Settembre, 2015
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Una storia individuale, un problema generale sollevato in TV da Livio Trapanese: come riuscire a difendersi dal mobbing di un vicino aggressivo?
CAVA DE’ TIRRENI (SA). Nello scorso mese di luglio, nel corso di una delle sempre interessanti provocazioni e denunce di “Ditelo a noi”, Livio Trapanese ha sollevato un caso che coinvolge un nostro concittadino (per l’occorrenza rimasto giustamente anonimo), ma che potrebbe capitare ad ognuno di noi.
Il nostro malcapitato sta da tempo vivendo giorni agitati e notti semiinsonni per l’atteggiamento poco civile del vicino del piano superiore, che permette, favorisce, o addirittura ricerca, rumorosissimi e frequenti calpestii a se stesso, alle persone che stanno in casa ed ai bambini che vi giocano. I rumori non diminuiscono più di tanto neppure la sera e le prime ore della notte, quando continuano i calpestii e si mettono anche in funzione gli elettrodomestici.
Alle rimostranze del nostro malcapitato amico, il vicino ha reagito con provocatoria e rabbiosa aggressività, inducendolo a volte a reazioni adeguate e quindi ancora più rischiose, per tutte e due le parti, al punto che la cosa è finita in mano agli avvocati. Ma, nell’attesa di una soluzione legale ben lontana da venire, l’atteggiamento dell’inquilino del piano di sopra è ulteriormente peggiorato, in quanto ai rumori sempre vivi e disturbanti aggiunge sbeffeggiamenti e provocazioni nei casuali incontri per le scale e nell’atrio.
Ogni tentativo di conciliazione e di dialogo fino a questo momento è stato assolutamente vano.
Si possono immaginare allora la tensione ed il disagio che stanno vivendo il nostro amico e la moglie, non più giovani e col cuore e la pressione che saltano facilmente in aria.
La domanda che pone allora il buon Livio Trapanese è giusta e riguarda tutti noi. Che possibilità di difesa abbiamo, in casi del genere, oltre una reazione violenta comunque dannosa e deprecabile (del resto, anche nello sport il fallo di reazione è più grave di quello di azione….)?
La pazienza e la sopportazione? Ma quelle non si comprano al mercato…
L’aiuto della polizia? Difficile cogliere sul fatto e altrettanto difficile impedire ulteriori aggressività del “dopo”.
Auspicabili, forse, un intervento sollecito della magistratura (campa cavallo…), ma soprattutto un esercizio di buona volontà delle parti.
E voi lettori cosa ne pensate?
Trofeo nazionale Sbandieratori e musici over 35 a Faenza
FAENZA (RA). Sabato 20 settembre prossimo, con inizio alle ore 15.00, in piazza del Popolo si disputerà, infatti, la 9ª edizione del “Trofeo nazionale sbandieratori e musici over 35”.
Al torneo è abbinato il Memorial ”Sandro Sabbatani”, indimenticato ex sbandieratore del rione Rosso, trofeo che sarà assegnato nelle categorie della piccola e grande squadra.
La manifestazione, ideata nel 2006 dal faentino Ivan Samorì, è organizzata dal Gruppo Municipale del Niballo Palio di Faenza ed è riservata ad atleti che hanno superato i trentacinque anni di età.
Ogni anno vi partecipano veterani di questo antico sport, che possono vantare molti titoli nazionali vinti nel corso della loro pluriennale carriera ai Campionati italiani della Federazione nazionale sbandieratori.
Saranno oltre 200 i partecipanti a questa nona edizione, fra sbandieratori, musici e tamburini, in rappresentanza di tutte le principali città italiane fra quelle storiche del Palio: Faenza (che presenterà in gara 58 fra sbandieratori e musici in rappresentanza di quattro rioni: Borgo Durbecco, Nero, Rosso e Verde), Ferrara, Lugo di Romagna, Fossano (Cuneo), Volterra (Pisa), Cava dei Tirreni (Salerno), Montagnana (Padova), Quattro Castella (Reggio Emilia), Copparo (Ferrara) e Firenze.
Cava de’ Tirreni sarà presente con l’Ente culturale educativo “Sbandieratori Cavensi”, il gruppo più antico della città metelliana, che cercherà di migliorare il palmares di vittorie ottenute lo scorso anno.
Gli atleti che parteciperanno al torneo sono: Tonino Siani, Daniela Carratu’, Antonella Sessa, Lio Vitale, Mimmo Apicella, Romualdo Piombo, Luigi Palazzo, Carmine Coppola, Antonio Di Giovanni, Gerardo Bottiglieri, Enza Lamberti ed Umberto Santoriello.
Sette le specialità previste: singolo, coppia, piccola squadra (composta da 4 a 6 atleti), grande squadra (da 8 a 16 atleti), la gara del tamburino (che accompagna singoli e coppie), la gara dei musici (che accompagnano le piccole squadre e grandi squadre) e la categoria acrobatica (per le discipline di singolo e coppia).I partecipanti sono divisi per quattro fasce d’età.
La prima fascia comprende atleti dai 35 ai 40 anni, la seconda da 41 a 50, la terza da 51 a 60, la quarta, infine, da 61 a 70.Le gare, che avranno inizio come detto alle ore 15.00, saranno precedute da una sfilata che partirà dalle varie sedi rionali alle ore 14.30 per raggiungere piazza del Popolo.
Al termine della manifestazione, in piazza del Popolo si terrà la cerimonia di premiazione dei vincitori.
In serata è inoltre prevista una cena per tutti i partecipanti presso la sede del rione Verde, in via Cavour.
L’ETA’ DELLA PAURA MERAVIGLIOSA nella lirica di Rodolfo Vettorello
Un vetro verde di bottiglia
Erano gli anni che si andava, a notte,
lungo le strade di periferia,
in cerca di un superstite locale.
Un po’ di vino rosso nel bicchiere
al tavolino di quell’osteria,
per fare l’alba. Poi di corsa a casa,
dormire un’ora, poi di nuovo:
via!
Erano gli anni della timidezza,
la malattia che fa tremare il cuore
per il terrore folle di sbagliare.
Tenersi lungamente per la mano
al lume di una lampada discreta,
farsi coraggio,
col versare piano
un ultimo bicchiere e quella voglia
di bermela con gli occhi,
lei che amo,
traverso un vetro verde di bottiglia.
Rodolfo Vettorello
da “In ripetuti soffi” – Poesie- Rhegium Julii (RC) 2014
Strada di periferia. E’ una notte di tanti anni fa. Il poeta è in cerca di un locale ancora aperto, “superstite”, per “fare l’alba”. Turbinio di stati d’animo che vengono dettati da una strana malattia, la timidezza tipica della giovinezza “Erano gli anni della timidezza/ la malattia che fa tremare il cuore /per il terrore folle di sbagliare”. Anni giovanili vissuti in un paese come tanti altri dove le ore con passo lento vengono scandite da incontri al bar o all’osteria. Un incontro d’amore “al lume di una lampada discreta” davanti ad una bottiglia di vino rosso. Si cerca coraggio anche nel semplice atto del versare (ma “piano”) del vino per l’ultimo bicchiere. Ma la sete è di ben altra natura! “Bermela con gli occhi”. Eccolo, sembra vederlo il volto dell’amata “traverso un vetro verde di bottiglia.” Simboli di un qualcosa d’irripetibile: la giovinezza. Fragile e che pretende particolare attenzione come vetro; verde bottiglia come età trasparente fatta d’impalpabili sogni, attese emozioni. E’ l’età della paura meravigliosa. Poesia godibilissima impreziosita – nel suo apparente andare prosastico- qua e là da un gioco di rime: periferia v2/ osteria v 5 con richiamo assonante al verso ottavo: via; intreccio di rime al mezzo: cuore v 10 / terrore v 11, tremare v 10/ sbagliare v 11; pregevole l’allitterazione (vv.12/13) delle lettere N e M unite alle vocali E e A: TeNErsi lungAMENte per la MAno/ al luME di uNA lAMpada; rime: mano v 12/ piano v 15 in assonanza con amo v 18 e, in chiusa finale, una rima esemplificativa dell’intera lirica: voglia v 16 / bottiglia v 19.
Rodolfo Vettorello. Nato a Castelbardo (PD) nel 1937. Laureato in architettura al Politecnico di Milano ha operato nel settore pubblico e poi nella libera professione. Presidente o membro di giuria di diversi premi letterari. Ha al suo attivo circa venti volumi di poesia che gli sono valsi premi e riconoscimenti tra cui il “Premio G. Trisolini 2012” per la raccolta “In ripetuti soffi” da cui è tratta la poesia in oggetto.
Rinato il Concorso “Maria SS. Dell’Olmo”. A Rosario Pellegrino e alla Caritas il Premio “Padre Silvio Albano”. La nostra Paola La Valle vince nella Sezione Prosa
CAVA DE’ TIRRENI (SA). Non è stata una semplice premiazione. I motivi di emozioni erano tali da relegare al ruolo di comprimari i meri esiti della gara.
Il Concorso di poesia e prosa religiosa “Maria SS. Dell’Olmo” , presso la Basilica dell’Olmo e l’Oratorio dei Padri Filippini di Cava de’ Tirreni, dopo dieci brillanti edizioni in cui era diventato un punto di riferimento nazionale, oltre che uno specchio significativo delle tensioni interiori e dei segnali dei tempi , era stato interrotto all’improvviso, lasciando un amaro senso di vuoto e di attesa. Ora, dopo sei anni, grazie anche alla spinta di Padre Giuseppe Ragalmuto, è finalmente risorto, riannodando però con facilità, come succede per le realtà già mature, i fili con il punto di interruzione.
Il “ponte” è stato rappresentato dalla presenza della vincitrice dell’edizione 2009, la palermitana Palma Civello, che ha vinto anche quest’anno la Sezione Poesia, seguita sul podio dal concittadino Vincenzo Ribaudo e dal salernitano Antonio Di Riso (segnalati con merito Pina Sozio, di Salerno, Chiara X di Palermo, Cesareo Vitale di Cava, Luisa Farina di Coperchia, Pasquale Guglielmelli di Cosenza). E la premiazione, il 6 settembre scorso, è diventata, con un significativo gioco di termini, la “Domenica della Palma”, con evidente riferimento anche alla Pasqua di resurrezione di cui le palme sono prefigurazione.
Altro motivo di emozione derivava proprio dalla palermitanità della Civello, che insieme con Salvatore “Toti” Palazzolo, premiato con il terzo posto nella Sezione Prosa, è l’immagine di quel gruppo che una ventina d’anni fa ha goduto della guida spirituale del nostro Rettore attuale, Padre Raffaele Spiezie, e dell’ indimenticato ed indimenticabile Padre Silvio Albano, precocemente scomparso quando alla Basilica dell’Olmo stava seminando semi fecondi di Vangelo vivo.
Padre Silvio era presente comunque, la sera del 6 settembre. Non solo nella memoria ancora vibrante di chi l’ha conosciuto, ma anche per l’istituzione del Premio a lui dedicato , da assegnare a figure e/o Associazioni che si siano dimostrate testimoni attivi di fraternità e di solidarietà. Il Premio è stato assegnato al Prof. Rosario Pellegrino, da circa venti anni Direttore della Caritas Diocesana: un riconoscimento alla sua persona di “Dirigente Fratello”, ma anche a tutto il gruppo della Caritas, che non a caso ha ritirato la targa accanto al suo leader, nell’abbraccio caldo di emozione dei tre consegnatari: i due siciliani amici di Padre Silvio, Civello e Palazzolo, e il prof. Antonio De Caro, che ha rappresentato il Vescovo Mons. Soricelli e ne ha letto un caldo ed appassionato messaggio di augurale benedizione.
Pur se assente per altri impegni pregressi, il Vescovo è stato quindi presente. E, pur se assente, era presente, nella memoria e per i saluti da lontano, anche Maria Grazia Lorets, la “gran lombarda”, in passato plurivincitrice, capace di offrire delle storie evangeliche appassionate ed illuminanti e di donare con i doni d’amore quotidiano delle dolci e profonde lezioni di vita.
A proposito di vincitori e vincitrici, fonte di emozione è stata anche l’affermazione nella Sezione Prosa,, prima volta per una concittadina, della “nostra” Paola La Valle, che i lettori di Vivimedia conoscono bene e di cui hanno imparato ad apprezzare la capacità di nuotare sott’acqua , andare a pesca delle vibrazioni prodotte dagli eventi che descrive e di saperne uscire sempre con la rete piena, invitante e saporita. Paola, superando la stessa Palma Civello e Salvatore Palazzolo (segnalato Pasquale Guglielmelli) ha vinto con un testo in cui ha interpretato il tema del Concorso, che era “Maria madre di misericordia”, in chiave umanamente relazionale, secondo quello spirito, limpidamente esaltato da Papa Francesco, per cui la religione non si vive solo “verticalmente” ma anche “orizzontalmente”, facendosi finestra dei valori di fratellanza e solidarietà donati dall’insegnamento divino.
Questo spirito, anima emozionale e religiosa del Concorso, proprio a Papa Francesco si lega: infatti il tema della Misericordia è stato scelto con riferimento aperto alla decisione del Pontefice di proclamare il Giubileo straordinario, che sarà consacrato al valore della Misericordia, intesa appunto come esercizio d’amore e purificazione del cuore. Una scelta di vita che fa stare bene chi ne è beneficato, ma soprattutto chi la fa sua: In fondo, non dimentichiamolo, la Misericordia non è un comandamento, ma una Beatitudine ed è quindi legata alla gioia dell’amore prima che alla soddisfazione del dovere compiuto.
Cominciata, nel nome di Maria, con la Palma delle emozioni, la serata è proseguita con la comunione della misericordia e si è conclusa con la Palma della maternità, personale e universale, di cui Maria è incarnazione. Infatti le due vincitrici hanno letto, a battiti accelerati, due frammenti non legati al Concorso (“Noi madri” di Palma Civello e “Il sapore della libertà” di Paola La Valle), in cui con tutta la granitica dolcezza di cui sono capaci come donne e come madri esprimono l’interiorità della femminilità e creano ponti indistruttibili di affetto con i figli, lontani o vicini che siano.
Alla fine, abbraccioi generale con i giurati-lettori di VersoCava (Maria Alfonsina Accarino, Lucia Antico, Lucia Criscuolo, Maria Teresa Kindjarsky D’Amato, Emanuele Occhipinti, Rosanna e Teresa Rotolo, Anna Maria Violante e lo scrivente, che ha fatto anche da conduttore). E tutti uniti intorno alle classiche foto ricordo, e poi accanto a biscottini addolciti dallo zucchero di scoperte e riscoperte reciproche e da abbracci nuovi o rinnovati. A dominare, almeno in questi momenti, è stata la purezza del cuore auspicata dallo spirito giubilare, quella che permette appunto di giubilare con limpida gioiosità.
Con queste premesse, l’appuntamento al prossimo anno è d’obbligo. Una nuova interruzione sarebbe un “peccato mortale” e ben poco “giubilare” …
- Toti Palazzolo con Padre Raffaele Spiezie e Padre Giuseppe Ragalmuto
- la premiazione di Rosario Pellegrino con i suoi collaboratori
- Da sin. Di Riso, Palazzolo, Ragalmuto, La Valle, Civello, Pellegrino
- La lettura della poesia vincente di Palma Civello
- Paola La Valle festeggia con i suoi familiari
- Padre Giuseppe Ragalmuto con i tre vincitori assoluti, La Valle, Civello e Pellegrino
- Insieme, giurati-lettori di VersoCava e premiati
Fontana di Marina “inquinata”, Mario Pagano: “Polemiche ad arte”
VIETRI SUL MARE (SA). La polemica sull acqua che sgorga da una fontanina di Marina di Vietri a cui è stata fatta richiesta di controlli all’AUSINO , da parte delle autorità competenti in materia di controllo e sicurezza , hanno provocato allarme e paura negli abitanti di Vietri sul mare.
L’assessore all ‘Ambiente Mario Pagano ha dichiarato in merito quanto segue:
“Tale comunicazione si rende necessaria in seguito all’allarmismo venutosi a creare (e da qualcuno artatamente favorito) in relazione alle analisi rilevate sul fontanino ubicato in località Marina, nei pressi del presepe. Mi sembra a tal punto opportuno riepilogare brevemente la fasi salienti della vicenda.
Con nota protocollata n° 1599 del 27/08/2015, l’ASL Salerno (Dip.to Igiene e Sanità Pubblica), comunicava all’Ausino e per conoscenza al Comune di Vietri sul Mare, un’allerta sanitaria in seguito ad esiti analitici non conformi di acqua potabile relativamente al fontanino ubicato in località Marina, nei pressi del presepe (in prossimità della Torretta Normanna), chiedendo urgenti e idonei interventi per l’eliminazione delle cause determinanti la riscontrata non conformità.
In seguito a tale comunicazione, il Comune di Vietri si attivava provvedendo all’immediata chiusura del fontanino in questione e all’installazione del cartello indicante “acqua non potabile”; cartello che, inopinatamente e in modo indiscriminato, qualcuno ha rimosso, iniziando ad allarmare l’intera cittadinanza sulla pericolosità dell’acqua della rete idrica territoriale. La stessa Ausino, con nota 8384 del 27/08/15, metteva a conoscenza l’ASL che tale fontanino non rientra tra le utenze di competenza dell’Ausino stessa, in quanto alimentato da una sorgente locale non facente parte delle fonti di approvvigionamento locale, impegnandosi, congiuntamente con i competenti uffici comunali, ad informare tempestivamente la stessa ASL sul futuro uso del fontanino.
A tali note, ha fatto seguito la nota dell’ASL (n° prot. 1632 del 01/09/2015) riportante in allegato la comunicazione dell’ARPAC di Salerno (prot. n° 0053143/2015 del 31/08/2015) che trasmetteva gli esiti analitici dell’ulteriore prelievo effettuato sul fontanino incriminato e che documentano l’ASSENZA DI INQUINAMENTO MICROBIOLOGICO.
A riscontro di quest’ultima nota dell’ASL, l’Ausino ha proposto di utilizzare, come punto di prelievo alternativo, il fontanino di Via Pellegrino in località Marina, allegando alla nota gli ultimi certificati degli accertamenti effettuati presso il suddetto punto di prelievo e che hanno riscontrato la CONFORMITÀ delle acque alle normative vigenti. Il carteggio qui riportato è stato pertanto trasmesso alla locale Stazione dei Carabinieri.
Sperando di essere stato esaustivo e chiaro, si continuerà a monitorare la situazione per informare tempestivamente la cittadinanza su tutte le ulteriori analisi che saranno effettuate”.