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Cava de’ Tirreni (SA). Le Ville di Rotolo e tre grandi artiste alla terza, magnifica tappa di “Camminare il paesaggio”

Terzo appuntamento a Cava de’ Tirreni con Camminare il paesaggio, la bella iniziativa di Aniello Ragone, Dario Cantarella e Geltrude Barba che sposa il benessere del camminare con il piacere della scoperta di luoghi a volte tanto nostri quanto sconosciuti, con l’arricchimento di performance teatrali ad hoc e il nutrimento della Storia, della Cultura, dell’Arte che nasce da questo ben saporito mix.

Dopo Badia e Castello, le Ville di Rotolo, cariche di storie e di bellezza, fiori di quella magnifica strada di verde e di sole realizzata dal Sindaco Trara Genoino nei primi anni del neonato Regno d’Italia. Tre perle, tre grandi donne protagoniste dell’Arte e della Letteratura: Villa Galise con la pittrice Pia Galise, Villa Marghieri con la scrittrice Clotilde Marghieri,Villa Ricciardi con la ceramista IreneKowaliska.

Appuntamento alle canoniche 9,30, sul declivio della Maddalena … e via, con Aniello e Dario a fare da sapienti e chiare guide e ciceroni e Geltrude a preparare le performance dei suoi pupilli.

Uno spettacolo puro, il giardino di Villa Galise, soprattutto per l’aereo panorama che si gode dai suoi belvedere: uno scenario da sballo che parte dallo squarcio sul mare di Vietri, si apre sull’apertura della Valle, vigilata a est da Monte San Liberatore e a ovest dalle propaggini della Molina e dalla deliziosa zona di Vetranto, estendendosi poi quasi a trecentosessanta gradi tra le file collinari fino all’incrocio con la Piana del Sarno. All’estremità orientale, quella palazzina della Villa che ne ha vista, di storia, dai Casaburi che hanno il nome al casale di Rotolo fino ai Di Martino di oggi, passando per i decenni che hanno visto fiorire qui la famiglia Galise. È qui che ha abitato la pittrice Pia Galise, una delle figure artistiche femminili più rilevanti della prima metà del secolo scorso, oltre che nonna della star nazionale del musical Renata Fusco e madre della scrittrice-pittrice Elvira e della musicista-regista teatrale Clara Santacroce. Una pittrice che sapeva sposare la tradizione del figurativo con le moderne sfumature tonali che fanno qualità e generano emozione. A lei qualche anno fa la Provincia di Salerno ha dedicato una magnifica monografia , a lei la Commissione Toponomastica, quando esisteva nel corso della precedente consiliatura, ha deciso di dedicare una strada, che a lei sarà effettivamente dedicata se e quando la Commissione tornerà ad esistere.

In questa Villa, soggiornarono i soldati durante l’ultima guerra, qui il pittore Matteo Apicella fece il ritratto della ricamatrice Ersilia Manzo, che è stato riscoperto recentemente da Anna Ferrara e Stefano Esposito, come è stato spiegato dallo stesso Esposito e dal consigliere comunale Eugenio Canora, nel presentare l’opuscolo “Le vite di Villa Galise”, che racconta l’episodio e che è stato da lui curato, insieme con i due scopritori, con Lucia Avigliano, Giuseppe Apicella e lo scrivente Franco Bruno Vitolo.

Qui hanno soggiornato grandi personaggi, come il Conte di Harach, Viceré della Corte di napoli, qui ospitato per assistere al tradizionale e spettacolare “gioco dei colombi”, che aveva uno dei suoi centri proprio intorno alla Torretta della famiglia Casaburi.

E qui la vita era piacevole e salutare per tutti gli ospiti, come ha ricordato con la solita abilità e la voce chiara e potente l’attore Pietro Paolo Parisi in veste talare.

Dopo il bagno di sole e di verde, il gruppo si è diretto nella zona alta di Rotolo, fino a Villa Marghieri, che oggi è un suggestivo condominio, ma una volta era abitata solo dalla famiglia Marghieri, all’interno della quale spicca la figura di Clotilde Marghieri, scrittrice di lusso della seconda metà del secolo scorso. Come ha spiegato Dario Cantarella, che ha anche letto alcuni suoi brani, è autrice tra l’altro di importanti, tra cui spiccano “Amati enigmi”, con cui vinse nel 1974 il Premio Viareggio, “Lo specchio doppio”, carteggio di trent’anni di scambi epistolari con il grande critico d’arte Bernard Berenson, e “Vita in villa”, un diario che la fece notare dal tutto il mondo della critica letteraria. Il primo e il terzo di questi libro, è giusto ricordarlo, sono stati pubblicati a suo tempo anche dal nostro Avagliano, sempre pronto a fiutare le opere di qualità e di successo.

Quindi, gran passerella finale a Villa Ricciardi, dal 1973 sede de “La nostra famiglia” (centro di rieducazione per bambini affetti da problemi neurologici) per donazione della famiglia Ricciardi. Con il suo grandissimo e spettacolare parco abbracciato alla collina e la svettante struttura architettonica incentrata su una deliziosa torretta, .è una delle ville metelliane più belle e affascinanti. Ed è anche una delle più ricche di storia. Basti pensare che è stata alla fine della seconda Guerra Mondiale sede del governo greco in esilio, ospitando tra gli altri il poeta Giorgio Seferis, futuro premio Nobel, allora soldato, che da qui scrisse un’ode bellissima alla nostra Cava, ricordata per l’occorrenza da Lucia Avigliano, come sempre sul pezzo quando si tratta di rievocare le storie cavesi.

In un angolo giardino a stadio, è stata ricordata dal prestigioso studioso e critico d’arte Vito Pinto la figura della grande ceramista polacca Irene Kowaliska, che ha soggiornato a lungo dalle nostre parti lasciando tracce splendenti della sua arte, come il magnifico pavimento decorato di Villa Ricciardi, da poco reso noto al grande pubblico ma realizzato nel 1939, di cui è stato esposto un frammento. È ricco di grazia, di atavica e quasi primitiva armonia, di moderne stilizzazioni in perfetto connubio con il realismo della ceramica tradizionale vietrese. Per di più con tratti simbolici evocanti l’identità ebraica crea un garbato ma netto e significativo elemento di contestazione nei confronti del nazismo, da cui lei e il compagno, Wegner, erano dovuti fuggire.

Al termine, la Kowaliska si è materializzata nella figura attoriale di Teresa Accarino, che con limpida grazia ha elevato il suo inno personale alla bellezza del colore, della creatività, della manipolazione della terra cotta, pura energia vitale.

Quindi, un congedo particolare, con l’estrazione di numeri tra i presenti per distribuire riproduzioni di piatti con figure della Kowaliska, opera del ceramista Falcone. A moltiplicare il tasso di emozione di una mattina già tanto carica di vibrazioni, il saluto emozionato di Yelena, una giovane ucraina che per varie vicende ha trovato a Cava una seconda famiglia. Affettuosissimo l’abbraccio da parte di tutto il pubblico, che con lei ha condiviso le terribili sofferenze della sua terra martirizzata. E per questo ha anche sottolineato con un caldissimo applauso il gesto della vincitrice di uno dei piatti, che lo ha donato proprio a Yelena. Per lei, un raggio di sole nell’acqua fredda di questi tempi… ma quanta speranza può essere coltivata in quell’abbraccio ed in quel piatto!

E così, nel segno proprio della speranza e della solidarietà, ci si è dati appuntamento per la visita del Borgo, il 3 aprile prossimo.

Il paesaggio continua a parlare, ma siamo noi che non dobbiamo mai smettere di ascoltarlo…

Salerno – Cava de’ Tirreni (SA). Piazza della Libertà e la violenza di genere in un video di Rosanna Di Marino e Anna Panariello

Una musica avvolgente e tambureggiante, quasi ad urlo di cuore, un montaggio rapido e a volte stordente, un’atmosfera inquietante in scuro chiaro, con dominanza di notturni, due volti di donna smarriti e dolenti per sottintese violenze e abusi, due corpi in camicione chiaro ora rannicchiati su se stessi, ora coperti di veli, ora nell’atto di togliersi il velo in un gesto liberatorio, inseriti spesso in uno scenario di gabbiosi reticolati, ad indicare lo stato di sottomissione e di prigionia in cui si trovano e da cui desiderano liberarsi.

Contestualmente, nella fase iniziale, ad indicare lo sbocco possibile rispetto a tali compressioni, domina Lei, la nuova monumentale Piazza della Libertà di Salerno, che, pur se ancora in fieri, ha aperto nuovi cammini e nuove spettacolari angolazioni, collegando il porto di Molo Manfredi e gli arrivi delle navi con tutto lo scenario meraviglioso e sterminato del Lungomare che si estende fin quasi alla Piana di Pestum.

Lei, la Piazza denominata col valore supremo della vita umana, è stata inquadrata con grande suggestione, in chiave notturna e con lo sfondo de Lungomare illuminato, dal basso e dall’alto, come da un aereo in atterraggio su grande aeroporto o percorrendo una pista piena di lucine che come stelle indicano la strada. Su queste luci si avviano le due donne, ancora in camicione, lentamente, senza veli o gabbie. È il sogno tarpato di un cammino di luce? È la strada ritrovata dopo l’inferno delle violenze? Forse ambedue, ma l’importante è il respiro di vita che da quel cammino si emana e da quei piedi nudi che sinergizzano con la terra.

Sono questi i due cuori di Ab-uso, la creativa performance video (recuperabile on line da You Tube), generata in occasione della Festa della Donna ma valida per ogni giorno dell’anna. A realizzarla, Rosanna Di Marino e Anna Panariello, due artiste di Cava de’ Tirreni che ci hanno abituati a produzioni del genere, sospese tra il provocatorio e l’indefinito, ma sempre impregnate da uno spirito di sensuale vitalità, da un contatto plurisensoriale con la materia e con l’ambiente, da un messaggio di denuncia contro le violenze di genere e contro le offese arrecate alla dignità della donna ed alla persona: inni alla libertà e alla vita.

Sono importanti, video del genere, perché non solo aprono o perseguono le nuove frontiere dell’arte e della comunicazione, fondate sulla creatività multimediale e trasmissibili integralmente on line, ma producono messaggi di luce tra le ombre di cui abbiamo costantemente bisogno in questi tempi di regressioni civili, politiche e umane. E lo fanno creando un rapporto stretto con l’ambiente urbano, che assume un’anima e dimostra di poterne avere anche altre, di anime, a seconda dello sguardo di chi lo rappresenta.

È bello questo spirito, perché permette di passare dall’Ab-uso all’uso e di far trasvolare l’uso stesso in un connubio carico di condivisione e di felice unione.

Ma sarebbe ancora più bello non aver bisogno di video di denunce di abusi, perché significherebbe non ci sarebbero abusi da denunciare…

Cava de’ Tirreni (SA). Tris di gol per la Cavese contro il Licata. La lepre Gelbison sempre più vicina

Era una partita da non prendere sotto gamba e soprattutto come per tutte le altre fino al termine della stagione da vincere a tutti costi.

La Cavese non ha più altre chance se vuole tagliare il traguardo della promozione. Il destino dei colori bleu foncé legate però anche alle disavventure altrui.

Ieri giornata a favore della squadra di Troise. Infatti ha liquidato la pratica Licata con un bottino pieno e roboante e la diretta concorrente per la vittoria finale, la Gelbison, non è andata oltre il pari nella sua trasferta aversana. Rosicchiati, così, due punti dello svantaggio e nuovamente col fiato sul collo dei vallesi. A dimostrare che la squadra non voleva toppare davanti al proprio pubblico amico lo ha testimoniato schiacciando gli avversari siciliani sin dalle prime battute nella propria metà campo.

E così, ad appena 4 minuti dal fischio iniziale ecco arrivare il primo premio di giornata. A firmare la rete Allegretti. L’illuminato Banegas, tra i migliori in campo nella prima fase della sfida e un po’ calato nella ripresa, confeziona un assist al bacio per l’accorrente Lomasto che prolunga la traiettoria della palla nel cuore dell’area ospite per l’accorrente Allegretti che brucia tutti sul tempo, portiere Truppo in primis, e insacca. Il monologo dei metelliani va avanti per tutta la prima frazione di gioco. Al 14′ è Palma che non gira al meglio, sempre di testa, la sfera. Lo stesso Palma non è fortunato al 23′. Bacio Terracino tira dal limite nello specchio della porta, sulla traiettoria c’è proprio Palma la cui deviazione tocca i legni della porta sicula. Sulla ribattuta nuovamente Bacio Terracino a provarci ma out la conclusione.

Nella ripresa è sempre il centrocampista aquilotto a farsi vedere dalle parti di Truppo ma la conclusione sibila a lato. E’ una furia scatenata Palma e al 5’st Brunetti deve usare le maniere forti per frenarne gli ardori calcistici. Ma a caro prezzo. Il fallaccio è punito con un cartellino rosso. Espulsione che metterà in ginocchio in maniera definitiva il Licata.

Il contropiede metelliano è ora devastante. Prima è Lomasto vicino al raddoppio al 13’st. L’occasione però è sventata da un ottimo intervento del pipelet ospite. Poi ci pensa ancora un legno a negare il 2 a 0 alla Cavese. Corigliano, al 20’st , a portiere superato, coglie infatti il montante.

E’ un assalto continuo ora per i locali. L’assedio porta i suoi frutti un minuto più tardi. A meritare la realizzazione personale, la quarta in biancoblù è Bacio Terracino, con un preciso tocco implacabile.

A chiudere definitivamente i conti ci pensa al 31’st con un contropiede micidiale Foggia, che era entrato un quarto d’ora prima al posto di Allegretti. Poi solo accademia nel gestire palla da parte dei metelliani che controllano senza colpo subire il match ma con un orecchio alle notizie che di rimbalzo arrivavano da Acerra. La Gelbison aveva pareggiato.

E dunque è ora a soli due punti. Il calendario infrasettimanale ci vedrà impegnati a Portici mercoledì.

Domenica invece la madre di tutte le sfide di scena al Lamberti perché arriva la capolista.


Cavese Licata 3-0 (Tabellini)

Cavese (4-3-3): Anatrella; Potenza, Viscomi (17’st De Caro), Lomasto, Caserta; Palma, Romizi (32’st Carbonaro), Corigliano; Banegas (26’st Maiorano), Allegretti (17’st Foggia), Bacio Terracino (43’st Altobello). All. E. Troise. A disp: Paduano, Gabrieli, Maffei, Carbonaro, Kone, Foggia, Altobello, Maiorano, De Caro.
Licata (3-5-2): Truppo; Giordano, Cappello (40’st Lanza), Caccetta, Brunetti, Orlando, Mazzamuto (24’st Rubino), Curro, Samake, Candiano (62′ Aprile), Minacori (19’st Gueye). All. Giuseppe Romano. A disp: Moschella, Lancza, Aprile, Square, Gueye, Saito, Rubino.
Arbitro: Fabrizio Pacella di Roma 2
Reti: 4′ Allegretti, 21′st Bacio Terracini, 31′ st Foggia (C)
Note: terreno in ottime condizioni, giornata primaverile anche se con cielo velato. Spettatori 1800 di cui una cinquantina ospite. Ammoniti: Cappello (L); Espulsi: Brunetti (L); Angoli 6-3 per la Cavese; Recupero: 1′ pt, 5′ st.

Casa de’ Tirreni (SA). La Cavese tiene il passo della Gelbison. Il duello continua

Il Castrovillari è stato l’agnello sacrificale di turno sull’altare delle speranze aquilotte di recitare il ruolo da coprotagonista in questo finale di stagione, che si sta facendo sempre più incerto.

Nonostante una strenua resistenza ospite e qualche errore di troppo da parte dei terminali metelliani la sfida andata in scena al Lamberti è stata vinta dai locali. L’attacco alla leadership del girone della Gelbison, però, vanificato dal gol sul filo di lana, in pieno recupero, di Gagliardi che ha regalato col colpaccio di Portici tre punti d’oro nella corsa alla serie C ai cilentani.

Ma pur dovendo tenere fissa l’attenzione su ciò che combina la domenica la formazione di Gianluca Esposito c’è da guardare in primis in casa propria. E in quello che sarà il rush finale di questa stagione. E l’imperativo prima di sperare sulle sventure altrui è quello di vincerle tutte le gare che mancano da qui alla fine. L’approccio alla gara contro i calabresi è quello giusto. Inizia a premere sull’acceleratore l’undici di casa e all’8′ su assist di Bacio Terracino Allegretti potrebbe fare meglio della conclusione che mette da distanza ravvicinata oltre la trasversale. Il gol arriva però un paio di minuti dopo.

Il bomber metelliano viene atterrato in area ospite da Mazzotti e per il direttore di gara non ci sono dubbi. Dal dischetto va lo stesso Allegretti che spiazza Aiolfi per l’uno a zero.

Dopo il gol però la Cavese non riesce a trovare subito il colpo del ko. Anzi sono gli ospiti che iniziano a fraseggiare meglio e a gestire palla. Per fortuna senza eccessivi pericoli dalle parti di Anatrella. Al 21′ è ancora la Cavese a farsi vedere con una buona ripartenza non finalizzata da Banegas al meglio. La sua conclusione finisce fuori dallo specchio della porta.

A complicare i piani di Troise e co. arriva, però, al 36’pt una grossa ingenuità in fase difensiva di Romizi che travolge quasi sulla linea di fondo Al 36′, però, durante un’azione innocua degli ospiti, e con una palla destinata a terminare sul fondo, Romizi, per la Cavese, abbraccia troppo affettuosamente Teyou che non gradisce e si scioglie a terra. Per l’arbitro non ci sono dubbi indicando subito il dischetto del calcio di rigore, penalty trasformato freddamente da Tripicchio.

La Cavese costretta a vincere prova a reagire ma non riesce a farsi pericolosa e si chiude sull’1-1 la prima parte della gara. Suona la carica nello spogliatoio Troise. Sa bene che solo i tre punti possono ancora alimentare la fiammella della speranza di agganciare la Gelbison.

E così riparte all’arrembaggio per la seconda parte della sfida coi calabresi la Cavese. Al 9’st è Banegas a testare la reattività di Aiolfi. Il fendente dalla distanza è ben neutralizzato a pugni chiusi. Pochi minuti dopo il duello tra i due si ripete. Sulla ribattuta cerca di avventarsi Allegretti che finisce steso a terra. Ma per l’arbitro senza fallo. Le proteste di tutta la Cavese sono veementi .

Al 26’st la squadra di Troise ritrova il sorriso. Banegas dalla bandierina crossa nel cuore dell’area calabrese, sponda di testa di De Caro che pesca sulla linea dell’area di porta ben appostato D’Angelo che non si fa pregare due volte nel girare in rete la palla del definitivo 2 a 1.

I metelliani ritemprati dal vantaggio premono ancora e gestiscono senza ulteriori pericoli per la propria porta il resto della gara. Missione, dunque, compiuta, anche se il gol in extremis della Gelbison, corsara al San Ciro di Portici, riallontana nuovamente la capolista.

Domenica la Cavese ci riproverà a San Luca. Trasferta insidiosissima. Non solo per la determinazione dei giocatori calabresi. L’ambiente ai piedi dell’Aspromonte pare essere non proprio dei più amicali per i colori bleu foncé .

Ci vorrà, dunque, una prova di grandissimo carattere dei metelliani per alimentare la fiamma della speranza.


Cavese Castrovillari 2 – 1 (Tabellini)

Cavese (4-3-3) – Anatrella; Potenza, Carbonaro (16′st D’Angelo), Lomasto, Caserta; Palma (32’st Maiorano), Romizi, De Caro; Banegas (37′st Kone), Allegretti (29′st Foggia), Bacio Terracino (43′st Corigliano). In panchina: Paduano, Gabrielli, Maffei, Line, Viscomi. Allenatore: Troise.
Castrovillari (3-5-2) – Aiolfi; Strumbo, Carrozza, Padin (29′st Perri), Tripicchio, Azzaro (38′st Rota), Mazzotti, Dibari, Teyou, Anzillotta, Rosa Castaldo. In panchina: Piga, Rotunno, Toziano, Pittari, Arrigucci. Allenatore: Colle
Arbitro: Marra di Mantova
RETI: 10′pt Allegretti (r) , 37′pt Tripicchio (r), 26’st D’Angelo.
Note: Terreno un ottime condizioni. 1700 spettatori circa, di cui una cinquantina ospiti sistemati in curva nord. Ammoniti: Mazzotti, Allegretti, Palma, D’Angelo. Angoli: 4-3. Recupero: 2′pt, 5’st.

Cava de’ Tirreni (SA). Quaresima di qualità pro Ucraina

Carissimi Fratelli e Sorelle,

come Vescovo, padre e pastore, unito al Santo Padre, invito tutti, credenti e non credenti del nostro territorio diocesano a pregare e a lavorare, auspicando l’affermazione della pace come valore ineludibile per l’intera umanità.

La Chiesa di Amalfi – Cava de’ Tirreni condivide il dolore dei fratelli e delle sorelle dell’Ucraina per la tragica guerra che insanguina la loro Patria e, rispondendo all’invito del Santo Padre, si impegna a sostenere, anche con il digiuno, con la carità e la preghiera incessante il cammino verso la pace.

In questi giorni molti sono stati i segni di fattiva generosità che hanno attraversato le nostre comunità insieme al desiderio di ”fare qualcosa” per questi fratelli nella fede che abbiamo imparato a conoscere ed apprezzare. Essi da tempo condividono la vita delle nostre famiglie e si prendono cura dei nostri anziani e dei nostri malati, lavorano nelle nostre strutture turistiche, imprese edili, artigianali e agricole, frequentano le nostre scuole e le nostre parrocchie. Oggi, in sinergia con Caritas Internazionale, Caritas Italiana e la nostra Caritas diocesana, abbiamo individuato cinque vie immediate di azione per far giungere aiuti concreti e sicuri:

Raccolta fondi per sostenere le necessità delle comunità in Ucraina e rispondere ai bisogni più urgenti: tutti coloro che intendono contribuire economicamente per sostenere le popolazioni ucraine possono effettuare un bonifico sul conto della Caritas diocesana IBAN IT33C0538776173000000015710 con causale obbligatoria: Pro Ucraina.

Raccolta medicinali (soprattutto bende, garze sterili, cerotti, siringhe monouso, lacci emostatici, antibiotici a largo spettro, antipiretici, antidolorifici, antibatterici, betadine, fitostimolina, potassio, magnesio … ) da destinare presso: La Cittadella della Carità a Cava de’ Tirreni:

nei giorni di lunedì, mercoledì e venerdì dalle 10.00 alle 13.00

martedì e giovedì dalle 15.30 alle 19.00

Oppure presso ogni Parrocchia del nostro territorio.

Raccolta di generi alimentari ( scatolame e a lunga conservazione), prodotti per l’igiene della persona e della casa, pile a stilo e coperte in buone condizioni da portare presso la Cittadella della Carità a Cava oppure presso ogni Parrocchia del territorio.

Disponibilità alla accoglienza di donne e bambini provenienti dalla zona di guerra. Indicare la tipologia di accoglienza (in famiglia o in seconda casa libera), il numero dei posti, il referente da contattare.

Raccolta economica diocesana: domenica 27 marzo (IV di Quaresima), la nostra Caritas organizza, presso tutte le parrocchie dell’Arcidiocesi, la raccolta diocesana per la Quaresima di Carità, che quest’anno sarà devoluta in favore dell’Ucraina.

Le fonti ufficiali (Esarcato Apostolico d’Italia e Caritas Italiana), al momento, sono in attesa di ricevere indicazioni precise circa il trasporto sicuro dei medicinali e l’ingresso di persone in Italia. Tuttavia la nostra Caritas diocesana ci invita ad attivarci così da coordinare al meglio ogni tipo di prossima azione.

Per qualsiasi informazione o coordinamento si può contattare il direttore della Caritas don Francesco Della Monica (329 303 4944) e, come richiesto, proveremo ad evitare “azioni solitarie” per confluire in una sola grande e forte azione per aiutare al meglio i nostri fratelli e sorelle ucraini.

La Vergine Santissima, l’Apostolo Andrea e il vescovo S. Adiutore ci aiutino a invocare presso Dio Padre il dono della Pace e ad essere “Buoni Samaritani” per questi fratelli colpiti dall’assurda e inutile guerra.

Con l’augurio che la Pace possa prendere il sopravvento sulla guerra, vi saluto e benedico!

Orazio Soricelli, arcivescovo.