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Cartoniadi 2014: Cava raddoppia la raccolta e vince alla grande
CAVA DE’ TIRRENI (SA). Musica tra i rifiuti: prima delle “sette note città” in gara (c’erano anche Eboli, Scafati, Afragola, Aversa, Frattamaggiore, Mugnano di Napoli), Cava ha vinto la prima fase delle Cartoniadi, il Concorso-campionato della raccolta differenziata di carta e cartone organizzato dal Consorzio Nazionale Recupero e Riciclo degli imballaggi a base cellulosica.
La classifica è stata stilata sulle percentuali di incremento pro capite della raccolta di carta e cartone nel mese di aprile, calcolate sulla media tra i due canali di raccolta e sulla base di coefficienti particolari di natura oggettiva, indicati nel regolamento di gara.
Cava ha vinto con una performance da record, addirittura raddoppiando, e superando di oltre trenta punti Eboli, seconda classificata con il 64/% di incremento ponderato pro capite.
Un bel risultato, che non può che inorgoglire, ma deve essere considerato solo una tappa sul cammino di una città che in questo campo, in un modo o nell’altro, è stata sempre tra le protagoniste positive, dai tempi pionieristici in cui bastava semplicemente tenere pulite le strade a quelli avanzati della Se.T.A., del Sindaco Fiorillo e dell’Ass. Adinolfi, che ci proiettarono nel futuro con la prima differenziata, l’educazione diffusa nelle scuole, il traino dei comuni viciniori e meccanismi di controllo e smaltimento che automaticamente escludevano l’intervento di forze spurie (e forse qnche per questo non sono mancati ostacoli).
Negli ultimi anni c’è stato qualche incidente di percorso, ad esempio quando sotto l’Amministrazione Messina furono trascurate sia la differenziata sia la diffusione delle buste specifiche sia la promozione tra i cittadini: e scivolammo al di sotto del venti per cento. Ma la ripresa è stata poi immediata, a cominciare dal rinnovato impegno del Sindaco Gravagnuolo: isola ecologia, leaderismo tra i comuni “ricicloni”, azioni di promozione civica, rilancio pieno ed organizzato della differenziata.
E oggi ci godiamo questa vittoria: accomuniamo nell’applauso il Sindaco Galdi, l’Assessore Palumbo (da sempre ecologista anche per passeggiate e stage fotografici) e naturalmente la cittadinanza, che ha collaborato con slancio alla “gara”.
Ma, come succede spesso nel calcio, quando una squadra segna e l’allenatore, anziché crogiolarsi nell’esultanza, invita con forza tutti a tornare ai posti di combattimento, ricordiamoci dei problemi che tuttora macchiano, sia pur non drammaticamente, la nostra pulizia ecologica: qualche persistente trascuratezza rispetto a punti critici, la pioggia permanente delle deiezioni canine, il rischio o il sospetto di rifiuti tossici…
E poi, c’è un ulteriore premio da vincere: la tappa di luglio delle Cartoniadi per il più forte consolidamento nell’incremento della raccolta. Sono cinquemila euro in più: buttali via di questi tempi…
La Rai, le passeggiate, la Pittura: Cava in mostra e una mostra a Cava

Il manifesto della mostra Le voci del segno e del colore, con l’elenco di tutti gli artisti presenti
CAVA DE’ TIRRENI (SA). Un bel tris di iniziative a brevissimo termine è stato presentato in conferenza stampa giovedì 8 maggio, nella Sala del Consiglio di Palazzo di Città, dal Sindaco Marco Galdi, dal Direttore dell’AST Mario Galdi e dal Commissario dell’AST Carmine Salsano.
La più immediata e spettacolare è che sabato 10 maggio, alle 17,20, su RAI 2, la puntata della storica e popolarissima trasmissione Sereno Variabile, condotta come sempre da Osvaldo Bevilacqua, sarà dedicata a Cava, alle sue bellezze, alle sue tradizioni folkloristiche, all’Abbazia Benedettina, all’Acquedotto romano ed alle trasognanti passeggiate in costa dalla Badia alla vicinissima Costiera. Tra l’altro, sono previste anche delle riprese in elicottero che illuminano quel meraviglioso sposalizio tra mari e monti che da sempre rende beata la nostra Città.
Sulla beatitudine visiva è anche incentrata la seconda iniziativa, cioè l’appuntamento mensile con i fascinosi Itinerari d’ambiente alla scoperta della Valle Metelliana, guidati come sempre dal Faro Metelliano Lucia Avigliano e promossi dall’Amministrazione comunale e dall’Azienda di Turismo e Soggiorno. L’11 maggio, gli itinerari punteranno a San Liberatore, da dove, oltre ad ammirare lo spettacolo unico delle prime curve della Costiera, saranno ricordate le pagine scritte in occasione di una gita sul posto dalla scrittrice francese Paolina Craven, alle cui pagine cavesi sono dedicati gli itinerari di quest’anno. E poi, perché no?, sarà anche possibile accedere al Grande Mistero del Santuario Visibile e Semprechiuso che pittorescamente campeggia sulla vetta del Monte…
Pittoresca la vista, pittorica la terza iniziativa, la più creativa, duratura e foriera di interessanti sviluppi e relazioni.
Questa è la prima e non solo recupera il “buco” con la presenza di oltre trenta artisti di cinque nazioni diverse (per l’elenco vedi foto del manifesto), ma prospetta anche “il raddoppio”: infatti è l’anticipazione del Concorso Internazionale di Poesia, Letteratura e Pittura, le cui giornate finali si svolgeranno a metà giugno, sempre a Cava, con esposizione di quadri e premiazione di poeti e scrittori.
Insomma, Cava avrà molto da vedere, ma anche da far vedere: ed in questo campo la sua bellezza è indiscutibile. Bisogna però rinfocolare la sua immagine. Ma il cammino per farci conoscere è ancora lungo e non agevole.
Eppure, come suggerisce anche la neonata e raffinata Rivista di Area Blu A/R, Cava andata e ritorno, a Cava, se la conosci, ci torni….
E la cosa, detto per inciso, vale anche per i Cavesi, che a Cava non hanno bisogno di tornare perché hanno già la fortuna di viverci…
Anche Dio lavora … e noi non gli mettiamo i contributi. La lezione dei senza fissa dimora in un libro di Antonio Armenante, che sarà presentato il 16 maggio in Comune
CAVA DE’ TIRRENI (SA). Interverranno il Sindaco Marco Galdi, l’Arcivescovo della Diocesi Amalfi-Cava Mons. Orazio Soricelli, il benemerito editore Gerardo Di Agostino (che con la sua Area Blu produce libri di notevole qualità e, quando questi riguardano la “sua” Cava, lo fa con spirito alieno da qualsiasi speculazione commerciale), la Dott. Anita Pastore, volontaria ospedaliera impegnata nell’assistenza dei senza fissa dimora, Padre Giuseppe Celli, figura storica del Convento dei Cappuccini di Cava, oggi operante ad Eboli, il Dott. Walter Di Munzio, Presidente dell’associazione Giornalisti Cava e Costa d’Amalfi “L.Barone”. Interverrà e condurrà la serata lo scrivente, Franco Bruno Vitolo, che ha curato l’editing ed è uno dei prefatori, insieme con i già citati Padre Celli e Anita Pastore, con don Tonio Dell’Olio, rappresentante nazionale di Libera ed ex Coordinatore di Pax Christi (di cui Armenante è Consigliere nazionale), e con Suor Rita Giaretta, Direttrice di Casa Rut di Caserta, associazione impegnata nel recupero delle immigrate prostituite e schiavizzate, a vantaggio della quale, oltre che della Casa della Pace di Firenze di Pax Christi, sarà devoluta una parte del ricavato.
Anche Dio lavora è il racconto-inchiesta dei momenti più salienti dell’esperienza vissuta quotidianamente dall’autore nella sua opera di volontariato attivo tra i senza fissa dimora di Salerno e dintorni, svolta attraverso il sostegno materiale e soprattutto attraverso il dialogo ed il contatto diretto, alla
ricerca della loro spiritualità e della loro dimensione umana, con il risultato di ricevere alla fine delle vere e proprie lezioni di vita.
Lezioni come quella suggerita dalla copertina, ben più solare delle situazioni trattate: due scarpe rotte che emergono da uno sfondo di luce aurorale. Lezioni come quella suggerita dal titolo, che richiama la battuta di un senza fissa dimora, che si lamentava che Dio, che pure “lavora” per creare un mondo di fratellanza e solidarietà, non ricevesse la giusta cooperazione (cioè “i contributi”) dagli uomini.
Insomma, un libro ricco di un’anima profonda, che viene colta da Suor Rita Giaretta nella sua postfazione con parole illuminanti: Questo libro, attraversato da sete di giustizia, di dignità e di fraternità, dà fiato e concretezza al messaggio di papa Francesco che esorta ognuno di noi, le famiglie, le comunità, la società civile e religiosa e le istituzioni a vivere la rivoluzione della tenerezza, a passare dalla cultura dello ‘scarto’ alla cultura dell’accoglienza. “È nelle nostre mani far nascere la festa dei volti”, è nelle nostre mani far rinascere la speranza. Siamo tutti mendicanti di amore, siamo tutti assetati di giustizia, siamo tutti cercatori di felicità. Grazie Antonio per avercelo ricordato.
È un grazie reiterato anche dalla Dott. Anita Pastore, preziosissima collaboratrice di Armenante nella sua azione di volontariato di strada: Grazie, Antonio, perché ci prendi per mano e ci fai scendere con te negli “abissi delle strade” e ci fai incontrare nel cuore quelli che da noi finora avevano ricevuto solo sguardi infastiditi dalla loro miseria e dalla nostra lontananza, o peggio dagli sguardi indifferenti di chi non vede, di chi non vuole vedere !
Due ringraziamenti sacrosanti, perché, come osserva Padre Celli, molti parlano dei poveri, pochi parlano con i poveri! Antonio Armenante appartiene a questa seconda categoria. Antonio frequenta i poveri, parla con i poveri emigranti, che sono doppiamente poveri.
Oltre la forza del messaggio, il libro si propone positivamente anche come semplice fonte di lettura, in quanto l’affabulazione di Antonio Armenante è accattivante e coinvolgente ed i personaggi si mostrano in tutta la loro vivezza e con la forza.
Leggendo leggendo, si viene letteralmente catturati dalle sue provocazioni “religiose”, a favore di un cristianesimo attivo, non immobilmente statico, non asettico, ma capace di sporcarsi le mani col grembiule della prossimità, e capace anche di rischiare in nome della difesa dei volti e della persone, così come aveva fatto quel “capellone contestatore” di Gesù Cristo, che Armenante apprezza come modello e stimolo di impegno.
Alla fine, dopo la lettura, oltre a capire che queste “pietre di scarto” non passano il tempo a piangersi addosso e sanno anche sorridere e stimolare il sorriso, si avrà la piena coscienza che sarebbe umano commuoversi, ma sarebbe ben più giusto “muoversi” ..