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Dall’1 settembre multa (buona e giusta, o forse no) di 500 euro per l’errato conferimento dei rifiuti. Ma come si “paga” l’immondezzaio della Pietra Santa?

CAVA DE’ TIRRENI (SA). Ci sembra giusto apprezzare l’iniziativa del Vicesindaco Nunzio Senatore, assessore all’Igiene Urbana, e più in generale dell’Amministrazione Servalli, di dare con la collaborazione della Polizia locale una stretta decisa ai controlli sul conferimento dei rifiuti, che negli ultimi mesi e forse anni è apparso sempre più disordinato, sregolato e improduttivo. Lo è stato per colpevoli distrazioni amministrative, ma anche per la non sempre soddisfacente collaborazione di tanti cittadini, ben poco disposti a dedicare tempo e spazio per la raccolta differenziata ed ancor meno a scendere di casa nell’ora in cui si sta in pigiama o, orrore orrore, a camminare dai cinquanta metri in su per trovare il bidone o la campana giusta. Il pesce, notoriamente, non puzza solo dalla testa…

Va quindi nella giusta direzione la notizia che finalmente sia dei cittadini privati sia degli esercizi commerciali sono stati multati (150 e 250 euro) per conferimento in giorni, orari o contenitori impropri.

È sicuramente un segno di allarme per tutti coloro che finora si adagiavano nella comoda anarchia. Sicuramente qualcuno sarà corso ai ripari, rispettando le regole, un po’ come i ragazzi a scuola, quando si mettono a ristudiare affannosamente perché il prof sta interrogando non solo i volontari o i programmati, ma chiunque…

L’allarme per i “comodi” (e forse anche per il semplice cittadino corretto cui una volta tanto di “sbagliare”) diventa ancora più grande, alla notizia che dall’1 settembre le multe per privati ed esercizi commerciali sono state equiparate alla monumentale cifra di 500 euro.

Questo segno deterrente dovrebbe ulteriormente rallegrarci, eppure la cosa non ci convince del tutto.

A parte il fatto che i controlli, per coerenza, dovrebbero essere più costanti e per di più in ore di solito non molto “vigilate”, fatichiamo ad immaginare il vigile che abbia il coraggio di stilare un verbale di multa corrispondente al mensile di un dipendente al nero, o in bianco nero.

E ancor più fatichiamo ad immaginare la faccia di un cittadino che, dopo la sanzione, se ne andrà bel bello alla posta a pagare il bollettino e non farà fuoco e fiamme per farsela togliere o ridurre e, se il fuoco non avrà bruciato tutto, alla fine non deciderà di far finta di niente in attesa che l’onda si plachi, tanto “mica lo arrestano”. E comunque si sentirà vittima sacrificale di un’ingiustizia, essendo lui, o lei, l’unico ingiusto, o ingiusta, che pagherebbe tra tanti ingiusti che non pagano una punizione che sarebbe comunque buona e giusta. Insomma, un po’ l’effetto Cocoricò, la discoteca di Rimini chiusa quattro mesi per la morte di quel ragazzo per over dose per mancanza di controlli, in un mondo dove si è abituati a controllare solo il tagliandino del biglietto d’entrata.

E comunque, a prescindere, è giusto stabilire quasi a freddo una sanzione del genere, senza mettere dappertutto manifestini d’allarme?

Quanto è praticabile questa sanzione? Non si corre il rischio di ripetere in altro campo e per l’ennesima volta la finzione delle sanzioni per padroni di cani sporcatori, con disposizioni cariche di minacciose prebende ed esiti molto vicini al “multe zero”?

Non si corre il rischio della boutade propagandistica che finisce col fare la fine delle grida manzoniane, con gli Spagnoli che stabilivano pene terribili per i criminali e i prepotenti, ma che poi non inquisivano nessuno, soprattutto se era uno dei loro?

Non sarebbe meglio ipotizzare controlli molto, molto più serrati (stile telecamere), e una multa più ridotta, molto più ridotta, ma vera e incancellabile? Forse che non brucerebbe ugualmente al cittadino inadempiente il pagamento di “soli” cinquanta o cento euro?

E non sarebbe ancora meglio impegnare risorse ed entusiasmo per una campagna di educazione civica generalizzata nelle scuole, come si fece all’epoca dei primi tempi della Se.T.A, vent’anni fa, con risultati che allora per anni furono definiti stupefacenti e che posero Cava all’avanguardia nella Campania e nel Sud Italia?

E non sarebbe ancora meglio del meglio ripensare (come pare che l’Ammistrazione stessa si stia riproponendo) all’intera politica del conferimento e dello smaltimento, magari facendo pagare un’imposta, non una tassa fissa, in funzione del consegnato, o effettuando il prelievo porta a porta, o prendendo in considerazione l’ipotesi “rifiuti zero” e affini, che negli ultimi anni più di una parte politica ha proposto (ricordiamo l’ex Sindaco e Presidente del Bacino Raffaele Fiorillo e il Movimento Cinque stelle e lo stesso Partito Democratico nel programma elettorale)?

In attesa di tutti questi ripensamenti, intanto, ci stupisce e ci fa anche un po’ arrabbiare e vergognare l’abbandono in cui da mesi, e quindi anche ad opera di chi adesso per altre zone si sta adoperando per una maggiore igiene pubblica, è stata lasciata la strada ascendente della Pietra Santa. Poco più di un mese fa proprio Vivimedia, con un video proposto da Livio Trapanese, denunciò la presenza non solo di cartacce diffuse figlie di amori in auto, ma anche di divani, materassi e oggetti sporchi e ingombranti. Per di più con uno sbarramento al termine della salita da Cava, che chiude la strada senza nessun preavviso in basso e, data la carreggiata stretta, impedisce la svolta di direzione e costringe ad andare in retromarcia oppure a fare una spericolata manovra a rischio immersione nel fosso ai lati. Ironia delle ironie, nella piazzetta c’è un cartello, che recita l’invito a difendere la natura ed a gettare le cartacce negli appositi cestini (che non ci sono per niente). Firmato, il Comune di Cava de’ Tirreni.

Senza commento.

In questo mese poco o nulla o nessuno si è mosso. I materassi sono ancora là, i divani pure, gli oggetti di arredamento e robaccia varia pure, compreso il morso di pudica vergogna che prova un cavese a percorrere o a mostrare uno degli angoli più belli e storicamente più significativi della Città.

Tra dieci giorni, alla Badia ci sarà la Festa Rinascimentale (ndr: e venerdi 21 agosto nel chiostro dell’Abbazia Benedettina si terrà il recital pianistico di Anna Kravtchenko). Diamo quindi per scontato che sarà ripulito tutto. In questo anche il Vicesindaco ci ha correttamente rassicurati. La domanda però viene spontanea: e… se non ci fosse stata la Festa Rinascimentale? Tutto sarebbe rimasto come prima? Riprendendo la metafora scolastica, bisogna proprio attendere gli esami per studiare, o non sarebbe meglio farlo sempre durante tutto l’anno scolastico?

Sappiamo bene che è difficile controllare chi va a insozzare la zona e quindi fargli un’adeguata multa, ma non esageriamo nell’adagiarci sulle difficoltà … e non dimentichiamo che la Pietra Santa, per quanto immondezzata e “incasinata” in tutti i sensi, è anch’essa Cava.

E la nostra Città ha sempre avuto un decoro che non può essere tradito proprio sul più bello … e nel più bello …

Parte martedì 18 con la Noche Flamenca all’ex Mattatoio la XXVIII edizione delle Corti dell’Arte. Musica di qualità per tutti i gusti negli spazi della Storia

CAVA DE’ TIRRENI (SA). Non c’è musica senza passione e non c’è passione senza musica: è il motto energetico con cui quelli della Jacopo Napoli, la prestigiosa Accademia musicale fondata da Felice Cavaliere che opera a Cava de’ Tirreni da circa trent’anni, ancora una volta, in barba ai contributi pubblici sempre più problematici, si sono adoperati per arricchire di note l’agosto metelliano e le suggestioni degli storici spazi offerti dalla nostra Città.

Ripartono così le tradizionali Corti dell’Arte, giunte oramai alla loro ventottesima edizione. Nei giorni scorsi è stato presentato il programma, che è articolato e stimolante, svariando dal concerto classico al pianoforte al divertissement didattico, dalle colonne sonore dei film all’opera lirica alle avvolgenti evoluzioni del flamenco, dalla performance in sala al coinvolgimento della Piazza.

Eccone il programma dettagliato. Per scoprire ulteriori particolari delle singole serate, basta andare sul sito Facebook e aprire le specifiche finestre.

Un’avvertenza importante: dove la manifestazione non si svolga in pubblica piazza o non ne sia indicata espressamente la gratuità, è previsto un biglietto d’ingresso di Euro 8.

Tutte le iniziative serali avranno inizio alle ore 21,00 con ingresso alle ore 20:40

Si apre martedì 18 agosto nella corte dell’ex Mattatoio, in via Caliri, con la Noche Flamenca, in onore di Federico Garcia Lorca e, interessante ciliegina sulla torta, la possibilità di gustare, su prenotazione, le specialità spagnole a buffet.

Venerdì 21 agosto si sale all’Abbazia Benedettina, nel cui chiostro si terrà il recital pianistico di una prestigiosa pianista internazionale, Anna Kravtchenko.

Domenica 23 agosto il tradizionale concerto aperitivo mattutino, con ingresso libero e inizio alle 11,30, a Palazzo di Città, che sarà poi rinnovato la domenica successiva, 30 agosto.

Si ritorna all’ex Mattatoio lunedì 24 agosto con una spettacolare serata dedicata al Cinema internazionale: le più popolari e significative colonne sonore saranno eseguite dal Nello Salza Quintet, con l’ausilio di videoproiezioni ad hoc.

Nuova serata gratuita martedì 25 agosto, con il Concerto del Coro dell’Universitad de Alcalà, che si terrà nella Chiesa del Purgatorio.

Come negli anni scorsi, non mancherà l’appuntamento nella Corte di Palazzo Salsano a Piazza San Francesco. In programma, mercoledì 26 agosto, una raffinata e coinvolgente Serata in Jazz, con il canto di Emilia Zamuner, accompagnata al piano da Andrea Rea.

Stimolante fin dal gioco di parole del titolo, lo spettacolo di giovedì 27 agosto alla Mediateca Marte: Filosolfeggiando, una performance del Maestro Bruno Aprea, con presentazione di Massimo Bignardi e Massimo Fargnoli. Per l’occasione, ingresso libero. Insomma, proprio una serata al Massimo…

Si chiacchiera amabilmente di Casa Mozart e si godono le note di un suggestivo divertissement musicale venerdì 28 agosto, nella Corte di Palazzo Gagliardi, in Corso Umberto I, 32.

Il 30 agosto, una scossa elettrica con l’Happening musicale Allegro Andante, che inonderà di note tutto il Centro Storico.

Gran finale martedì 1 settembre al Social Tennis Club, con i solisti del laboratorio lirico “Jacopo Napoli” e i musici del Conservatorio “Martucci”, che si esibiranno in Elisir d’amore, di Gaetano Donizetti. In precedenza, attraverso una serie di eventi che saranno decisi in un secondo momento, gli allievi dell’Accademia effettueranno varie performance in luoghi della Città ancora da definire. Per conoscerne i dettagli, seguire l’evoluzione del programma su Facebook.

Nello scontro sui fuochi dell’Assunta interviene con decisione il Vescovo. E Fra Gigino chiede scusa per la sua reazione

CAVA DE’ TIRRENI (SA). 

Botte proibite, botte e risposte, Don Camillo e Peppone …

Si è sbizzarrita in giochi di parole e pittoreschi richiami l’immaginario popolare di fronte allo scontro che ad alto tasso di roventi comunicati e polemiche dichiarazioni dal pulpito sta coinvolgendo il Sindaco di Cava Vincenzo Servalli ed il Rettore del Santuario di San Francesco e Sant’Antonio, don Luigi Petrone, per tutti Fra Gigino.

Come è noto, il conflitto è stato dichiarato da Fra Gigino dopo il rifiuto del Sindaco di concedere l’autorizzazione per lo spettacolo pirotecnico dell’Assunta, da effettuare in piazza la sera del 15 agosto. Motivo: non aggiungere, per fuochi religiosamente immotivati (l’Assunta è venerata nella Chiesa del Purgatorio, non al santuario di san Francesco) nuove occasioni di lamentela per i rischi alle cose e per il disturbo arrecato da fragori e fumo ai malati del vicino ospedale ed agli abitanti della zona.

Reazione “da leone”, anzi da Solleone, di Fra Gigino, che dal pulpito della chiesa, durante una celebrazione eucaristica, ha pronunciato parole di rottura contro il Sindaco ed il Comune, minacciando tra l’altro di chiudere il parcheggio usato per i visitatori dell’ospedale e di proprietà dei frati, oltre che di mandare (e “affidare”…) in corteo al Municipio tutti i poveri che usufruiscono della mensa, finanziata anche con queste iniziative. Ciliegina sulla torta, ha rivendicato il suo ruolo di organizzatore principe delle feste religiose-civili, accusando i sacerdoti delle altre parrocchie cittadine di essere incapaci di avere idee originali e di essere dei puri fotocopiatori dei suoi programmi.

Reazione ulteriore del Sindaco, che ha dichiarato la sua solidarietà al clero cittadino, invitando Fra Gigino a non cadere in atteggiamenti smodati poco in linea con la vocazione e la pratica francescana.

Intanto l’Assunta si avvicina e cresce la curiosità di scoprire quale decisione finale sarà finalmente assunta.

Tutto lascia pensare però, che la “vittoria” (ammesso che si possa chiamare così l’esito di uno scontro tutto sommato poco esaltante) toccherà al Sindaco, sia perché è suo diritto far rispettare il ruolo delle istituzioni in casi del genere, sia perché egli è intervenuto con decisione e correttezza formale su un tasto molto sentito da quella parte della popolazione che poco ama gli eccessi di Fra Gigino. E a cedere dovrà essere il pur vulcanico e tante volte meritevole Fra Gigino, secondo noi non per l’intenzione di aggiungere agli altri un nuovo spettacolo pirotecnico (se ne fanno tanti e dappertutto, anche nelle feste private…), ma perché, mentre nel merito tutto sommato avrebbe potuto rivendicare qualche ragione, nel metodo, con le sua reazione aggressiva e le minacce di ripicche e gli attacchi al clero, si è, almeno per l’occasione, alienate parecchie simpatie.

A dare la “botta” finale, il meritorio e forse risolutivo comunicato emesso dall’Arcivescovo di Amalfi-Cava Mons. Orazio Soricelli, che è intervenuto nella contesa con piglio da arbitro e spirito di mediazione, da una parte bacchettando Fra Gigino per i suoi eccessi di metodo, ed anche di merito, dall’altra proponendosi come promotore di un incontro di pacificazione tra i due contendenti.

Incontro che naturalmente ci auguriamo ci sia al più presto e che abbia un esito coerente con la qualità e la dignità del Sindaco e del Rettore. Ma ancor più ci auguriamo che non ci siano più lamentele e proteste per superbotte e strafeste affidate alle iniziative ed ai permessi occasionali, ma semplicemente si riesca ad emettere un regolamento chiaro, condiviso da tutti, al quale attenersi in ogni circostanza.

E ancor più ci auguriamo che la religione non sia riduttivamente imprigionata in una congerie di rituali formali, feste paganeggianti e adorazioni vagamente feticistiche di reliquie più o meno sacre, ma soprattutto sappia aprirsi come una linfa di vangelo vivo attraverso quei valori di fraternità e solidarietà che del resto continuano ogni giorno ad essere esaltati dal buon Papa Francesco, gran critico dei contenuti sacrificati alle forme, dei sacerdoti “asettici” e di tonache troppo pulite per essere troppo lontane dai greggi che devono guidare. Fermo restando, naturalmente, che in questi casi il pesce “spuzzi” non solo dalla testa ma anche dalla coda, alias dalla domanda spesso dominante di tante persone, che si lasciano sedurre con facilità dalle varie feste dello struzzo, rimangono indifferenti di fronte all’applicazione dei valori cristiani e intanto si setono a posto solo perché si fanno il segno della croce. 

Nell’attesa, ecco il testo completo del meritorio comunicato di Mons. Orazio Soricelli. 

Al mio rientro dall’esperienza con i Seminaristi ad Acerno, ho trovato una incresciosa situazione che si è venuta a creare dopo le esternazioni ed interviste rilasciate da fra Gigino e che hanno coinvolto il Sindaco ed il Clero.

Ho incontrato personalmente il Frate francescano e ho avuto modo di ascoltarlo e di ribadire alcune considerazioni che ritengo doveroso rendere pubbliche.

  • Innanzitutto sottolineo che tra le istituzioni ecclesiali e quelle civili ci sono stati sempre rapporti di reciproco rispetto e collaborazione.

  • Ho manifestato chiaramente il mio dissenso per certi interventi, espressioni ed atteggiamenti che non sono confacenti ad uomini di Chiesa.

  • Ho evidenziato che non è corretto utilizzare il pulpito, luogo dell’annuncio della Parola di Dio, per affermazioni discutibili ed irriverenti verso persone o istituzioni.

  • Fra Gigino chiede scusa per le parole adoperate e domanda comprensione e considerazione.

  • Mi riservo di promuovere, quanto prima, un incontro di chiarimento, tra il Sindaco ed il Religioso, per riprendere un cammino di concordia, di rispetto e di costruttiva collaborazione, in vista del bene comune.

  • Inoltre ribadisco che gli spettacoli pirotecnici, se rendono più bella la festa, tuttavia, devono essere contenuti, sobri, ragionevoli, tali da non recare fastidio alle persone ed offendere i poveri.

  • Infine, invito tutti a tener presente che le feste religiose, istituite per celebrare i grandi avvenimenti della Storia della Salvezza, nonché le meraviglie operate dal Signore nei Santi e per promuovere, incrementare e manifestare la fede, non si riducano a manifestazioni culturali, folcloristiche e gastronomiche, disancorate da un’autentica adesione alla fede.

Cava de’ Tirreni, 8 agosto 2015 + Orazio Soricelli

Alla scoperta di Claudia Conte, giovane attrice e scrittrice “in volo”, protagonista a Villa Carolina di “Eros italiano”, con Rigillo, la Rossini e Vincenzo Bocciarelli

FURORE (SA). 

Facciamo una breve scheda anagrafica (nascita, luoghi di vita, studi, famiglia)?

Sono nata a Cassino nel 1992 e vissuta ad Aquino, il paese di San Tommaso. Maturità classica e diploma teatrale presso Il Teatro dell’Appeso. Attualmente vivo a Roma (mi muovo spesso per lavoro) e sono al quarto anno di giurisprudenza, ma l’arte è la mia vera passione. Cerco di seguire i miei sogni e vivere come il mio cuore guida, ma senza mai dimenticare l’affetto per la mia famiglia e le radici. Da quasi un anno felicemente condivido la mia vita artistica e privata con un artista davvero talentuoso, nonché uomo eccezionale…

Ventitré anni, e già alle spalle un romanzo, un libro di poesie, tante performance teatrali ed in video. Insomma, fin da bambina ha mangiato pane e creatività…

Se ripenso alla mia infanzia, spesso non riesco a spiegarmi come abbia fatto a fare quel po’ di cui lei ha parlato… A volte è difficile uscire dai canoni che hai sempre sentito come normali per intraprendere uno stile di vita in cui creatività e voli pindarici emotivi sono la quotidianità. A volte si rischia di non essere capiti, neanche da chi più si ama.

Da quanto abbiamo appreso, nella sua formazione lei è un dolce frutto del Teatro dell’Appeso. Cosa vi ha trovato di tanto stimolante e in che modo lei ha lasciato il segno nella storia di questa compagnia e del suo stimatissimo leader Amedeo Di Sora?

Sicuramente solo io -e non viceversa- ho trovato arricchente, stimolante, direi illuminante l’incontro con il Maestro Di Sora. Lui è stato il primo vero artista che io abbia incontrato nella mia vita. Ero affascinata dal suo essere outsider, diverso dalla moltitudine, e fiero della sua unicità. Avevo 14 anni e, grazie a lui, capii quello che sarebbe stato il mio destino. Lui, con mia profonda sorpresa seguita da una grande gioia, mi volle nella sua Compagnia e portammo in tournée diversi spettacoli, tra cui l’indimenticabile pièce tratta da Il Canto del cigno di Checov, in cui interpretavo Irina, la giovane suggeritrice che di notte incontrò in teatro il grande artista…

Parliamo ora del suo romanzo presentato all’importante Salone Internazionale del libro di Torino (Soffi vitali – quando il cuore ricomincia a battere): una finestra su quello che lei definisce il “prodigio” dell’amore, una storia d’amore allo stato puro tra due quarantenni, uno scambio epistolare. ma è vero che è tratto da una storia vera?

Quella raccontata nel mio romanzo è una storia vera che mi è stata raccontata proprio da Marco, il protagonista. La storia di un amore apparentemente impossibile seppur fatta di sentimenti puri e semplici. Quello che i due protagonisti sognano e vivono è un amore puro, intenso, straordinario, fatto di parole e magie; magie che scovano nei semplici gesti di vita quotidiana o vicende che, generalmente, nell’esistenza di ognuno di noi, passano quasi inosservati. Un amore fatto, anche, di lettere. Lettere intense e coinvolgenti, rifugio dei due amanti che riescono a far congiungere le loro anime nel loro modo così unico e straordinario.

Amore fa rima con poesia. E nella scrittura lei ha cominciato come poetessa, con i suoi Frammenti rubati al destino. Una scelta dettata dalla giovane età o una condizione permanente dell’anima?

Frammenti rubati al destino è un ininterrotto monologo dialogante che parla intensamente d’amore, con trasporto lirico ed emotivo, senza soluzione di continuità. La raccolta di poesie è stato il mio esordio letterario, versi scevri di meditate mediazioni letterarie, spontanei perché sgorganti direttamente dal desiderio amoroso. La poesia è dappertutto, compito dell’artista saperla cogliere.

Modelli personali per poesia, scrittura e recitazione?

D’Annunzio, Oscar Wilde, Anna Magnani, Sofia Loren.

Ora veniamo agli impegni immediati, quelli per cui Vivimedia si sta interessando alla sua figura di artista emergente. Il 6 agosto lei si è esibita a Furore a Villa Carolina per la rappresentazione dello spettacolo “Eros Italiano” con la Compagnia del grande Mariano Rigillo. Ci presenta in breve il plot dello spettacolo?

Eros Italiano, un catalogo segreto di Valeria Paniccia, è un affascinante viaggio nella poetica dell’eros con le travolgenti parole tratte dalle opere più significative di autori come D’Annunzio, Pasolini, Sibilla Aleramo, Calvino e tanti altri. Due coppie sulla scena e nella vita (Mariano Rigillo ed Anna Teresa Rossini, Vincenzo Bocciarelli e me), che si alternano in un divertente gioco teatrale, osando e scoprendo così il misterioso e sensuale velo del pudore, con introduzioni della stessa ideatrice, Valeria Paniccia.

Ci fa un ritratto suo personale di Rigillo?

Mariano Rigillo è un Maestro, un attore professionista, uno dei pochi grandi rimasti. È bellissimo mettere in pratica i suoi insegnamenti. Primo tra tutti: in scena, mentre si recita, bisogna divertirsi! Ciò che mai dimenticherò di questa esperienza sono le storie raccontate da lui… Il suo senso dell’umorismo, la profonda leggerezza del Suo essere…

Difficoltà per entrare nella “parte”? Timori per la successione a Debora Caprioglio?

Passare da un autore ad un altro non è semplice, così come interpretare un ruolo umoristico ed immediatamente dopo uno drammatico. Con grande umiltà e voglia di imparare, con curiosità e desiderio di far bene il mio lavoro… Ce l’ho messa tutta!

Sostegni e consigli ne sono venuti e da parte di…?

Essendo di gran lunga la più giovane ed inesperta ho avuto fortunatamente il sostegno di tutti. Dal Maestro Rigillo, alla Signora del Teatro Cicci Rossini, allo straordinario Vincenzo Bocciarelli, alla raffinata autrice Valeria Paniccia.

Rispetto alla prima edizione di otto anni fa, cosa è cambiato nel vostro “Eros italiano”?

È una domanda che dovrebbe porre all’autrice Valeria Paniccia.

Tra i suoi partner, c’è Vincenzo Bocciarelli, attore già con un bel bagaglio di esperienze artistiche nazionali ed internazionali e, attualmente, anche suo compagno nella vita. Ce ne presenta un breve profilo?

Ormai da tempo io e Vincenzo Bocciarelli abbiamo deciso di unire le nostre vite sentimentali ed artistiche. Dal profilo artistico, posso dire che Vincenzo è la mia guida, il mio Maestro, è un professionista stimato ed amato dal pubblico e dalla critica. Ha un curriculum incredibile! Dal punto di vista umano, beh, se ho deciso di unirmi a lui significa che per me è l’uomo più meraviglioso che esista sulla terra…

Artista per artista, in qualche modo lei riesce anche a fargli da “musa ispiratrice”?

Si, Vincenzo mi dice spesso che io sono la sua Musa… Per me è un grande onore ed una profonda gioia

Dopo Rigillo e l’Eros Italiano, verso quale cielo dirigerà il suo volo il Gabbiano Claudia?

La tournée continua per me e Vincenzo Bocciarelli… Dopo l’amore profano , l’amore spirituale.

il 9 agosto Vincenzo è stato protagonista di un recital sulla vita di San Francesco. Con lui in scena ci sono stato io nelle vesti della patrona della televisione, Santa Chiara.

Nei giorni di ferragosto saremo nel Lido di Camaiore, special guests del Music Talent Show.

La sera del 19 agosto vi aspettiamo nella bellissima cornice di Castel Sant’Angelo a Roma con lo spettacolo Solo l’Amore resta.

Concorso “Arte e Cultura” 2015: premiazione alla grande nello splendido Salone di rappresentanza del Comune. Dal Belgio la vincitrice della Sezione Pittura

CAVA DE’ TIRRENI (SA). Gran finale, il 28 giugno scorso, per il XIX Concorso Internazionale Letterario ed Artistico organizzato dall’Accademia Arte e Cultura Michelangelo Angrisani, che ancora una volta vede una fusione perfetta tra le sue origini di Castel San Giorgio e la sua finestra perfetta a Cava de’ Tirreni, nello storico complesso di Santa Maria del Rifugio, sede delle contestuali mostre artistiche, e nella bellissima Sala di rappresentanzadel Municipio, dove spiccano le spettacolari pitture di ClementeTafuri rievocanti la concessione della Pergamena Bianca (anno 1460) e la Battaglia di Santa Lucia (anno 1799).

Alla presenza delle massime autorità (il Sindaco di Cava Vincenzo Servalli, l’Arcivescovo di Amalfi – Cava Mons. Orazio Soricelli, l’Assessore alla Cultura del Comune di Castel San Giorgio Maria Sica, il Commissario AST di Cava Carmine Salsano), con le canzoni accattivanti tratte dalle poesie di Giacomo Leopardi e musicate e cantate da Marcello Di Menna, e con la conduzione del sottoscritto scrivente, sono state effettuate le premiazioni delle varie sezioni e consegnati altri prestigiosi riconoscimenti artistici e letterari.

Oltre alle specificità del Concorso, non sono stati pochi i momenti significativi, che rimarranno nella memoria storica di questa manifestazione.

Innanzitutto, la consegna della Medaglia del Presidente della Camera dei Deputati all’Arcivescovo di Amalfi – Cava de’ Tirreni Mons. Orazio Soricelli in occasione del quindicesimo anniversario della sua ordinazione pastorale. La consegna è avvenuta ad opera del Presidente dell’Accademia “Arte e Cultura”, Michelangelo Angrisani, e del neoeletto Sindaco di Cava de’ Tirreni, Vincenzo Servalli.

Questo il testo, scritto in pergamena, che motiva l’attribuzione del Premio:

Originario di Calvi San Nazzaro, in Provincia di Benevento, sacerdote da quasi quarant’anni e Arcivescovo dell’Arcidiocesi Amalfi – Cava da quindici, Mons. Orazio Soricelli ha sempre svolto la sua missione con altissimo spirito pastorale ed una costante presenza di impegno e di servizio.

Attento alle esigenze del territorio, disponibile al dialogo con i sacerdoti e gli operatori, aperto all’accoglienza, all’ascolto ed anche all’innovazione, pronto alla partecipazione ed agli incontri con semplicità di cuore e sorridente senso dell’amicizia, cristianamente umile nel rapporto con le persone, saggiamente autorevole nell’esercizio del Magistero, è stato, è e sarà ancora un amorevole punto di riferimento pastorale per il suo gregge

Ha saputo quindi coniugare fede, carità ed umanità, mostrandosi “ornato di singolare onestà di costumi e d’insigne cristiana pietà”, come quel modello di santità che fu il Beato Bonaventura da Potenza, in onore del quale egli ha consacrato nel 2011 uno speciale Anno Giubilare.

Anche questa è un’arte.

E la Medaglia del Presidente della Camera dei Deputati, conferita dall’Accademia “Arte e Cultura”, è perciò un giusto tributo ad un uomo giusto.

Un attestato significativo di affetto e di stima, che Mons. Soricelli, pur schernendosi un po’ per gli elogi “eccessivi che comunque spera di meritare anche in futuro”, ha accolto con sorridente gratitudine e fraterne benedizioni.

Se un riconoscimento di così alto valore è stato offerto per motivi sociali, etici e religiosi, la consegna della medaglia del Presidente del Senato alla pittrice Liliana Scocco Cilla, ravennate, istriana di origine, è avvenuta invece per specifiche ragioni artistiche. Una specie di Oscar alla carriera, ben meritato per la creatività, le suggestioni tonali e l’originalità delle sue opere. Questa la motivazione ufficiale:

Sull’onda di una carriera brillante ed in costante ascesa, infiorata da oltre un centinaio di mostre in tre continenti, da circa trenta premi ufficiali e da permanenze di opere in dieci città, Liliana Scocco Cilla sta lasciando il segno nel panorama artistico, per la tecnica pittorica del digitismo ed il lirismo dell’espressione visiva.

Usare solo il dito sulla tela implica un rapporto diretto e stretto con la materia e la sua natura, che fa riflettere ed emozionare in questi tempi di generale mistificazione.

Le forme che ne derivano, le concrezioni del colore e la scelta di tonalità energetiche vitalmente gioiose esprimono l’emozione genuina di una pittura del cuore e stimolano la tensione umana al contatto con la natura e con se stessi.

Per questo il premio assegnato all’Artista è un riconoscimento buono e giusto, un mattone in più verso la costruzione dell’Arte di una vita più viva e comunque a colori, nonostante tutto.

 

Ricca di calore e colore anche la premiazione della poetessa cavese Giovanna Rispoli, non tanto per la pur ottima posizione (si è classificata quarta), quanto per il fatto che si è presentata in costume rinascimentale, essendo in procinto di partecipare alla manifestazione folkloristica “Le nozze di Florinella”, organizzata proprio da lei e dal suo Gruppo (Trombonieri Scacciaventi-Croce), che rievoca, sulla base di documenti originali e storicamente convalidati, un matrimonio realmente avvenuto nella Città de La Cava (così si chiamava allora) tra il ricco mercante Risoctulo e la giovane Florinella. Ma anche la poesia della Rispoli, La pelle nuova, era ricca di colore e, rappresentando un importante e personale momento di rinnovamento, alla fine con un gesto simpatico è stata dedicata al neo Sindaco Vincenzo Servalli ed alla “svolta buona” del suo slogan elettorale: e lui ha gradito molto ed ha consegnato il premio con uno slancio particolare, sia per l’augurio sia per la promozione garantita dal costume della giovane poetessa.

A proposito di premiazioni, non temiamo di essere troppo sciovinisti se sottolineiamo la vittoria, nella sezione Narrativa, del cavese Giuseppe Zarrella, un giovane neoavvocato in galoppante ascesa di affermazioni e speranze gabbiane in tutti i campi. Il suo brano, Un due e tre, affronta con arguta sensibilità sociale il tema scottante degli “sbarchi poveri” a Lampedusa e dintorni e delle profonde disuguaglianze economiche che infestano questi disordinati tempi di sconvolgimenti mediterranei. Sciovinismo per sciovinismo, non manchiamo di esprimere, come cavesi, la nostra soddisfazione anche per le affermazioni da podio della pittrice e poetessa Maria Raffaele (seconda nella Pittura stratta e terza nella Poesia con i suoi “Spazi aperti”, che cantano la ricerca quasi febbrile, interiore prima che manuale, di un’espressione visiva attraverso l’impalpabile palpabilità della materia o la palpabile impalpabilità della poesia) e dello scultore Angelo Spatuzzi (secondo nella sezione Scultura con le sue figurazioni elegantemente comunicative di stampo classico e vibranti di intima emozione).

Come non abbiamo temuto lo sciovinismo nell’esaltare la vittoria del giovane cavese, così non temiamo l’ “accusa” di esterofilia se esaltiamo la vittoria nella sezione “Pittura astratta” di Concetta Masciullo, pugliese di origine ma residente da molti anni in Belgio, a Charleroi. La sua opera si è affermata nettamente grazie alla capacità di armonizzare toni e colori in un insieme molto suggestivo infiorato di sincera emozione e tale da creare un informalità comunicativa e quasi “parlante”.

E non si pecca certo di paternalismo nel segnalare la premiazione dei cosiddetti baby artisti, minorenni poeti e pittori, che si sono distinti per la qualità di opere fresche ed originali, in grado già di gareggiare con quelle degli adulti. Tra loro, in particolare nel campo della poesia, un gruppo di giovanissimi rumeni, già in possesso di intuizioni liriche da far battere forte il cuore.

Tra i giovanissimi non minorenni, ci fa un piacere particolare il riconoscimento al poeta cavese Cesareo Vitale, autore di due liriche, Vivrò e Prigione di cristallo, ad alto tasso di “combattimento esistenziale” contro le difficoltà che vengono dal cuore, e non solo…

L’elenco dei lavori validi e delle personalità che si sono fatte notare potrebbe essere decisamente lungo. Per evitare il rischio “lista della spesa”, è giusto ora procedere all’elenco di coloro che dai giurati (Prof. Luigi Crescibene, Prof. Fabio Dainotti, Prof. Franco Bruno Vitolo, Prof. Elena Anziano Mancusi, Artista Raffaele Picarella, Artista Adriana Ferri) sono stati proclamati vincitori o segnalati, tutti comunque meritevoli di “apertura del sipario” e di sorridenti applausi.

 

Sezione: Poesia singola. 1° Premio – Annabella Mele (Cava de’ Tirreni – SA); 2° Premio – Francesco Terrone (Battipaglia – SA) e Carmelo Cossa (Torino); 3° Premio (ex aequo) Maria Raffaele (Cava de’ Tirreni – Sa) e Emanuela Ingenito (Castellamare di Stabia – Na); 4° Premio Giovanna Rispoli (Cava de’ Tirreni – SA), Alessandra Bertelli (Brescia); 5° Premio – Grasselli Gilberta (Gazzo Rigarello – MN).

Premiati alla carriera:

Adrian Nicolae Popascu (Radauti – Romania) – Antonio Arpaia (Pompei – Napoli)

Paolina Carli (Roma), Giuseppe Romano.

Segnalati:Anna Mastrocinque, Agostino Tortora, Agnese Beraldi, Anna Cervellera, Anna Sallustro, Carmine Avagliano, Cesareo Vitale, Riccio Marina, Emanuele Occhipinti, Ettore Cicoira, Giancarlo Trapanese, Giuseppe Manca, Giuseppina Califano, Luigi Abbro, Maria Rosaria Califano, Maria Stimpfl, Nastri Valeria, Nunzia Di Marsico, Paola De Lorenzo, Pasqualina Petrarca, Sofia Colaiacovo, Rosaria Minosa, Vera Di Prima, Vincenzo Caccamo.

Sezione: Narrativa – 1° Premio – Giuseppe Zarrella (Cava de’ Tirreni – Sa); 2° Premio: Francesco Terrone (Avellino) – 3° Premio – Giusy Rosamilia (Roma), 3° Premio – Angela Di Buono (Potenza).

Segnalati: Vittorio Di Ruocco, Maria Stimpfl, Luigi Abbro, Agnese Beraldi, Carmelo Cossa.

Sezione: Poesia in vernacolo – 1° Premio – Luigi Abbro (Napoli), 2° Premio – Ettore Cicoira (Roma), 3° Premio – Angelo Canino (Acri – Potenza). Segnalati: Pasqualina Petrarca, Giuseppina Califano. Sezione: Pittura: Espressionismo – 1° Premio – Anna Ciufo (Salerno), 2° Premio – Anna Avossa (Vietri sul mare – Sa), 3° Premio – Anna Sessa (Calvanico – Sa).

Sezione: PitturaAstratta– 1° Premio – Concetta Masciullo (Charleroi – Belgio); 2° Premio: Maria Raffaele (Cava de’ Tirreni – Sa), 3° Premio Remo Romagnuolo (San Sebastiano al Vesuvio – Na).

Sezione: Pittura: Realismo – 1° Premio – Paola Pecoraro (Casapulla – Caserta); 2° Premio: Nancy Avellina (Acireale – Catania), 3° Premio ex aequo Giuseppe Di Mauro (Cava de’ Tirreni – Na) e Giovanna Orilia (Salerno)

Inoltre, è stato assegnato il Premio della Presidenza a: Enzo Piatto (Casaluce – CE), Luigi Pilato (SA), Franco Vertullo (Piaggine – SA), Ernesto Daniele (Capaccio – SA), Concetta Nicotra (Pompei – NA), Rosen Rachev (SA).

Premi speciali sono stati assegnati ad Anna Ferrentino (Bracigliano – Sa)per la tecnica, Daniela Conti (Velletri)per la creatività, Saverio Barone (Castel San Giorgio – Sa)per la Grafica.

Segnalazioni di merito per Anna Esposito, Maria Cappuro, Rosa Rossetti.

Sono stati segnalati ancheDomenica Tuosto, Anna Mastrocinque, Loredana Spirineo, Nina Esposito, Pilar Segura Badia, Sara Formisano, Cinzia Conti, Dina Zilberberg, Francesco Falanca.

Sezione: Scultura – 1° Premio – Antonietta Ciancone (Castel San Giorgio – Salerno); 2° Premio: Angelo Spatuzzi (Cava de’ Tirreni – Salerno), 3° Premio Antonio Santoro (San Clemente – Caserta).

Sezione: Fotografia – 1° Premio – Giuseppe Apicella (Siano – Salerno); 2° Premio: Giorgio Vezzaro (Vicenza), 3° Premio – Pina Ciervo (Giano Vatusto – Caserta); 4° Premio – Maria Stimpfl (Padavena – Belluno).

Sezione: Giovani poeti – 1° Premio – Manuel Di Girolamo (Monte San Biagio – Latina); 2° Premio: Alessia Scarano (Nocera Inferiore – Salerno), 3° Premio Ana Mirica Bobit (Galati – Romania) .

Sezione: Baby artisti – 1° Premio – Gabriele Ursulean (Radauti – Suceava – Romania ); 2° Premio: Laura Orosana (Radauti – Suceava – Romania), 3° Premio – Daria RalucaAlexander (Slobozia – Romania) ; IV Premio – Nicoleta Onisimiuc (Radauti – Suceava – Romania) – V Premio – Enrica Maria Aiello .

Segnalati Andrei Baciu (Radauti – Suceava – Romania ); Liviana Matac (Slobozia – Romania); – Daria Cristina Steluta Caraulani (Slobozia – Romania) ; Larisa Tragonir (Radauti – Suceava – Romania) – Emilia Coen Salmon (Caserta); Vincenzo Niddei (Pontinia – Latina); Gerardina Ferrentino (Nocera Inferiore – Salerno).