ambiente & territorio
La toponomastica si rinnova: dieci nuovi nomi a strade e luoghi urbani. Prima cerimonia: il viale del Trincerone intitolato a Benedetto a Gravagnuolo
CAVA DE’ TIRRENI (SA). In arrivo numerose nuove denominazioni di strade e luoghi urbani a Cava de’ Tirreni, con relative cerimonie di scoprimento delle lapidi e commemorazioni ufficiali, in attuazione di delibere stabilite fin dal novembre 2014, nell’ultimo periodo della sindacatura di Marco Galdi, dall’attuale Commissione Toponomastica, guidata dall’architetto Alberto Barone.
La serie è cominciata con l’intitolazione ufficiale all’architetto prof. Benedetto Gravagnuolo del viale che costeggia il Trincerone nel tratto da via Caliri a via Atenolfi .
La commemorazione è avvenuta sabato 14 novembre nella bellissima Sala di Rappresentanza del Comune in un clima di struggente emozione, dettata sia dall’ammirazione profonda per un concittadino di livello internazionale, sia dall’affetto per una persona di combattiva sensibilità, lungimirante apertura mentale ed alto profilo intellettivo, sia per la ferita ancora aperta della sua precoce scomparsa.
Benedetto Gravagnuolo (Cava 1949 – Napoli 2013), docente e Preside della Facoltà di Architettura di Napoli, ha lasciato tracce e ricordi profondi sia per le sue idee innovative (fu tra i promotori dell’avanguardistica Accademia della Catastrofe), sia per la feconda e costruttiva vis polemica (ne ricordiamo le battaglie contro il degrado delle periferie, l’impegno per un’architettura identitaria e dal volto umana, gli infuocati interventi ai dibattiti mediatici), sia per i suoi studi sull’Architettura moderna e la sua evoluzione storica (ultimo, quello sul grande Adolf Loos, al quale ha dedicato l’ultima lezione pubblica, oggi immortalata in un’emozionante pubblicazione).
Senza contare le conferenze nazionali e internazionali, ha operato con editori prestigiosi, come Laterza, per cui ha elaboratodue importanti saggi di riferimento, comeLa progettazione urbana in Europa e Storia e Teorie.
E per il complesso della sua carriera ha ricevuto nel 2005 il Premio Sebetia Ter, concesso direttamente dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.
Pur operando professionalmente a Napoli, nella sua Cava ha lasciato dei segni e dei ricordi importanti, come l’istituzione della Facoltà di Architettura e la presenza nella Giunta Fiorillo come Assessore all’Urbanistica. Pur dovendo navigare in tempi difficili che ritardarono l’applicazione dinamica del Piano Regolatore, si distinse per le sue idee di avanguardia, per il sogno di Cava Città d’arte e per l’idea, tuttora portante, di Cava dalle cento piazze. A lui va attribuito l’abbellimento del Ponte di San Francesco con le eleganti ed aeree Ali in volo di Carlo Catuogno, oggi esposte nella piazza della Stazione.
Nel corso della commemorazione ufficiale l’architetto Aberto Barone, dopo aver esposto alcuni nuovi criteri a cui si è ispirata la Commissione Toponomastica(spazio più ampio alle figure femminili ed a quelle più vicine ai nostri tempi, preferenza per luoghi e strade non ancora intitolate, per evitare eccessive complicazioni amministrative dovute ad eventuali cambi), al ricordo della figura di Gravagnuolo ha dedicato una prolusione lucida, esauriente, empatica ed emozionata. Da architetto quale egli è e da amico quale è stato.
Il suo intervento è stato preceduto dal saluto non formale del Sindaco Vincenzo Servalli e seguito dagli interventi prestigiosi dei prof. Alessandro Castagnaro e Giovanni Menna, colleghi di Benedetto, che ne hanno ricordato la figura di studioso e storico dell’architettura. A conclusione, il ringraziamento dell’ex Sindaco Luigi Gravagnuolo, fratello di Benedetto, a nome di una famiglia che è già parte integrante della storia di Cava: a parte gli antenati, dai Genoino al Nonno ing. Giuseppe Salsano e al Papà arch. Alfredo Gravagnuolo, ricordiamo che, oltre a Luigi e Benedetto ed alla sorella Enrica, stimata professionista, essa annovera tra i sette magnifici fratelli, oggi purtroppo ridotti a cinque (un abbraccio ideale al primogenito Giuseppe, precocemente strappato alla vita), anche Paolo, storico dell’Arte e storico di Cava, Marussa, gallerista internazionale oggi a Parigi, e Anna Chiara, giornalista e autrice Rai (es. Sfide, Sereno Variabile), già “commissaria” delle celebrazioni del Millennio dell’Abbazia Benedettina e a suo tempo autrice di un intrigante libro sulla vanità, con testimonianze dirette di personaggi noti in tutta Italia.
Poi, lo scoprimento della lapide, in un bel viale di nuova formazione che, come ha detto giustamente l’arch. Barone, attende un inserimento vitale nel tessuto urbanistico per diventare degno di colui al quale è intitolato, prestigioso propugnatore di un’architettura dal volto umano, funzionale e organica all’anima di un territorio.
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Le altre delibere della Commissione Toponomastica, che saranno attuate nelle prossime settimane e di cui parleremo in dettaglio al momento opportuno, sono le seguenti.
Piazza Gaetano Avigliano – L’ex Piazza de Marinis, alias la piazzetta antistante alla stazione. Una scelta mirante sia ad evitare un refuso toponomastico, in quanto esiste già la via De Marinis, (la strada del Ponte di san Francesco) sia soprattutto a dare, attraverso l’intitolazione di un luogo nodale, il giusto rilievo ad una figura molto significativa, che ha caratterizzato un periodo decisivo della storia cittadina.
Gaetano Aviglianofu Sindaco della Città dal 1947 al 1952, prodigando ogni sua energia per la ricostruzione, dopo la guerra. Fu poi Presidente dell’Azienda Autonoma di Soggiorno dal 1935 al 1961. Fu anche Presidente del Consiglio di Amministrazione dell’ Ospedale “S. Maria dell’Olmo”, Governatore Capo del Comitato Cittadino di Carità e Commissario del Consorzio per l’Acquedotto dell’Ausino.
Via Maria Casaburi – una via di nuova realizzazione nel Comparto di San Cesareo.
Maria Casaburi, (Cava, 1900-1987), oltre che una protagonista della vita civile e sociale della Città, fu una tra le più qualificate e preparate docenti delle scuole cavesí, ben voluta e stimata da allievi e colleghi.
lmpegnata in politica, fu tra i fondatori della Democrazia Cristiana a Cava de’Tirreni, Vicesindaco nella Giunta Avigliano nella prima Amministrazione dopo la caduta del fascismo, poi più volte assessore con deleghe all’Assistenza e Beneficenza e alla Cultura.
Fu presidente del ClF, Centro Italiano femminile, e volle fortemente la Casa della Madre e del Bambino, in una struttura a via Carillo, che oggi è sede dell’Asílo Nído Comunale.
Via Pasquale Capone – una strada di nuova realizzazione, a S. Cesareo.
Pasquale Capone (Cava 1896 – 1943), già combattente della Prima Guerra Mondiale come ufficiale di complemento e poi della Seconda come Maggiore, trovandosi nella sua casa di Castagneto in congedo per malattia, il 16 settembre 1943, vedendo passare alcuni militari tedeschi che avevano rastrellato dei civílí e sí accìngevano alla loro fucilazíone, non esítò ad aprire il fuoco con armi proprie sul drappello tedesco. Cí fu uno sbandamento, del quale approfìttarono í prígíoníeri per porsi in salvo dandosi alla fuga,
I soldati tedeschi reagirono, costrinsero alla resa Pasquale, lo trascinarono in un bosco nei pressi della Villa Cardinale e qui lo fucilarono. Alla memoria gli è stata a suo tempo conferita la Medaglia d’oro al Valor Militare.
Piazzetta del Pistoniere – lo spazio antistante l’ingresso secondario del Municipio.
Questa intitolazione è intesa come omaggio ad una figura di antica tradizione cittadina e come elemento caratterizzante della cultura immateriale che attinge sia al patrimonio storico sia soprattutto a quello folkloristico identitario. Ha lasciato perplessità la dizione del “Pistoniere” lì dove i principali storici cavesi, Della Porta in testa, hanno usato la dizione Tromboniere e la stessa Commissione Toponomastica Speciale, istituita dal Sindaco Eugenio Abbro e presieduta dal Prof. Salvatore Fasano, aveva utilizzato il termine per la proposta di intitolazione della strada che porta dalla Serra a Castello. Senza contare che siamo abituati a dire “Disfida dei Trombonieri” e non dei pistonieri.
La motivazione ufficiale della scelta è legata sia all’uso popolare, che privilegia in assoluto il termine pistoniere, sia al rilievo da dare all’arma, da tutti chiamata sempre pistone e non trombone.
Villetta Giorgio Lisi – è la villetta all’interno del largo che collega via Sala con via Ragone.
Giorgio Lisi (Locorotondo 1914 – Cava 1979), pugliese di nascita, cavese di adozione, fu apprezzato ed amato docente di materie letterarie presso il nostro Liceo Marco Galdi”. Partecipò attivamente alla vita sociale come giornalista (Roma e Napoli notte, Il Pungolo e Il Castello), umanista ed uomo di cultura (conferenziere, studioso appassionato di Dante, coideatore della Lectura Dantis Metelliana, autore di numerosi saggi letterari).
Via Matteo Apicella – È l’ex I traversa della via Casaburi di Pregiato, luogo di nascita del Maestro.
Matteo Apicella (Cava 1910 – 1996) è stato uno dei pittori storici della Valle Metelliana, che ha percorso palmo per palmo, rappresentandola in centinaia di quadri e cantandola come un innamorato nelle sue belle poesie in vernacolo. Non dipinse però solo Cava, ma anche altri soggetti, facendosi apprezzare per la sua tecnica improntata a liriche delicatezze. Espose con maestri del calibro di Tafuri e Irolli. E non fece solo il pittore, ma anche lo scultore, l’imbalsamatore ed il restauratore. Suo è il recupero di un cassonetto d’oro zecchino oggi custodito nella Cattedrale di Sarno.
Campo sportivoAlfonso Senatore – Santa Lucia
La proposta, poi accolta, è stata avanzata dal sig. Gino Bisogno e sostenuta da un congruo numero di firme. È l’omaggio ad una figura molto nota e benvoluta (affettuosamente lo chiamavano tutti Fonzo po, po, po), che è sempre stato nel vivo di tutte le iniziative sportive, offrendo collaborazione e sostegno, in particolare ai più giovani. La popolarità sua e del suo soprannome era tale che sia la Commissione Toponomastica sia la Giunta Comunale hanno sostenuto l’idea che esso sia conservato in qualche modo anche nell’intitolazione ufficiale.
A tutte queste intitolazioni, alcune delle quali hanno avuto bisogno di un permesso speciale della Prefettura in quanto stabilite prima del termine dei dieci anni dal decesso (vedi i casi di Benedetto Gravagnuolo e Alfonso Senatore), si aggiungano le intitolazioni in pectore in memoria di due giovanissime vittime del terremoto del 1980, cioè a Flavio Giordano,(nuovo parco giochi e ludoteca in edificazione nel sito del trincerone) e a Maria Olmina Masullo (corte interna del Complesso conventuale “San Giovanni”). Uno spazio importante, l’ultimo tratto del parco urbano legato al trincerone ferroviario, sarà dedicato anche a Nelson Mandela, il grande paladino della libertà del Sud Africa e suo Presidente, dopo la concessione della deroga (essendo scomparso nel 2013).
Alla Maestra Erminia Capocelli (1890 – 1972), prestigiosa e amorevole educatrice, operante a lungo presso l’Istituto Suor Orsola Benincasa di Napoli, sarà dedicato uno spazio specifico nella natia Passiano.
Colatura di alici di Cetara: un’associazione per la DOP
CETARA (SA). Ristoratori, pescatori, armatori e aziende uniti in un’associazione per ottenere la Dop per la colatura di alici di Cetara. Il 28 ottobre scorso è iniziato un nuovo importante percorso per la colatura di alici cetaresi con la nascita dell’associazione che mira alla valorizzazione della colatura di alici di Cetara. Il comitato promotore vede uniti i produttori di colatura di alici, tre ristoratori di Cetara e due armatori Cetaresi che hanno compiuto insieme un primo passo concreto che accompagnerà il tipico condimento, ormai noto in tutto il mondo, verso il riconoscimento della Denominazione di Origine Protetta.
Dalla pesca delle alici nel golfo di Salerno fino alle regole tradizionali per la trasformazione delle alici e del recupero del liquido ambrato che segna la tradizione culinaria cetarese: sono questi gli aspetti fondamentali che andranno a costituire il disciplinare di produzione della colatura, strumento indispensabile per difendersi dai numerosi tentativi di imitazione.
All’associazione, composta dai principali attori locali da anni impegnati nel settore, va l’arduo compito di continuare le attività di valorizzazione, con la nuova sfida della tutela del peculiare condimento cetarese.
Il comitato promotore, oltre ad avere il pieno sostegno del Comune di Cetara, si avvale della collaborazione professionale del professore Vincenzo Peretti, docente della facoltà di veterinaria Federico II di Napoli, esperto di riconoscimenti di marchi di origine comunitaria. “Siamo felici di questo primo passo” affermano all’unisono i promotori dell’iniziativa “E’ fondamentale la coesione di questo gruppo che, finalmente in forma compatta, andrà avanti con un comune obiettivo: il marchio DOP per la Colatura di alici di Cetara. Chi crede in questo obiettivo potrà darci il proprio sostegno”. Presidente dell’associazione è Lucia Di Mauro; vicepresidente l’armatore Gilles Pappalardo.
FestambienteCult(o)uraNapoli: Festival della cultura, dei beni comuni, dell’innovazione, dello sviluppo sostenibile e dell’inclusione sociale di Legambiente Campania
NAPOLI. Arriva domani 15 ottobre nel Centro Storico di Napoli, dopo l’apertura a Scampia FestambienteCult(o)uraNapoli, festival della cultura, dei beni comuni, della fruizione e la gestione dei beni culturali accanto ai temi dell’innovazione e dello sviluppo sostenibile, in un quadro di legalità ed inclusione sociale promosso da Legambiente Campania con i circoli napoletani di Legambiente e con il patrocinio del Comune di Napoli. Fino a domenica 18 ottobre il Centro Storico di Napoli sarà animato da incontri, seminari, visite guidate, itinerari storici e culturali, spettacoli.
La seconda giornata di Festambiente Cultura si apre domani 1 ottobre alle ore 11 con un appuntamento speciale di Puliamo il Mondo con la pulizia dell’area di Caponapoli con la partecipazione di studenti, cittadini e commercianti e a seguire visita guidata alla chiesa di Sant’Aniello a Caponapoli con reading di Tiziana Tirrito della novella “Assunta Spina”. Nel pomeriggio alle ore 17 presso la Chiesa di S. Aniello a Caponapoli convegno sui Beni comuni con la partecipazione di Raffaele Del Giudice, Vice sindaco di Napoli, Elena Coccia, Vice Sindaco Città Metropolitana di Napoli e Presidente Osservatorio Centro Storico di Napoli Sito UNESCO, Carmine Piscopo Ass. Politiche urbane, urbanistica e Beni comuni e Francesco Chirico Presidente IIa Municipalità, Carmine Maturo e Paola Silvi di Legambiente.
Il Festival di Legambiente ha l’obiettivo di avviare un confronto con le istituzioni, le forze economiche e sociali, il mondo della ricerca e della formazione, quello dell’associazionismo e del volontariato e con i cittadini tutti sui temi del Sito Unesco Centro Storico di Napoli come cuore dell’ intera città e oggi dell’area metropolitana che dialoga variamente con le periferie. Cinque giorni tra arte, musica, beni culturali per riflettere ed elaborare proposte su cui convergere e sulle quali, ognuno per il proprio ruolo, dovremo impegnarci per il futuro del centro Storico di Napoli.
Sanità, medici: umanizzazione via maestra per dialogo
CAVA DE’ TIRRENI (SA). “Vogliamo essere protagonisti di un confronto e un dialogo, serio e leale e senza pregiudizio alcuno, con la società civile e con le istituzioni sui temi fondamentali quali la famiglia, la vita, la salute, il nascere, il morire, la formazione della classe medica e dell’educazione dei giovani. I medici cattolici, da 70 anni inseriti pienamente nel tessuto sociale del Paese, non certamente volendo abdicare alla loro testimonianza di fede, che anzi ritengono inderogabile, ritengono che la riscoperta di una umanizzazione dell’uomo, cioè di nuovo umanesimo, possa essere la via maestra di un dialogo – che significa ascolto, attenzione, discernimento – tra culture e antropologie diverse e scelte di libertà individuali; dialogo che è ineludibile nella temperie che viviamo, pur riconoscendone la difficoltà”.
Cilento regina dell’Estate: la Goletta Verde consegna le 5 Vele al sindaco di Marina di Camerota
MARINA DI CAMEROTA (SA). Dal Cilento parte la sfida per tutelare il territorio, valorizzare le bellezze nazionali e le buone pratiche in campo ambientale rilanciando economia e occupazione. È l’impegno che hanno assunto i rappresentanti delle amministrazioni del “Club delle Vele”, a partire da Marina di Camerota e Pollica, regine dell’estate 2015 in Campania. Perle del Cilento dove sventolano le cinque vele del Mare più bello, l’edizione 2015 della guida alla vacanze di qualità di Legambiente e Touring Club Italiano e dove in questi giorni fa tappa Goletta Verde, la storica campagna a tutela del mare e delle coste italiane.
Ieri a Marina di Camerota c’è la stata consegna delle 5 Vele al sindaco Antonio Romano, nell’ambito di un incontro che ha visto la presenza anche dei primi cittadini di Polignano a Mare (Bari) e Maratea (Potenza) con l’obiettivo di mettere in rete le buone pratiche per distretti turistici più moderni e innovativi basati sulla tutela e conservazione del territorio. I sindaci hanno inoltre firmato il “Manifesto sull’Autoproduzione da fonti rinnovabili”, che ha l’obiettivo di promuovere un’economia fossil-free per un futuro pulito, efficiente e rinnovabile, aprendo prospettive di nuovi settori produttivi e con importanti ricadute anche occupazionali, oltre che ambientali, bloccando la deriva petrolifera intrapresa dal Governo italiano.
Oggi pomeriggio invece la Goletta Verde arriverà a Pollica, dove le “5 Vele” saranno consegnate al sindaco Stefano Pisani. La perla del Cilento Pollica con le frazioni costiere di Acciaroli e Pioppi si conferma ancora una volta leader regionale, frutto di visioni politiche lungimiranti. Con il riutilizzo delle acque di depurazione per consumi non potabili, in particolare per il porto di Acciaroli, il comune di Pollica continua il suo impegno nella riduzione del consumo di acqua. E al tempo stesso, quale centro di diffusione della Dieta Mediterranea, si ripropone come modello economico di sviluppo sostenibile per la valorizzazione delle biodiversità della cultura e della tradizione. Grazie al Museo del Mare di Pioppi e alle sinergie degli imprenditori locali, questa parte del territorio cilentano sta diventando un’incubatrice di idee che si stanno diffondendo anche ad altri comuni della zona, generando quindi una sana competizione verso la qualità.
“Il Cilento che svetta nella Guida Blu rappresenta la bellezza della Campania Felix, il tesoro dei distretti del nostro territorio costiero – dichiara Antonio Gallozzi, direttore di Legambiente Campania -. Vogliamo ripartire da queste località, che fanno la differenza e tracciano le linee guida di ciò che dovrebbe rappresentare il futuro del nostro comparto turistico, per raccontare la bellezza e l’autenticità dei nostri territori, scommettendo sulla qualità dei servizi e rilanciando economia ed occupazione. Occorre mettere in rete queste e le altre località campane dove sventano le vele della Guida Blu vogliamo per creare finalmente uno scenario positivo, che riesce a coniugare l’autenticità e l’identità dei luoghi, con la bellezza del mare, delle isole e della costa, puntando a valorizzare la qualità dei servizi e la sostenibilità ambientale. È la Campania che vogliamo, la Campania che piace dove concretamente ogni giorno si pratica la ricetta per battere la crisi economica”.
Il programma di oggi della Goletta Verde prevede l’attracco al porto di Acciaroli alle ore 18.30, con l’accoglienza della banda musicale di S. Mauro e la successiva consegna delle 5 Vele al sindaco Stefano Pisani. Dalle 18.30 alle 21.30 al porto di Acciaroli fa tappa anche Riciclaestate, la campagna di Legambiente Campania e Conai per il corretto smaltimento dei rifiuti nelle località costiere, con un laboratorio di riciclaggio creativo per adulti e bambini. Alle 19.30 invece aperitivo cilentano “Acquasale e mozzarella” e alle 20.30 laboratorio “Il cibo quotidiano” a cura di Slow food.