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Sereno e festoso il passaggio di consegne: dopo i controversi cinque anni di Marco Galdi comincia l’Era del Sindaco Vincenzo Servalli
CAVA DE’ TIRRENI (SA). In linea con una campagna elettorale tutto sommato tranquilla e corretta, è stato un passaggio di consegne sereno, una bella festa piena di gente, oltre che di sorrisi, di emozioni, di speranze.
Il Sindaco uscente Marco Galdi alle 15,40 ca. del 19 giugno 2015, nella spettacolare Sala del Consiglio Comunale di Cava de’ Tirreni, ha ufficialmente consegnato la fascia tricolore al neo Sindaco eletto Vincenzo Servalli.
Lo ha fatto con un aplomb all’inglese, mettendo in disparte, con un naturale e civile inchino alla democrazia, la pur comprensibile amarezza di non essere rimasto lui in quel ruolo in cui sperava di essere riconfermato, dopo il confortante risultato delle primarie ed una fase finale della campagna elettorale condotta in ascesa e con ammirevole intensità. Forse, lo ha fatto anche con un pizzico di rimpianto per aver schiarito troppo tardi la parte migliore di sé, umana ed amministrativa. Comunque, lo ha fatto a testa alta: ha affrontato la competizione con grinta e correttezza, ha recuperato credito, a prescindere dai voti, anche in molti cittadini che non lo hanno votato, ha dimostrato di poter essere in futuro un solido esponente della classe dirigente cittadina.
Il suo aplomb, non esente da applausi e sorrisi al neosindaco, non crediamo fosse una maschera. In fondo il suo rapporto con Enzo Servalli è sempre stato corretto ed amichevole: forse, tra i dieci candidati proprio a lui avrebbe dato il suo voto, se non lo avesse logicamente riservato a se stesso.
E come l’opposizione di Servalli a Galdi non è stata muro contro muro, così crediamo, e speriamo, che l’opposizione di Galdi sarà costruttiva e non priva di saggi consigli da Past-Sindaco.
Lo ha affermato ed auspicato anche lo stesso Servalli, nel breve discorso di saluto che ha pronunciato dopo la consegna della fascia, tra un’emozione e l’altra, comprese quelle di vedere di fronte a sé tanti amici plaudenti e, avvolta da un colorato fascio di fiori, in prima fila la moglie Maria, la nuova first lady della Città.
Ora però viene il bello, ora deve venire il bello. Non parliamo però della s()volta buona servalliana, perché non sappiamo quanto si possa effettivamente svoltare, con i tempi che corrono e dopo una gestione Galdi politicamente difficile ma per il resto tutto sommato da “ricomincio da tre”.
Ora deve venire il bello che si aspettano coloro che hanno votato Servalli ed anche gli altri cavesi che all’apparire di ogni nuova figura di governo si augurano che rappresenti un salto in avanti. Spesso sono rimasti delusi, e non sempre leggermente, ma purtroppo fa parte del gioco. Ma vogliamo proprio pensare che non sia così, questa volta.
In cosa consisterebbe questo bello?
La prima bellezza non può che venire dalle persone che Servalli sceglierà come assessori: sarà la prova del nove delle sue reali intenzioni. Più soggiacerà alla forza dei voti senza qualità o delle pressioni di interessi più o meno personali, meno dolce sarà la luna di miele che comunque Cava è intenzionata ad offrirgli. Ma una Giunta di “top player”, quella sì che renderebbe la luna dolcissima… E per di più rafforzerebbe l’immagine di Servalli come di un Sindaco che ama la squadra prima che il protagonismo personale. Questo ci farebbe proprio tanto piacere, anche perché senza una buona squadra è difficile andare avanti.
Non dimentichiamo del resto che, con percentuali di rispettive responsabilità comunque da discutere e da definire, è la squadra che è venuta meno alla Città ed a Marco Galdi durante molti momenti del suo Sindacato e, al termine della campagna elettorale, si può dire che non ha perso il Centro Destra di Galdi ma è stato Galdi a perdere il Centro Destra (e Marco Senatore, Di Matteo, Monetta, Fratelli d’Italia, etc. docent…).
Servalli da questo punto di vista può essere abbastanza fiducioso: a prescindere dalla futura squadra di governo, ne ha accanto, nel partito, una viva e promettente, fatta di quei giovani in progressiva crescita (il segretario Giuseppe Aleotti e gli ex segretari Giuliano Galdo, Mariano Agrusta e Marco Ascoli in testa) che negli ultimi anni sono emersi dai progressivi ricambi e/o rottamazioni interne e che si candidano come parte significativa della futura classe dirigente.
E poi, il bello amministrativo. Stante almeno a quanto promesso dallo stesso neo Sindaco, ci attenderemmo a non lungo termine una riduzione degli sprechi della spesa, un recupero dei crediti, una conseguente devoluzione di fondi recuperati a vantaggi di azioni di solidarietà e possibilmente anche di riduzione delle tasse. È una parola, direbbe qualcuno… Ma… se per esempio si insediasse subito una efficiente commissione alla Cottarelli e si desse, come segnale, una ritoccatina alle tariffe dei parcheggi (magari con inserimento di quelle ad orari intermedi), il cammino sarebbe agevolato da un consenso che farebbe da volano alla fiducia ed a nuove energie.
Un altro segnale potrebbe essere una manifesta ed attiva intenzione sulle politiche dei rifiuti: ancora cassonetti? a quando le nuove buste? quanto controllo sui cittadini “fuori busta”? imposta sulla quantità effettivamente depositata o la solita immutabile tassa sul servizio? Su questo Servalli sarà subito tampinato. Non a caso la prima lettera che gli è arrivata pubblicamente è del Movimento Cinque Stelle sui Rifiuti Zero….
Su questi punti attendiamo con spirito “da San Tommaso mettimanonellacostola”, ma su un altro punto non abbiamo bisogno di attendere. Eticità, Azione, Umanità sono i valori primari che Servalli ha dichiarato essere le stelle polari di un politico. Sulla sua “pulizia”, sulla sua umanità non abbiamo dubbi: con il suo carattere gentile e rassicurante, Servalli già è riuscito a riportare almeno un minimo di ricompattezza in un partito terremotato dalla sconfitte elettorali e dal dissidio con Luigi Gravagnuolo.
A questi valori, illuminati dalla sua qualità di persona e di politico e dalla formazione ideale di socialista liberale e di laico “gobettiano”, darà sicuramente molto peso e li metterà al centro del suo cielo. Forse, però, dovrebbe dare una ripulitina in più alla Stella Azione, sia perché di Azione abbiamo tanto bisogno tutti, sia perché in campagna elettorale le sue azioni, anche quando c’erano, non sono sempre balzate alla ribalta. La discrezione va bene, ma non esageriamo… E la visibilità pure conta…
A tutti questi punti aggiungiamo un altro “bello” che si aspettano i cavesi: la spinta che, se supererà i paletti giudiziari, potrà essere offerta da Vincenzo De Luca alla Regione. L’ex Sindaco di Salerno è stato in dirittura d’arrivo un formidabile sponsor per il nostro Servalli, ma noi vogliamo sperare in de Luca Governatore non perché di Centro Sinistra (non sarebbe del tutto onorevole per lui definirlo già in partenza un Presidente di parte), ma semplicemente perché è Vincenzo De Luca, con tutta la sua capacità di terremoto costruttivo che abbiamo imparato a riconoscergli.
Ecco qui. Non sono pochi gli elementi di Bello che vogliamo vedere. Pur consapevoli dei limiti soggettivi ed oggettivi e delle spinose difficoltà dei tempi, ci auguriamo, come cittadini, di riuscire almeno in parte a goderceli.
E solo allora, a fatti confermati, potremo affermare con il neo Consigliere (e magari Assessore) Enrico Bastolla che Servalli è assonante con Servillo e quindi potrà essere il grande protagonista di una Grande Bellezza targata Cava de’ Tirreni …
- Conversazione in attesa del cambio
- Tra Sindaci ci si intende …
- Le congratulazioni del Sindaco uscente
- Uno sorridente, l’altro sconsolato. Stavolta l’apparenza inganna assai …
- E’ il momento della proclamazione
- Cambio della fascia. La (S)volta buona
- Festa in sala. In prima fila il Segretario PD Giuseppe Aleotti
- Ancora festa in sala
- Il saluto e l’emozione della vittoria
- Anna Laura Ferrara, principale candidata al ruolo di first lady press, cioè di addetta stampa del Sindaco
- Il sorriso della nuova First Lady, Maria Vitale
- Le prime parole con la Fascia Tricolore
- La prima intervista da Primo Cittadino
Nel nome di Mamma Lucia la prima uscita, ufficiosa, del neo eletto Sindaco Vincenzo Servalli: con i Rotariani di Cava e di Germania per una targa alla Serra
CAVA DE’ TIRRENI (SA). Una piccola caverna, due targhe, due lingue, due gruppi, sorrisi di amicizia informali e augurali, un unico respiro d’amore che supera le frontiere: l’atmosfera giusta per il neoeletto Sindaco di Cava de’ Tirreni Vincenzo Servalli per il suo battesimo di rappresentanza, sia pure senza ancora il crisma dell’insediamento ufficiale.
È avvenuto la mattina di martedì 16 giugno, alla Serra, dove il Gruppo del Rotary Club di Schwerte (Città e Circolo di Germania, gemellati rispettivamente con il nostro Comune e con la sezione del Rotary di Cava) ha donato una targa bilingue rappresentante la figura e la storia di Mamma Lucia, ad integrazione della prima targa italo-tedesca, collocata in occasione del restauro, che è incentrata su tre parole simbolo (Faro–Vorbild, Luce–Licht, Speranza–Hoffnung).
Il tutto davanti alla caverna (riscoperta da Lucia Avigliano e restaurata a cura della Sezione Rotary di Cava due anni fa), in cui Mamma Lucia Pisapia (in Apicella) deponeva provvisoriamente i corpi dei soldati tedeschi trovati nella zona, in attesa di ripulirli e poi restituirli alle famiglie. Fu solo uno spicchio di quel grande gesto di umana pietà e di maternità universale che la portò a recuperare e rimpatriare i corpi di oltre seicento giovani, non più “nemici” ma solo “figli di mamma”.
Il Gruppo del Rotary di Schwerte è stato ospite dei consoci cavesi in occasione della celebrazione del loro trentesimo anniversario. Una grande festa, celebrata alla grande alla Mediateca Marte, a suggello della qualità di un’Associazione che in Città sta lasciando segni e semi vivissimi, oltre che di un’intesa e di un’amicizia con altri circoli e Città (Schwerte in primis), che si sono sempre elevate ben oltre le formalità istituzionali.
In questa stessa direzione, pronunciate con la passione di chi sente fino in fondo la differenza tra concordia e discordia, tra pace e guerra, tra odio e fraternità, sono andate anche le parole, brevi ma sentite e nella loro semplicità solenni, con le quali il Presidente rotariano di Schwerte, John Loftus, ed il nostro Vincenzo Servalli hanno preannunciato lo scoprimento della targa. Azione che non a caso dal conduttore della manifestazione, il Past-President Dott. Luigi Della Monica, è stato affidato ad un socio decano del Rotary d’Oltralpe, Karl Roge, e non al Presidente e/o al Sindaco: un segno di affetto e di condivisione che vuole superare le aride rigidità dei ruoli.
Alla fine, tutti insieme appassionatamente a scattare foto e ad comunicarsi le specificità dei nuclei presenti: il neoeletto Sindaco con il suo rassicurante, speranzoso sorriso e la verde compagnia della “Consigliera cucciola” Annetta Altobello; i rotariani di Cava, in gran numero, (assente ma “presente” anche il Presidente Maurizio Avagliano); la rappresentanza dei rotariani tedeschi; i familiari di Mamma Lucia, come sempre caldi di emozione, ricordi e affettuoso orgoglio; e stavolta anche i membri del Comitato che sta riordinando il materiale da esporre nel nascente Museo di Mamma Lucia, di cui dall’ex Sindaco Marco Galdi è stato previsto l’allestimento nel restaurando complesso di San Giovanni.
Insomma, un incontro fecondo, gravido di quelle radici di storia e di umanità che vanno conosciute e preservate. Ed è stata una bella coincidenza che sia avvenuto in occasione di un importante Anniversario e di un non meno importante “Battesimo”: forse, il segno buono di un cammino ancora tutto da scoprire.
- Il Sindaco Vincenzo Servalli porge il suo saluto agli ospiti tedeschi
- Un altro momento del saluto del Sindaco
- John Loftus, Presidente del Rotary di Schwerte, porge il suo saluto prima dello scoprimento della Targa
- Karl Roge, decano rotariano di Schwerte, sorride soddisfatto dopo aver scoperto la targa
- Le due targhe in bella mostra
- Da sin. Luigi Della Monica, John Loftus, Karl Roge, Vincenzo Servalli, Attilio Sofia
- Sindaco, rotariani e familiari di Mamma Lucia
- Rotariani insieme, davanti alla grotta
- Il Sindaco ed la Consigliera Annetta Altobello con alcuni componenti del Comitato per il nascente Museo di Mamma Lucia
- Il Sindaco Vincenzo Servalli con la giovanissima neo consigliera Annetta Altobello, in partenza per la Grande Avventura
- Tutti insieme appassionatamente
I ballerini del Liceo Coreutico “Alfano I”’ star danzanti a Pozzuoli all’inaugurazione della Mostra dell’artista salernitano Vincenzo Vavuso
SALERNO e POZZUOLI (NA). La Junior Company Ballet del Liceo Coreutico Alfano I di Salerno sabato 20 giugno p.v., alle 18,30, presso l’Atélier Controsegno, a Pozzuoli, (in via Cumana 201, vicino alla stazione Cumana Dazio), inaugurerà la mostra “Strutture estreme” dell’artista salernitano Vincenzo Vavuso, interpretando la coreografia Frammenti, di Romina Bordi.
Dopo le danze dei ballerini salernitani, si procederà alla presentazione della mostra, condotta da Franco Bruno Vitolo, insegnante ed operatore culturale. Relatore, oltre che responsabile della curatela, il prestigioso critico Angelo Calabrese. Sarà presente l’Artista, reduce da un’apprezzata esposizione alla Trispace Gallery di Londra.
Nel corso della serata sarà anche possibile assistere ad un video riguardante il percorso artistico di Vavuso, caratterizzato da spettacolari opere “choc” di protesta contro la colpevole emarginazione della Cultura operata da una società corrotta, indifferente ed incoscientemente autolesionista.
La mostra si chiuderà domenica 12 luglio, con una manifestazione nel corso della quale l’Associazione Art et Balletdi San Prisco (Caserta) si esibirà nella performance L’Arte in… polvere, di Patrizia Di Matteo, e sarà presentato il libro d’Arte di Vincenzo Vavuso, Rabbia e silenzio.
Vincenzo Vavuso, salernitano, si è formato nel culto della pittura figurativa del grande Ottocento napoletano e si è raffinato attraverso la conoscenza dei maestri dell’informale contemporaneo, come Paladino, Emblema e Spinosa.
Anche per questo la sua produzione, iniziata con la pubblicazione di un libro illustrato sulla pittura napoletana degli ultimi due secoli (La pittura espressione di noi stessi, ed. Terra del Sole, 2012) e con opere in cui dominava l’elemento materico in composizioni informali a tinte forti, ha maturato negli ultimi due anni uno stile nuovo e una qualità che gli hanno fatto guadagnare numerosi riconoscimenti (tra cui l’inserimento di un’opera nel nascente Museo di Arte Moderna e Contemporanea del Friuli) e mostre prestigiose in Italia (Salerno, Roma, Gualdo Tadino, alla Galleria delle zattere di Veneziae alla Galleria 20 di Torino) e anche all’estero (alla Trispace Gallery di Londra e all’HotelHilton di Dubai).
Sono le opere della serie Rabbia e Silenzio: cromostrutture, o pittosculture, materiche, di forte impatto visivo armoniosamente disarmonico, caratterizzate con chiarezza da un tema dominante, di grande effetto e attualità: il maltrattamento e l’emarginazione a cui nella moderna società distratta, corrotta e superficialmente tecnologica, viene sottoposta la Cultura, baluardo della dignità umana. Tale violenza viene rappresentata dalla presenza costante di pagine di libri, o di fogli, gualciti, bruciacchiati, tagliati ad opera di agenti simbolici come scarponi, seghe, trapani, ragnatele, con corollari altrettanto simbolici come grumi rosso sangue, occhiali e vetri spappolati, alberi inariditi.
Questa serie è stata recentemente integrata dalla nuova produzione Spider Art, in cui, pur conservandosi la tematica dell’emarginazione della Cultura attraverso segni di pagine maltrattate, la forma diventa più agile, elegante e geometricamente circoscritta, per la presenza di leggere ragnatele metalliche rettangolari che non si poggiano su nessuna tela, il che esprime contemporaneamente la drammatica sospensione del momento ma anche la possibilità e la necessità di un sostegno che dia sfondo visivo e corra in aiuto sociale.
Le due serie rappresentano il nucleo fondamentale delle oltre trenta opere che saranno esposte alla GalleriaControsegno. Il titolo della manifestazione Strutture estreme, non nega il messaggio, ma ne rafforza l’arco di retroterra culturale: infatti le opere di Vavuso sono reperti quasi arcaici per la visceralità atavica delle forme e nello stesso tempo sono profetiche perché attraverso queste forme lanciano un avvertimento e un messaggio contemporaneo, inducendo a una profonda riflessione e spingendo all’azione, per salvare le qualità primordiali dell’uomo, oggi minacciate dalle grinfie di una società superficiale senza un’identità solida e gratificante.
Le opere di Vavuso sono moderne e di impatto immediato: parlano chiaro, nella tradizione della comunicazione creativa, e nello stesso tempo con le loro stilizzazioni, metafore e composizioni materiche in libertà, si collocano nel pieno dell’arte contemporanea. Sono belle e provocatorie… e sono anche “controsegno”. Sono le opere che non c’erano, così come Vavuso è l’artista che non c’era…
Anche per questo vederle sarà una scoperta tutta da gustare.
- La locandina invito della mostra
- L’artista Vincenzo Vavuso nel suo studio
- Vincenzo Vavuso – Colpi in testa, 2014, pittostruttura, 100x70x24 cm
- La Junior Company Ballet durante un’esibizione al Teatro Verdi di Salerno nel 2013
Elezioni comunali: al ballottaggio del 14 giugno Marco Galdi e Vincenzo Servalli. Tra gli altri candidati bene Lamberti e in parte Aliberti. Ma il nuovo non ha sfondato
CAVA DE’ TIRRENI (SA). Il Sindaco uscente Marco Galdi ed il candidato designato dalle primarie PD Vincenzo Servalli: uno di loro due, dopo il ballottaggio del 14 giugno, sarà il Sindaco di Cava de’ Tirreni.
Come si vede dal prospetto a fine articolo, Servalli, vincitore del turno, e Galdi, che lo segue a ruota, hanno prevalso nettamente sul gruppone dei dieci candidati.
Un esponente di Destra-Centro ed uno di Sinistra Centro…
Non c’è stato il muro contro muro, a causa delle tendenze nazionali e della deideologizzazione diffusa e per merito anche della qualità umana dei concorrenti, tutti “presentabili”, che si sono sfidati con sereno e corretto civismo, così come del resto ha fatto il fiume dei 461 candidati al Consiglio, in una campagna per gran parte di loro esaurita nell’ambito della famiglia e del condominio. Tuttavia, alla fine, considerando anche i voti riportati dai candidati di schieramento netto (Aliberti e per certi versi Senatore e Di Matteo da una parte, Capuano e Mazzeo dall’altra), la maggioranza dei votanti (il settanta per cento degli aventi diritto, mica male) ha conservato la fisionomia politica abituale. Le fluttuazioni si sono verificate in piccola parte intorno a Di Criscio, a Santoro ed ai Cinquestelle e soprattutto intorno ad Armando Lamberti ed alle liste che lo sostenevano, che pescavano oltre i due schieramenti.
Un pronostico tra i due contendenti non è facile. Si sarebbe tentati di dire Servalli, perché ha già vinto la prima tornata e si è fatto giorno dopo giorno “ri-conoscere”, accettare, benvolere e apprezzare, pur non essendo leader trascinatore è diventato un visibile riferimento, può pescare sostenitori anche un poco al di là dei confini di schieramento. Cosa che, a lume di naso, sembra difficile per Galdi, dato che l’elettore tradizionale di centrosinistra, se non ama Servalli, è più facile pensare che si astenga piuttosto che “passare il Rubicone” e mettersi in Croce mettendo la croce sul Centro Destra. Forse sarà decisiva la scelta dell’elettorato “fluttuante” di Lamberti, ma bisogna anche considerare che cambierà il numero degli elettori, forse anche un venti per cento in meno, e di conseguenza anche la loro qualità.
E poi, la capacità di resistenza da Galdi potrebbe anche ricompattare, se non i leader, i votanti del Centro Destra, indotti a riconoscerne doti e meriti in precedenza messi in ombra dagli errori, dalle dipendenze, dai tentennamenti e dalle beghe molto personali con assessori, consiglieri e parti politiche. Quindi, al di là della rassicurante moderazione di Servalli, potrebbero decidere di non consegnare la Città alla sinistra. E, dato che a Cava la maggioranza ideologicamente rimane di Destra Centro…
Diversamente, anche se i due non sono certo nuovi di zecca alla politica e non hanno programmi molto diversi e conviverebbero tranquillamente in uno stesso governo come Renzi e Alfano, molti potrebbero essere attratti dalla curiosità e dalla speranza di vedere comunque qualcosa di nuovo. Ergo, considerando anche la pole position dei mille voti in più del primo turno, pronostichiamo per ora un 50-55 per cento per Servalli ed un 50-45 per cento per Galdi. E attendiamo…
Intanto, facciamo qualche ulteriore considerazione sull’andamento della campagna e del voto.
Si sperava che la grande partecipazione portasse ad una più equa distribuzione dei voti. Tuttavia i grandi pacchettisti di voti, i soliti noti, stanno sempre lì, ben distribuiti nelle liste dei candidati più forti. Qualcuno può vantare una presenza viva nelle frazioni, ma altri non è facile capire da dove riescano a pescare quelle cinquecento preferenze e dintorni, quasi un’enormità nelle attuali condizioni. Evidentemente ci sanno fare. Comunque, almeno quest’anno la loro presenza non è stata determinante come altre volte in passato, né per la città né per in qualche caso per la loro stessa elezione.
Come dicevamo, è mancata una distinzione netta tra Destra e Sinistra, anche per la mancanza di progetti o personaggi o schieramenti capaci di far discutere o sognare. Si è discusso, e scelto, soprattutto in rapporto alle persone e non sempre nel nome dell’appartenenza. Hanno vinto due personaggi “schierati”, ma hanno dilagato le liste civiche e forse anche il “partito civico”, alias “departiticizzato”.
Si pensava che la presenza di vari personaggi nuovi, o emergenti, e quindi prevedibilmente pieni di slancio, avrebbe portato un vento impetuoso di idee, presenze ed entusiasmo.
Invece, abbiamo visto, o solo intravisto, un Santoro ed un Cinquestelle lacerati dalle divisioni, dalle ripicche interne, quasi assenti, e praticamente agli antipodi rispetto al trend nazionale di un movimento che sta maturando e incidendo sempre di più, grazie anche al Grillo parlante di meno. Il tre per cento, per un movimento di quella portata, è umiliante. Speriamo che sappiano trarne la giusta lezione.
Abbiamo non visto un Di Criscio troppo silenzioso e quasi fantasmatico. E uno stanco Mazzeo era troppo lontano dal frizzante terzo incomodo del 2010 tra Galdi e Gravagnuolo.
Marco Senatore, nonostante l’impegno e la visibilità, ha pagato la sua posizione ibrida tra vecchio e nuovo, tra uomo di poteri ambivalenti e uomo di innovazione.
Di Matteo non aveva molti spazi politici dove poter sfruttare le sue non trascurabili e ancora potenziali qualità: le dimostrerà, speriamo, in Consiglio. Dignitoso l’esito di Renato Aliberti, interessante figura di imprenditore di successo e uomo nuovo di un partito trainato però da personaggi che a Cava non tirano più (Cirielli in testa).
Non ce l’ha fatta nemmeno per un posto in Consiglio, ed è stata una sorpresa, Cettina Capuano, che pure ci ha messo l’anima ed aveva suscitato tanta affettuosa curiosità, soprattutto come brillante pioniera delle future Sindache e quindi solo agli inizi di una lunga presenza ascendente. Forse è stata penalizzata dalla radicalizzazione netta a sinistra, ma non le si poteva chiedere altro. In fondo, è uscita dal PD proprio perché per lei era troppo poco a sinistra.
Armando Lamberti si è presentato come uomo non del tutto nuovo alla politica (due anni fa era in lista nazionale con Mario Monti e già dieci anni fa aveva guidato per qualche mese la coalizzione Cava, l’Ulivo ed oltre ed era un potenziale candidato a Sindaco), ma per tanti versi tutto da scoprire o da riscoprire in Città.
Partito senza partiti alle spalle né organizzazioni forti e dichiarate, ha fatto, già da gennaio, una campagna tambureggiante e ricca di iniziative, ha avuto il coraggio di uscire in piazza, ha mostrato un’energia ed una grinta di quelle che piacciono alle persone, si è fatto conoscere e riconoscere per le qualità personali ed il suo curriculum professionale di alto profilo.
Sperava addirittura di vincere, ma forse era troppo presto, forse non ha “azzeccato” tutti i compagni di strada e forse gli è mancato un punto progettuale fortemente caratterizzante. Eppure, noi crediamo che abbia vinto lo stesso, perché ha gettato dei semi fecondi per il futuro. Se saprà maturare ancora e reggere il gioco della politica, data anche la sua presenza ampia sul territorio, il consenso “non schierato e non partitico” e le alte credenziali nazionali, alle prossime politiche potrebbe essere un candidato unificante per un vasto schieramento. Così, lui raggiungerebbe quel seggio in Parlamento che ha già sfiorato due anni fa e noi avremmo di nuovo un rappresentante ad alto livello istituzionale.
Rimangono i finalisti Galdi e Servalli: in qualche modo anche loro hanno già vinto.
Servalli, pur sulla scia del renzismo nazionale, ha guidato il rialzo di cresta del Partito democratico disastrato dalle comunali 2010 e dalle tempeste gravagnuoliane. Più che come leader trascinatore è partito come “bravo ragazzo” e figura pulita, rassicurante, più adatta ai ponti che ai muri, spendibile a tutto campo. Ma in campagna si è fatto apprezzare meglio come punto di riferimento e accattivante “politico dal volto umano”. Inoltre, per chi apprezza questo aspetto, ha dimostrato di preferire il senso della squadra al personalismo debordante.
Marco Galdi, eletto cinque anni fa sull’onda di un Centro Destra vincente e compatto, ha affrontato lo scontro con parecchi handicap: gli errori dei primi tre anni di “ciriellizzazione acuta” (Cofima in testa), lo smantellamento nazionale e locale del Centro Destra, i continui scontri interni alla Giunta e conseguente cambio di circa trenta assessori, un’immagine politica offuscata dal rischio recente di sfiducia consiliare, dai pasticci anche “comunicazionali” di Piazza Abbro e della cosiddetta scacchiera, dalla crisi del commercio e dell’industria, da scelte e promesse discutibili e poco chiare, da una non sempre riuscita empatia emozionale con la Città. Mancandogli una base elettorale tutta galdiana, c’erano quindi le premesse per un crollo devastante.
Invece ha saputo reagire tirando fuori energia, orgoglio, autostima ed esperienza, facendo emergere l’altra faccia della medaglia: la capacità di liberarsi dei vincoli esterni ed agire autonomamente, il raggiungimento di obiettivi importanti (es. la difesa dell’Ospedale), la dimostrazione che assorbire gli scontri e mantenersi a galla nonostante tutto è anche un pregio, l’evidenza di un lavoro amministrativo costante, il coraggio dell’innovazione anche spregiudicata (vedi l’invenzione della Mediateca e lo scontro con il CUC), la vivacità progettuale, dove possibile (il rinnovamento dei complessi di San Giovanni e Villa Rende possono può cambiare la vita della Città), il riconoscimento delle sue qualità intellettuali, lo sciogliersi più umanamente in mezzo alla collettività.
Adesso, via allo scontro finale. Che in fondo, come abbiamo già detto, tanto scontro non è.
I due si stimano ed hanno un buon rapporto personale. Servalli e il PD hanno fatto a Galdi un’opposizione netta, ma costruttiva e non radicale. E, non firmando la sfiducia, hanno salvato lui dalle dimissioni anticipate e Cava dal terzo Sindacato abortito prima del tempo. A prescindere dal vincitore, si può sperare che il futuro rapporto tra maggioranza e opposizione sia anche costruttivamente caratterizzato da ciò che unisce.
Quindi, attendiamo l’esito senza timori e tremori, con fiducia in un governo decoroso, ma anche senza grosse aspettative. Galdi e Servalli non ci hanno fatto, e non ci fanno, sognare. Consideriamo però che di questi tempi far sognare è difficile. E delle volte è anche sinonimo di illudere.
Comunque noi cavesi, tutti insieme e con spirito di comunità, qualcosa in più potremmo. E dovremmo. Speriamo che il futuro Sindaco se ne accorga. E che ci metta l’anima …
- Marco Galdi
- Vincenzo Servalli
Candidati | Voti | % | Partiti | Voti | % | Seggi |
Vincenzo Servalli | 8.518 | 27,67 | Partito Democratico Lista Civica – Cava Libera Lista Civica – Cava Civile Lista Civica – Direzione Futuro |
4.619 1.439 1.078 874 |
15,84 4,93 3,69 2,99 |
– – – – |
Marco Galdi | 7.589 | 24,65 | Lista Civica – Responsabili per Cava Forza Italia Lista Civica – la Cava |
2.999 2.750 1.383 |
10,28 9,43 4,74 |
– – – |
Armando Lamberti | 4.721 | 15,33 | Lista Civica – Cava è Unica Lista Civica – Cava Ci Appartiene Lista Civica – Città Democratica |
1.960 1.521 994 |
6,72 5,21 3,40 |
– – – |
Renato Aliberti | 3.184 | 10,34 | Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale Lista Civica – Renato Aliberti Sindaco |
2.343 741 |
8,03 2,54 |
– – |
Maria Concetta “Cettina” Capuano | 1.605 | 5,21 | Lista Civica – Cettina Capuano Sindaca Sel + Prc |
842 669 |
2,88 2,29 |
– – |
Massimiliano Di Matteo | 1.597 | 5,18 | Lista Civica – Amiamo Cava | 1.556 | 5,33 | – |
Marco Senatore | 1.452 | 4,71 | Lista Civica – Cava Città Unita Lista Civica – Cava Sicura e Libera |
870 494 |
2,98 1,69 |
– – |
Gianluca Santoro | 1.060 | 3,44 | Movimento 5 Stelle | 1.018 | 3,49 | – |
Claudio Di Criscio | 721 | 2,34 | Lista Civica – Movimento Popolare per Cava Mpc | 686 | 2,35 | – |
Michele Mazzeo | 335 | 1,08 | Partito Comunista | 324 | 1,11 | – |
CANDIDATO NON ELETTO PRIMO TURNO
Successo per la quinta edizione del Concorso “Sant’Alfonso”, conclusa con una bella serata di premiazione e la pubblicazione di un opuscolo
CAVA DE’ TIRRENI (SA). Cinque anni e centinaia di poesie, racconti, saggi originali provenienti da tutta Italia. Il Concorso di poesia e prosa religiosa indetto dalla Parrocchia di Sant’Alfonso di Cava de’ Tirreni, dinamica e fiorente sotto la guida di don Gioacchino Lanzillo, ha felicemente “battuto il cinque” con un’edizione ricca di lavori di buon qualità culturale e di tematiche stimolanti, come il cammino per vivere la fede anche nella vita quotidiana o l’ascolto del cuore e dei silenzi interiori o la vicinanza al divino attraverso la solidarietà umana.
Questo traguardo è stato consacrato con la pubblicazione di un elegante opuscolo, curato da Emanuele Occhipinti, segretario fondatore – poeta e scrittore (oltre che scultore di simpatici legnetti-premio) econtenente le opere premiate e gran parte delle segnalate al merito in tutto l’arco del quinquennio.
L’organizzazione del Concorso ha brindato al successo nazionale ed al radicamento nel territorio il 23 maggio, con una bella serata di gala ed una manifestazione “a caminetto letterario”, in cui gli autori, oltre ad essere premiati, hanno avuto anche la possibilità di farsi conoscere e di aprire il cuore e le porte dell’anima. C’è stata anche una premiazione, è vero, ci sono stati applausi particolari per il vincitore dello scorso anno, Giuseppe Capone, un asso delle quartine in vernacolo, e per la vincitrice di quest’anno, la savonese Rita Muscardin, già al suo secondo successo ed al terzo podio, ma possiamo dire tranquillamente che hanno vinto tutti, perché ognuno ha condiviso un pezzo di anima e di fede o sulla pagina oppure nella sala, aprendo fecondi ponti del cuore.
Anche per questo riteniamo cosa buona e giusta elencare tutti i protagonisti ed i segnalati di quest’anno, giudicati come sempre dalla giuria dell’Associazione VersoCava, composta da Maria Alfonsina Accarino, Lucia Antico, Lucia Criscuolo, Maria Teresa Kindjarsky D’Amato, Rosanna e Teresa Rotolo, Anna Maria Violante, e presieduta da Franco Bruno Vitolo, che ha anche condotto la manifestazione finale
Sul podio, nell’ordine: Rita Muscardin (Savona), prima classificata con Scrivimi che stai bene, tenera e delicata fiaba d’amore nata dal dolore per la perdita di un bambino al settimo mese di gravidanza; Alberto Cerbone (Casoria – Na), con Il silenzio, uno stimolante saggio sulla necessità di saper ascoltare il silenzio per poter vedere meglio e volare “oltre”; Tiziana Monari (Prato), con La collina delle croci, un’addolorata poesia di riflessione sulle croci del mondo e della storia, segno e fonte di sofferenza ma anche potenziale opportunità di redenzione.
Segnalazioni speciali sono state assegnate a: Antonio Armenante (Cava de’ Tirreni), Vincenzo cantalupo (Bellizzi – Sa), Vincenzo Cerasuolo (Marigliano – Na), Eduardo de Biase (Secondigliano – Na), Rosario La greca (Brolo – Messina), Patrizia Macchia( Savona), Paolo Marino (Salerno), Pina Mascolo (Napoli), Antonietta Memoli (Cava de’ Tirreni), Verardo Moscariello (Salerno), Giovanna Renga (Santa maria Capua Vetere), Valentina Sanmartino (San Giuseppe di Cairo – Savona), Mario Senatore (Salerno), Angelov Svilen (Savona).
Segnalazioni semplici a Alfonso Apicella, Dolores Barbalinardo, Claudio Beccalossi, Rita Cappellucci, Manuela Capri, Raffaele Cerasuolo, Pasquale Cusano, Carla D’Alessandro, Lucia Della Rocca, Antonio Di Riso, Bruno Fiumara, Anna Maria Forte, Antonella Ingenito, Michele Lombardi, Gilda Mele, Irene Memoli, Giovanni Migliorisi, Franco Nappo, Elia Nese, Ennio Orgiti, Alfonso Penza, Giovanna Piraino, Giuseppe Siani, Emilia Stavolone, Barbara Tesauro, Elvira Verzellesi, Giuseppe Zagami.