ambiente & territorio
BARONISSI. Piano di Zona S6, attivo da oggi con la firma dei sindaci.
Comincia da oggi – con la firma in calce dei sindaci di Baronissi, Mercato S.Severino, Fisciano, Calvanico, Bracigliano e Siano – l’anno zero dell’Ambito socio-sanitario S6.
Nato dalla rimodulazione del vecchio Ambito S2, il nuovo Piano di Zona, la cui convenzione che disciplina l’erogazione dei servizi è stata firmata stamane, è stato cucito dalla Regione Campania a misura del distretto sanitario di Mercato S.Severino.
Sei i Comuni facenti parte, con Baronissi che mantiene il ruolo di ente capofila e Cristina Nicoletti riconfermata nelle vesti di direttrice.
«È il primo Ambito a partire in provincia di Salerno, il secondo in Campania – spiega il sindaco Giovanni Moscatiello – e parte già con una dote di 800mila euro circa come finanziamento dal Ministero dell’Interno in favore di progetti legati alla coesione territoriale (fondi coordinati dall’ex ministro Fabrizio Barca). Sono fondi relativi ad una delle quattro macro-aree d’intervento definite da Barca durante il suo lavoro, ovvero “bambini e famiglie bisognose”. E proprio in tal senso – prosegue Moscatiello – pensiamo di utilizzare quei fondi per realizzare micro-asili, i cosiddetti asili condominiali».
A Santa Lucia, nella storia, con pane e vino benedetto.
Il quinto Itinerario d’Ambiente a Santa Lucia, del 14 febbraio, come sempre guidato dal Cai (con Lucia Avigliano Guida ed il Presidente Ferdinando De Rosa) e dall’Azienda di Turismo e Soggiorno (col Presidente Mario Galdi) è stata una passeggiata in più mondi, uno più stimolante dell’altro: religione, storia, cultura, tradizione, economia, paesaggio.
Innanzitutto, la storica ed artistica chiesa, il cui primo nucleo è dell’XI secolo: una delle tante perle che infiorano le frazioni di Cava, una delle pochissime città al mondo dove la periferia è più antica del centro.
Tra i policromi marmi dell’altare, la pala della Madonna del Rosario (XVI secolo, attribuita al fiammingo Mijtens), gli stucchi leggiadri sulle pareti e sulle arcate, l’antico pulpito di legno, lo spettacolare soffitto cassettonato con le decorazioni pittoriche di un prestigioso pittore come Ragolia, senza contare le altre preziosità del tempio (statua di Santa Lucia in testa), gli itineranti hanno potuto riscoprire un piccolo grande tesoro d’arte, che nello stesso tempo è testimone di una storia antica, quella di una collettività operosa e produttiva, che ha saputo ben sfruttare le opportunità del territorio e la felice collocazione in un punto nevralgico della Via Maggiore che collegava Nocera con Cava e Salerno.
Non dimentichiamo che qui, accanto ad una campagna rigogliosa e fertile, per secoli, fin dai primi anni del Secondo Millennio, si sono prodotte a mano corde “firmate”, validissime per l’attività artigianale ma anche per quella marittima, tanto è vero che sembra quasi certo che le caravelle di Cristoforo Colombo fossero consolidate dalle corde di Santa Lucia.
Ed è proprio intorno a queste due attività che si è incentrata la seconda parte dell’itinerario. Prima, la visita al Museo della Civiltà Contadina, frutto dell’azione benemerita di un gruppo di innamorati del loro paese come Ciro Mannara, Filippo Gigantino e Franco Lodato (con quest’ultimo a fare da guida ed anche da vate, con la lettura delle sue incisive poesie di vita contadina), poi, le dimostrazioni dal vivo della produzione manuale della corda, non ancora del tutto soppiantata da quella industriale, infine, la passeggiata tra le stradine del Borgo e della campagna (infiorate da ceramiche con poesie dell’eclettico Lodato), per arrivare su all’Asproniata, a godersi lo splendore del panorama luciano, che dalle terre della frazione spazia fino alla campagna napoletana ed alle maestose erte del Vesuvio.
Chiusura come al solito nella gloria del palato, a Casa Trezza, tra il capicollo paesano de “La Selva”, dal sapore morbidamente intenso, il pane ed il vino da benedizione del padrone di casa don Giovanni e l’accoglienza sorridente organizzata da donna Lina Lamberti.
Poi, sotto un sole tiepido e compagno, si è risaliti fino alla Chiesa di Sant’Anna e di là si è tornati a Santa Lucia per il ritorno ed il pranzo casalingo. Ma l’appetito, anzi i tanti appetiti di tutti i tipi, erano oramai soddisfatti …
Vetranto, itinerario bagnato ma fascino immutato.
Passeggiata bagnata, ma passeggiata non sfortunata. O almeno non del tutto.
Il quarto Itinerario d’ambiente, che il 10 gennaio doveva portare all’esplorazione della zona di Vetranto ed alla riscoperta del sentiero che una volta portava da Cava giù a Molina, a Vietri ed alla Marina, è stato tarpato in parte dalla pioggia (ma poi è sopraggiunto il sereno) in parte dalla possibilità pratica di ripercorrere lo storico sentiero. Ma non ha perso il suo fascino di fondo.
Innanzitutto, perché ha troneggiato la visita della storica Chiesa di Santa Maria della Purificazione. E qui non c’era pioggia che teneva, essendo praticamente tutto al coperto. Così, sotto la guida sapiente dell’Architetto Pio Silvestro, che ha curato i lavori di restauro, della storica guida Lucia Avigliano Guida e del Presidente AST Mario Galdi è riapparsa sulla scena la fascinosa vicenda della Chiesa.
Dopo circa sessant’anni è tornata a vivere, di quella vita che l’aveva nobilitata per oltre un millennio, dal VI secolo, dai tempi in cui l’Abate Pascasio vivificò sulla discesa da Castagneto verso Molina la prima comunità cristiana della Valle Metelliana. Una realtà, quindi, ben antecedente all’Abbazia Benedettina di Alferio Pappacarbone.
Per secoli la Chiesa di Vetranto ha rappresentato un punto di riferimento di fede, di accoglienza ed anche di ristoro per coloro che da Cava si spostavano verso Vietri e Salerno e, mancando l’attuale strada nazionale, dovevano attraversare il vallone oltre San Francesco e incunearsi nella via boscosa che dalle colline discendeva verso il mare.
Tempo, incuria, bombardamenti, mancanza di fondi, ruberie varie hanno progressivamente depauperato la Chiesa, senza contare che anche il valore del passaggio è andato progressivamente diminuendo, data l’esistenza della Statale.
Grazie all’impegno dei sacerdoti della Madonna dell’Olmo, da Padre Raffaele Spiezie a Padre Silvio Albano all’attuale parroco Padre Giuseppe Ragalmuto, grazie alle donazioni generose della popolazione ed agli aiuti istituzionali, i lavori di restauro sono arrivati al traguardo. È tornata a farsi bella la stupenda cupola arabescante, che purtroppo si può guardare un poco dal piazzate posteriore e si può ammirare intera solo dalla frontale strada per Santiquaranta. È tornato forte e saldo il campanile, hanno ritrovato un pulito vigore le ampie navate interne, con le eleganti decorazioni rimaste ed il sarcofago dell’Abate Pascasio. È ritornata alla sua Casa Madre l’emozionante statua ottocentesca della Madonna della Purificazione, opera di Giovanni di Nola. Nel corso dell’inaugurazione è stata riportata al suo posto, tra gli applausi, la colorata immagine della Madonna Addolorata. Sull’altare, la croce lignea è stata infiorata da un suggestivo ed artistico Cristo in croce di Emilio Socci, che, pur partendo dalle linee tradizionali, non ha rinunciato a lasciare il segno del suo stile gravido di movimentate torsioni del corpo e di parlanti colori. E sul Terrazzino Paradiso, per chi ha la fortuna di accedere, è possibile godersi a trecentosessanta gradi un vorticoso giro panoramico che comprende campanile, cupola, San Liberatore, la gola di Vietri col mare, Dragonea, Monte Finestra e Monte Castello.
Tutto questo, oltre alla suggestione di una calata nella cripta, si sono goduto gli appassionati “itineranti”. Ed al termine, dopo la consueta presentazione del “segno” dell’Azienda, in questo caso tabelloni con la storia della Chiesa, il godimento è stato santificato dal consueto e saporito buffet, con stuzzichini salati e dolci, tra cui stavolta spiccavano delle castagnole al cioccolato dal retrogusto avvolgente.
E così anche questo itinerario è finito in gloria. Alla faccia della pioggia …
CAVA DE’ TIRRENI (SA). Il Club Alpino Italiano cavese, festeggia i primi 150 anni.
La montagna unisce, è con tale massima che sin dal lontano 1863, uomini e donne di Cava de’Tirreni, felici di ascendere e discendere monti, valli, colli e percorrendo i verdeggianti sentieri della nostra amena “valle metelliana”, in costante contatto con l’incontaminata natura, non hanno mai lesinato di porsi al servizio di quanti hanno voluto sperimentare la più nobile disciplina alpestre.
La Sezione del C.A.I. di Cava de’Tirreni, sagacemente guidata dal dinamico presidente Ferdinando della Rocca, la cui sede è sita in corso Giuseppe Mazzini, 6 – telefax 089.345186 – www.caicava.it – e-mail: lasezione@caicava.it (nei locali terranei della scuola dell’infanzia e primaria “Don Bosco”, ricorrendo i 150anni di fondazione, promuove dal 24 al 26 giugno 2013 una tre giorni a tema che si terrà nella Sala Teatro Comunale “Luca Barba” di corso Umberto I, 157.
Venerdì 24 maggio, alle ore 19,00, con l’intervento del vice presidente nazionale del C.A.I., si terrà l’inaugurazione della mostra fotografica a seguire, sabato 25, dalle ore 10 alle ore 13,30 e dalle ore 17 alle ore 20,30, durante la visita alla mostra fotografica, vi saranno proiezioni a tema, replicate, nei medesimi orari, domenica 26.
Ricordiamo che i membri del C.A.I. metelliano, da sempre, sono coloro che provvedono alla manutenzione e messa in sicurezza di tutti i sentieri che conducono alle vette e santuari del circondario cavese. Un opera altamente meritoria a vantaggio di quanti, poi, li percorrono. Non sono rari gli interventi dei membri del C.A.I. per la ricerca dei dispersi in montagna ed il soccorso agli infortunati.
CAVA DE’ TIRRENI (SA). Lunedì 20 maggio 2013 … difendiamo il nostro ambiente …
Il gruppo “Cava5stelle” ed il gruppo degli “Amici dell’Avvocata” sono pronti all’evento di Lunedì 20 quando turisti e fedeli si muoveranno da Cava de’ Tirreni, per recarsi al Santuario della Madonna dell’Avvocata.
In particolare, partirà una campagna di sensibilizzazione, tangibile, dove grazie al supporto di un volantino, si cercherà di stimolare tutti ad un maggior rispetto per la natura .
Il volantino sarà consegnato, per circa 4 ore a partire dalle 04.00, nei pressi dell’Abbazia, da attivisti del cava5stelle e restituito, sempre a componenti del gruppo cava5stelle, sul ponticello prima della Frestola.
Questo l’invito riportato sul volantino:
<< Il gruppo CAVA5STELLE invita i pellegrini a lasciare pulito il percorso per raggiungere l’Avvocata. Sul posto si prega di utilizzare gli appositi contenitori bianchi piazzati, dagli “Amici dell’Avvocata”, sul piazzale antistante il monastero. Azione più gradita sarebbe quella che i rifiuti prodotti vengano riportati presso le proprie abitazioni. Il nostro territorio è stupendo e collaboriamo tutti a mantenerlo tale. Grazie per la collaborazione e ricorda: “la terra ci è stata data in prestito e dovremo consegnarla nel migliore dei modi ai nostri figli e nipoti!” >>
Il Santuario è meta di pellegrini e turisti che, percorrendo il sentiero CAI, raggiungono la vetta, luogo di pace e serenità. Si chiede, allora, ai pellegrini, di riportare i rifiuti alle loro abitazioni perché al Santuario non esiste un servizio di pulizia come nella nostra città.
Massima collaborazione, viene chiesta, nel rispetto dell’ambiente e della natura di cui, negli ultimi anni, siamo tremendamente in debito …
Non dobbiamo lasciare spazio allo spiccato egoismo della nostra specie, dobbiamo tutti riflettere sulle conseguenze del proprio agire.
“Amiamo noi stessi, difendiamo il nostro ambiente!” (cava5stelle)