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Partita all’insegna del “Carpe diem” la XLV edizione del Giffoni Film Festival . E nel 2016 previsto il Grande Salto: nascerà finalmente la Giffoni Multimedia Valley

GIFFONI VALLE PIANA (SA). Arrivando alla Cittadella del Cinema situata nel cuore di Giffoni Valle Piana (a pochi chilometri da Salerno), il clima che si percepisce è pieno di adrenalina, ricco di spunti, si viene travolti dai colori, si sentono le risate dei bambini, l’entusiasmo degli adolescenti e le riflessioni di quei ragazzi che quasi adulti si apprestano ad essere i giurati ‘più grandi’ del festival.

Il nostro Festival, il mitico Festival del Cinema, per ragazzi e non solo … , è nostro perché è nato e si svolge in Italia, anzi nel sud Italia, anche se con caratteristiche che rientrano a pieno titolo nel respiro internazionale dei Festival Cinematografici che si svolgono in tutto il mondo. Il direttore artistico di questa edizione, e di tutte le 44 precedenti, è Claudio Gubitosi, ed è proprio su di lui che mi voglio soffermare. A 18 anni inizia a mettere in piedi questo sogno dal nulla, da questo paesino di provincia del salernitano, dove la disoccupazione è dilagante e dove mai si sarebbe pensato di progettare ciò che invece lui, con costanza e impegno, piano piano ha contribuito a realizzare.

Una crescita continua, che non è ancora finita. Anzi, proprio quest’anno Gubitosi ha annunziato che è in arrivo un grandissimo salto di qualità.

Dall’anno prossimo la Giffoni Multimedia Valley sarà realtà e questo, quello del 2015, è l’ultima edizione del Festival come lo abbiamo vissuto fino ad ora. Il cambiamento, o meglio, l’evoluzione si è resa necessaria per permettere a sempre più ragazzi, provenienti ormai da tutto il mondo, di poter vivere questa ‘Experience’. «Ora smonto tutto – dice Gubitosi – distruggo Giffoni, questa è l’ultima edizione che farò così. Lo uccido perché l’idea continui a vivere. Dopo 14 anni è pronta la Multimedia Valley, uno dei più grandi cantieri d’Italia. Ed è nel nostro Sud, realizzato grazie ai 38 milioni di euro assegnati dall’Europa alla Regione Campania. Sarà il più grande acceleratore d’impresa dedicato ai giovani. Lì nasceranno film, animazione «web series», siamo specialisti nelle start-up. Uno spazio di 40 mila metri quadri solo il primo lotto, arene all’aperto, un campus per studenti con 400 posti letto. Durante l’anno sarà un cantiere creativo che lavorerà a tempo pieno. Se pensiamo che gli amici della Mostra di Venezia da 60 anni aspettano il Palazzo del cinema senza averlo…».

Il valore culturale e il ricambio generazionale in parte sono la grande energia di questa ‘Experience’, quella a cui Gubitosi non vuole rinunciare e che anzi vuole assolutamente rinvigorire: «L’Istat ci ha confermato che la cultura è l’unica industria che ha retto. E il governo non la finanzia. Di noi si sono resi conto solo fuori dai confini nazionali. Perché l’Enel, l’Eni, le grandi aziende di telefonia guardano solo da Roma in su? O sei in una parte geografica o niente. Ospitiamo delegazioni estere che vengono a studiarci e il governo ci ignora. Faccia la sua parte e il tessuto industriale ci stia accanto, non foss’altro che per interesse. Qui c’è una storia, un’identità, non creiamo eventi che durano una settimana ma lavoro che dura tutto l’anno. Il ministero della Salute dovrebbe vedere come facciamo mangiare migliaia di ragazzi, attenti a promuovere il cibo del territorio».

François Truffaut nel 1982, ospite a Giffoni, ha definito questo Festival, che allora era esclusivamente del Cinema per ragazzi, ‘il più necessario’: necessario perché coinvolge spettatori critici ed esigenti come possono e sanno essere solo i più giovani, perché la settima arte è un mondo sfuggente ma dal quale non si può fuggire e perché crea coesione tra chi organizza, chi realizza, chi partecipa e chi giudica.

Il tema di quest’anno è meraviglioso e carico di aggressiva speranza: ‘Carpe Diem’. La locuzione latina di Orazio – una delle più fraintese o liberamente tradotte citazioni dell’antichità – diventa filosofia di questa edizione 2015, anche grazie al tema riproposto da Peter Weir ne ‘L’attimo fuggente’ (con l’indimenticabile Robin Williams a cui è dedicata una maratona nel giorno d’apertura del Festival): un invito ad osare, ad essere partecipi del tempo che viviamo, portare con sé le gioie dell’oggi, raccogliere le occasioni e fondere il gioco della vita con le idee del presente.

Ed è su questa ondata di fresca bellezza, nonostante il caldo, che 3600 giuratidai 3 ai 90 anniinaugurano il Festival con un flash-mob ballando all’unisono sulle note di ‘I gotta feeling’: che significa appunto ‘Ho la sensazione’, quella sensazione di giovane libertà e di ventata di magia che inonda la Cittadella.

La ‘necessaria magia’ di una visione contemporanea di questo cinema per giovani e meno giovani, con un messaggio profondo e con immagini responsabili a garantire un ampio respiro di emozioni e sentimenti.

Perché nel ‘Carpe Diem’ di questa 45esima edizione del Giffoni Film Festival è necessario cogliere forma e sostanza per un ‘Experience’ totale. Nell’attesa, ho cercato anche di cogliere delle immagini “con i colori dell’energia”.