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Scoppia a Cava la moda del “selfie”. Timori e perplessità da parte degli addetti ai lavori

selfie-(2)-vivimediaCAVA DE’ TIRRENI (SA). Anche a Cava sembra essere scoppiata la moda del “Selfie”, autoscatto da pubblicare sui social,che dovrebbe servire a condividere momenti di serenità ,di gioia e di partecipazione soprattutto tra gli i ragazzi .Ma per molti ,questo, almeno nelle intenzioni iniziali,goliardico momento, sembra essere diventato un incubo per molti adolescenti , ma soprattutto per i genitori ,che, troppe volte ignorano o fanno finta di ignorare .Infatti sembra che negli ultimi tempi , molte ragazze si siano trovate ,con foto ,anche “particolari” al centro del gossip cittadino e ,visti i precedenti di troppe ragazzine che hanno preferito farla finita pur di evitare la gogna mediatica, sarebbe il caso di fare molta attenzione ,da parte di Istituzioni,soprattutto la scuola,famiglia,Forze dell’Ordine, molto attenti in questi casi , e soprattutto ,per i ragazzi evitare foto … equivoche.

“Essere sempre connessi con il mondo-ha dichiarato Walter Di Munzio Psichiatra, direttore DSM area centro e sud della ASL Salerno- a volte significa essere ancor più soli con se stessi. E’ questo il dramma di molti giovani dell’era di internet. Il selfie è una delle nuove forme di trasgressione e di esibizionismo giovanile. Sostituisce i colori sgargianti dei giovani del secolo scorso, anche se sono trascorsi solo pochi decenni, ma sembra proprio un tempo enorme. La spinta emotiva è costituita dalla falsa convinzione di essere nell’ambito di un privato inaccessibile di cui possiamo avere il controllo totale,in cui possiamo permetterci tutto protetti dall’anonimato mentre invece ci si trova in una piazza virtuale esposti alla vista di un mondo sconfinato, morbosamente attento, incontrollabile e sconosciuto.

Questi giovani rischiano tantissimo. Potrebbero ritrovarsi all’improvviso oppressi da sensi di colpa e da quelle insopportabili forme di persecuzione e ricatti sia da parte di adulti che di coetanei smaliziati e aggressivi. All’esibizionismo segue allora una chiusura depressiva pericolosa e potenzialmente autolesionistica. Hanno bisogno di ritrovare quei luoghi tradizionali dell’incontro in cui esprimere le normali relazioni tra pari, solo con le quali si cresce e si possono scambiano utilmente esperienze di vita.Un antidoto certo a questi rischi è la cultura, l’impegno civile, la pratica della solidarietà, ma anche lo sport e la vita di gruppo. “Dobbiamo seriamente cominciare a ragionare – secondo Alfonsina De Filippis Presidente FRIDA associazione che si occupa dei disagi delle donne – di questo nuovo fenomeno. Quello che mi preoccupa, indipendentemente se le notizie di questi giorni siano o meno veritiere, è questa voglia che hanno gli adolescenti, soprattutto le  ragazze, di mostrarsi, di usare il proprio corpo come strumento per socializzare. Io non sono una sociologa, neanche una psicologa, ma credo che sarebbe il caso di cominciare ad affrontare il fenomeno in modo serio.Di certo il “selfie”in sè non va demonizzato  e credo che qualunque tentativo di bloccarlo, non sortirebbe nessun risultato,del resto anche il Papa si è divertito a fotografarsi.Il problema vero è che non tutti/e ne fanno un uso simpatico, goliardico.Ora la mia domanda è: come può essere che ancora i nostri ragazzi e le nostre ragazze non siano in grado di considerare i pericoli della rete? Come è possibile che i nostri adolescenti dichiarino di non sapere che la “rete”, internet, i social network , se usati con superficialità, possono diventare pericolosi? Meditiamo e…attiviamoci…..” Un problema che impone quindi una riflessione ,ma soprattutto una intensa opera di prevenzione ed anche di repressione per non permettere altre ,forse evitabili tragedie.