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NAPOLI. G.D.F.: eccezionale sequestro di frutti di mare non tracciati

Oltre 200 tonnellate di mitili sequestrate nel corso di due distinte operazioni di servizio. Sequestrati anche due vivai abusivi nel golfo di Napoli. Sventato potenziale pericolo per la salute pubblica.


I militari della Stazione Navale di Napoli, nell’ambito di un articolato piano operativo di polizia economico-finanziaria e di pubblica sicurezza in mare coordinato dal Reparto Operativo Aeronavale partenopeo, sviluppato anche per garantire l’ordinato e sicuro svolgimento della 30th Summer Universiade Napoli 2019, nel corso di due distinti interventi hanno sottoposto a sequestro due estesi impianti abusivi per l’allevamento di mitili posizionati in prossimità dell’imboccatura del porto commerciale del capoluogo campano e nei pressi della vicina rada di Santa Lucia, sui quali è stata stimata la presenza di oltre 200 tonnellate di prodotto ittico già maturo che, se immesso sul mercato, avrebbe potuto fruttare un guadagno illecito stimato, al dettaglio, in oltre 500.000 € e inquinare, per questo, l’economia legale e la libera concorrenza nel settore economico del commercio di prodotti ittici.

Considerato che il vivaio abusivo, per sua natura, non rispettava nessuna delle prescrizioni igienico-sanitarie imposte dalla normativa vigente, nel corso delle operazioni è intervenuto un team del Servizio Veterinario dell’A.S.L. di Napoli che si è occupato dei campionamenti dei mitili per le successive analisi micro-biologiche e chimiche volte a far emergere la potenziale pericolosità dei prodotti per la salute pubblica delle centinaia di migliaia di ignari consumatori napoletani.

Per le caratteristiche del posizionamento in mare, tali impianti abusivi avrebbero potuto comportare un serio intralcio per la sicurezza della navigazione delle navi e delle imbarcazioni in transito nel golfo di Napoli, tra le quali quelle che si contenderanno la vittoria nella competizione velica dell’Universiade. I grossi fusti di plastica galleggianti e le cime che tenevano legate le migliaia di filari di cozze, infatti, erano posizionati, in maniera non visibile, appena al di sotto della superficie del mare. Per tale motivo, i Finanzieri a bordo delle motovedette hanno deciso di sradicare e recuperare tutto il materiale pericoloso e di smaltirlo secondo le vigenti normative ambientali.

Inquinamento:Carabinieri e Guardie Ambientali AK denunciano i titolari di due frantoi oleari

sequestro-impianto-frantoio-sversamenti-abusivi-salerno-novembre-2017-vivimediaSALERNO. Al fine di contrastare il fenomeno degli illeciti smaltimenti di reflui provenienti dalla lavorazione delle olive, il Comando Stazione Carabinieri di Campagna, nell’ambito di una più vasta attività di controllo del territorio finalizzata al contrasto dell’inquinamento, unitamente al personale tecnico del Nucleo Provinciale Guardie Ambientali Accademia Kronos, ha attivato una serie di verifiche che hanno consentito di accertare che i titolari di alcuni frantoi oleari attraverso articolati sistemi di tubazioni interrate, troppo pieno e saracinesche non autorizzate, smaltivano illecitamente le acque di lavaggio e le acque di vegetazione provenienti dalla molitura delle olive in alcuni corsi d’acqua che più a valle confluivano nel fiume Sele. Gli accertamenti tecnici durati diverse ore, grazie alla professionalità dei militari e del personale volontario del Nucleo Provinciale Guardie Ambientali AK ma, soprattutto all’impiego di particolari traccianti (fluoresceina, una polvere di colore rosso che a contatto con l’acqua diventa verde fluorescente), sono riusciti a scoprire le tubazioni interrate attraverso le quali venivano illegalmente smaltiti a grandi distanze dagli impianti i reflui inquinanti. Al termine del primo controllo che ha consentito di sottoporre a sequestro le condotte illecite, il titolare dell’opificio è stato denunciato all’Autorità Giudiziaria per i reati di illecito smaltimento e danneggiamento. Un particolare ringraziamento all’Arma dei Carabinieri per il costante impegno a tutela del territorio e dell’ambiente

Sequestrata discarica in area Parco

wwf-sequestro-discarica-in-area-parco-3-sarno-luglio-2015-vivimediaSARNO (SA). Una vasta operazione a tutela dell’area del Parco Regionale del fiume Sarno è stata portata a termine dal personale dell’Arma dei Carabinieri del Comando stazione di San Valentino Torio, unitamente a personale dell’Ente Parco e del Nucleo Provinciale di Salerno Guardie Giurate del WWF Italia.

I controlli dei militari coordinati dal M.llo Capo Umberto Alfieri si sono concentrati proprio dei pressi del fiume Sarno, in particolare nei territori che costeggiano via Vetice. In quest’area i militari ed il personale tecnico intervenuto a supporto, hanno individuato una strada realizzata quasi esclusivamente con inerti e scarti di provenienza edilizia e rifiuti di varia tipologia che a seguito del loro abbandono incontrollato, oltre ad interessare i vicini terreni coltivati, avevano anche ricoperto la sponda del fiume contribuendo alla sua completa distruzione sia dal punto di vista naturalistico ed ecologico nonché all’inquinamento del fiume. Nel prosieguo dell’attività ispettiva i militari accertavano la presenza di un’area di circa 700/800 metri quadri interessata completamente da rifiuti di ogni genere, in particolare fanghi, inerti, materiali plastici, beni dismessi quali materassi, materiali ferrosi, il tutto coperto con un telo in pvc a sua volta bloccato al suolo da centinaia di pneumatici esausti.

Una situazione dal punto di vista ambientale gravissima che oltre a distruggere un’area di particolare valenza naturalistica, poneva a rischio anche i vicini terreni coltivati per la presenza di piccoli fossi canali e di alcuni pozzi.

wwf-sequestro-discarica-in-area-parco-2-sarno-luglio-2015-vivimediaDopo una attenta valutazione con il personale dell’Ente Parco, i militari ritenuto che tale illecita attività di fatto concretizzasse a tutti gli effetti una vera e propria discarica abusiva in piena area di riserva, senza che mai fosse stato adottato alcun accorgimento per evitare l’inquinamento del suolo e del fiume, procedevano immediatamente al sequestro dell’intera area oltre che della strada di accesso e di alcune strutture in legno abusive utilizzate quale ricovero e deposito di rifiuti per complessivi 2000 mq..
Sul posto veniva accertata anche la presenza di alcune aree dove i rifiuti venivano dati alle fiamme con ulteriore diffusione dell’inquinamento. Considerato che tale area rientra nel perimetro dell’ Ente Parco (Ente istituito con Decreto del Presidente della Giunta Regionale della Campania n. 780 del 13 novembre 2003) tra le numerose contestazioni (danneggiamento di bellezze naturali, realizzazione di una discarica abusiva, illecita attività edilizia in assenza di nulla osta dell’ente, etc..) per la prima volta veniva anche contestato l’art.452 bis della Legge 22 maggio 2015, n. 68  “Disposizioni in materia di delitti contro l’ambiente” poiché tale illecita attività risultava aver provocatola compromissione ed il deterioramento delle acque, del suolo, del sottosuolo nonché dell’ecosistema, della biodiversita’ agraria, della flora e della fauna.

Il personale dopo le procedure di rito ha predisposto ed inoltrato alla Autorità Giudiziaria una dettagliata denuncia a carico di una persona risultata di fatto il gestore dell’area. Lo scrivente Coordinamento ricorda a chiunque volesse segnalare situazioni di degrado, inquinamento o detenzione di avifauna protetta che è possibile inviare segnalazioni alla seguente mail:  guardiewwfnucleosa@libero.it

Sequestrato raro esemplare di Gufo Reale

SALERNO. La settimana per il WWF di Salerno si chiude con un nuovo ed importante risultato nell’ambito della tutela dell’avifauna protetta. Questa nuova operazione condotta da personale del Nucleo Provinciale delle Guardie Giurate del WWF Italia – Nucleo di Salerno unitamente a personale del CFS in servizio presso la Sezione di PG del Tribunale di Salerno, ha consentito dopo una lunga fase di indagini ed appostamenti, il sequestro di un raro esemplare di Gufo Reale adulto.

L’attività nata da una serie di segnalazioni anonime, aveva portato gli agenti del WWF a svolgere accertamenti in agro del Comune di Giffoni Valle Piana, al fine di verificare la presenza di un esemplare di Rapace notturno, detenuto in condizioni molto precarie. Gli accertamenti a cui aveva subito fatto seguito la denuncia alla Autorità Giudiziaria, aveva infatti consentito di concludere che l’esemplare era da tempo rinchiuso in una voliera artigianale senza che potesse ripararsi dalle intemperie nonchè dalla luce, una circostanza che sottoponeva l’esemplare ad un continuo stress in quanto rapace notturno, particolarmente sofferente a dover vivere condizioni diurne.

Dopo una accurata serie di rilievi ed appostamenti, ieri è scattata l’operazione che su diretta disposizione dell’Autorità Giudiziaria, ha consentito di poter procedere al sequestro dell’esemplare di Gufo Reale e sottoporlo ad una accurata ed approfondita “visita medico veterinaria”, atta a costatarne lo stato di salute, ed i danni riportati in questo periodo di innaturale “detenzione”. Quindi l’esemplare è stato trasferito al CRAS di Napoli “Il Frullone” unico centro autorizzato al recupero di specie selvatiche.

Al termine dell’intervento i militari ed il personale del WWF hanno provveduto a sottoporre a sequestro giudiziario anche la voliera, nella quale era rinchiuso il Gufo, poiché non a norma e ad avviare ulteriori accertamenti per la identificazione del proprietario del fondo, su cui insisteva la stessa.

Tale ennesima operazione, che ha consentito di denunciare all’ Autorità Giudiziaria il detentore del Gufo Reale (Bubo bubo) per il reato di maltrattamento animale, ai sensi dell’art.544 ter cp, si inserisce in una più vasta attività di controllo del territorio, finalizzata alla prevenzione e repressione dei reati ambientali ed al contrasto del bracconaggio.

Lo scrivente Coordinamento ricorda a chiunque volesse segnalare situazioni di degrado, inquinamento o detenzione di avifauna protetta che è possibile inviare segnalazioni alla seguente mail: salerno@wwf.it

CC e WWF: sequestrata azienda zootecnica

sequestro-azienda-zootecnica-cc-e-wwf-1-salerno-maggio-2015-vivimediaSALERNO. Prosegue senza sosta l’attività di prevenzione e repressione dei reati ambientali da parte dell’Arma dei Carabinieri attraverso una mirata serie di controlli che negli ultimi mesi hanno consentito di controllare e successivamente denunciare alla Autorità Giudiziaria i titolari di cinque aziende zootecniche presenti nei territori tra Altavilla Silentina e Serre.

Grazie a tale incessante attività svolta in stretta collaborazione con il personale del Nucleo Guardie Giurate del WWF Salerno, i militari del Comando Stazione Carabinieri di Borgo Carillia a seguito di mirati controlli svolti nel territorio di Serre, hanno accertato che una azienda zootecnica bufalina dedita all’allevamento di circa 60 capi bufalini per la produzione e commercializzazione di latte crudo, risultava esercitare tale attività in violazione a quanto previsto dalla normativa vigente in materia ambientale (D.L.gs 152/6) ma anche dal Decreto 7 aprile 2006 che detta le norme secondo le quali vanno gestiti i liquami zootecnici.

sequestro-azienda-zootecnica-cc-e-wwf-2-salerno-maggio-2015-vivimediaI militari infatti hanno accertato che l’azienda smaltiva illecitamente il letame realizzando un vero e proprio deposito incontrollato di rifiuti speciali non pericolosi poiché abbandonato sul suolo ma, nel contempo, nonostante in possesso delle previste autorizzazioni ASL, risultava priva di vasche di stoccaggio, di platea per la maturazione del letame e di vasche a tenuta per raccogliere le acque ed i fanghi di lavaggio della sala mungitura che grazie alla fluoresceina, si accertava che venivano illecitamente smaltiti nei vicini terreni.

Nel prosieguo delle attività coordinate dal Comandante della Stazione di Borgo Carillia M.llo Cardiello Vincenzo, il personale accertava che tutte le strutture e manufatti che costituivano l’intero centro aziendale, per circa 700/800 metri quadri, erano state realizzate in assenza del necessario permesso a costruire. Oltre tale ulteriore illecito, i militari accertavano e denunciavano anche le precarie condizioni in cui venivano tenuti gli animali ed in particolare i bufali di pochi mesi, infatti essi erano costretti a vivere in gabbioni di ridotte dimensioni costringendoli a condizioni etologicamente incompatibili alla loro natura, per tale motivo il titolare dell’azienda ed il figlio venivano denunciati anche per il reato di maltrattamento animale.

Al termine dell’operazione i militari ed il personale WWF sottoponevano a sequestro giudiziario l’intera azienda e tutte le strutture presenti.

Tale ennesima operazione si inserisce in una più vasta attività di controllo del territorio finalizzata alla prevenzione e repressione dei reati ambientali ed in particolare alla tutela delle acque dall’inquinamento da nitrati che attraverso i fiumi ed i corsi d’acqua concorrono in modo drastico ad inquinare il mare.

Chiunque volesse segnalare situazioni di degrado o inquinamento è possibile inviare la notizia alla seguente mail: salerno@wwf.it  (Alfonso De Bartolomeis)