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Al via il corso per i nuovi volontari della Protezione Civile comunale

corso-volontari-protezione-civile-1-cava-de'-tirreni-ottobre-2014-vivimediaCAVA DE’ TIRRENI (SA). Iniziato oggi, 21 ottobre 2014, presso l’aula conferenze del palazzo della sicurezza di Cava de’Tirreni il corso base per la formazione dei nuovi volontari che intendono far parte del gruppo di Protezione Civile comunale di Cava de’Tirreni.

Il rafforzamento del Gruppo che conta 50 unità è stato fortemente voluto dal Sindaco Marco Galdi e dal Coordinatore del gruppo Francesco Loffredo per rafforzare una struttura in grado di intervenire in caso di necessità e dare supporto alla popolazione in caso di calamità e situazioni di emergenza, ma anche di collaborare con l’ente in occasione di grandi eventi in città.

Il corso teorico-pratico diretto dal Coordinatore del gruppo ed organizzato dalla dott.ssa Eliana Apicella sarà suddiviso in 15 moduli di 2 ore ciascuno per una durata complessiva di 30 ore. Alla fine del Corso, previo superamento del test finale, verrà rilasciato l’attestato di partecipazione con una cerimonia ufficiale presso il Comune di Cava de’Tirreni.

corso-volontari-protezione-civile-2-cava-de'-tirreni-ottobre-2014-vivimediaAl percorso formativo hanno aderito circa 60 persone che una volta formati andranno a rafforzare le fila del nucleo comunale, grande soddisfazione da parte dell’Assessore Fortunato Palumbo il quale in rappresentanza del Sindaco e dell’Amministrazione comunale ha portato i saluti ai nuovi volontari sottolineando l’importanza della Protezione Civile e del ruolo che si apprestano ad avere e di come le attività di previsione e prevenzione dei rischi presenti sul territorio comunale, ed un razionale e tempestivo impiego, al verificarsi di episodi calamitosi, di tutte le risorse umane e materiali disponibili siano importanti per mitigare le conseguenze legate a tali calamità.

Ventesimo compleanno per gli Itinerari d’ambiente. Prima tappa dall’Annunziata a Santa Maria a Toro tra le Torri di oggi ed i colombi della memoria

CAVA DE’ TIRRENI (SA). Splendida giornata, di evocazioni, di partecipazione e di emozioni.

I raggi lucenti di un sole estivo hanno fatto da perfette candeline per festeggiare alla grande il ventesimo compleanno degli Itinerari d’ambiente, che, come sempre gratificati da una folta partecipazione e guidati dal Commissario AST di Cava de’ Tirreni Carmine Salsano, dal Direttore dell’Azienda di Soggiorno, Mario Galdi, dall’anima viva della cultura cavese Lucia Avigliano e dal Presidente del CAI Ferdinando della Rocca, sono ripartiti il 12 ottobre dai luoghi stessi dove furono battezzati, venti anni fa, cioè dalle Torri Longobarde, un po’ rifatte un po’ degradate, e dagli ambienti della Caccia ai colombi, qua e là sulle tracce di quella grande strada di transito che era la via Maggiore Nocera-Cava-Salerno.

Itinerario fascinoso fin dalla visita iniziale: la maestosa Chiesa dell’Annunziata, con il suggestivo quattrocentesco portale di pietra, l’artistico altare policromo in marmo, il quadro della Sacrestia con la Vergine che bastona il diavolo, gli stalli in legno e i resti dell’organo e dell’altare dell’oratorio della Congrega praticamente semiabbandonato, l’altarino della Madonna delle Grazie di fronte al quale una granata durante la guerra si fermò inesplosa. Quindi, tra asfalto e verde, tra vecchie stradine e finestre catalane, risalita verso la Serra, con una fermata d’obblico davanti all’emozionante caverna dove Mamma Lucia cominciò il suo recupero dei “figli di mamma”.

Qui, sotto le pendici di Monte Castello e di fronte al ristorante che una volta era casina di caccia stile Casa di Hansel e Gretel dei Marchesi Talamo, ammirazione per la prima Torre, adagiata sulla collina a decorare, insieme con gli scorci della vallata, della gola di Vietri e del Vesuvio lontano, uno scenario sfamapupille. Il posto giusto per scoprire, alla presenza dell’Assessore Fortunato Palumbo, la lapide che presenta ed esalta l’Itinerario delle Torri.

Breve camminata tra verde Incanto e incanto di Valle verso la chiesetta bomboniera di Santa Maria del Toro, con la sua Torre aggregata alla Chiesa.Bypassata per il momento S. Maria a Toro, immersione nei boschi in direzione Arco, con la bella vista delle due torri insieme, morbidamente adagiate sulle pendici della collina sopra l’Annunziata.

Ritorno cadenzato verso Santa Maria a Toro, mentre pian piano pian piano si apre lo sguardo sulla gola e sulla grande piana che porta al Vesuvio. E qui si accendono la fantasia e l’immaginazione: anche se non ci sono materialmente, scivolano davanti agli occhi gli ottobrini stormi di colombi migratori e le trentadue torri longobarde del gioco, dove si mettevano i partitari avvistatori e da dove i frombolieri lanciavano le pietre bianche che abbassavano la rotta e facevano cadere a centinaia i volatili nelle reti tese in zona Serra o Valle di San Liberatore o nella stessa Arco.

Ma mentre si accendono, la fantasia e l’immaginazione a loro volta accendono la realtà. Infatti, al ritorno nella Chiesa di Santa Maria a Toro, tra resti antichi e rifacimenti moderni, sotto il pittoresco campanile con il bell’orologio di ceramica e la coriacea torre di bronzo offerti dall’industriale don Felice D’Arco, la caccia ai colombi si materializza attraverso un dinamico e pittoresco documentario prodotto dalla Settimana Incom nel 1947 (con una apparizione flash della stessa Lucia Avigliano, allora bambina),le testimonianze scritte dei grandi viaggiatori lette da Federico Guida, la presenza di un corno, di una fionda, di una conchiglia musicale, del signor Bisogno, fratello di Antonio, l’ultimo partitaro, protagonista tra l’altro del filmato Incom.

Quindi, appuntamento al mese prossimo, per l’Itinerario Santa Lucia – Sant’Anna, non senza prima aver partecipato alla presentazione del libro rievocativo dei vent’anni e dell’Itinerario dell’anno scorso sulle orme di Paolina Craven, in programma per venerdì 17 ottobre al Comune e firmato, naturalmente, Lucia Avigliano, con la collaborazione come sempre preziosa dei figli Federico e Gaetano ed il patrocinio del Comune e dell’Azienda di Soggiorno.

Libro a cui naturalmente riserveremo un’attenzione speciale in un prossimo articolo. Ma intanto, ci godiamo il sapore pieno di retrogusto di una passeggiata che ha aperto il cuore ed i polmoni. E che tanto respiro sia la premessa per un rispetto ed una conoscenza sempre maggiori verso una città come Cava dove c’è tanto ancora da scoprire…e tanta cura da recuperare …

 

 

 

 

Diventa volontario della Protezione Civile cavese – Bando nuovi volontari

bando-protezione-civile-cava-de'-tirreni-ottobre-2014-vivimediaCAVA DE’ TIRRENI (SA). Al via le domande di iscrizione per entrare a far parte del Gruppo comunale Volontari di Protezione Civile del Comune di Cava de’Tirreni. Possono aderire tutti i cittadini di ambosessi che abbiano compiuto il diciottesimo anno di età e siano residenti nel Comune di Cava de’Tirreni e in quelli limitrofi.

La domanda di iscrizione e la certificazione di assenza di condanne penali, possono essere scaricati dal sito www.protezionecivilecava.it alla sezione Modulistica. La richiesta di iscrizione va compilata in ogni sua parte e, debitamente sottoscritta, va consegnata all’ufficio protocollo del Palazzo di Città, allegando fotocopia di un documento di riconoscimento, proprio curriculum vitae e certificazione di assenza di condanne penali, entro e non oltre il 13 ottobre 2014.

Gli aderenti verranno, dunque, contattati telefonicamente per seguire l’apposito corso di formazione, che si terrà presso la Sala Conferenze della Centrale operativa della Protezione Civile di Cava de’Tirreni in via G. Vitale (ex Circoscrizione di Santa Lucia).

Questo Corso di Formazione per Operatori di Protezione Civile anno 2014 è stato fortemente voluto dal Sindaco Marco Galdi, dall’Assessore alla Protezione Civile dott.ssa Clelia Ferrara e dal Responsabile Comunale dott. Giuseppe Ferrara. Esso sarà diretto dal Coordinatore del Gruppo Comunale Francesco Loffredo ed organizzato dalla dott.ssa Eliana Apicella Responsabile alla Formazione del Nucleo comunale di Protezione Civile e sarà suddiviso in 15 moduli di 2 ore ciascuno per una durata complessiva di 30 ore. 

Questa iniziativa formativa permetterà di migliorare ulteriormente il prezioso servizio reso dai Volontari ogni qual volta ci sono pubbliche emergenze, eventi e manifestazioni a cui far fronte. Alla fine del Corso, previo superamento del test finale, verrà consegnato relativo attestato di partecipazione con una cerimonia ufficiale da tenersi presso il Palazzo di Città di Cava de’Tirreni. 

È in pregevole ceramica, l’urna cineraria da tenere in casa

matteo-autunno-cava-de'-tirreni-vivimediaCAVA DE’ TIRRENI (SA). Quale destinazione dare alle nostre ceneri, a cremazione avvenuta, è un cruccio al quale dobbiamo dare risposta certa sin da quando siamo in vita. Le norme vigenti prevedono che le urne cinerarie devono disporre di apposita chiusura la quale deve essere necessariamente sigillata e piombata; ma fino alla primavera dell’anno in corso non era stato possibile utilizzare quelle in ceramica. Nel mese di marzo 2014, il giovane cavese Matteo Autunno, “grazie alla collaborazione dell’Ing. Raffaele Giordano, ha brevettato un “sistema di chiusura, con sigillo, per urna cineraria in ceramica e simili” (brevetto d. n. NA2014A000009, depositato presso la Camera di Commercia Industria Agricoltura ed Artigianato di Napoli – Sezione Brevetti e Marchi). Il brevetto del sistema di chiusura è stato il punto di partenza per lo sviluppo del progetto e realizzazione delle urne cinerarie, anche in ceramica artistica decorata, che possono essere custodite, proprio perché dotate di tale brevettata chiusura, anche tra le mura domestiche. Grazie alla disponibilità del dr. Giovanni Muoio, Presidente ed Amministratore della Metellia Servizi S.r.l. di Cava de’ Tirreni, società partecipata del Comune metelliano, che ha la gestione del “forno crematorio” cittadino, Matteo Autunno ha potuto esporre, in un’apposita elegante bacheca, presso il “tempio crematorio” di via Ugo Foscolo della “città dei portici”, un’assortita ed elegante linea di urne cinerarie in ceramica artistica decorata, creata in cooperazione con taluni abili ceramisti cavesi. L’obiettivo è quello di far conoscere e distribuire l’articolo ceramico a livello nazionale, se non oltre, incrementando la collaborazione con tant’altri ceramisti cavesi e non, che vorranno partecipare al progetto, per consentire, a quanti lo desiderano, di trattenere fra le mura domestiche le ceneri dei propri cari estinti in eleganti urne.

Residenti “bagnano” concerto al Borgo

movida-vivimediaCAVA DE’ TIRRENI (SA). Un concerto “bagnato” dai residenti. E’ quello che si è verificato la sera scorsa presso il Borgo Scacciaventi di Cava, quando un concerto di una band cavese, autorizzato secondo i musicisti, davanti ad un locale, ha provocato una insolita reazione da parte di alcuni residenti.
Sembra, secondo i residenti, che il volume fosse alto e che la musica fosse andata oltre l’orario consentito, cosa smentita dagli stessi musicisti e qualcuno, forse esasperato, sembra abbia rovesciato giu’ dei secchi d’acqua.
Il rispetto delle regole, ma soprattutto le autorizzazioni sono state riportate in un post da Tony Musante, cantante del gruppo, che ha immediatamente reso noto che il concerto è finito all’ora consentita.
Abbiamo smesso di suonare con i permessi alle 23.55, alle 23.00 eravamo tutti bagnati, ma continuavamo a ballare. Noi al Bodega – continua Musante sul suo profilo rivolto ai residenti che hanno preso a secchiate d’acqua il concerto – vi rispettiamo anche se ci fate il bagno dai vostri bei balconi, e per quanto riguarda l’educazione quella ve la insegniamo noi rispettando le regole.”
Ma Musante cerca comunque di smorzare le polemiche: ”Le nostre attività, hanno creato sicuramente qualche problema ai cittadini, e di questo ne siamo consapevoli, ed abbiamo cercato di far capire a qualche nostro collega che il suo comportamento, soprattutto il non rispetto delle regole e degli orari, potrebbe essere deleterio per tutti. Siamo imprenditori che abbiamo investito in queste attività, alcuni di noi, e forse è bene che si sappia, non riesce a volte a pagare il fitto, o a portare a casa uno stipendio minimo, ma la voglia di credere in un futuro migliore ci permette di, pur sacrificando famiglie, affetti, amicizie, andare avanti perché crediamo in una Cava degna delle più grandi capitali d’Europa, per quanto riguarda la movida.

L’economia di Cava –rimarcano – si può’ ben dire che “passa” anche attraverso le centinaia, anzi migliaia di persone che tutte le sere, ormai, affollano il Borgo Scacciaventi, riversando nella nostra cittadina un cospicuo flusso di danaro. Noi, che paghiamo le tasse, il fitto, il personale, soprattutto giovani a cui diamo lavoro, artisti emergenti e non, che allietano e rendono unico il nostro borgo. Ci rendiamo conto che, a volte, qualcuno esagera, e stiamo cercando di sensibilizzare la clientela, ed anche qualche collega, a rispettare la nostra città, i nostri concittadini ed il nostro lavoro.”