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Sequestrata discarica in area Parco

wwf-sequestro-discarica-in-area-parco-3-sarno-luglio-2015-vivimediaSARNO (SA). Una vasta operazione a tutela dell’area del Parco Regionale del fiume Sarno è stata portata a termine dal personale dell’Arma dei Carabinieri del Comando stazione di San Valentino Torio, unitamente a personale dell’Ente Parco e del Nucleo Provinciale di Salerno Guardie Giurate del WWF Italia.

I controlli dei militari coordinati dal M.llo Capo Umberto Alfieri si sono concentrati proprio dei pressi del fiume Sarno, in particolare nei territori che costeggiano via Vetice. In quest’area i militari ed il personale tecnico intervenuto a supporto, hanno individuato una strada realizzata quasi esclusivamente con inerti e scarti di provenienza edilizia e rifiuti di varia tipologia che a seguito del loro abbandono incontrollato, oltre ad interessare i vicini terreni coltivati, avevano anche ricoperto la sponda del fiume contribuendo alla sua completa distruzione sia dal punto di vista naturalistico ed ecologico nonché all’inquinamento del fiume. Nel prosieguo dell’attività ispettiva i militari accertavano la presenza di un’area di circa 700/800 metri quadri interessata completamente da rifiuti di ogni genere, in particolare fanghi, inerti, materiali plastici, beni dismessi quali materassi, materiali ferrosi, il tutto coperto con un telo in pvc a sua volta bloccato al suolo da centinaia di pneumatici esausti.

Una situazione dal punto di vista ambientale gravissima che oltre a distruggere un’area di particolare valenza naturalistica, poneva a rischio anche i vicini terreni coltivati per la presenza di piccoli fossi canali e di alcuni pozzi.

wwf-sequestro-discarica-in-area-parco-2-sarno-luglio-2015-vivimediaDopo una attenta valutazione con il personale dell’Ente Parco, i militari ritenuto che tale illecita attività di fatto concretizzasse a tutti gli effetti una vera e propria discarica abusiva in piena area di riserva, senza che mai fosse stato adottato alcun accorgimento per evitare l’inquinamento del suolo e del fiume, procedevano immediatamente al sequestro dell’intera area oltre che della strada di accesso e di alcune strutture in legno abusive utilizzate quale ricovero e deposito di rifiuti per complessivi 2000 mq..
Sul posto veniva accertata anche la presenza di alcune aree dove i rifiuti venivano dati alle fiamme con ulteriore diffusione dell’inquinamento. Considerato che tale area rientra nel perimetro dell’ Ente Parco (Ente istituito con Decreto del Presidente della Giunta Regionale della Campania n. 780 del 13 novembre 2003) tra le numerose contestazioni (danneggiamento di bellezze naturali, realizzazione di una discarica abusiva, illecita attività edilizia in assenza di nulla osta dell’ente, etc..) per la prima volta veniva anche contestato l’art.452 bis della Legge 22 maggio 2015, n. 68  “Disposizioni in materia di delitti contro l’ambiente” poiché tale illecita attività risultava aver provocatola compromissione ed il deterioramento delle acque, del suolo, del sottosuolo nonché dell’ecosistema, della biodiversita’ agraria, della flora e della fauna.

Il personale dopo le procedure di rito ha predisposto ed inoltrato alla Autorità Giudiziaria una dettagliata denuncia a carico di una persona risultata di fatto il gestore dell’area. Lo scrivente Coordinamento ricorda a chiunque volesse segnalare situazioni di degrado, inquinamento o detenzione di avifauna protetta che è possibile inviare segnalazioni alla seguente mail:  guardiewwfnucleosa@libero.it

Sequestrati mezzi di pesca vietati in area Parco

SALERNO. Ancora controlli del Nucleo Provinciale Guardie Giurate del WWF Italia nell’area del Parco Regionale del Fiume Sarno ed in particolare nei territori che costeggiano le tre sorgenti, poiché aree di riserva integrale, dove unitamente all’Ente Parco (Ente istituito con Decreto del Presidente della Giunta Regionale della Campania n. 780 del 13 novembre 2003) è stata avviata una azione di controllo ed informazione finalizzata a far conoscere e comprendere le norme di salvaguardia di un Ente che per legge è preposto alla gestione di una vastissima area geografica che interessa ben undici comuni tra cui Sarno, San Valentino Torio, San Marzano sul Sarno, Angri, Scafati, Nocera Inferiore (appartenenti alla Provincia di Salerno) ma, anche Striano, Poggiomarino, Pompei, Torre Annunziata e Castellammare di Stabia, (appartenenti alla Provincia di Napoli).

Si tratta di una vasta area suddivisa ai sensi della L.R. n. 33 del 1°settembre 1993, in tre zone, area sottoposta ad un particolare regime di tutela in relazione ai valori naturalistici, ecologici, geomorfologici ed ambientali delle rispettive aree: zona “A” – Area di riserva integrale; zona “B” – Area di riserva generale orientata e di protezione, zona “C” – Area di riqualificazione dei centri abitati, di protezione e sviluppo economico e sociale.

Purtroppo ciò nonostante, si assiste molto spesso ad interventi dell’uomo che lo modificano, lo trasformano, lo inquinano.

Proprio per contrastare tali fenomeni a seguito di alcune segnalazioni, le Guardie Giurate del WWF Italia unitamente a personale dell’Ente Parco, hanno accertato la presenza di alcuni scarichi inquinanti ma, anche la presenza di nasse da pesca illegali.

Gli Agenti non appena individuati gli strumenti di pesca hanno provveduto a verificare la presenza di persone sul posto ma, trattandosi di strumenti che vengono calati in acqua per poi essere recuperati dopo molte ore, hanno proceduto al recupero e successivo sequestro giudiziario di “due nasse” ed alla identificazione catastale del fondo agricolo che costeggiava il Rio Santa Marina, poiché coltivato e quindi con un conduttore.

Trattandosi di strumenti illegali utilizzati in area parco ma, anche area di riserva integrale, il personale operante procedeva immediatamente alla liberazione dei crostacei imprigionati ma anche dell’itticofauna presente all’interno. Dopo i primi accertamenti e l’iniziale sequestro a carico di ignoti, il personale WWF e dell’Ente Parco hanno proseguito i controlli al fine di verificare la presenza di alcuni scarichi abusivi che erano stati segnalati in forma anonima.

Il controllo anche in questo caso ha riservato importanti sorprese consentendo di individuare due scarichi dai quali fuoriuscivano ricche di sedimenti che determinavano un evidente fenomeno di inquinamento delle acque del Rio Santa Marina.

Il personale dopo le procedure di rito ha predisposto ed inoltrato alla Autorità Giudiziaria una dettagliata denuncia a carico di ignoti per l’illecita attività di pesca abusiva mentre per la presenza di scarichi inquinanti si procederà con ulteriori accertamenti finalizzati ad identificare l’esatta provenienza oltre che la natura delle sostanze inquinanti.

Lo scrivente Coordinamento ricorda a chiunque volesse segnalare situazioni di degrado, inquinamento o detenzione di avifauna protetta che è possibile inviare segnalazioni alla seguente mail: salerno@wwf.it

Sequestrato raro esemplare di Gufo Reale

SALERNO. La settimana per il WWF di Salerno si chiude con un nuovo ed importante risultato nell’ambito della tutela dell’avifauna protetta. Questa nuova operazione condotta da personale del Nucleo Provinciale delle Guardie Giurate del WWF Italia – Nucleo di Salerno unitamente a personale del CFS in servizio presso la Sezione di PG del Tribunale di Salerno, ha consentito dopo una lunga fase di indagini ed appostamenti, il sequestro di un raro esemplare di Gufo Reale adulto.

L’attività nata da una serie di segnalazioni anonime, aveva portato gli agenti del WWF a svolgere accertamenti in agro del Comune di Giffoni Valle Piana, al fine di verificare la presenza di un esemplare di Rapace notturno, detenuto in condizioni molto precarie. Gli accertamenti a cui aveva subito fatto seguito la denuncia alla Autorità Giudiziaria, aveva infatti consentito di concludere che l’esemplare era da tempo rinchiuso in una voliera artigianale senza che potesse ripararsi dalle intemperie nonchè dalla luce, una circostanza che sottoponeva l’esemplare ad un continuo stress in quanto rapace notturno, particolarmente sofferente a dover vivere condizioni diurne.

Dopo una accurata serie di rilievi ed appostamenti, ieri è scattata l’operazione che su diretta disposizione dell’Autorità Giudiziaria, ha consentito di poter procedere al sequestro dell’esemplare di Gufo Reale e sottoporlo ad una accurata ed approfondita “visita medico veterinaria”, atta a costatarne lo stato di salute, ed i danni riportati in questo periodo di innaturale “detenzione”. Quindi l’esemplare è stato trasferito al CRAS di Napoli “Il Frullone” unico centro autorizzato al recupero di specie selvatiche.

Al termine dell’intervento i militari ed il personale del WWF hanno provveduto a sottoporre a sequestro giudiziario anche la voliera, nella quale era rinchiuso il Gufo, poiché non a norma e ad avviare ulteriori accertamenti per la identificazione del proprietario del fondo, su cui insisteva la stessa.

Tale ennesima operazione, che ha consentito di denunciare all’ Autorità Giudiziaria il detentore del Gufo Reale (Bubo bubo) per il reato di maltrattamento animale, ai sensi dell’art.544 ter cp, si inserisce in una più vasta attività di controllo del territorio, finalizzata alla prevenzione e repressione dei reati ambientali ed al contrasto del bracconaggio.

Lo scrivente Coordinamento ricorda a chiunque volesse segnalare situazioni di degrado, inquinamento o detenzione di avifauna protetta che è possibile inviare segnalazioni alla seguente mail: salerno@wwf.it