Marzo, 2019
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CAVA DE’ TIRRENI (SA). Al Lamberti pronostico rispettato. Catanzaro corsaro
Il gap tecnico tra Cavese è Catanzaro sintetizzato dai 14 punti di distacco in classifica era palese prima e lo è stato durante tutta la sfida del Lamberti.
I ragazzi del presidente Noto, in sala stampa per vivere la partita in posizione defilata e tranquilla, hanno subito messo le mani avanti dimostrando nei minuti iniziali di che pasta sono fatti, mettendo sotto la Cavese con una certa facilità.
Al 2’pt è Casoli che mette i brividi alla retroguardia aquilotta. Sventa in angolo De Brasi. Sessanta secondi dopo dagli sviluppi di un calcio d’angolo svetta su tutti Fischnaller che inzucca nello specchio della porta ma a salvare la Cavese ci pensa la traversa.
La formazione metelliana, rivoluzionata per le numerose assenze registrate per squalifiche e infortuni, traballa ma non cade. E si fa viva dalle parti di Furlan al quarto d’ora ma a vanificare la triangolazione la posizione di off-side di Heatley.
Al 25’pt la frittata solita della retroguardia metelliana. Silvestri non valuta al meglio un rimbalzo del pallone facile facile su un rilancio calabrese e per chiudere l’autostrada che si era aperta davanti all’avversario atterra D’Ursi. Inevitabile il penalty e un cartellino giallo.
Dal dischetto va Fischnaller che a fil di palo batte De Brasi che pur aveva intuito l’angolo giusto. La reazione degli aquilotti c’è ma è sterile. Al 37’pt Bruno spara sulla trasversale dalla lunga distanza. E al 43’pt Maza tira dal limite, non trattiene Furlan, sulla palla si avventa Heatley che insacca ma la bandierina dell’assistente Pompei Poentini si alza per segnalare l’off-side.
Nella ripresa Modica mette dentro Logoluso per Silvestri e Magrassi per Ferrara. Al 4’st di testa non centra lo specchio della porta Bacchetti arrivato di gran carriera dalle retrovie su un traversone da sinistra. Al 23’st è Fella che ci prova dalla distanza ma la palla sibila al lato.
È un buon momento per la Cavese che prova a far salire il baricentro della squadra ma come spesso accade quando si deve recuperare si sbilancia. E il Catanzaro ne approfitta in contropiede. Al 41’st trova il gol del raddoppio. D’Ursi si invola sulla sinistra vincendo il duello con Buda che non se la sente di stenderlo.
Un paio di metri all’interno dell’area di rigore sull’uscita d De Brasi tocco preciso preciso a fil di palo e rete del due a zero che chiude i conti. Le attenuanti delle assenze di Favasuli e Migliorini su tutti da non sottovalutare nella disamina della gara con il Catanzaro ma a rovinare sempre i piani quell’errore di troppo difensivo che complica tutto.
Intanto nel prossimo turno un’altra forte realtà del girone si parerà dinnanzi alla Cavese e alle sue velleità di play-off.
CAVESE 1919 CATANZARO
CAVESE (4-3-3): De Brasi, Palomeque, Silvestri (1’st Logoluso), Fella, Ba cchetti, Heatley (20’st Buda), Bruno (24’st Manetta), Nunziante (20’st Castagna), Ferrara (1’st Magrassi), Filippini, Sainz-Maza. A disp. Bisogno, Manetta, De Rosa, Agate, La Ferrara, Dibari . All. Giacomo MODICA
CATANZARO (3-4-2-1): Furlan, Ciccone (29’st Eklu), Maita, Celiento, Bianchimano (21’pt D’Ursi), Favalli, Riggio, Signorini (22’pt Nicoletti), De Risio, Fischnaller (25’st Posocco), Casoli. A disp. Elezaj, Mittica, D’Ursi, Iuliano, Nikolopoulos, Figliomeni. All. Gaetano AUTERI.
ARBITRO: Daniel AMABILE (Vicenza). Assistenti: Fraggetta, Pompi Poentini.
RETI:. 26’pt Fischnaller (CZ) su rigore, 42’st D’Ursi (CZ).
NOTE: Spettatori circa duemila di cui una cinquantina nel settore ospiti. Ammoniti: Silvestri (Cav), De Risio (Cat), Bruno (Cav). Angoli:5 a 4 per la Cavese . Recuperi: 3′ pt, 2′ st.
Quando la pioggerellina di marzo annunciava la Primavera! Dedicato a Greta Thunberg
Leggiamo (o rileggiamo):
Che dice la pioggerellina di marzo? di Angiolo Silvio Novaro
Che dice la pioggerellina
di marzo, che picchia argentina
sui tegoli vecchi
del tetto, su i bruscoli* secchi
dell’orto, sul fico e sul muro
ornati di gemmule d’oro?
Passata è l’uggiosa invernata,
passata, passata!
Di fuor dalla nuvola nera,
di fuor dalla nuvola bigia,
che in cielo si pigia,
domani uscirà primavera
con pieno il grembiale
di tiepido sole,
di fresche viole,
di primule rosse, di battiti d’ale,
di nidi,
di gridi
di rondini, ed anche
di stelle di mandorlo, bianche …
Ciò dice la pioggerellina
di marzo, che picchia argentina
sui tegoli vecchi
del tetto, su i bruscoli secchi
dell’orto, sul fico e sul moro
ornati di gemmule d’oro.
Ciò canta, ciò dice;
e il cuor che l’ascolta è felice.
*pianticelle ed erbe
(da Diego e Nino Valeri Mattino – Antologia di letture italiane Volume I Marzorati – Milano 1950)
La primavera così cantata da Novaro, sembra quasi la narrazione di un tempo mitico, mai realmente esistito, e son trascorsi solo 100 anni o poco più. Scritta infatti nel 1910 (Il cestello Poesie per i piccoli di Angiolo Silvio Novaro illustrate da Domenico Buratti Fratelli Treves) questa poesia, pubblicata in tantissime antologie scolastiche e non (intere generazioni di alunni la impararono a memoria), fu riproposta tra gli altri anche da Diego Valeri che assieme al nipote Nino, nel 1950, l’inserì in questa pubblicazione della Marzorati. Versi in cui si assiste alla graduale esplosione della primavera. Una leggera pioggia (“pioggerellina di marzo”) non temuta da nessuno, anzi attesa perché annuncia la fine del freddo inverno, diventa messaggera dell’arrivo della bella stagione. Si annuncia “picchiando “ sulle case, sull’orto, sulle prime gemme d’oro. L’invero uggioso è passato, dalle nuvole nere ecco svelarsi la primavera come luminosa fanciulla con un grembiale pieno “ di tiepido sole,/di fresche viole,/di primule rosse, di battiti d’ale,/di nidi,/di gridi/di rondini, ed anche/di stelle di mandorlo, bianche…” E lo straordinario spettacolo della natura diventa un canto che fa felice il cuore di chi ascolta. Al di là della personale traslitterazione poetica di un’ intima, personale, lettura dei fenomeni naturali legati all’arrivo della primavera, sono propri questi fenomeni che oggi sembrano scomparsi “grazie” all’uomo e al suo scellerato attacco alla Natura tutta. Non è forse anche questo che Greta Thunberg nel suo giovanile ma fermo e disperato urlo teme che vada definitivamente smarrito tra dieci, cinquanta o forse cento anni?
Anche Diego Valeri scelse, spesso, come tema la primavera; a me piace ricordare questa sua breve lirica in cui forte vibra il contrasto tra lo stato d’animo del poeta “il cuore è stanco” e i dolci, luminosi segnali della primavera che sta per arrivare, similmente in Novaro ma con esito differente: non bastano, infatti, a lenire il suo dolore. La Natura come artefice primaria del nostro vivere. E’ questo quello che l’uomo d’oggi tende a dimenticare o, addirittura, a negare.
Primavera
Sotto la fuga leggera del vento
s’apre il ventaglio del mandorlo bianco.
Alto sta un cielo di rosa e d’argento.
Ma il cuore è stanco.
Diego Valeri
(da Diego Valeri Terzo Tempo, Mondadori 1950)
Angiolo Silvio Novaro (Diano Marina 1866 – Oneglia 1938), poeta, traduttore e imprenditore (la madre Paola Sasso fu la fondatrice dell’omonimo, famoso, oleificio) Tra i suoi testi : Il cestello Poesie per i piccoli, Fratelli Treves, 1910; .Il cuore nascosto, Fratelli Treves, 1920; Che dice la pioggerellina di marzo, Zanibon,1930; Tempietto, Mondadori, 1939; Il fabbro armonioso, Treves 1919 dedicato alla memoria del figlio Jacopo morto durante la prima guerra mondiale. Da sottolineare il suo lavoro di traduttore: per la Mondadori, tradusse, nel 1932, L’isola del tesoro, di Robert Louis Stevenson, libro letto da intere generazioni di ragazzi.
Diego Valeri (Piove di Sacco1887 – Roma 1976) poeta, scrittore, traduttore. La natura fu al centro della sua poetica. Una natura come autonomo elemento vivente senza infingimenti simbolisti. Tra le sue numerose pubblicazioni: Le gaie tristezze, Sandron, Palermo 1913; Campanellino, SEI, 1928; Scherzo e finale, Mondadori, 1937; Terzo tempo, Mondadori, 1950; Il flauto a due canne, Mondadori, 1958; Verità di uno, Mondadori, 1970; Calle del vento, Mondadori, 1975.
CAVA DE’ TIRRENI (SA). Battuta la Paganese, il sogno play off sempre più realtà
La pratica Paganese archiviata nel migliore dei modi dalla Cavese. A fare la differenza al di là dei valori in campo, nettamente a favore della squadra di casa, la determinazione e l’approccio alla gara dei metelliani.
Contro l’ultima della classe si sarebbe potuto registrare un pericoloso calo di tensione. Che invece non c’è stato. E ora la zona play off sempre più un obiettivo alla portata del team di Modica.
Parte benissimo la Cavese. Al 4’pt è già in gol. Errore sulla trequarti fatale di Gaeta che da il via libera al limite a Fella che non perdona Il tiro a mezz’altezza si infila tra palo e portiere. E partita subito in discesa per i bleu foncé. Padroni del gioco e sempre sul pezzo non hanno problemi a controllare la sfida incanalandola sui propri binari.
E al 19’pt rischiano di bissare. Punizione dai venticinque metri di Favasuli che fa partire uno schema preparato negli allenamenti settimanali. In area chiude la triangolazione Sainz-Maza che spara in porta. Galli smanaccia, accovacciato, sul palo sventando in angolo. Ancora pericolo per la porta paganese.
Al 25’pt dopo una punizione dal limite mal sgestita da Galli e co. Molto decentrato sulla destra arriva Fella che incrocia in porta la palla che attraversa tutto lo specchio della porta con Magrassi una frazione di secondo in ritardo. Al 36’pt ci prova Filippini dalla sinistra con un siluro che sfiora l’incrocio dei pali. Il raddoppio arriva allo scadere del primo tempo. Nel minuto di recupero assegnato dalla giacchetta gialla Repace il baby Nunziante mette al limite un pallone invitante per l’accorrente Fella che beffa i difensori paganesi e indovina il corridoio giusto battendo Galli per la seconda volta.
Nella ripresa ritmi ridotti da parte della Cavese anche perché la Paganese non si fa mai pericolosa. Ma la formazione di Modica non è paga e fa la tripletta con una bella azione di contropiede al 14’st e un assist al bacio di Sainz-Maza per Magrassi che dribbla Galli e insacca.
Un minuto più tardi potrebbe bissare l’attaccante metelliano ma ci mette una pezza in extremis Galli. Non fallisce invece al 18’st. L’attaccante metelliano. Vince un duello fisico al limite e teecomanda la palla a rientrare sul palo lontano battendo Galli.
La disarmante impotenza paganese sintetizzata da un tentativo in rovesciata dell’inossidabile quarantenne Francesco Scarpa che finisce alto sulla traversa difesa da De Brasi. Potrebbe fare cinquina la Cavese ma sul lancio di Palomeque Agate si impappina sotto porta mettendo in angolo un tiro molto più facile di un penalty.
Poi solo accademia con un paio di sgroppate pericolose di Claudio De Rosa sospinto dalle urla e dagli incitamenti dei tifosi biancoblù che però non hanno sortito altro che applausi.
Al triplice fischio l’abbraccio con la curva di tutta la squadra e la testa già al prossimo turno, domenica prossima a Rende, ai piedi della Sila, con la speranza di alimentare con un altro risultato utile il sogno play off.
CAVESE 1919 PAGANESE 1926 4-0
CAVESE (4-3-3): De Brasi, Palomeque, Silvestri, Favasuli, Fella (40’st De Rosa), Bacchetti, Tumbarello (31’st Castagna), Nunziante, Magrassi (20’st Agate), Filippini (19’st Ferrara), Sainz-Maza (40’st Heatley). A disp. Bisogno, Manetta, Buda, Logoluso, Bruno, La Ferrara, Dibari. ALL. Giacomo MODICA
PAGANESE (4-3-3): Galli, Gaeta, Navas (5’st Tazza), Di Rienzo (5’st Scarpa), Stendardo, Carotenuto, Della Morte (19’st Cappiello), Piana, Parigi, Capece (31’st Nacci), Dellafiore (6’st Perri). A disp. Santopadre, Sapone, Diop, Alberti, Acampora, Gifford. All. Fabio DE SANZO.
ARBITRO: Giuseppe REPACE (Perugia). Assistenti: Massara, Catucci.
RETI:. 4’pt e 46’pt Fella (C ), 14’st e 18’st Magrassi (C ).
NOTE: Spettatori circa 2000. Nessun tifoso azzurrostellato al seguito per il divieto di vendita di tagliandi ai non residenti a Cava. Ammoniti: De Rosa (C ), Cappiello (P). Angoli: 3 a 0 per la Cavese. Recuperi: 1′ pt, 5’st.