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In Biblioteca la mostra di “Pro poor people”, a sostegno di una località della Tanzania

Uno stimolo al dialogo con i più giovani, una benefica finestra di solidarietà.


CAVA DE’ TIRRENI (SA). “In Kenia e in Tanzania, abbiamo aiutato e aiutiamo famiglie senza tetto, povere e con prole. Le aiutiamo ad acquistare un terreno, a costruire una casa confortevole, ad avviare una piccola attività di agricoltura e di allevamento, in modo da raggiungere gradualmente l’indipendenza economica. Diamo un aiuto per risolvere i problemi minimi dell’esistenza quotidiana e nello stesso tempo per acquisire gli strumenti di costruzione del futuro. Tra questi il primo e più importante è la scuola. Bastano poche decine di euro, non più di cento, per permettere ad un ragazzo di sfamarsi, pagarsi l’istruzione e con essa di acquistare uno spicchio di speranza.

È il sogno di tanti volontari per l’Africa in generale e, nel nostro caso, l’obiettivo dichiarato di un gruppo di volontari coraggiosi e generosi, guidati da Marco Battaglini, il quale in Kenya, a Watamu, undici anni fa entrò in contatto con la famiglia di una vedova rimasta senza casa e senza sostentamento. Capì che non era, non è possibile in certi casi stare con le mani e mano senza dare una mano. Chiese aiuto e sostegno a parenti, amici e conoscenti in Italia e riuscì a far tirar su un’abitazione decorosa, con ecocomponenti, e a dare gli strumenti per andare avanti e procurarsi il sostentamento quotidiano.

Da lì nacque l’idea di creare un’organizzazione in grado di aiutare questo “poor people”, ma anche la scelta consapevole del finanziamento diretto, senza intermediazioni, ma solo attraverso agenzie di trasmissione di danaro da un paese all’altro. Dopo qualche anno in Kenya, la sua attenzione si è trasferita in Tanzania, in particolare a vantaggio dei bambini di un orfanotrofio di Kipengere, per poi stabilirsi definitivamente a Nyombe, dove agisce in libertà e autonomia a beneficio di persone e famiglie disagiate..

Da quel momento la sua primaria attività è stata quella di raccogliere fondi per adottare a distanza bambini nello studio (con cento euro annui si coprono un intero anno scolastico e due pasti al giorno!) e aiutare le famiglie a farsi un tetto, un campicello e qualche strumento per produrre e vendere frutti, ortaggi oppure oggetti artigianali.

Quella che era un’iniziativa di pochi si è poi estesa ad amici e conoscenti e quindi, attraverso la rete, a coloro che ritengono giusto e opportuno sostenere, in loco oppure a distanza, l’azione di questo gruppo, che ci sta mettendo anima e cuore, intelligenza ed energia. È nata formalmente l’Associazione Onlus Pro poor people, dallo stesso Marco Battaglini presieduta, che negli ultimi mesi si sta facendo conoscere attraverso significative iniziative pubbliche, in particolare a Cava de’ Tirreni, città di residenza di Rosanna Lamberti, l’attuale Vicepresidente, e di alcuni membri della famiglia Battaglini, che è originaria del Cilento. Il papà di Marco, Gianfranco, fa da segretario, l’amico James da gancio e tramite in Tanzania, a supporto ed a volte, se serve, anche in sostituzione di Marco stesso.

Ha avuto una bella risonanza la mostra organizzata prima a settembre in Comune, con la spinta promozionale del Consigliere Umberto Ferrigno e della Presidente del Consiglio Lorena Iuliano, e nel periodo prenatalizio in Biblioteca Comunale. Qui si è aperto un fecondo canale con le scuole, destinato ancora a crescere nel mese di gennaio. I ragazzi rimangono molto colpiti dalle “fotografie parlanti” che accompagnano la mostra, e dalle vibrazioni del cuore che connotano la presentazione curata da Rosanna Lamberti e dalla sorella Teresa, capaci di infiorare le parole con episodi che colpiscono l’immaginario dei giovani. Per tutte, vale la testimonianza delle ragazze della II BL del “De Filippis – Galdi”, che ha visitato la mostra con le le prof. Rinaldi e Coppola.

Siamo rimaste molto impressionate dal fatto che in quei luoghi bruciavano i copertoni delle ruote delle macchine per favorire la concimazione ignorando i veleni che quelli contenevano. E ci hanno intenerite scene come la preghiera recitata sulla spiaggia da parte della famiglia senza tetto a beneficio di Marco e dei suoi amici. Ci hanno tanto commosso sia la carica d’amore che rimane in quelle persone nonostante la povertà, sia il vedere tanti bambini sorridere gioiosamente. Abbiamo capito che quello che per noi è poco o niente per loro è tutto. Dovremmo imparare a distinguere meglio il valore delle cose che noi abbiamo e che diamo per scontate…

Parole sagge e mature, parole che, se elaborate e trasformate in pensieri e azioni d’amore e di solidarietà, sono il segno di una crescita e l’apertura di una mano tesa a far da ponte con il mondo che ci circonda.

Ci conforta perciò che stiano prendendo piede iniziative come quelle di Por poor people, che ci siano persone come Marco Battaglini che tengono viva la fiammella della fraternità, che questi incontri mettano su, sia pur faticosamente e mattone dopo mattone, dei ponti di umanità e solidarietà in controtendenza con le diffidenze e gli egoismi che troppe volte ci portano a vedere queste popolazioni svantaggiate come dei pericoli per la nostra “pace” e il nostro più o meno reale benessere. Come se nella nostra storia non fossimo mai stati svantaggiati o migranti…

E allora, se possibile, diamo il nostro sostegno; se non siamo impegnati con altri, diamo il nostro cinque per mille; se abbiamo tempo, doniamo i nostri minuti. E i benefici, per gli altri e per noi stessi, non saranno certo “minuti”…

Leonardo Da Vinci per le Luci d’Artista a Salerno

leonardo-da-vinci-luci-artista-salerno-2017-vivimediaSALERNO. Dal 4 novembre 2017 al 28 febbraio 2018 il suggestivo Palazzo Fruscione, nel cuore del Centro Storico di Salerno, ospiterà una mostra sulla vita, le opere e le macchine del Genio dell’Umanità: Leonardo da Vinci.

In esposizione le macchine, realizzate artigianalmente dalle sapienti mani del Maestro Mario Paolucci, su progetti originali di Leonardo da Vinci, sia in scala che a grandezza naturale, realmente funzionanti. Inoltre, saranno esposte riproduzioni dei capolavori e dei codici di Leonardo. La mostra, dal titolo “Leonardo da Vinci – il Genio del Bene”, patrocinata dall’Amministrazione Comunale di Salerno, ci consente di ammirare da vicino diverse invenzioni del genio di Leonardo da Vinci: ci saranno macchine per il volo, tra cui il precursore del paracadute, una bicicletta, una sega idraulica e molto altro.

Tutte le macchine sono funzionanti e possono essere toccate e provate, “per consentire un’intensa esperienza percettiva sensoriale attraverso cui attivare meccanismi emotivi e cognitivi.” L’esposizione si pone l’obiettivo di divulgare l’opera del grande personaggio del rinascimento che svolse ruoli di pittore, architetto, scienziato, inventore, scultore, scenografo, musicista: uno dei più grandi Geni che l’Umanità abbia mai avuto.

Ognuna delle riproduzioni, quadri, macchine e meccanismi esposti, è dotata di un Qr Code, (un codice a barre) che, inquadrato con un qualsiasi smartphone, restituisce le informazioni sull’opera: provenienza, epoca, ubicazione ed ovviamente una descrizione in più lingue. La mostra si completa con una serie di video multimediali e filmati, dal repertorio del National Geographic, sulla vita del Genio toscano, e una serie di pannelli illustrativi e descrittivi dei famosi Codici Vinciani, per un vero e proprio viaggio a ritroso nel tempo. Fino ad oggi la Mostra è stata allestita a Roma, Firenze, Milano, Matera, Abu Dhabi, Sidney e Wenzhou in Cina. 

Inoltre, per la gioia dei grandi e il divertimento dei più piccoli, alla fine del percorso espositivo c’è la possibilità di “travestirsi” da Leonardo da Vinci e provare a costruire, con le proprie mani, alcune delle macchine in esposizione: il ponte girevole, il ponte ad incastro, il paracadute, la camera degli specchi, il crik, in modo da vivere una esperienza estremamente divertente, ma altamente intuitiva e valida sotto un profilo didattico e cognitivo. 

La visita alla Mostra su Leonardo da Vinci a Palazzo Fruscione, situato nel cuore del Centro Storico di Salerno, in Vicolo Adelberga, 19, proprio di fianco al Duomo di San Matteo, rappresenta anche un’ottima occasione per vivere la magica esperienza delle “Luci d’Artista” la più spettacolare e suggestiva esposizione di opere d’arte luminosa, installate in tutte le strade, le piazze ed aree verdi della città nel periodo natalizio.

La Mostra resterà aperta dal mercoledì alla domenica, secondo i seguenti orari: dal mercoledì al sabato dalle 10.00 alle 18.00, il sabato e la domenica dalle 10.00 alle 22.00. Il lunedì e martedì chiuso. 

Il costo del biglietto è di 7 euro per gli adulti, 5 euro per i ragazzi da 4 a 15 anni, per gli over 65 per le scolaresche e per gruppi di almeno 20 persone.

Per un’ottimale fruizione della Mostra si consiglia vivamente la prenotazione.

Info e prenotazioni: 0818631581 – 3391888611 (anche WhatsApp)

www.tappetovolante.org

SALERNO. Ouverture di primavera: i fiori di Mario Carotenuto. Sabato l’inaugurazione

mario-carotenuto-autoritratto-salerno-febbraio-2014-vivimediaBellezza, fragilità, profumo, mistero: i fiori hanno rappresentato da sempre una inesauribile fonte d’ispirazione e un motivo di studio, canto, creazione,  per gli artisti di tutte le epoche e latitudini. Coltivati o spontanei , in giardini raffinati o in splendidi scenari di parchi naturali, in popolose città o in aridi deserti, ai piedi di modesti edifici o a fianco di antichi castelli o di resti archeologici, i fiori sono protagonisti della nostra vita ci accompagnano silenziosi e vividi  muti testimoni delle nostre vicende quotidiane, degli onomastici e degli anniversari e di tutte le ricorrenze implacabili della nostra esistenza. Forse, i fiori sono il modo più semplice e immediato con cui un poeta o un pittore può evocare la natura, quel particolare rapporto spirituale tra l’uomo e l’architettura del creato, sia quando essa è lasciata ai suoi ritmi e alle sue leggi, sia quando viene plasmata e modificata strutturalmente dai segni dell’uomo, si trovano, implicitamente o esplicitamente, in ogni cultura e in ogni epoca, quali simboli stessi della vita. “Mario ha sempre amato dipingere fiori e in modo particolare fiori campestri, quelli che lui stesso raccoglieva nelle frequenti gite in costiera o a Tramonti. Eppure di questi fiori, – afferma Lelio Schiavone – non c’è mai stata traccia nelle numerose personali tenute in quarantasette anni di vita del “Catalogo”. La ragione vera di questa assenza è che, sempre, in un modo o nell’altro, sono riuscito ad escluderli ritenendoli a torto, un diversivo rispetto al tema della mostra in atto”. Da sabato 22, con opening previsto intorno alle ore 19, per un mese, sino mario-carotenuto-la-caduta-dei-fiori-salerno-febbraio-2014-vivimediaal 22 marzo, tra le mura della galleria Il Catalogo, attraverso quindici tele dedicate esclusivamente ai fiori, ri-scopriremo la sintassi pittorica di Mario Carotenuto, quella che procede dall’attesa dell’inatteso, come, ad esempio, nella tela “La caduta dei fiori”, della forma aperta da dare al reale, quella che nasce dalla disponibilità assoluta del soggetto, che emerge dalla sospensione e dallo stupore che si genera al suo apparire e al suo accadere, una sintassi che vuol cogliere, nelle cose e attraverso esse, quello sguardo magico che  sembrano lanciare, nell’atto di donarsi all’occhio dell’artista, che sembra volere afferrare quell’esatto momento, nel quale il soggetto invita da una sorta di visione dionisiaca con cui crea e “costituisce” lo spazio dei significati, come in “Autoritratto” in cui sono racchiusi i simboli del suo percorso pittorico punteggiato dalla leggerezza delle farfalle, uno spartito, una lampada e una clessidra, rappresentante la stessa vanitas dei fiori e dell’uomo,  consentendo la cattura del “senso”, nella sua realtà. Una mimesis, quella di Carotenuto, dove realtà e memoria coincidono, perché l’evento reale è caricato di memoria, e dove la realtà si piega all’immagine, per tramite del suo occhio, divenendo spazio semantico che si fa racconto. mario-carotenuto-fiori-nella-chiesa-di-santa-apollonia-salerno-febbraio-2014-vivimediaTra questi fiori “negati”, “esiliati” per quasi un cinquantennio, che segnano quindi, un evento esclusivo per la galleria di Lelio Schiavone e Antonio Adiletta, coglieremo inattese
dilatazioni spaziali, dai netti ripiegamenti, dalle impreviste dislocazioni
di elementi focalizzanti, dagli improvvisi scarti ritmici. La altissima qualità del
lavoro riscatta i confini ristretti del tema dell’esposizione, che rivelerà un autentico colorista, il quale riesce a comunicare magistralmente la poesia delle cose semplici dell’esperienza visiva
quotidiana e più confidenziale, recuperando il “respiro”, oltre qualsiasi
misura temporale e spaziale, in un’emozione di leggerezza, caratteristica di
un colore ben orchestrato. Riscopriremo un artista, rimasto fedele alla sua originaria
scelta di campo, ossia a una pittura comunque figurativa capace di
rinnovarsi senza perdere il senso della continuità con la grande tradizione
italiana, trovando al proprio interno le forme idonee ad esprimere i sottili
moti dell’animo, allo specchio di una bellezza non ideale ed astratta, ma
poeticamente sensibile alle sollecitazioni della vita e del tempo.(Olga Chieffi)

 

BIOGRAFIA. Mario Carotenuto è nato a Tramonti, sulla Costiera Amalfitana, nel 1922. Frequenta il Liceo “G. B. Vico” di Nocera Inferiore, poi studia Lettere all’Università di Napoli e Pittura, con i maestri Vincenzo Ciardo ed Emilio Notte, all’Accademia di Belle arti di Napoli. Nella sua formazione culturale e artistica sono fondamentali i viaggi a Parigi, nel 1959, a Madrid e Monaco, nonché il sodalizio con poeti e critici d’arte come Domenico Rea, che presenterà la prima personale dell’artista a Roma, nel 1956, Alfonso Gatto conosciuto a Salerno nel 1959, Filiberto Menna, Aldo Falivena, Giuseppe Sciortino ed artisti quali Attardi, Mirabella e Mazzullo. I suoi studi, quello di via Bastioni, della Torretta e poi di via San Benedetto, unitamente a quello di Minori ove dal 1965 si trasferisce in estate, sono stai luoghi di incontro e conversazioni con Raphael Alberti, Edoardo Sanguineti, Marcello Venturoli, Duilio Morosini, Alberico Sala, Paolo Ricci e Vasco Pratolini. Molte sono le opere realizzate per spazi pubblici, fra queste i pannelli decorativi per il Poliambulatorio comunale di Salerno (1967), per l’Ospedale Civile di Pagani (1967), l’affresco per la Sala delle Conferenze dell’Ordine dei Medici (1968), il grande pannello per la sede nazionale dei Monopoli di Stato a Roma. Vive e lavora a Salerno dove per la galleria “Il Catalogo” espone dal 1969 .