Luca Scornaienchi

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CAVA DE’ TIRRENI (SA). La conquista dell’Arte tra sogni e realtà. Presentato al Marte il libro “Volevo diventare Picasso”, di Luca Scornaienchi

da sin.: Luca Scornaienchi, Carla Rossetti, Andreas Zampella

Si può rinunciare alle sirene di Milano, Londra, Berlino, e cercare di costruire qualcosa in casa propria? Forse sì, ma…andiamo con ordine.

Venerdì 10 gennaio, ore 19,30: al Marte di Cava de’ Tirreni presentazione del libro Volevo diventare Picasso, di Luca Scornaienchi.

Partecipano all’incontro, come relatori, il giovane artista Andreas Zampella, il prof. Giuseppe De Nardo, scrittore emerito di storie di Dylan Dog, e l’esperta d’arte Carla Rossetti. Legge brani del libro Niccolò Farina.

È presente un pubblico numeroso e attento, disponibile al dibattito.

Il libro è il racconto, ora lieve ora ironico, ora amaro, degli incontri di Luca nell’attività che si è scelto: organizzatore di eventi culturali e di manifestazioni di vario genere, per e con il patrocinio della Provincia di Cosenza.

Pittore per vocazione, cultore appassionato di musica e fumetti, Luca ha voluto caparbiamente restare nella sua terra, ha riunito intono a sé un ristretto gruppo di amici e con tenace fantasia è riuscito negli anni a traghettare a Cosenza musicisti, cantanti, artisti, disegnatori e scrittori, inserendo la loro venuta in un contesto di manifestazioni legate da un lato alla genialità degli ospiti e dall’altro alla realtà di Cosenza, dove confluiscono i due fiumi che hanno portato via il tesoro di Alarico.

Luca racconta degli sforzi fatti per evitare ingerenze malavitose e compromessi di ogni specie, della scelta di puntare solo su fondi europei per le diverse attività, della lotta contro il tempo per garantire la fattibilità dei progetti e con empatia e ironia insieme rievoca volentieri episodi che riguardano gli artisti.

È proprio sull’arte che si accende il dibattito: Andreas, che condivide la scelta di Luca di cercare di non staccarsi dalle proprie radici, parla dell’irrinunciabilità della vocazione artistica; il professor De Nardo parla della fatica dello scrivere.

Molti gli interventi degli spettatori, applaudite le risposte del protagonista.

La calda simpatia con cui il pubblico circonda alla fine il giovane scrittore è la misura di una serata ben riuscita.
(
Alfredo Della Corte)