Archivio
ricerca per autore
CAVA DE’ TIRRENI (SA). Occhio al candidato n. 6. Renato Aliberti (Fratelli d’Italia): “Punto al rilancio industriale ed all’esenzione totale delle tasse comunali per i giovani”
Ottavo appuntamento nel nostro viaggio alla scoperta dei candidati a Sindaco per le elezioni di primavera. Dopo Servalli, Lamberti, Marco Senatore, Stefano Cicalese, Michele Mazzeo, Marco Galdi e Cettina Capuano, ecco Renato Aliberti, candidato di uno schieramento gravitante intorno a “Fratelli d’Italia”.
Partiamo dall’anagrafe e dall’attività lavorativa?
Sono nato a Cava de’ Tirreni il 22 aprile del 1955. Dopo aver conseguito il diploma di Ragioniere e Perito Commerciale, ho avviato (1980) un’impresa artigiana avente ad oggetto la produzione di dischi rigidi, la Abrasivi Rigidi, attuale Industria Mole Abrasivi Srl (IMA), di cui sono socio e Direttore Generale. Ho preso parte a tre corsi di management internazionale, tenutisi presso la Camera di Commercio di Salerno (1997, 1998 e 2000), nonché ad un corso di spagnolo, tenuto sempre presso la Camera di Commercio di Salerno nel 2001, e ad un aggiornamento sulle tematiche dei pagamenti internazionali, svoltosi presso la C.C.I.A.A. salernitana (2004).
Quali sono secondo te i segreti del tuo successo imprenditoriale, rimasto solido anche in tempi di crisi ed in una zona molto colpita dalla crisi?
I nostri punti di forza, riconosciuti dai più, sono la qualità del servizio che proponiamo e la continua innovazione tecnologica. Sappiamo bene che per mantenere il passo con i tempi è bene adeguarsi e migliorarsi in base a quelli che sono i vantaggi competitivi che l’ambito di riferimento richiede.
Quali sono i tuoi hobby?
Il mio hobby preferito è il lavoro. Mi dedico al lavoro anima e corpo, perché se intraprendo un’attività do tutto me stesso per cercare sempre e comunque di trovare una soluzione ad ogni problema. Ovviamente faccio anche attività che mi permettono di rilassarmi, come il giardinaggio e lo sport, in particolare il tennis, che ho praticato fino a qualche tempo fa, ed inoltre il collezionismo.
Quali sono i tre cardini della tua etica personale?
Non vorrei autocelebrarmi, ma chi mi conosce sa che sono una persona seria e rispettosa. A me piace tanto dialogare con tutti e dare risposte concrete ad ogni evenienza o esigenza. E questo sia in ambito familiare che in quello lavorativo. Ed è lo stesso impegno che metterò in campo come primo cittadino di Cava de’ Tirreni.
Quali sono secondo te le tre qualità più importanti per un politico?
A mio parere il politico è quella persona che sa ascoltare tutti e chiunque, anche i cosiddetti “avversari”, perché sa che dal dialogo e dal confronto possono discendere spunti per migliorare e progredire. Quindi direi apertura al confronto, disponibilità ed impegno.
Quali sono le tue tre principali qualità?
Coerenza, dignità e pragmatismo, nel senso buono del termine. Una parola data o una stretta di mano per me valgono più di una firma su un pezzo di carta. Se assumo un impegno lo mantengo ad ogni costo, agendo sempre nel rispetto degli stessi impegni assunti e soprattutto delle persone. Preferisco un atteggiamento pratico e concreto e cerco di badare sempre al sodo con poche chiacchiere e molti fatti.
E quali i tuoi tre principali difetti?
Ne ho uno grande, che “purtroppo” mi condiziona tanto: quello di dire sempre e comunque la verità. Non riesco a trovare sotterfugi o a dire bugie. Sono cose, queste ultime, che non appartengono proprio alla mia persona.
Tu, che non sei un politico, sei stato spinto a candidarti dalla tua area politica in quanto imprenditore di successo oppure tu, in quanto imprenditore critico delle scelte istituzionali, hai spinto la tua area politica a candidarti?
Sono stato spinto a farlo con spirito di servizio dal mondo imprenditoriale cavese che chiede maggiore efficienza e scelte più adeguate allo sviluppo di un territorio che sta pagando, come il resto del Paese, una crisi economica e produttiva senza precedenti. D’altra parte, confesso che la scelta di impegnarmi in modo così diretto deriva anche da una constatazione di fatto che ho realizzato in questi ultimi anni. Per lavoro vado spesso all’estero, ebbene fino a qualche anno fa, confrontando molte realtà estere con quella della nostra città, mi compiacevo del nostro livello economico e sociale. Purtroppo, negli ultimi tempi ho dovuto invece constatare che noi stiamo regredendo mentre quelle stesse realtà hanno fatto dei passi avanti giganteschi. È giunto il tempo, non solo per me, ma per chiunque ami la nostra città, di scorciarsi le maniche e darsi da fare per ridare un futuro di sviluppo alla valle metelliana.
L’On. Edmondo Cirielli, e gli altri amici di Fratelli d’Italia che operano sul territorio cavese hanno condiviso le mie idee e ringrazio tutti per la fiducia, nutrendo stima per la mia persona. Un atto che mi rende pieno d’orgoglio e che sono pronto, con tutte le mie forze, a trasformare in impegno. Un impegno serio, forte, costante, presente, per l’intera cittadinanza ed a favore di tutta la comunità cavese.
Avendo optato per il distacco oggi dal candidato bene accetto dell’altro ieri e dall’alleato di ieri, immaginiamo che alla base ci siano delle imputazioni serie e concrete rispetto a Galdi. Ce ne indichi cinque, di cui almeno un paio di natura economico-commerciale?
Non sono abituato a parlare dei miei “concorrenti”. Non l’ho mai fatto e mai lo farò, né in ambito lavorativo, né in quello imprenditoriale. E per questo anche in politica adotterò il mio atteggiamento naturale. Piuttosto, sono portato ad esporre quelle che sono le mie linee strategiche d’azione.
Quali sono le principali differenze tra te e Marco Galdi, a livello personale e politico?
L’unica differenza è che Marco è un politico, io sono un imprenditore.
Tra le critiche della gente a Marco Galdi, c’è stata spesso quella di essere la longa manus di Cirielli. Non temi di ritrovarti nella stessa condizione?
No, perché il mio programma è stato chiaro e condiviso dall’origine: ho accettato la candidatura a sindaco solo ed esclusivamente per risollevare le sorti dell’economia cittadina.
Cosa pensi della possibile convergenza con Città Democratica?
Stiamo ancora dialogando. Abbiamo trovato una larga intesa sul programma di Città. Dobbiamo solo sciogliere un ultimo punto. Spero che si possa trovare un’intesa anche su questo per il bene di Cava de’ Tirreni.
Quali sarebbero le tue prime mosse in caso di elezione a Sindaco?
Il primo obiettivo sarà quello di riorganizzare la macchina comunale e contribuire al miglioramento del lavoro degli uffici. Lavorerò assiduamente al fianco di tecnici e funzionari per individuare gli sprechi ed ottimizzare le risorse.
I soldi per l’eventuale esenzione delle tasse per i giovani da dove pensi di recuperarli?
Da un’attenta analisi dei costi “inutili” e/o dal risparmio su tutti i costi dell’amministrazione
Con quali criteri ti sceglieresti gli Assessori? Pescheresti anche dal Consiglio Comunale?
La mia squadra di governo sarà formata da persone qualificate e professionali. Se questa possibilità mi venisse data anche dal Consiglio comunale, non la vedrei certamente di cattivo occhio.
Qualche ricetta già pronta per rilanciare l’economia cittadina?
Il mio impegno sarà quello di ridare modalità, tempi ed aiuti alla promozione di eventi, iniziative, manifestazioni, che possano incrementare il flusso di arrivi di persone soprattutto da fuori città e ricreare occasioni d’acquisto. I commercianti avranno in me un orecchio sempre attento e pronto ad accogliere le loro richieste, per tramutare le loro esigenze in opportunità.
Cosa potrebbe fare un Sindaco di Cava per ridurre il distacco culturale e politico che c’è tra la Città e le aziende della zona industriale?
Le aziende cittadine sono sempre più abbandonate a loro stesse. Manca un efficace piano di ripresa imprenditoriale, capace di mettere in campo efficienti servizi alle e per le imprese. Per questo mi impegnerò in prima persona nel capire le reali ed urgenti esigenze delle aziende metelliane, stando ancor più vicino agli imprenditori e riducendo i tempi della burocrazia.
Realisticamente, come Sindaco quali lavori di struttura potresti realizzare per la zona industriale al fine di renderla più appetibile per un imprenditore?
Innanzi tutto stiamo facendo un censimento delle aree ancora disponibili ed in più una verifica sistematica delle assegnazioni effettuate, per rilevare il rispetto degli impegni assunti all’atto dell’assegnazione stessa e valutare eventuali azioni da intraprendere quale revoca dei nulla osta e con riassegnazione ad attività produttive che realmente vogliono iniziare la propria attività.
In caso di elezione, porteresti a termine i grandi lavori in atto a San Giovanni e Villa Rende con le stesse destinazioni proposte da Galdi?
I lavori iniziati devono essere portati a termine. Le destinazioni? devono essere riguardate.
Come pensi, per proposte ed immagine personale, di poterti fare largo nel Centro Destra, dove non mancano certo i concorrenti vicini e lontani?
Come già detto, sono un imprenditore e non un politico che opera solo per salvaguardare la poltrona.
Guardo con molta attenzione all’economia, che è l’unica cosa che può dare slancio alla Città.
Ci dici cinque buoni motivi per cui la gente dovrebbe votare te e non altri candidati?
Quello che propongo io, insieme a tutta la mia squadra, è un progetto di rilancio della città. Una Cava de’ Tirreni orientata verso il futuro, dove il futuro è già presente. Insieme si può. Si può migliorare, si può crescere, si può guardare avanti: perché abbiamo diritto ad un futuro. Ad un futuro da costruire con determinazione ed autorevolezza, facendo tesoro dell’esperienza e della competenza. Un futuro aperto alle innovazioni e da costruire senza disperdere il sapere acquisito, le nostre tradizioni, i nostri valori aggiunti. Senza false promesse, senza inganni o obiettivi irraggiungibili per illudere i concittadini che, stretti nella morsa delle difficoltà economiche dei tempi moderni, sono sempre più vulnerabili. Vogliamo dire la verità e lo faremo sempre, con onestà e passione. Con rigore punteremo a dare stabilità ed equilibrio alla macchina amministrativa ed al contesto politico tutto, che ha vissuto negli ultimi anni numerosi momenti di fibrillazione ed infiniti cambi di poltrone. Incentiveremo l’occupazione giovanile e l’imprenditoria giovanile, esentando completamente i giovani dalle imposte comunali. E, soprattutto, mi circonderò di uno staff valido per intercettare finanziamenti regionali ed europei da applicare ad esclusivo vantaggio di tutta la città di Cava de’ Tirreni.
La tua candidatura è definitiva, da portare comunque fino in fondo?
Sì, certo, è assolutamente da portare fino in fondo. Io ci credo come anche tutte le attività produttive, commercianti, artigiani, industriali , associazioni che operano sul territorio e soprattutto i giovani che hanno bisogno di una collocazione definitiva.
CAVA DE’ TIRRENI (SA). Occhio al candidato n.7: Cettina Capuano. Io, prima donna candidata a SindacA, per una politica veramente di sinistra … Se non ora, quando?
Settimo appuntamento nel nostro viaggio alla scoperta dei candidati a Sindaco per le elezioni di primavera. Dopo Servalli, Lamberti, Marco Senatore, Stefano Cicalese, Michele Mazzeo e Marco Galdi, ecco Cettina Capuano, prima donna candidata a SindacA nella storia della nostra Città, sostenuta dalla lista al femminile “Se non ora, quando?” e da un’altra lista gravitante intorno a Rifondazione Comunista, con riferimento specifico a gran parte dell’area alla sinistra del PD.
Di prossima pubblicazione, l’intervista a Renato Aliberti, candidato di uno schieramento gravitante intorno a “Fratelli d’Italia”.
Partiamo dall’anagrafe e dall’attività lavorativa?
Sono Maria Concetta Capuano. Sono nata a Cava de’Tirreni il 26/05/1959 . Nel 1986 ho vinto il concorso al Ministero del Lavoro, in servizio presso gli Uffici Provinciale del Lavoro e trasferita al Centro per l’Impiego di Maiori/ Cava de’ Tirreni. Sono Istruttrice Esperta Centri per l’Impiego e responsabile dell’orientamento fino al 2011 al Centro per l’Impiego di Cava ed ora assegnata al servizio Innovazione Tecnologica della Provincia di Salerno.
Titoli di studio?
Sono in possesso del diploma di maturità Magistrale.
Quali sono i tuoi hobby?
Amo leggere ed ascoltare musica ( ho studiato pianoforte e solfeggio), adoro viaggiare e perdermi in nuovi luoghi, conoscere nuovi posti e nuovi popoli con le loro tradizioni (grazie alla passione tramandata da mio padre). Tra le mie passioni più grandi c’è quella dei mercatini dell’usato, espressione della mia filosofia di vita: riuso e riutilizzo di ciò che agli occhi di qualcuno può essere considerato scarto, rifiuto. Grazie a questa passione, nel corso degli anni scorsi, sono nati vari mercatini da me organizzati a Cava come ad esempio il Mercatino dell’Abbondanza Frugale.
Sul tuo podio ideale, quali libri collochi e perché?
La scelta è espressione del momento in cui la domanda mi è posta. A seconda di ogni momento della mia vita ho un libro che mi porto nel cuore. In questo momento segnalo sicuramente “ La Casa degli spiriti” di Isabel Allende. Però sul podio in virtù del mio campanilismo metelliano voglio citare alcuni libri di autori della nostra città. Avanzi di Pippo Zarrella, che parla di storie di disagio e marginalità e Anche Dio Lavora di Antonio Armenante, una serie di racconti-inchiesta sull’esperienza vissuta direttamente dall’autore con i senza fissa dimora della Provincia di Salerno; Senza Ritorno, di Patrizia Reso, che parla delle vittime del più grande incidente ferroviario della storia d’Italia, quello di Balvano in provincia di Potenza. Cittadini cavesi che narrano di dinamiche e questioni spesso dimenticate che riesco a portare in alto il nome di Cava de’ Tirreni fuori dalle mura cittadine.
E quali film e perché?
Film che mi emozionano e che allo stesso tempo hanno segnato la mia vita nel corso degli anni sono Pane e tulipani (Silvio Soldin), La vita è bella ( Benigni), Saturno contro (Ferzan Özpetek), Va dove ti porta il cuore (Cristina Comencini) . Mi piacciono i film che hanno qualcosa da dire. L’arte al servizio del sociale.
Quali sono i tre cardini della tua etica personale?
All’interno di questa campagna elettorale, attraverso il mio sito personale www.cettinacapuano.it ho iniziato il progetto “Ridare senso alle parole”. Parole svuotate e smunte dalla vecchia politica che oggi devono ritornare di moda. Tra queste, una delle più abusate e dimenticate è la parola “etica” come coerenza di caratteri e rispetto di una deontologia politica spesso bistrattata. Un’etica come un idra a tre teste composta da umiltà, dignità ed educazione. Principi cardine che orientano non solo la mia attività politica ma anche quella di madre all’interno della mia famiglia e in ambito lavorativo dove da sempre sono stata in contatto in uno dei momenti più delicati della vita di un uomo o di una donna, la perdita e la ricerca di un lavoro.
I tuoi modelli ideali in politica?
I miei modelli ideali di politica sono quelli che porto nel cuore fin da ragazza e che dovrebbero appartenere ad ogni uomo e donna che vive all’interno di una democrazia pluralista. Sono i principi che hanno orientato i costituenti all’adozione della Carta Costituzionale nel 1948, ma che oggi da un punto di vista sostanziale spesso sono dimenticati. Il diritto di ogni persona (e non solo dei
cittadini) all’affermazione delle proprie libertà. Sia nella sua accezione di libertà di che in quella più complessa delle libertà da. Uno Stato e un Comune che sia libero di orientare le proprie politiche dal basso verso l’alto e non viceversa, sentendosi libero da ogni pressione di qualsiasi tipo per affermare un’ uguaglianza sostanziale e non solo formale.
Nel corso della storia italiana chi più ha incardinato tale modello a mio avviso sembra esser stato Enrico Berlinguer, mentre attualmente mi sento molto vicina a Pepe Mujca attuale presidente dell’Uruguay che incarna quanto di buono la sana e pulita politica può e deve fare per i suoi cittadini.
E nella storia della politica cittadina?
Una domanda imbarazzante che potrebbe farmi fare qualche nuovo amico o qualche nuovo nemico. Senza dubbio Riccardo Romano, lontano parente di mio padre, che ho molto apprezzato e stimato nel corso degli anni per il contributo che ha dato alla Città. Attualmente persone professionalmente preparate che hanno rappresentato qualcosa di importante per la nostra città sono a mio avviso Achille Mughini, Raffaele Fiorillo e, come donna di indubbie qualità, Flora Calvanese. Ops credo di aver citato solo politici di sinistra, forse perché ho frequentato sempre questi ambienti e non ho mai strizzato l’occhio all’altra parte.
Quali sono secondo te le tre qualità più importanti per un politico?
Non credo che siano delle qualità che debbano caratterizzare un politico bensì qualsiasi persona che ricopra un’attività pubblica. La qualità più importate è il vivere tra la gente, capire ed ascoltare le persone senza perdere mai il contatto con la realtà, al fine di portare alla casa comunale i problemi e le necessità di tutti senza dimenticarsi da dove si arriva e cosa si vuole fare. Altrimenti si rischia di divenire una pedina espressione dei poteri economici in città.
E quali i tuoi tre principali difetti?
I difetti? Dovrebbero indicarli chi mi conosce. Mi reputo una persona verace, schietta e sincera. Tre caratteristiche che in politica sono considerate un difetto, ma che personalmente mi proteggono contro le dinamiche del compromesso silente che in alcune stanze del potere spesso si cela, a danno del popolo inconsapevole, purtroppo.
Quali sono le principali motivazioni del tuo avvicinarti alla politica?
Non mi sono avvicinata alla politica ora. Ho sempre fatto politica fin da adolescente. Nel corso della mia maturità ho avuto sempre maggiore interesse per la politica dei movimenti, maturando la consapevolezza che le cose potessero cambiare grazie alla forza delle persone. Poi però in una parentesi della mia vita ho erroneamente e banalmente pensato che si potesse cambiare qualcosa attraverso lo strumento del partito politico, questo fin quando non mi sono resa conto del fatto che soprattutto a livello locale la politica partitica mi tarpava le ali, limitando e comprimendo il mio essere. E come nelle migliori delle storie, sono ritornata a fare politica attraverso le persone, per le persone grazie al movimento Se non ora quando?
Perché, pur partecipando alla vita politica e sociale, sei uscita allo scoperto proprio adesso?
Perché non c’è tempo. Perché non c’è più tempo. Non c’è tempo per noi, ma soprattutto per i nostri figli, i quali si vedono sfuggire dalle mani il loro futuro come un palloncino all’elio. Se non ora, quando?
Ti sei candidata “dopo” la nomina di Servalli o “a causa” della nomina di Servalli?
Forse questo modo di fare le primarie (sia quelle dello scorso ottobre che quelle della settimana scorsa) che mi hanno vista essere in prima linea per la buona riuscita di esse, dove credevo che ci fossero, e dove non ci sono stati, segnali di cambiamento che personalmente auspicavo da tempo all’interno del partito democratico. Un partito ormai giunto al capolinea che si trincera dietro strumenti di democrazia diretta, ma che in fin dei conti rappresenta solo una legittimazione dei vecchi poteri politici. Il PD già da tempo non mi rappresentava come donna, ma ancor di più non mi rappresentava come donna di sinistra. Non mi sono candidata né dopo, né a causa della nomina di Servalli. Mi sono candidata perché Servalli non rappresenta la sinistra a Cava.
Il tuo distacco dal PD è segno anche di un distacco dalla politica nazionale del Partito o è il segno di una tensione solo locale?
Cito qui un passo delle mie dimissioni “Il modo di fare politica di questo partito, oggi, non mi appartiene, non parla al mio cuore, alla mia pancia e da qui che parte la mia decisione. Nei progetti che mi vedono coinvolta, tutti, ci devo credere per prima per poi poter coinvolgere gli altri. Se questo non avviene mi è molto difficile sposarli”.
Nella tua scelta ha inciso di più il fatto di essere donna o di volere una politica più di sinistra?
Non credo che una cosa escluda l’altra, ma sicuramente la voglia di volere una politica non più di sinistra, ma di sinistra, l’ha fatta da padrone. Ridare senso alle parole, cominciando per la lettera “S” da Sinistra. Se non ora quando?
Quali i problemi più evidenti dell’essere donna a Cava? E come pensi di affrontarli?
I problemi delle donne di Cava rientrano nella categorie della non eccellente qualità della vita che si vive nella valle metelliana. Ma sono problemi condivisi che vanno affrontati senza disparità di genere. Fra le varie soluzioni a costi davvero minimi, ma che migliorano la vita delle donne cavesi, abbiamo istituito anche con alcune donne candidate al Consiglio Comunale il Piedibus, che si preoccupa evitare di far fare salti mortali alle donne e ai genitori per andare ad accompagnare all’andata e al ritorno i loro bimbi a scuola. Questo incide non solo sulla qualità della vita dei genitori, evita l’inquinamento delle auto, crea un compenso minimo per i volontari ed inoltre, cosa più importante, fa socializzare a piedi lungo il cammino verso la scuola bimbi di classi differenti.
Ritieni che ci sia bisogno di semplici disposizioni di legge oppure che sia auspicabile un cambio globale di mentalità e di cultura, soprattutto in campo politico e sulla questione femminile? E come pensi di affrontarlo?
C’è bisogno di un cambio globale di mentalità e soprattutto di educazione culturale inmerito. Incentivare la partecipazione delle donne in politica ed educare alla parità di genere fin dalla scuola dell’infanzia evitando fin da piccoli ad esempio letture o giochi solo per maschietti o per femminucce. Ne vale della qualità della vita non solo politica. In virtù delle disposizioni di legge oggi tutte le liste sono alla ricerca di quote rosa. Ma l’inserimento delle donne in politica non avviene nel modo giusto. Qualche giorno fa parlai di donne che hanno “poco da pretendere”. Ho l’impressione che molti partitini e liste cittadine che oggi tentano di sedurre le donne, le vogliano così, di poche pretese. Donne protagoniste attive, non donne di facciata per assecondare il volere degli uomini.
Pensi che i grandi lavori in atto a San Giovanni e Villa Rende possano incidere sulla vita, sull’identità e sull’autostima della Città?
Sono strutture che incidono e gravano anche senza lavori sulla città. Vanno ristrutturate subito e rese fruibili per la città. Bisogna stabilire quale sia l’obbiettivo finale delle operazioni. Stabilire le priorità in questo momento cosi difficile per tutti i cittadini. Contenitori da utilizzare con scelte ponderate ed oculate.
Cava non ha bisogno di grandi opere, ha bisogno di mantenere bene quelle che ci sono. Non dobbiamo essere succubi del salernocentrismo. Una scommessa sarebbe già custodire quelle che abbiamo oggi. Stabilire a priori e in modo trasparente cosa fare nel rispetto di una programmaticità. Non bisogna affidarsi a schizofreniche improvvisazioni.
Immaginiamo che il tuo giudizio sull’Amministrazione Galdi non sia positivo. In ordine di importanza, le cinque imputazioni principali per te sono…
Il Trincerone, piazza Abbro, la Cofima, assegnazione delle case popolari (acquisizione al patrimonio comunale), l’errore sulla tassa per i rifiuti, la fusione metellia/consorzio, i vari bandi di concorso,variazioni di bilanci poco chiare, poca trasparenza dei siti, compresi quelli sui bilanci delle partecipate. Un elenco analitico che non necessita alcun commento.
Ma non c’è proprio niente da salvare, secondo te?
La poca chiarezza dei provvedimenti ha offuscato anche ciò che poteva apparire benevolo. Non sono fra coloro che solo in virtù dell’appartenenza politica deve denigrare l’avversario, ma in questo caso forse Marco Galdi si è circondato di personaggi poco chiari, che lo hanno indotto in errore nonostante la sua enorme preparazione didattica e la sua essenza umana, preparazione e sensibilità che sono state “accoppate” dai poteri forti.
Quali sono le principali differenze tra te e Marco Galdi, a livello personale e politico?
Fortunatamente io non mi sono circondata di saltimbanchi della politica e mai lo farò. Marco ha subito l’arroganza del Cirielli di turno, Schillaci, Luigi Napoli, persone di dubbia capacità che hanno compromesso la sua esperienza alla casa comunale. Non avendo resistito, ne è stato prima vittima e poi complice. Forse la mia concretezza e la mia volontà di chiamare le cose per quello che sono mi differenzia da Marco sia nella vita politica che a livello personale.
E tra te ed i principali concorrenti di area, cioè Servalli e Mazzeo?
Entrambi si nascondono dietro simboli di partito. Hanno giocato a nascondino nel momento in cui occorreva mettersi in gioco per la città. Sono stati entrambi consiglieri di opposizione. Sono politici da anni che hanno svolto una opposizione silente, priva di contenuto, spesso strizzando l’occhio alla maggioranza, per chissà quale motivo.
Se fossi stata tu sindaca, nell’era Galdi, ci dici in ordine di importanza quattro decisioni che avresti preso diversamente da quelle che ha preso lui?
Non avrei indebitato noi, i nostri figli e i nostri nipoti con l’acquisto della Cofima. Acquisto che non solo non comprendo ma di cui non capisco le finalità. Ci dica il nostro primo cittadino cosa ne vuole fare e in che modo voglia operare. Anzi colgo l’occasione per comunicargli che qualora dovessi diventare sindacA siamo tutti pronti a ringraziarlo per l’acquisto ma che, accedendo ad un mutuo personale, siamo pronti a rivenderla a lui stesso allo stesso prezzo pagato. Vogliamo ridare un futuro ai nostri figli e a Cava questo provvedimento ha indebitato non solo loro, ma anche i nostri nipoti.
Non è stato in grado di reperire i fondi per l’apertura di un ufficio esperto in bandi europei al fine di acquisire i fondi comunitari per lo svolgimento di determinati progetti. Questa sarà una delle mie priorità.
In campagna elettorale, pensi di caratterizzare la tua immagine soprattutto come …
Non ho alcuna intenzione di caratterizzare la mia immagine come qualcosa di diverso da quella che sono e da sempre sono stata. Non darò alcuna immagine di me diversa da quella che mi caratterizza da sempre. Come ho sempre detto, prima le persone.
Compatibilmente con le emergenze economiche, cosa potrebbe caratterizzare un’Amministrazione di “sinistra senza se e senza ma”?
Creare una lista delle cose da fare e cominciare dal basso. Da chi non può darti niente in cambio perché non ha niente. Cominciando dagli ultimi per essere primi. Restituire la dignità da chi l’ha soffocata troppo spesso negli ultimi anni.
Con quali criteri sceglieresti gli Assessori? Pescheresti anche dal Consiglio Comunale?
Ho una chiara idea di come scegliere i futuri assessori. Sceglierei certo 3 donne e 3 uomini al di fuori del consiglio comunale che hanno dimostrato competenze nell’ambito lavorativo, dell’associazionismo o del proprio impegno civile in città. Persone competenti per far riemergere la nostra Cava.
Qualche ricetta già pronta per rilanciare l’economia cittadina?
Intercettare i fondi comunitari legati alla formazione, creare un albo di aziende disposte ad ospitare ragazzi degli istituti superiori ( a vantaggio dell’aziende che farebbero da enti formatori); collegarsi al turismo generato dalle navi crociera che arrivano al porto di Salerno(si conoscono in anticipo le date di attracco e quindi organizzare con i gruppi folkloristici cavesi spettacoli sulle banchine con brochure e manifesti pubblicizzanti Cava), un sistema integrato Cava-Salerno-Costiera Amalfitana- Costiera Cilentana ed una mobilità sostenibile. Far sostare i turisti a Cava e poi, utilizzando mobilità sostenibile, spostarli in costiera o a Salerno. Cava attualmente ed ingiustificatamente è esclusa dalle dinamiche turistiche, che potrebbero solo migliorare la condizione dell’economia cavese.
Da dove prenderesti i soldi per il reddito di cittadinanza?
Per il reddito di cittadinanza, il denaro necessario sarà intercettato da un fondo di solidarietà che verrà costituito tagliando e razionalizzando i costi della politica e delle consulenze esterne. Abbiamo già delle somme che potranno essere risparmiate, che son venute fuori dagli studi che abbiamo effettuato.
OK per l’osservatorio sociale sulla povertà nel tuo programma, ma concretamente come pensi di poter agire per combatterla?
Attraverso la fiscalità a favore dei nuclei familiari in condizioni di disagio, il rilancio degli affitti concordati, gli aiuti scolastici e l’eliminazione di tasse per l’iscrizione. Idee e spunti di partenza che vengono finanziati con una massima attenzione allo spreco di ogni genere.
Ed il microcredito, come Sindaca come pensi di incentivarlo?
Il microcredito è un punto importante per molti cittadini che si vogliono lanciare in un’ idea ma che non hanno mezzi, strumenti e possibilità. Abbiamo la convenzione con il Confidi, “Consorzio di Garanzia Collettiva dei Fidi”, un consorzio italiano che svolge attività di prestazione di garanzie per agevolare le imprese . Possiamo utilizzare questa convenzione che, sembra, essere caduta nel dimenticatoio. Inoltre si potrebbe stipulare anche una convenzione con Banca Etica per aiutare le piccole imprese. Sfruttare al massimo Invitalia con esperti del settore con consulenti a disposizione dell’amministrazione.
Cosa potrebbe fare un Sindaco di Cava per ridurre il distacco culturale e politico che c’è tra la Città e le aziende della zona industriale?
Rafforzamento del tessuto industriale della città mantenendo alto il livello di attenzione e di interlocuzione anche critica in rapporto alle strategie delle principali aziende presenti sul territorio e il sostegno all’articolata rete delle imprese e al commercio del territorio , settori esposti agli effetti economici della crisi internazionale. Una casa comunale aperta, anche per loro, con meno burocrazia, con fasi di ascolto continue e, perché no, anche possibilità di sgravi per le piccole imprese che rischiano ogni giorno la chiusura, che sono maggiormente presenti sul nostro territorio e che danno lavoro a molte nostre famiglie.
Da chi gradiresti di essere sostenuta o chi preferiresti sostenere in un eventuale ballottaggio?
Sono una persona che pensa a come superare le difficoltà step by step, di volta in volta. Ho imparato a superare gli ostacoli con questa tecnica che mi permette, per ora, di vivere bene quest’avventura. Ci devo pensare, certamente, ma non da sola. Ho 48 donne e uomini che come me si stanno sacrificando per raggiungere il nostro obiettivo comune. A loro, rappresentanti della società civile, domanderò e con loro decideremo. Insieme.
Ci dici cinque buoni motivi per cui la gente dovrebbe votare te e non altri candidati?
Il giorno della mia candidatura ufficiale , della conferenza stampa, ho ricevuto moltissimi messaggi sia in rete sia telefonicamente, sia con messaggi privati con manifestazioni di pubblico piacere. Devo dire che mi sono molto commossa e che i miei colleghi hanno vissuto in diretta questo delicato momento. La sala piena di amici, di gente comune che mi aspettavano mi ha confermato l’affetto e la stima che i cavesi mi hanno sempre dimostrato. Evidentemente vedono in me una di loro, una cittadina come loro, che si appresta a rappresentarli. A loro chiedo di non darmi solo un voto ma di essere con me. La condivisione, la partecipazione, l’ascolto di tutti è l’unica cosa che potrà far cambiare in meglio la nostra città. Tutti uniti, con idee chiare, scegliendo da ora le priorità, un passo alla volta, sapendo di non avere la bacchetta magica, io credo che potremmo dire: ce l’abbiamo fatta. Gli elenchi motivazionali li lasciamo agli altri.
Poesia della Terza età: le opere e gli autori vincitori del Concorso UTE in scena all’Accademia “Alfonso Grassi di Salerno”
SALERNO e CAVA DE’ TIRRENI (SA). Poesia della Terza età, venerdì 13 marzo p.v. all’Accademia “Alfonso Grassi” di Salerno.
Formalmente, si tratta di un suggestivo recital di poesie e racconti in collaborazione con l’Università della Terza Età di Cava de’ Tirreni (UTE). Di fatto, sarà un momento di riflessione sulle ricchezze, morali, affettive ed anche energetiche, potenziali, fresche e rinnovabili, che, pur in un guado esistenziale a volte tempestoso e con grigi orizzonti non lontani, possono e dovrebbero caratterizzare la Terza Età.
Le opere lette, tutte in tema (oltre che di bella qualità e delicatamente intense nei contenuti), saranno tratte in gran parte da quelle vincitrici del Concorso “Parole d’argento”, organizzato dall’Università della Terza Età di Cava de’Tirreni in occasione della Festa dei suoi primi venticinque anni di vita. Opere frutto della creatività di tre generazioni: infatti, tra gli autori, si va dai quindici anni di Vittorio Vavuso agli ottantadue di Pina Sozio. Gli altri poeti e scrittori sono:Antonio Armenante, Umberto Angrisani, Sandra Ballardini, Rita Califano, Giuseppe Capone, Pina Mascolo, Antonio Di Riso, Violeta Dulcheva, Rosalba Fieramosca, Mario Foresta, Elena Ostrica, Vittorio Pesca, Giovanna Rispoli, Mario Senatore, Melania Scarpa, Giorgia Zenobio.
Si esibiranno dopo i saluti di Raffaella Grassi (Presidente dell’Accademia) e di Massimo Di Gennaro, sostenuti dalla lettura di Maria Alfonsina Accarino, Rosanna e Teresa Rotolo, e del conduttore della serata, Franco Bruno Vitolo. Accompagnerà il tutto, con la sua chitarra, Mimmo Di Salerno, sapiente e suggestivo solista della canzone napoletana,
Per l’occasione, saranno consegnati a Sandra Ballardini e Giovanna Rispoli i premi, vinti e non ritirati, relativi al Concorso Natale ieri e oggi, la cui cerimonia finale è stata effettuata il 23 gennaio.
Ma intanto l’Accademia, sotto la guida e la spinta della Presidente non cessa di farsi stella polare sempre accesa per la Cultura salernitana, sviluppando la sua attività con un ritmo “da panzer” ed una qualità da applausi. Basti guardare, a titolo di esempio, gli eventi delle ultime tre settimane:
Il 20 febbraio c’è stata gran festa per il dono all’Accademia di un quadro, una composizione floreale, della pittrice Niny Lo Vito, con relazioni dei prof. Di Giacomo e Lauriello. E non è un dono da poco, dato che la Lo Vito ha al suo attivo decine e decine di mostre e riconoscimenti in tutta Italia ed anche all’estero, e che i suoi dipinti, realizzati con gran maestria di linee ed ispirati al figurativo classico, riescono a suscitare brividi di emozione, soprattutto nei teneri paesaggi oniricamente reali e nelle composizioni floreali su sfondo scuro di profumato e delicato impatto visivo.
Il 27 febbraio, in scena l’on. Guido Milanese, con una brillante, dotta e stimolante conferenza sull’Economia etica. Il 6 marzo, celebrazione della donna con la presentazione di un libro di Pietro Nardiello, “Il sogno meraviglioso”. Il 13 marzo, la già citata Poesia della Terza Età, in collaborazione con l’UTE di Cava de’ Tirreni. E venerdì 20 è in arrivo una “sfiziosissima” chicca: “Gli sposi promessi”, con un viaggio nei riti e nelle tradizioni matrimoniali della Campania, a cura di quella “miniera culturale” che è la Prof. Emilia Persiano.
A questo aggiungiamo le esposizioni di quadri, quelle temporanee e quelle permanenti…
Insomma, ci si perdoni il grossolano ma forse efficace gioco di parole, all’Accademia Grassi ci si ingrassa, di stimoli e conoscenze ed emozioni artistiche e cultura. Tutto grasso che cola…ma cola senza rischi di colesterolo e affini. Anzi …
- Foto di gruppo alla premiazione del Concorso UTE, al Palazzo di Città di Cava de’ Tirreni
- Grassi Un momento della presentazione del quadro di Niny Lo Vito
- La pittrice Niny Lo Vito, a sinistra
- L’on. Guido Milanese durante la sua relazione
- Premiazione del Concorso – Raffaella Grassi con don Andrea, lo storico motore culturalreligioso di SS. Maria di Fatima
- Concorso UTE, premiati in gruppo
Racconti esplosivi ed esplosioni di emozioni alla Premiazione del Concorso “Le parole sono ponti”, dedicato a Betty Sabatino
CAVA DE’ TIRRENI (SA). La magia nella vita quotidiana nella vita di una bambina che al mattino esce di casa per andare a scuola e, passando per un ponte che si allunga all’infinito, si gode, quasi si danza, incontri straordinari con Signori Verbi e le amiche del cuore, con la Signora Maestra ed il Signor Pronome, prima di ritornare più “ricca e sorridente dalla mamma che l’attende (Un ponte di parole, di Francesca Lopardi – Scuola primaria “San Lorenzo”).
La fantasiosa performance di una impiegata alternativa, un po’ ribelle e tanto creativa, una Betty in ufficio sempre in cattedra, in carriera ed in dialogo, per affermare l’importanza di uno slogan che propagandi la fondamentale importanza della parola ai fini di un dialogo tra le persone (Un ponte tra di noi, di Maria Lucia Porfido – Scuola Media “Balzico”).
La crisi morale, politica, religiosa ed umana di un giovanissimo kamikaze, cresciuto ed educato per diventare una bomba umana, che qualche minuto prima di esplodersi su un autobus scopre l’assurda e innaturale violenza del suo gesto, rinuncia ad uccidere degli innocenti e, in attesa che il tritolo lo incenerisca, scrive un’accorata eppur rispettosa lettera al padre spiegandogli i motivi della sua ribellione e lanciando al mondo il dolente messaggio di un non utopistico “mai più” (Cuore di tritolo, di Attilio Barretta – IIS “Marco Galdi”).
Sono queste le trame, affascinanti già a prima vista, dei racconti vincitori nelle tre sezioni del Secondo Concorso Scolastico “Le parole sono ponti”, organizzato dal Comune di Cava de’ Tirreni e dall’IIS Filangieri in occasione della Giornata della Donna ed in memoria della carissima professoressa Elisabetta Sabatino, troppo presto volata via, grande maestra di dialogo, umanità e saggezza, fantasiosa innovatrice didattica, promotrice ed attrice del Progetto “Amica Sofia”, mirante a diffondere la filosofia anche nelle scuole primarie.
La cerimonia di premiazione, condotta dallo scrivente, è stata effettuata a Palazzo di Città sabato 7 marzo, con la presenza e gli interventi , oltre che di tanti studenti, docenti, amici e parenti, del Sindaco Marco Galdi, dell’Assessore alla Pubblica Istruzione Clotilde Salsano, della Dirigente dell’IIS Filangieri Raffaela Luciano. Ad illuminare la lettura le voci calde, duttili e convincenti del Maestro Giuseppe Basta e di Giuliana Carbone e Pasquale Senatore, giovani ma già “volpi” della scena. A conservare la memoria della giornata, la pubblicazione di un allegro opuscolo, curato da Beatrice Sparano, contenente i testi premiati sia quest’anno che nel corso della Prima Edizione. La scelta dei vincitori, il cui elenco è allegato in appendice all’articolo, è stata operata da una giuria formata da Paola Sabatino, Gabriella Liberti, Clotilde Salsano e dallo scrivente, Franco Bruno Vitolo.
Le storie vincitrici appena raccontate sono solo la punta dell’iceberg di una serie di spunti e di riflessioni presenti nei lavori presentati ed incentrati sul tema dei ponti che possono essere costruiti con le parole: ponti purtroppo non sempre d’amore e tolleranza o comprensione, ma a volte di rifiuto ed aggressività, altre volte di verità traballanti come un ponte tibetano, altre ancora di dolcezze cucinande come cannoli siciliani e rispettive ricette da trasmettere oltre lo Stretto di Messina, ma comunque sempre tali da stabilire quella comunicazione senza la quale nessuna solitudine potrà essere abbattuta e nessuna società potrà esistere.
Lezioni intense di vita, che assumevano sempre più colore e calore al pensiero che sono nate in quel luogo ponte per eccellenza che è la scuola, magari in quei momenti in cui più si abbassano le frontiere del ruolo tra insegnanti ed alunni e più si sentono le voci delle anime e della persona che è in loro ed in ognuno di noi. Sono i momenti che Elisabetta Sabatino amava di più, per arricchire ed arricchirsi in quell’afflato reciproco che tanto più si può sentire e vedere in ogni momento della vita quotidiana, familiare, sociale, quanto più abbiamo orecchie pronte per ascoltare e occhi pronti per vedere.
Non solo lezioni e riflessioni generali, però, ha offerto la cerimonia della premiazione, ma anche significative finestre sul mondo di oggi. L’anno scorso dominavano i rapporti familiari, quest’anno invece al top, oltre alle classiche domande sul senso della vita e sui problemi adolescenziali, sono stati i rapporti con le altre culture e religioni: segno delle tensioni e delle paure degli ultimi tempi. A lasciare la scia sono stati però soprattutto momenti speciali di emozione fortissima, di quell’emozione “che non ha voce”. Esplodevano ogni volta che si rievocavano la figura di Betty e la sua calda percezione della vita, raggiungendo l’acme nel finale, a cerchio, quando, come in una svangante ed evocativa preghiera del cuore, è stato letto un ricordo di lei, scritto dalla studentessa Stefania Falcone, ricco di toni avvolgenti e profondo per sensazioni e contenuti, che ha meritato il Premio Speciale della Giuria.
Alla fine, un emozionato arrivederci, con la speranza che la giornata sia stata non tanto un compianto del passato ma soprattutto un ponte verso il futuro: che le parole, il messaggio e la figura di Betty aiutino a costruire dei ponti veri di relazione, dialogo e condivisione, e non solo dei ponti di parole di cui è fin troppo facile riempirsi la bocca. Le parole belle hanno bisogno di gambe e cuori che le facciano camminare e correre, altrimenti i ponti costruiti rimangono solo immaginari e si sgretolano come i cannoli siciliani di cui hanno contribuito a diffondere la ricetta …
***
Ed ecco l’elenco dei premiati di quest’anno.
Sezione “Scuola Primaria”: 1) Francesca Lopardi (V C – San Lorenzo); 2) Alessandro Senatore (V B – San Lorenzo); 3) Ivan Lambiase (V B – S. Lucia) 3) Annalisa Lamberti (V B – S. Lucia) – Segnalazioni di merito: Manuela Benigno (V C – San Lorenzo); Silvana Pirollo (E. Di Mauro); Martina Sorrentino (V C – San Lorenzo) – Chiara Di Marino (V A – San Lorenzo)- Francesco Maria Bottiglieri – Premio Metodologia: Cristina Della Monica, Vittoria Della Monica, Angela Vitale, Valeria Falcone (Classe V – SS. Annunziata).
Sezione “Scuole Medie”: 1) Maria Lucia Porfido (III F SM Balzico); 2) Anna Paola De Luca (II H SM Giovanni XXIII); 3) Elena Bottiglieri (I E SM Giovanni XXIII ) – Segnalazioni di merito: Mariella Di Agostino (III E SM Giovanni XXIII); Luisa Di Rosa (I E SM Giovanni XXIII); Elvira Stabile (II E SM Giovanni XXIII).
Sezione “Scuole Superiori”: 1)AttilioBarretta (IIS De Filippis – Galdi); 2) Bar Ponte (IV IIS Della Corte-Vanvitelli); 2) Maria Antonietta Milione (IIS Filangieri) – 3) Daniele Luigi D’Elia ( IIS Della Corte-Vanvitelli); 3) Anella Lodato (IIS De Filippis – Galdi).
Premio Speciale della Giuria: Stefania Falcone (IIS Della Corte – Vanvitelli).