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Natale 2018: “Cava in coro e gospel collection”

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CAVA DE’ TIRRENI (SA). Presentate stamattina, 13 dicembre, a Palazzo di Città, alla presenza del Sindaco Vincenzo Servalli, la presidente dell’Associazione Insieme per Caso, Gerarda Carratù, rappresentanti dei Cori, le Rassegne “Cava in Coro” e “Gospel Collection”, organizzate dall’ Associazione Culturale e Musicale “Insieme per Caso”, inserite nel cartellone degli eventi di fine anno dell’Amministrazione comunale.

Un ricco programma di appuntamenti che, come da tradizione, per il decimo anno, vedrà esibirsi nelle chiese cavesi e sotto il grande albero di Natale nel centro della città, i Cori gospel provenienti da tutta la regione.

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Questi gli appuntamenti:

Lunedi 17 dicembre – Chiesa San Cesareo Martire – Cava de’ Tirreni

~ Light’s Gospel Choir – direttore Domenico Visconti – Eboli

~ Rita Ciccarelli & Flowin’ Gospel – direttore Rita Ciccarelli – Napoli

Martedi 18 dicembre – Chiesa Santa Maria Maggiore-loc. Corpo di Cava – Cava de’ Tirreni

~ Soul Shine Gospel – direttore Maria Nunzia Piscitelli – Riardo

~ Coro Sui Generis – direttori Gennaro Rivetti e Maria Rivetti- Pontecagnano

Mercoledi 19 dicembre – Chiesa Sant’Anna -Cava de’ Tirreni

~ Coro Gospel Eyael – direttore Enrica Di Martino- Pozzuoli

~ Friends For Gospel – direttore Gerardo Vitale-Salerno

Giovedi 20 dicembre – Chiesa San Michele Arcangelo-Cava de’ Tirreni

~ Coro The Overtones – direttore Abramo Silvestro -Cava de’ Tirreni

~ Coro Armonia-direttore Vicente Pepe- Salerno

Venerdi 21 dicembre – Chiesa San Lorenzo Martire – Cava de’ Tirreni

~ Coro The Overtones – direttore Abramo Silvestro – Cava de’ Tirreni

~ Coro Daltrocanto – direttore Patrizia Bruno- Salerno

La rassegna “Cava In Coro”, ha visto il suo esordio sabato 8 dicembre, nella chiesa di Santa Lucia con il Coro The Overtones – direttore Abramo Silvestro – ed il Coro Daltrocanto – direttore Patrizia Bruno. Questi i prossimi appuntamenti:

– giovedì 27 dicembre 2018 – ore 20.00 – Chiesa di Santa Maria del Rovo – Corale SetteOttavi – direttore Candido Del Pizzo – Minori;

– venerdì 28 dicembre 2018 – ore 20.00 – Concerto sotto l’Albero – piazza Vittorio Emanuele III – Coro The Overtones – direttore Abramo Silvestro – Cava de’ Tirreni ed il Coro Daltrocanto – direttore Patrizia Bruno- Salerno;

– mercoledì 2 gennaio 2019 – ore 20.00 – Chiesa del Santissimo Salvatore – Passiano – Coro Giovanile Campano – direttore Giuseppe Lazzazzera –Salerno;

– domenica 6 gennaio 2019 – ore 20.00 – Chiesa Sant’Alfonso in via Filangieri – Concerto dell’Epifania – Corale Polifonica Metelliana – direttore Pompilia Balzano – Cava de’ Tirreni.

“Costretti a fare Miseria e Nobiltà”: la stagione del Piccolo Teatro al Borgo è iniziata con una brillante contaminazione da Scarpetta

CAVA DE’ TIRRENI (SA). C’è chi, con un brillante neologismo anglicheggiante e assonante con renaissance-rinascita, l’ha chiamata greynaissance, cioé rinascita del grigio, dell’età in grigio, quindi della terza età. A dire la verità, il termine si adatta oggi di più alle donne, che ad un certo punto, per circostanze ora liete ora difficili della loro vita, si trovano a vivere non per qualcuno o per qualcosa, ma per dimostrare se stesse ed essere se stesse. Gli uomini, soprattutto in passato, erano da sempre abituati ad essere in prima fila fin dai tempi infantili delle “coccole da figlio maschio”.

Oggi il termine assume un valore più ampio, magari riferito alla pensione oppure a quell’età in cui si può essere più facilmente liberi di liberarsi o di “togliersi gli sfizi”.

Mimmo Venditti appartiene in parte a questa categoria. Non è cambiata certo la sua identità: in scena da sempre, sul palco e a volte non solo sul palco. Eppure tante volte bisognava e bisogna anche scendere a piccoli e grandi compromessi col pubblico, che per lui è sempre stato un interlocutore privilegiato. Segnali di piccole trasgressioni ogni tanto ne ha lanciati, comunque: la contaminazione de Il medico dei pazzi, la commedia non tradizionale di Santanelli, la cornicetta socialeggiante del Viviani di Fatto di cronaca

Negli ultimi tempi però si è tolto qualche sfizio in più. Prima la formazione della strana coppia in cartellone con i ragazzi di Arcoscenico (della serie “voialtri volete procedere svincoli e sparpagliati? E io non ci sto!”) e adesso, nell’ambito della Rassegna teatrale 2018-19 del Piccolo Teatro al Borgo di Cava de’ Tirreni da lui diretto, la “vendittizzazione” di un superclassico come Miseria e nobiltà, commedia scarpettiana scolpita nell’immaginario popolare soprattutto nella resa cinematografica del grande Totò, più che in quella teatrale di Scarpetta o dello “scarpettiano” Eduardo.

Il titolo, Costretti a fare Miseria e nobiltà, già induce il pensiero alla contaminazione, con la curiosità di capire il perché della costrizione. E c’è subito un doppio d’ambiguità. “Costretti” nella vita reale, perché è stato espressamente richiesto alla compagnia del Piccolo Teatro al Borgo di rifare l’esperimento, a suo tempo di grande successo, de “La vera storia del medico dei pazzi”, con un prologo esterno che introduceva il famoso testo scarpettiano, comunque rispettato nella sua sostanza. “Costretti” nella finzione teatrale, perché la compagnia protagonista dello spettacolo, per poter recitare e di conseguenza mangiare, deve subire la prepotenza di un assessore interessato a far dare una parte alla bella Gemma, sua “raccomandata” diletta, o di letto che dir si voglia.

E qui il doppio esplode, soprattutto nel primo atto, diretto e condotto con un ritmo galoppante, da apllausi. La vita reale del gruppo recitante si mescola con la finzione delle prove e della miseria che deve emergere. Mimmo Venditti si è veramente divertito a rimescolare le carte, facendo e non facendo “Miseria e nobiltà”, in un gioco di intrecci nella sceneggiatura che è una vera goduria per teatrofili. Ad esempio, le battute sulla fame sofferta dai protagonisti del teatro vengono trasferite al gruppo recitante, che la fame la soffre veramente, al punto da non avere neppure la possibilità di procurarsi gli spaghetti veri per la famosa scena del finale del primo atto. E così anche la vendita del paltò, con la serie dei famosi “desisti”, che diventa un duetto per i big Mimmo Venditti e Matteo Lambiase nel loro ruolo di guitti (la classe non è acqua…) e non in quello degli sgarrupati disoccupati del testo. E il tormentone “bellezza mia…” del marchesino Eugenio (l’attor giovane Marco Coglianese) si trasforma nell’intercalare del vero spasimante della ragazza che interpreta Pupella (Titta Trezza), ricco ma impossibilitato a usare le sue ricchezze. E che dire della litigiosissima accoppiata delle due donne, moglie e concubina, che viene trasferita, con molte delle battute del testo, alle due attrici, anche loro moglie e concubina, e che determina momenti trascinanti di rabbiosa comicità, grazie anche alle spumeggianti ondate di energia generate dalle due attrici vere (Ida Damiani e Daniela Picozzi). Sarebbe lungo citare tutte le corrispondenze, ma come dimenticare l’invenzione dell’assessore (un Raffaele Santoro convincentemente marpione) e del prologo, che Venditti si è sentito quasi “costretto” ad inserire. Nel prologo, infatti, svolto quasi in penombra, come segno di distacco rispetto al resto, il colloquio tra l’assessore e il custode del teatro (un disinvolto Roberto Palazzo, a suo agio anche come il cuoco arricchito papà di Gemma) svela la miseria della situazione e la mancanza di nobiltà con cui si gestiscono beni pubblici di interesse culturale. Lì, con il garbo del teatrante ma con il cruccio del cittadino, Venditti si toglie sassolini, pietruzze e vetrini dalle scarpe denunciando la mancanza di un teatro vero in città e le difficoltà che una compagnia di qualità incontra per essere profeta in patria, soprattutto quando è riuscita tante volte a “profetizzare” fuori città ed anche fuori regione ed anche fuori nazione. Non solo si è divertito, ma si è anche sfogato… ah, Venditti, tremendo Venditti!…

Tornando alla logica del doppio, quasi tutto il secondo atto della commedia è poi dedicato alla recita che nella commedia reale i guitti devono fare per fingere di essere i nobili parenti del marchesino. Qui, nonostante qualche ricercato richiamo alla situazione reale della compagnia, vengono di più seguiti, al di là dei tagli, il testo e lo spirito del copione scarpettiano. Ma lo spettacolo procede comunque gradevole, grazie al convincente affiatamento della squadra in scena.

E si arriva al finale tradizionale con la piena disponibilità del rispettabile pubblico a donare il suo consenso e i suoi applausi… ed a partecipare con l’ascolto e con le parole all’incontro doposcena che Venditti non manca mai di organizzare e che costituisce un arricchimento ed a volte anche uno spettacolo a sé.

I saluti sono pieni di di promozione e di promesse. Viene chiamato sul palco Luigi Sinacori, il capocomico e sceneggiatore di Arcoscenico, con cui il PTB ha creato una coppia di fatto, e viene preannunciato per il mese di gennaio il ritorno di Hope, la pièce più matura di Sinacori. Infine, in periodo di Avvento, viene creata l’attesa per il tradizionale avvento dell’eduardiano Natale in casa Cuopiello, che Venditti ha realizzato in chiave filologica, fermandosi, come nella prima stesura dell’opera, ai primi due atti: quindi, da “Lucarié, scitate!” a “Tu scendi dalle stelle, Concetta mia…” Non vedremo morire il buon Luca Cupiello né sentire Tommasino finalmente ammettere che ‘o presebbio gli piace, ma la torta è gustosa anche senza la ciliegina finale…

Casa Cupiello in due atti, lanciata anni fa, era una sfida rischiosa, ma il buon Mimmo è riuscito a vincerla, con un bel ghigno di soddisfazione. Ah, Venditti, tremendo Venditti …

Agenda 2019: un’agenda tutta da leggere

Curata da Ganriella Pastorino, sarà presentata l’11 dicembre a Palazzo di Città


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CAVA DE’ TIRRENI (SA). Martedì’ 11 dicembre, alle ore 18, nella Sala Consiliare di Palazzo di Città di Cava de’ Tirreni in Piazza Abbro, sarà presentata l’Agenda 2019, edita dalla Casa Edirice NoiTré, curata da Gabriella Pastorino e patrocinata dall’Associazione Giornalisti di Cava e Costa d’Amalfi “L. Barone”. Dopo i saluti del Sindaco di Cava de’ Tirreni Vincenzo Servalli e del Presidente dell’Associazione “L.Barone” Emiliano Amato, e l’introduzione del conduttore l’opera sarà introdotta dal conduttore dalla curatrice Franco Bruno Vitolo e poi presentata dalla curatrice del volume, Gabriella Pastorino, con le voci recitanti di Margherita Amato e Pasquale Di Domenico

L’Agenda, giunta ormai alla dodicesima edizione, ha una sua assoluta originalità. Infatti, è una vetrina per poeti, scrittori e creativi del nostro territorio e nello stesso tempo apre continuamente finestre sulla Letteratura e sull’Arte di ogni tempo e luogo e su tematiche dal sapore universale, come la Pace, la Giustizia sociale, il rapporto con se stessi e col mondo, i sentimenti di varia natura che si agitano nel nostro cuore, a cominciare dall’Amore, inteso come affetto, attrazione e pulsione di fraternità.

Non a caso l’autore che fa da filo rosso a questa edizione è il grande poeta latino Ovidio, colui che ne L’arte di amare ha donato un manuale spiritoso ed anche utile e nelle Metamorfosi ha raccolto in versi coinvolgenti e avvolgenti i principali miti dell’antichità, quelli legati ad una trasformazione iniziale e finale. E, significativamente, l’apertura di gennaio è consacrata ai celebri versi di Talil Sorek, “Ho dipinto la Pace”, al mito di Apollo e Dafne esaltato da D’Annunzio come un grande soggetto cinematografico, alla presentazione delle Metamorfosi come “insieme del raccontabile tramandato”,al la grande storia di Amore e dolore di Orfeo e Euridice evocata dal poeta Dino Borcas… e il 31 dicembre si chiude con il famoso monito di Wilde: Lo spreco della vita è nell’amore che non si è saputo dare e nel potere che non si è saputo utilizzare.

Insomma, un’Agenda da sfogliare ed appuntare come si conviene, ma anche e soprattutto una compagna da tenere sul comodino: un’Agenda tutta da leggere.

Cava de’ Tirreni … é Natale

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CAVA DE’ TIRRENI (SA). Musica, arte, cultura, shopping, solidarietà, questo il Natale nella Città della Pergamena Bianca. A presentare il programma e l’elegante brochure degli eventi e la Notte Bianca 2019, sono stati, stamattina, il Sindaco Vincenzo Servalli e gli Assessori Barbara Mauro e Giovanna Minieri. #ognigiornounevento caratterizza le festività natalizie.

“Come sempre – afferma il Sindaco Servalli – puntiamo ad affermare lo Spirito Natalizio in ogni  iniziativa, con una ambientazione sobria, elegante ma allo stesso tempo accattivante, come l’albero più grande della regione. Il nostro bellissimo centro storico con l’illuminazione dei portici. Un percorso affascinante, straordinario, lungo il quale ammirare le grandi mostre d’arte, i presepi tra i più belli d’Italia, e poi la tradizionale Notte Bianca del 5 e 6 gennaio con tanti eventi per grandi e piccini, con la musica di Gragnaniello e gli Stadio”.

Un programma di eventi finanziato anche con i fondi Poc e con il contributo della Camera di Commercio di Salerno, della Confesercenti e  della Metellia Servizi e che vede l’ impegno di tutti gli Assessorati.

“Abbiamo cercato di coinvolgere tutti – afferma l’Assessore Barbara Mauro – e tante Associazioni, Parrocchie, hanno dato il proprio contributo. Tra le tante iniziative anche quella che coinvolge i commercianti e i nostri artisti della ceramica che esporranno le proprie opere nelle vetrine in un affascinante percorso museale”.

Il Natale di Cava de’Tirreni sarà anche solidale. “Quest’anno – afferma l’Assessore Giovanna Minieri – lanciamo anche l’iniziativa REGALO SOSPESO. Nei negozi che hanno aderito si possono acquistare regali da donare ai bambini. Attraverso la Caritas diocesana provvederemo nel giorno della Befana a donarli ai meno fortunati.
E alla Caritas saranno devolute le donazioni raccolte durante gli eventi del aperitivi lungo il corso organizzati dalla Confesercenti”.

Spade, rock e amore, il primo romanzo di Stefania Siani: un secolare fantasexy d’azione carico d’amore. Sarà presentato il 6 dicembre a Palazzo di Città

stefania-siani-cava-de-tirreni-dicembre-2018-vivimediaCAVA DE’ TIRRENI (SA). Giovedì 6 dicembre 14 settembre, alle 18,30, nella Sala del Consiglio del Palazzo di Città di Cava de’ Tirreni, in Piazza Roma, sarà presentato il romanzo Spade, rock e amore, (Gaia Edizioni), di Stefania Siani, alla sua opera prima in prosa e finora conosciuta come emergente e pluripremiata poetessa, oltre che appassionata esecutrice di rock moderno. Dopo i saluti e gli interventi del Sindaco di Cava de’ Tirreni, Vincenzo Servalli, del Presidente dell’Associazione Giornalisti di Cava de’ Tirreni e Costa d’Amalfi “L. Barone” Emiliano Amato, di Francesco D’Amato, editore del libro, il conduttore Franco Bruno Vitolo, che è anche editor e prefatore del romanzo, presenterà l’opera e converserà con l’autrice. L’accompagnamento musicale sarà affidato al Gruppo Rock Acustic, formato dalla stessa Stefania Siani, cantante e batterista, da Gennaro D’Aniello, chitarrista, Gaetano Carpentieri, bassista.

In tema con le tematiche del romanzo, il Gruppo Folkloristico I cavalieri del giglio eseguirà delle movenze in costume medievale. 

Il romanzo si può definire un Fantasexy secolare d’azione carico d’amore.

Infatti, presupponendo un immaginario, ma non impossibile, DNA della memoria che attraversa le generazioni, esso racconta delle storie parallele e convergenti, le une ambientate nella suggestione dei castelli delle Fiandre, le altre, di epoca contemporanea, ambientate nelle stesse Fiandre, in Italia, soprattutto Sicilia, in Irlanda, negli Stati Uniti, con un prologo addirittura in Russia.

Le prime hanno come protagonisti dame e cavalieri medievali, le seconde degli affermati cantanti e musicisti rock, insieme con delle ragazze creative di alto livello nella pittura e nella musica. Tra i protagonisti e quelli di oggi esiste, come già detto, un filo di discendenza generazionale che condiziona quasi tutte le vicende.

Queste si svolgono tra intrighi, misteri, inganni, scontri e soprattutto tanti incontri d’amore, in cui l’attrazione fisica, descritta a tinte caldissime, si sposa costantemente con l’affetto e il sentimento.

Il romanzo si snoda a ritmo serrato con una scrittura scorrevole e coinvolgente e alla fine vola ben oltre l’azione pura. Infatti evidenzia dei modelli di comportamento universalmente “cavallereschi”, che propongono una seria riflessione sul nostro vissuto quotidiano, soprattutto nel campo delle relazioni amicali, fondate sulla lealtà e sulla reciproca fiducia, dell’emancipazione femminile, esaltata attraverso i personaggi principali, e dell’amore, in cui la passione anche nelle sue forme più alte e stordenti non va mai disgiunta dal rispetto assoluto della persona. Così il piacere e l’amore diventano una cosa sola… e il piacere diventa veramente piacevole.

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