Giugno, 2014

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Al via i “Concerti d’Estate di Villa Guariglia”: presentata a Palazzo di Città la nuova edizione

villa-guariglia-vietri-sul-mare-vivimediaVIETRI SUL MARE (SA). Nell’aula consiliare del Comune di Vietri sul Mare è stata presentata la nuova edizione dei “Concerti d’Estate di Villa Guariglia”, finanziata dalla Regione Campania. Presenti i Sindaco Francesco Benincasa, il Direttore artistico Tonia Willburger ed i consiglieri Giovanni de Simone e Antonietta Raimondi.
Il Concorso Pianistico Internazionale “Vietri sul Mare – Costa d’Amalfi” che quest’anno taglia il traguardo della XIV edizione ed il premio di esecuzione pianistica “A. Napolitano”, si terrano dal 6 all’11 giugno presso le sale del Lloyd’s Baia Hotel di Vietri sul Mare e per l’occasione sia il Concorso che il Premio saranno dedicati alla memoria del Maestro Claudio Abbado, direttore d’orchestra e senatore a vita, nonché l’uomo riconosciuto da tutti come il “genio assoluto” della nostra cultura, scomparso lo scorso 20 gennaio. Suddiviso in cinque categorie e rivolto ai giovani pianisti nati dal 1985 in poi, il Concorso si svolgerà dal 6 all’8 giugno presso il Lloyd’s Baia Hotel di Vietri sul Mare. La serata di premiazione ed il concerto dei vincitori avrà luogo l’8 giugno 2014, presso il Lloyd’s Baia Hotel.Durante al conferenza stampa sono stati ufficializzati i nomi dei commissari. Il presidente è Carlo Grante, pianista e docente di pianoforte principale del Conservatorio di Musica “Lorenzo Perosi” di Campobasso. I commissari sono Costantino Catena, pianista e docente di pianoforte principale del Conservatorio di Musica “D. Cimarosa” di Avellino; Giancarlo Cuciniello, pianista e già docente di pianoforte principale del Conservatorio di Musica “G. Martucci “di Salerno; Aki Kuroda (giapponese) pianista e membro dell’Associazione PTNA (Japanese Piano Teacher Ass.) e Olga Zdorenko (russa), pianista e docente di pianoforte principale del Conservatorio di Musica “Carlo Gesualdo da Venosa” di Potenza.
Per il Premio di esecuzione pianistica “A. Napolitano – Città di Salerno” questo è l’anno della dodicesima edizione. Riservate ai pianisti (senza limiti d’età), le selezioni del Premio si terranno presso il Teatro dell’ Lloyd’s Baia Hotel a Vietri dal 9 all’11 giugno 2014.  La prova finale della rosa dei vincitori si terrà l’11 giugno nella splendida cornice del Teatro Municipale “Giuseppe Verdi” di Salerno e sarà aperta al pubblico; la stessa sera ci sarà anche il concerto del vincitore assoluto del Concorso a categoria, il Premio “Vincenzo Solimene” e la premiazione dei vincitori del I Concorso di Musica da Camera Città di Salerno. Il Presidente della commissione del Premio A. Napolitano è Francesco Nicolosi, pianista e docente di pianoforte principale al Conservatorio di Musica “S. Pietro a Majella” di Napoli nonché presidente del Centro Studi Internazionale Sigismund Thalberg. I commissari sono Marcella Crudeli, pianista e già docente di pianoforte principale al  Conservatorio di Musica “S. Cecilia” di Roma nonché Direttore del Conservatorio “L. D’Annunzio” di Pescara; Aki Kuroda (giapponese), pianista e Membro dell’Associazione PTNA ( Japanese Piano Teacher Ass.); Orazio Maione, pianista e docente di pianoforte principale al Conservatorio di Musica “L. Perosi” di Campobasso; Olga Zdorenko (russa), pianista e docente di pianoforte principale del Conservatorio di Musica “Carlo Gesualdo da Venosa” di Potenza.

I festival di Musica da Camera Sant’Apollonia, V serata: gli ottoni e i flauti protagonisti della quinta serata

manuel-ferrigno-michele-settembre-e-angelo-landi-V-serata-musica-da-camera-1-giugno-2014-vivimediaSALERNO. Venerdì 6 giugno, alle ore 20, quinto appuntamento per la I edizione del Festival di Musica da Camera Sant’Apollonia. Un evento, questo, nato dalla sinergia del conservatorio di Musica “G.Martucci” di Salerno, con un progetto del Dipartimento di Musica d’Insieme, presieduto da Francesca Taviani, da un’idea di Anna Bellagamba e la Bottega San Lazzaro del professore Giuseppe Natella che ospita la rassegna nella cornice della Chiesa di Santa Apollonia. Apertura dedicata alla Salon Musik ottocentesca, d’ispirazione operistica, che richiede ai suoi cultori una robusta preparazione tecnica, fantasia pronta e versatilità, doti non solo esecutive ma anche d’invenzione e soprattutto di solido mestiere e gusto sicuro. Pagine queste composte da Franz e Karl Doppler, su temi del Rigoletto di Giuseppe Verdi che vedrà assoluto protagonista i flauti di Leda Di Piro e Bonaventura Oliviero, accompagnati da Enrico Vigorito al pianoforte, segnati da una forte carica di sentimentalismo, unito a uno spirito brillante che spesso trova espressione in forme di levigata eleganza, forse, in qualche momento, un po’ troppo alla ricerca dell’effetto esteriore, ma ricche di invenzioni sonore, ad eterno ricordo di quella nascita di un teatro, di un fatto scenico e visivo, raro nella sua evidenza perché composto soltanto di suoni, che è l’opera verdiana.
leda-di-piro-V-serata-musica-da-camera-1-giugno-2014-vivimediaSarà di scena, poi l’
ensemble di ottoni composto da Manuel Ferrigno, Angelo Landi e MicheleSettembre alla tromba, Vincenzo Di Lieto al corno e Antonio Vece al trombone. La loro performance verrà inaugurata da tre pezzi per tre trombe di Albert Manouvrier, compositore francese d’ispirazione impressionista.

A seguire un capriccio di Modest Musorgskij per due trombe, corno e trombone, trascrizione di due pezzi nati per pianoforte dal titolo In Crimea:Hursuff. Note di viaggio e Capriccio, datato 1880. Una danza orientaleggiante, non pittoresca ma surreale., prima di passare ad una pagina contemporanea, di fresca e spontanea invenzione firmata da Edgar F Girtain IV dal titolo Images of Chaiten, composta nel 2012. Finale con una tra le più amate marce di John Philip Sousa la “Washington Post March” commissionata nel 1889 per una premiazione del celebre quotidiano statunitense. Grazie alle note di questa macia e in particolare del suo trio, Sousa, già band leader della marina americana, fu incoronato re delle marce.(Olga Chieffi)

Il Vaticano II, un Concilio pastorale, il nuovo libro del teologo Padre Serafino Lanzetta

il-vaticano-II-un-concilio-pastorale-giugno-2014-vivimediaÈ nelle librerie il nuovo lavoro editoriale di Padre Serafino Maria Lanzetta, “Il Vaticano II, un Concilio Pastorale”. Edito da Cantagalli e frutto di uno studio di oltre tre anni, il volume analizza da più punti di vista tutte le tematiche legate all’“Evento” che ha cambiato la storia della Chiesa. Con questo libro il frate francescano e dottore in teologia ha conseguito l’abilitazione alla libera docenza presso la Facoltà Teologica di Lugano sotto la direzione del Prof. Manfred Hauke, che ha curato la prefazione

«Il Vaticano II potrà essere un Concilio per l’unità della Chiesa? Questo è il nostro auspicio. In ragione di ciò solleveremo molte domande, le quali sono molto più numerose delle risposte. Ci auguriamo di aver indovinato quelle giuste». Così Padre Serafino Maria Lanzetta, frate francescano dell’Immacolata e dottore in teologia, presenta il suo nuovo lavoro editoriale “Il Vaticano II, un Concilio pastorale. Ermeneutica delle dottrine conciliari” edito da Cantagalli.

Dopo “Iuxta modum” (Cantagalli) e “Avrò cura di te” (Fede & Cultura), in questo nuovo lavoro Padre Serafino realizza un’approfondita analisi sul Concilio Vaticano II, ricercando – nessuna esclusa – tutte le tematiche ad esso riconducibili. Frutto di uno studio di oltre tre anni, il volume sviscera tutte le teorie e le correnti di pensiero “conciliari”, arrivando a porsi come una straordinaria summa su un “Evento” che ha cambiato la storia della Chiesa. L’ermeneutica della continuità, quella della discontinuità, lo spirito del Concilio, le riforme effettivamente indicate e quelle presunte, che non trovano riscontro nei documenti, sono al centro del saggio dell’autore, che non rinuncia ad indicare una possibile unità della Chiesa nella comprensione di questo accadimento.

 

Padre Serafino Lanzetta

Padre Serafino Lanzetta

“Il Vaticano II, un Concilio pastorale” di Padre Serafino Lanzetta nasce come tesi di abilitazione alla libera docenza, conseguita presso la Facoltà Teologica di Lugano (Svizzera) sotto la direzione del Prof. Dr. Manfred Hauke, che ha anche curato la prefazione al testo. Il teologo tedesco ha definito il lavoro «una trattazione brillante del tema scelto», in cui «l’autore conosce bene la discussione contemporanea e le fonti del Vaticano II». Per questo «la tesi porta un contributo originale nuovo sia dal punto di visto storico, sia dal lato della riflessione sistematica».

L’opera si avvale di numerose fonti “di prima mano”, documenti d’archivio, soprattutto perizie di teologi della Commissione dottrinale e di scambi epistolari significativi tra i Padri del Concilio ed il Pontefice Paolo VI. Così l’autore ha potuto ricostruire alcuni passaggi storici nodali, in cui si vede Paolo VI che attentamente segue i lavori conciliari e particolarmente i lavori della Commissione dottrinale. Si informa costantemente presso il Cardinale Ottaviani (Presidente della Commissione) sulla grande questione della Tradizione costitutiva, la quale per alcuni era da limare, per altri da lasciare in modo generico, o da presentare in modo più ecumenico in Dei Verbum.

Corredato da un’amplissima bibliografia, che raccoglie tutte le fonti relative al dibattito sul Concilio, il libro propone tante domande, molto più numerose delle risposte, che si pongono come un esortazione a riflettere sull’unità della fede, intesa come credo nella Chiesa di sempre. Un invito rivolto non solo agli studiosi del tema, ma anche a tutti coloro che vorrebbero avere tutte le risposte senza porsi però le rispettive domande.

Padre Serafino Maria Lanzetta, FI dottore in teologia con la tesi “Il Sacerdozio di Maria nella teologia cattolica del XX secolo. Analisi storico-teologica” (Casa Mariana Editrice, 2006), con la presente pubblicazione ha conseguito l’abilitazione alla libera docenza, presso la Facoltà Teologica di Lugano, sotto la direzione del Prof. Dr. Manfred Hauke. Dal suo nascere (marzo 2006) dirige la rivista teologica “Fides Catholica”. Insieme a Padre Stefano Maria Manelli ha curato la realizzazione di importanti convegni teologici e le relative pubblicazioni: “Karl Rahner, un’analisi critica” (Cantagalli, 2009); “Inferno e dintorni” (Cantagalli, 2010); “Il sacerdozio ministeriale: l’amore del Cuore di Gesù” (Casa Mariana Editrice, 2010); “Concilio Ecumenico Vaticano II, un concilio pastorale. Analisi storico-filosofico-teologica” (Casa Mariana Editrice, 2011). Nel 2012 ha pubblicato per Cantagalli “Iuxta modum. Il Vaticano II riletto alla luce della Tradizione della Chiesa” e nel 2013 per Fede & Cultura “Avrò cura di te. Custodire la vita per costruire il futuro”.

Farmaci gratuiti alle persone bisognose, domani l’inaugurazione del Banco Farmaceutico

banco-farmaceutico-vivimediaSALERNO. Domani pomeriggio, venerdì 6 giugno, alle ore 17.00, presso il Largo Fornelle, sarà inaugurato il Banco Farmaceutico Interparrocchiale. A partire dal prossimo 12 giugno, tutti i giovedì, alle ore 17.00 alle ore 19.00, presso una sede concessa dal Comune di Salerno alla Parrocchia di S.Lucia Giudaica e S.Vito Maggiore, saranno distribuiti gratuitamente farmaci alle persone bisognose. 

Alla cerimonia di inaugurazione prenderanno parte il Sindaco di Salerno Vincenzo De Luca, l’Arcivescovo della Diocesi di Salerno-Campagna-Acerno Luigi Moretti, il consigliere comunale Dario Loffredo e Don Felice Moliterno, parroco di S.Lucia Giudaica e S.Vito Maggiore.

Giusella De Maria, profetessa in patria. La scrittrice cavese ha presentato con successo il suo romanzo ai giurati del Badia, ai concittadini ed a “Incostiera.it”

CAVA DE’ TIRRENI (SA). A Modena, dove attualmente insegna italiano agli stranieri, Giusella De Maria se ne è tornata più arricchita, più sorridente, più riscaldata…e ancora meno ipocondriaca. Se l’è goduto, il blitz promozional-affettivo che tra il trenta maggio e l’1 giugno le ha permesso di presentare, finalmente, alla sua città di origine, di scuola e di famiglia, il suo primo romanzo Mondadori, Io non sono ipocondriaca, con cui dal 25 marzo si sta divertendo a divertire e ad emozionare “sul serio” una bella fetta di lettori italiani.

La mattina del 30 maggio è avvenuto l’approccio simbolicamente più significativo, nella Biblioteca Comunale di Cava de’ Tirreni, dove ha incontrato gli studenti giurati del Premio Badia 2014, lei che da studentessa aveva vinto l’edizione 2002 e da scrittrice non ancora Mondadori, con Suona per me (Avagliano Editore) si era piazzata sul podio nell’edizione 2012, lanciandosi poi nell’Olimpo nazionale, prima romanziera cavese ad avere un tale onore.

È stata una conversazione allegra ed empatica, ricca della sua storia di gabbiano in volo e delle “speranze studenti” con gabbianismo incorporato. Era lei la star: forse mai è stata finora più star agli occhi degli studenti, ma forse mai si è sentita meno star, collocata come era tra persone di pochissimo più giovani, provenienti da quel fertile giardino scolastico in cui poco tempo fa lei, brillante promessa del Liceo “Genoino”, riempiva le sue prime pagine ricche di humour e di brillanti fantasie.

La conversazione è stata agile, favorita anche dalla freschezza delle signore della Biblioteca, la Direttrice Teresa Avallone e la Coordinatrice amministrativa del Premio Mena Ugliano, dal paterno abbraccio del Prof. Antonio Avallone (ex Presidente del Distretto ed uno dei patron storici del Premio), dalla sorridente complicità della coetanea Clelia Ferrara (assessore all’istruzione anche lei con un gabbiano nel motore dei sogni), dall’attenzione ammirata di Barbara Cussino, Dirigente della Biblioteca Provinciale, dai carezzevoli applausi dei docenti e degli studenti, che festeggiavano la scrittrice vicina al porto ma nello stesso tempo coccolavano quella festa personale della lettura che rimane per tutti il Premio Badia.

La sera del giorno 30, salto con l’asta verso Amalfi, dove, inaugurando la rassegna Incostiera.it, che per due mesi circa inonda la costiera di iniziative culturali, ha incassato non solo applausi e consensi ma anche la chicca di un premio mica male: il riconoscimento come migliore scrittrice emergente, che le sarà consegnato ufficialmente l’11 luglio p.v. nello stellare scenario maremontino di Villa Guariglia, durante la cerimonia finale della Rassegna.

La gongolata finale è giunta la sera dell’1 giugno, quando nello spazio teatrante della Libreria Bar Rodaviva, in via Montefusco, ha celebrato la prima presentazione ufficiale del suo libro, intervistata dal sottoscritto, con il supporto di classe (al Liceo Genoino le loro aule erano adiacenti…) e di alta classe di Valeria Monetti, attrice e cantante di livello nazionale, lanciata una decina di anni fa dal primo Amici, allora denominato Saranno famosi, quando bisognava essere veramente talenti versatili e completi. E Valeria lo era, e lo è, altroché…

È stata, questa serata, un viaggio intelligente nelle talentuose policromie del romanzo ed una finestra tenera sulla sua “cavesità” e sulle vibrazioni affettive di stampo familiare che hanno formato il suo cuore e dato colore alla sua penna. Un ulteriore punto di partenza, un rinnovato soffio di vento sulle vele dei suoi sogni …

E che l’ipocondria sia benedetta, gabbiana Giusella