuta mundial di Enzo Bearzot, la maglietta del mitico cucchiaio di Francesco Totti (2000), oltre a tante altre magliette, tute da gioco, scarpini, accessori tecnici, giornali e riviste originali.

«Una Mostra che si rivolge soprattutto ai bambini, perché il calcio è storia ed è al contempo anche cultura. E la cultura – da qui l’importanza del ruolo svolto dalla Scuola – è l’unica risposta possibile all’ignoranza ed all’arroganza diffuse negli ultimi tempi», ha “ammonito” Mauro Grimaldi, che unitamente ad Aldo Rossi-Merighi non ha lesinato complimenti a Cava de’ Tirreni, «una città avvolgente e coinvolgente, dove si respira il vero calore del Sud».

In occasione della Mostra, visitabile fino a martedì 11 giugno (unica tappa in Campania; orari di apertura 9.30-12.30 e 17.00-20.30; ingresso gratuito), sarà effettuata una raccolta fondi a favore dell’Associazione “La Nostra Famiglia” Onlus di Cava de’ Tirreni, centro di riabilitazione per bambini e ragazzi in difficoltà in età evolutiva, che opera in città dal lontano 1976 e che si appresta ad aprire una nuova struttura in grado di accogliere molte più “richieste”.

È stata in definitiva una splendida giornata all’insegna dello Sport e del Calcio. Quelli con la S e la C maiuscole. Quelli a cui si ispira da sempre il Torneo Internazionale di Calcio Giovanile “Città di Cava de’ Tirreni”, che quest’anno ha già “vinto” la sua partita prima ancora dell’inizio ufficiale dei 183 incontri (su 14 campi di gioco con 104 formazioni partecipanti) di questa attesissima XXX edizione.