ambiente & territorio

 

Maltempo in città, senza tregua gli interventi dei volontari della Protezione Civile

protezione-civile-auto-cava-de'-tirreni-vivimediaCAVA DE’ TIRRENI (SA). Da oltre una settimana i volontari della Protezione Civile stanno effettuando interventi a trecento sessanta gradi su tutto il territorio. Il più impegnativo quello di domenica scorsa a Santa Lucia. Danni ad abitazioni, negozi e auto, su via Flaminio Rispoli e piazza Baldi a Santa Lucia. Fango e detriti sono venuti giù dalla montagna e hanno invaso quattro negozi e tre auto. Già dalle prime ore del mattino, sono scesi in campo il gruppo volontari della protezione civile, sotto la supervisione dei coordinatori Francesco Loffredo e Felice Sorrentino e gli agenti della Polizia Locale con in testa il capitano, Giuseppe Senatore, che hanno provveduto a liberare i negozi e la strada dai detriti. Rimosse anche tre autovetture che la potenza del fango aveva spinto nel muro danneggiandole in larga parte. I detriti venuti giù non hanno risparmiato alcune abitazioni fronte strada, dove i proprietari hanno spalato la fanghiglia che ha ricoperto i pavimenti. La Protezione civile, gli operai comunali e i caschi bianchi, sono intervenuti anche su altre zone periferiche, dove si sono registrate cadute di rami, allagamenti, piccoli smottamenti e tombini saltati per la furia dell’acqua. In via Arti e Mestieri, è stato effettuato un intervento con idrovora per allagamento garage. Molte le caditotie otturare per le quali è stato richiesto l’intervento di disostruzione in via Asproniata, via Pasquale Di Domenico, località Santa Rosa e via Giovanni Cesaro. In conseguenza dell’allerta meteo, il gruppo volontari della protezione civile, ha controllato i punti in zone rosse e a rischio idrogeologico come la località Santi Quaranta, Rotolo, Alessia, Badia, Cesinola. Duro lavoro anche per la rimozione di fango e detriti in strada in via G. Lamberti e in via Filangieri all’angolo con via Spizzichino. Presenti anche a San Cesareo per l’emergenza idrica dei giorni scorsi a causa di un guasto alla condotta idrica. Nonostante il maltempo, il gruppo volontari della protezione civile è dovuto interveninre anche per lo spegnimento di un incendio doloso in località Breccelle, dove sono stati appiccati rifiuti non rimossi da tempo.  

Al via la raccolta fondi a favore della Croce Rossa Italiana

croce-rossa-ambulanza-cava-de'-tirreni-vivimediaCAVA DE’ TIRRENI (SA). Il comitato locale, presieduto da Valentino Catino, ha dato il via alla raccolta dei fondi necessari all’acquisto di un nuovo defibrillatore semiautomatico. E’ possibile donare solo ed esclusivamente con bonifico bancario Iban IT92 B033 5901 6001 0000 0101 402 intestato a Croce Rossa Italiana Comitato Locale Cava de’ Tirreni, oppure è attivo il Conto “Paypal” sull’indirizzo email cl.cavadetirreni@cri.it. La Croce Rossa Italiana sezione cavese, negli ultimi anni è cresciuta tantissimo. Oggi conta 300 soci e svolge diverse attività come accompagnamento Dialisi, trasporto Infermi, diffusione primo soccorso, manovre salvavita pediatriche La Cri cavese, è anche attività sociali come le visite settimanali alla casa di riposo e al reparto pediatrico dove assieme all’Associazione Atif, a Natale hanno donato alcuni giochi per il reparto, che vengono utilizzate ad ogni visita. Come pure all’Epifania, con il negozio Dolcezze, che ha donato le calze, una befana della croce rossa, ha portato al reparto pediatrico del santa Maria Incoronata dell’Olmo. La Croce rossa italiana è anche aggiornamento e diffusione delle pratiche salvavita. Il prossimo corso, è previsto per marzo/aprile, in quanto al momento gli esperti, stanno terminando la formazione per i soci con il percorso di approfondimento che abilita i volontari ai servizi di ambulanza (trasporti infermi ed assistenze). La Croce rossa Italiana comitato cavese, è anche informazione. Con una semplice telefonata al 335/6534650, l’utenza formula diverse domande come gli orari della guardia medica, ai posti in cui si effettuano visite specialistiche. Intanto, nel sensibilizzare i contribuenti a donare anche una piccola cifra, il presidente Valentino Catino, mette in guardia tutti. “ Ringrazio, anticipatamente, afferma il presidente Valentino Catino, quanti ci sosterranno in questa raccolta per fini umanitari ma non vorrei che questa iniziativa possa rappresentare un occasione per i truffatori. A nessuno della Croce Rossa Italiana, è stato ordinato di presentarsi davanti alle porte a cercare soldi. Lo si fa solo attraverso l’Iban o il conto postale”. (a.f.)

Il Castello di Cava “assediato” da antenne e rifiuti

castello-antenne-1-cava-de'-tirreni-dicembre-2014-vivimediaCAVA DE’ TIRRENI (SA). Un Castello, quello di Cava da sempre orgoglio e passione per i cavesi, che un tempo era a difesa della città ,ma oggi diventato vittima del progresso e della tecnologia,ma di quelle che “rovinano” vista e feriscono il cuore e sembra sempre di più abbandonato a se stesso.Infatti negli ultimi tempi la strada che porta in cima e lo spazio antistante al maniero,è costantemente invasa da rifiuti e di ogni genere, e a nulla valgono le sporadiche pulizie effettuate.Incivili,certo, ma a questo si aggiungono una serie di antenne installate dai colossi della telefonia a non solo,con ovvie autorizzazioni,ma che,hanno ,di fatto, deturpato la bellezza medioevale del Castello.Un vero e proprio coro di critiche si è alzato in difesa del monumento simbolo di Cava,soprattutto su face book, in cui sono state postate le critiche e le foto del “misfatto.“Molti paesi, Comuni, piccole città come la nostra, vorrebbero avere un monumento-ricordo ,-posta Antonio Ventre – non come il nostro Castello che è un gioiello raro, ma su castello-antenne-2-cava-de'-tirreni-dicembre-2014-vivimediacui poter sviluppare un progetto qualsiasi per dare luce alla propria città, noi invece ne abbiamo e più d’uno, li deturpiamo e lasciamo in stato pietoso di degrado.”Giuseppe Masullo ,invece mette l’accento sul programma,”La Citta’ che cambia”presentato dall’amministrazione Galdi “Una “città che cambia”, ma che dimentica la sua storia…davvero un peccato!” Ma moltissime altre sono state le voci che si sono levate a difesa del castello e dello “scempio” ,secondo i cittadini,perpetrato ai sui danni.A sorpresa, con una serie di post è intervenuto anche il sindaco Marco Galdi il quale ha tentato di dare delle spiegazioni:” Stiamo cercando di affidare questi impianti, villette comunali e lo stesso Castello a privati che li valorizzino e li curino traendone beneficio.Proprio per non pesare sulle tasche dei cittadini.A oggi pero’ il Castello non è stato ancora affidato a privati,ma terro’ aggiornati i cittadini sul futuro del monumento simbolo e caro ai cavesi,”Intanto, a gettare ancora benzina sul fuoco, sembra che ,come molti cittadini denunciano, le antenne siano proprio del Comune di Cava de’ Tirreni e della Protezione Civile,ma soprattutto ricordano come ,ancora oggi ,e da molto tempo ormai,lo stesso castello è privo della sua campana .Insomma una querelle destinata a non sopirsi per ora, soprattutto in virtu’ dell’amore viscerale che lega i cavesi al loro castello.

Manifestazione di protesta contro la proliferazione delle antenne radio

DRAGONEA (SA). Manifestazione di protesta contro le antenne, ieri mattina, a Dragonea, davanti al Santuario di San Vincenzo Ferreri, dove era attesa la sosta dei ciclisti, partecipanti al percorso del benessere. Da quel luogo, si è alzato il grido d’allarme del costituendo movimento cittadino denominato “Movimento per la salute dei nostri figli”, presieduto da Vincenzo Pisapia e dal vice presidente, Giuseppe Apuzzo, quest’ultimo colpito, meno di tre mesi fa, dalla perdita del suo secondogenito, Michele, stroncato da una rara forma tumorale cerebrale. Come il piccolo Michele, anche altri bambini e ragazzi, sempre di Dragonea, sono stati attaccati, dallo stesso male, sul quale risulta un’alta incidenza, causata dalla radiofrequenza. Spropositato il numero di antenne che, dalla fine degli anni 90 ad oggi, è andato ad “investire” le alte zone di Dragonea. E’ del 2003 anche una denuncia alla Procura della Repubblica che avrebbe dovuto interessarsi del problema e dare risposte concrete alla cittadinanza che, oggi, alla luce della gravi perdite umane, ha detto basta a questo scempio ambientale. Circa un centinaio i residenti del posto, con un consistente numero di bambini, ha preso parte alla manifestazione di protesta con mega locandine riportanti la dicitura “Percorso del Malessere, Dragonea”. Il monito lanciato alle istituzioni e a chi dovrebbe farsi carico del problema, è quello di non lasciare che si muoia ancora per l’inquinamento sia esso elettromagnetico, sia dell’aria che si respira sia dell’acqua che si consuma. “Chiediamo, afferma il presidente, Vincenzo Pisapia, che venga attivato un registro tumori “Vietri sul Mare – Cava de’Tirreni”. Il costituendo movimento, si ispira all’articolo 21 e 32 della Costituzione, ossia la libertà di manifestare il proprio pensiero e il diritto alla salute”. (a.f.)

 

 

 

 

Frana la roccia: ”scompare” parte della spiaggia dell’Acqua del Fico

frana-acqua-del-fico-1-vietri-sul-mare-novembre-2014-vivimediaVIETRI SUL MARE (SA). Sempre più in pericolo le spiaggette che da Vietri portano a Cetara,per via della instabilità delle rocce che cadono a picco sul mare.Una serie di frane,infatti,sono cadute,nella giornata di ieri, su alcune di queste piccole ,quanto caratteristiche insenature di cui è costellata la Costa d’Amalfi,e solo per il fatto che siamo in inverno,non si sono verificati tragedie.Uno smottamento di rocce ,con relativa caduta di massi ,anche di grandi dimensioni,si è abbattuto su una delle spiaggette più caratteristiche della costiera,ovvero la spiaggia dell’Acqua del Fico,meta,in estate,di tanti bagnanti che raggiungono la splendida insenatura sia con le proprie barche,o con canoe, o persino a nuoto,ma soprattutto la spiaggia più amata dai vietresi che la considerano da sempre al “loro” spiaggia.L’Acqua del Fico è una delle spiagge ,in costiera,che come la maggior parte di esse,sono sovrastate da rocce e natura selvaggia,per cui ,vista anche la scarsa,se non del tutto assente manutenzione che gli enti preposti riservano a questi luoghi,le frane sono all’ordine del giorno.In estate già si erano avute le prime avvisaglie,con una serie di cadute massi in alcune spiagge ,alcune delle quali erano state anche interdette alla balneazione.Oggi questa nuova è più importante frana che ha quasi del tutto fatto scomparire la parte della spiaggia che va verso Cetara,mette in evidenza la fragilità geologica della Costa d’Amalfi,su cui tanto si discute,oramai da anni, ma che fino a questo momento ha prodotto solo grandi progetti,ma pochi risultati.Rimane il fatto che,fortunatamente,non ci sono state vittime o feriti,e solo il caso ha voluto che non ci fossero su quella spiaggia,vista anche la bella giornata di sole,canoisti o pescatori.Un intervento di monitoraggio di tutte le spiagge libere della Costa d’Amalfi ora diventa assolutamente indispensabile da parte degli enti preposti,per evitare tragedia che per ora sono annunciate,ma che potrebbero diventare realtà,soprattutto nel periodo estivo.